Mia Cara... Mi spiace che stai così... Anche io sono molto triste, stamani il mio amato mi ha lasciata e sono a pezzi...
Non deprimerti, questa poesia è molto significativa per me...
Lo scarto buttato in un angolo,
giace, infermo,
e piange.
Dagli occhi colano
grandi lacrime
di tristezza, delusione,
sconforto, dolore
ed anche un pò d'odio intestino.
Il cuore, così,
ritorna puro,
ma solo fino al prossimo pianto.
Tirati su piccola...
2007-05-21 08:28:22
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answer #1
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answered by Anonymous
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Non è propriamente triste, però quando sono triste la leggo e giùmi sento un pò meglio...
Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione,
seppurele lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore?
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall'inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d'autunno;
pure, presto rinascono, e il tuo destino
dal loro non può separarsi:
continua il tuo viaggio, se non con gioia,
pure, mai con disperazione.
(Emily Bronte)
2007-05-21 15:37:14
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answer #2
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answered by Martuccia 2
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Lascio volare la mente
sognando;
sognando a occhi aperti
mentre cammino
per strade
che amo
e conosco a memoria,
in ogni loro sasso sconnesso.
Lascio vagare i pensieri
procedendo
nella grigia e umida
e fitta e sottile nebbia
di Novembre inoltrato,
ancora senza il freddo
feroce
del vero inverno.
E penso
a una vita avara
di sogni,
di piccoli sogni.
E spero
nella fine
della dura tortura
di lente e costanti stilettate
alle spalle
e mirate
al cuore della speranza.
E sogno
di un dono
dal piccolo dio dell'amore:
una piccola prova d'amore,
un piccolo piccolo segno
dalla donna a cui ho detto
che l'amo,
che vorrei regina del mio regno.
E cammino
nel nulla
di un mondo di nebbia
che mi sembra
creato per me.
E prego
che la mia vita
diventi una poesia,
in cui l'unica rima
non sia:
"vita-vuota".
Non sono fatto
per il mondo che agogna il profitto
affiancato dallo stress.
Non sono nato
per la competizione
della società del dio Superfluo.
Vivo per il sentimento,
vivo di sensazioni
e sensibilità.
Vivo dominato dallo spirito,
dallo spirito d'amore.
La vita sembra
un deserto
in cui si vaga
senza meta
oppressi da torridi dolori,
costanti.
E solo si spera
nel ristoro
di qualche improvvisa
folata d'amore.
Guerra
Vittoria dei vinti
tra sogni e tormenti
fumi densi di membra violate...
occhi di fuoco
si guardano attorno
tiro al bersaglio
di vite finite...
Sconfitte armi
giacciono a terra
inermi bagliori
negli occhi velati
fuggono via tra grevi nebbie...
singulti di donne
in cerca di vita...
Fine
E' come perdere la condizione del tempo
perchè i giorni non hanno più importanza
e mi risveglio bagnata fradicia perchè tra questo
mondo e
l'eternità
c'è una faccia che non voglio vedere.
non trovo risposte,
sono proprio così,
uno specchio di me stessa.
cado da una montagna di paure.
come posso rialzarmi prima di toccare terra?
piango.
i miei sentimenti non mi possono aiutare,
non hanno un indizio.
Silenzio.
Leggi queste:
L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione "sine qua non" di piccole e intermittenti felicità.
Il dolore non è mai solo dolore, è insegnamento e crescita. Ti schiaccia, ma nello stesso tempo ti fortifica. Apprezzerai ancor di più i momenti di gioia.
È bello sapere che chi ti ha fatto del male ora soffre come hai sofferto tu...
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
A volte basta un momento per scordare una vita, ma non basta una vita per scordare un momento...
Ora smettila di leggere poesie tristi e divertiti! Un bacio.
2007-05-21 15:30:13
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answer #3
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answered by Ale - Answeriana DOP 5
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Storia di una lacrima.
Una goccia in me..
quell' attimo di sentimento rabbioso ,
Un liquido che si affaccia al mondo quando lì dove stai non puoi più rimanere,
E sono I miei occhi che ti aprono la via.
Scendi adagio sulla pelle quasi come per dare il tempo d' imprimere un ricordo di te ...e forse è così,
Forse sei già dolore scolpito nel cuore; oppure gioia dell' anima...sei parte di me.
Trovi sul tuo cammino le mie labbra ..ed esiti solo un istante quando in un sospiro
Leggi l' amore che è in me..un paradiso inesplorato..un mare da attraversare.
Dolce lacrima,tu non puoi piangere perchè sei già un pianto,
Non puoi emozionarti perchè sei già frutto di un emozione...
Ma il vuoto già ti avvolge ora..e spegni il tuo scintillio sul freddo pavimento.
Brivido.
2007-05-22 12:03:47
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answer #4
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answered by ramalaca66 4
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questa è una famosa poesia di Montale.
parla di un amore finito.
rievoca i momenti in cui ci si rende conto che la persona che amiamo, pur se ancora presente, in realtà se ne sta andando perchè col pensiero ci ha già lasciato.
io la trovo molto triste e malinconica ma anche, proprio per questo, incredibilmente affascinante e coinvolgente
LA CASA DEI DOGANIERI
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà .
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità .
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera.
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende…)
tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
2007-05-21 18:39:14
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answer #5
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answered by annamaria l 6
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COME DIMENTICARE
Come dimenticare
il tuo viso sul mio,
quando i nostri occhi
si incontravano?
Come dimenticare
le tue carezze sul mio corpo
e i brividi che
lo hanno attraversato?
Come dimenticare
il sapore delle tue labbra
e il profumo
della tua pelle?
Come dimenticare allora
di averti amato?
2007-05-21 17:39:03
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answer #6
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answered by ☼❀☼❀ fantasia ☼❀☼❀ 5
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ti scrivo delle frasi se è lo stesso..
1) Ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
2) Non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
3) Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
4) Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
5) Un amore finito è come un ti amo scritto su un vetro appannato! Scompare piano piano lasciando l'alone di un bellissimo ricordo!
è tutto quello ke ho :)
2007-05-21 15:33:18
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answer #7
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answered by SPINA 3
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Lei suonava piano
dalle sue mani
le note sfioravano il cielo
che si tingeva di rosso imbarazzo
e grigia tristezza…
il piano lasciava che i martelletti
facessero vibrare le note di un cuore
terribilmente malinconico.
Lui dov'era?
lui...
l’aveva lasciata cosi
senza che la paura
divenisse dialogo…
…così!
Ed era lei migliore quel giorno
- anche se malinconica -
era migliore
perché cercava di parlare
ma ora…
solo una musica suonata piano
riusciva a dare…
Na na na…
nanana na nanana na…
na nanana…
Lei… i tasti bianchi
e piccole lacrime su di loro…
Na na na...
Na na nana...
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Io credo che nella poesia ogni più brutto sentimento,
o ogni sensazione
venga trasformata..
sempre in positivo attraverso le parole..
come si affidasse ad esse
il compito di ricordare e noi..
di dimenticare. ciao baci
2007-05-21 15:30:48
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answer #8
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answered by Anonymous
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traduzione alla buona (cioè mia)
di una poesia di Prevert.
Non sono io che canto.
sono i fiori che vidi.
non sono io che rido.
ma e il vino bevuto.
Non sono io che piango
ma e il mio amor perduto
2007-05-22 05:00:32
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answer #9
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answered by Anonymous
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No nun è gnente è 'n po' de carcinaccio
Aspettate me tiro 'n po' più in quà
Me metto bbono bbono e che ve faccio
Sfasciate puro che io ve stò a guardà
E sotto quer piccone traditore
Come quer muro, me se sfascia er core...
Casetta de Trastevere, casa de mamma mia
Tu me te porti via, la vita appresso a te
Tutti li sogni cascheno mattone pe' mattone
E in mezzo ar polverone io nun te vedo più.
Fa piano muratò cor quer piccone
Nun lo vedi che mamma è ancora lì
Appicciato proprio a quer cantone
Ce stava er letto 'ndove ce morì
E c'è rimasta, fai piano co' le pale
Nun lo vedete che j'e fate male.
Casetta de Trastevere, casa de mamma mia
Pare che er monno stia, cascanno appresso a te
Tutti li sogni cascheno tra er muro e quella porta
Mò che mi' madre è morta, io nun te vedo più
Finestra senza vetri a cielo aperto
Casa de mamma, casa de mamma mia
......
2007-05-21 20:41:44
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answer #10
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answered by Zé 7
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