Se partiamo dall'analisi dei vangeli (astenersi prego chi non ne ha letto almeno uno da qualsiasi commento, perchè è irragionevole pensare di dare risposte su cose che non si conoscono) possiamo afferamre che gesù indica una strada da seguire.
Per riassumere brevemente è la strada dell'amore, del perdono, della serenità etc. Insomma i vangeli sono i vangeli.
Ora in questa visione delle cose, è strettamente necessario far coincidere questa predicazione con la volontà di dio?
Se si crede in ciò che è stato predicato, non si puo' accettare semplicemente come si accetta qualsiasi altra filosofia? (da platone a nietzsche?) se la predicazione di cristo fosse stata divers,a ma avess egli affermato di parlare in nome di dio, lo avreste seguito ugualmente? Oppure, il fattoc he sia stato gesù a pronunciare quelle parole per conto di dio rende meno valido il concetto espresso?
Se poi non concordate col concetto, perfavore, potete esporre le ragioni che vi spingono a contestarlo?
Grazie
2007-05-14
13:41:50
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13 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
prf wolf, grazie della bela risposta, tuttavia vorrei argomentare qusta tua teoria della paura della morte, che sento da molti esporre.
Io non ho qusta paura,non l'ho neppure mai avuta, nè ora che credo in dio, nè quando prima pur credendoci non mi interessavo a lui.
Anzi, forse ne avevo meno pirma che adesso.
Per quale ragione la religione dovrebbe colmare la paura della morte? Perchè il nostro destino sarebbe in mano ad un'intelligenza superiore? Leggendo i testi tuttavia rileviamo (o almeno io rilevo) che la possibilità di appartenere a quella schiera di fedeli di dio resuscitati sia piuttosto bassa rispetto a tanti martiri e a tanti santi.
In questo senso trovo molta più consolazione in una mia personale interpretazione della filosofia buddista, nel disciogliersi, cioè degli elementi e dei moti dell'animo..
non lo so.. comunque sarò strana, ma se sono depressa mi apro proprio zarathustra per farmi incoraggiare da nietzsche..
:)
2007-05-14
15:01:51 ·
update #1
conosco quel libro, maria p, l'ho regalato a mio cugino che afferma di essere ateo per ragioni scienifice, tuttavia lo stesso zichichi afferma in copertina che lui non ha intenzione di dimostrare matematicamente l'esistenza di dio, perchè non ne sarebbe capace, ma solo di condividere le sue riflessioni sull'argomento.
Sai cosa? Se ti piace un po' il cinema allucinato e vagamente noir, devi vedere assolutamente pi greco, il teorema del delirio, io lo ho adorato è davvero meraviglioso e parla di questo argomento della dimostrazione matematica dell'esistenza di dio
:)
ciao, ben trovata
2007-05-15
01:17:08 ·
update #2
principessa, ma io proprio questo dicevo, cioè tralasciando le manifestazioni divine, le parole di gesù, hanno comunque una valenza oggettiva e importante o sono giustificate solo dalla sua natura divina? Cioè se io, comune mortale, dicessi le stesse cose che ha detto lui, sarei degna ugualmente di tanta fede?
2007-05-15
01:20:14 ·
update #3
Io penso ke uno dovrebbe essere proprio malvagio di brutto per discordare sul concetto ke gesù predicava, su questo non ci piove! Inoltre non è detto che Gesù, quel che infondo era nient'altro ke un uomo come noi, abbia davvero parlato per conto di Dio; e che ne fosse il figlio. Giacché niente potrebbe provarlo.... Ma comunque, il problema è solo che la chiesa ha USATO questo fantomatico Dio per scopi tutt'altro che evangelici... Ecco perchè vorremmo sapere se esiste o meno..... Per potergli chiedere come, nella sua infinita bontà, forza, saggezza, bellezza, grandezza ecc ecc bla bla bla tolleri e permetta che un manipolo di furbi si serva di lui come scudo e scoppio a un tempo, depauperando al contempo della "credibilità" che gli conferì Gesù stesso.
2007-05-14 14:01:32
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answer #1
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answered by Anonymous
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Uno dei motori essenziali della vita è la paura della morte,l'altra l'amore.(eros e thanatos)
Questi concetti diametralmente opposti costituiscono le estremità del concetto di vita,che senza soddisfazione di questi due principi non avrebbe luogo e possibilità di perpetuazione.
Fanno leva quindi su due bisogni primari degli uomini,e la chiesa cattolica fra il primo e il secondo testamento cerca di dare delle risposte convincenti categorizzando al suo interno queste due pulsioni.
E' difficile giustificare la via dell'amore se si vive con la paura della morte,(sarebbe giustificabile l'edonismo)come sarebbe ingiustificata una vita eterna senza un progetto che la sostenga(vedi in questo il successo del calvinismo e protestantesimo).
Ciò che hai perso di vista nel tuo discorso è la differenza tra religione e filosofia.
Dal mio punto di vista,la religione è un sostegno che si fa ragione,la filosofia è ragione che si fa valore.
Per questo ritengo che sia difficile per gli uomini accettare la filosofia come progetto di vita,perchè non arriva,non fa leva sulla natura degli esseri umani in maniera diretta.
La filosofia non risolve la debolezza e la fragilità della condizione umana....insomma:se sei in difficoltà non è difficile imaginare che ti venga piùspontaneo pregare o rivolgerti col tuo pensiero ai genitori,piuttosto che aprirti così parlò zarathustra.
Tornando al punto,se paragoni la dottrina di gesù a filosofia,essa sarebbe parziale e pure ingiustificata per i più deboli.
Se egli avesse avuto un'altra covinzione(non la via dell'amore)comunque discesa da dio,bè credo,pur nella sua parzialità,avrebe avuto successo maggiore che non nel caso fosse stretta filosofia.(vedi l'islam,ad esempio)
Il punto è :quale è più forte delle due pulsioni?
Iosonoconvintoche la paura della morte sia la pulsione prevalente.
Ciao e grazie per la bella domanda.
2007-05-14 21:37:38
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answer #2
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answered by Anonymous
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la strada dell'amore, del perdono, della serenità. é quella che sto tentando di seguire, ma non perché lo ha predicato Gesù. non credo in nessun tipo di religione, ma non cambia niente. seguirò la mia via, che coincide con quella predicata da Gesù, ma mi rifiuto di seguire le leggi imposte da chiunque se queste non coincidono con quello che sento. la tua domanda é stupenda, stai tentando di capire cosa c`é dietro alla fede, o al rifiuto di fede della gente(c`é solo ipocrisia, o si sente quello in qui si dice di credere. é solo una forma di anarchia a tutti i costi?). tornerò a vedere quello che scrivono gli altri.
2007-05-14 20:59:38
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answer #3
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answered by Marmotta :) 6
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Ho la matematica certezza che la mia fede in Dio esiste e che Gesù è l' espressione umana della Sua volontà.
Ciò che è descritto nei Vangeli è chiaramente la manifestazione di una volontà Divina, alla quale nessuna filosofia sarebbe mai potuta arrivarci.
Addirittura S.Tommaso d'Aquino utilizza la visione socratica di Dio per spiegare concetti teologici cristiani.
Ma senza Cristo figlio di Dio, i concetti evangelici non sarebbero stati possibili.
E' da ricordare che per chi crede, Gesù non è portavoce di Dio ma è Parola stessa di Dio fattosi uomo che, agisce
parlando, operando, soffrendo, morendo e risorgendo per la salvezza dell'umanità.
Quale filosofo o filosofia sarebbero arrivati a tanto?
La certezza di Dio è nella Fede, certezza di ciò che non è tangibile ma è intelligibile e il pensiero, non si vede ma si dimostra.
Dio, Puro Spirito, non si vede ma è dimostrabile in ciò che è creato da Lui, immanente e contigente cioè tangibile.
2007-05-15 09:59:50
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answer #4
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answered by Rox 5
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No....come fai ha stabilire con certezza l'esistenza di un qualcosa che nn ha corpo, magari si può accertare che è vissuto veramente un'uomo che si chiamava gesù, ma nn tutto quello che si dice che abbia fatto di miracoloso bisogna crederci per fede baci Ele ;-)!!!!Poi nn cambia nient o ha parlato gesu per conto suo o per conto di dio secondo me o si crede o nn si crede.....!
2007-05-15 04:19:58
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answer #5
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answered by princess_ele 5
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Bisogna solo avere Fede o ce l'hai o non ce l'hai.....
2007-05-15 04:13:14
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answer #6
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answered by Anonymous
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Gesù non era certo un filosofo, le cose che asseriva sono leggi universali che se venissero applicatte in modo ferreo trasformerebbero il mondo, non ci sarebbero guerre, malattie,fame, ovunque regnerebbe la pace.
Non solo a livello umano ma probabilmente modificherebbero anche la natura del creato, se fossimo tutti come lui porteremmo un equlibrio cosmico tale da modificare lo spazio temporale e materiale.
2007-05-15 04:02:48
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answer #7
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answered by bibijo 1
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"Che dice la gente che sia il figlio dell'uomo?". Egli ascoltò l' esposizione delle opinioni correnti senza commenti. Ma pronunciò la sua benedizione sulla risposta che Pietro aveva appreso da Dio: "Tu sei il Cristo, il figlio dell' Iddio vievente".
La domanda rimane ancora e gli uomini tentano ancora di trovare una risposta. Ma la vera risposta deve venire dal nuovo testamento, scritto da uomini che Lo conobbero da vincino, i quali, per quella conoscenza, reputarono tutte le cose come una perdita.
La parola dei filosofi può cambiare o ampliare il modo di pensare ma non cambia i cuori.
2007-05-15 03:24:28
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answer #8
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answered by ? 7
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Se io non credessi che Gesù è figlio di Dio e che si è incarnato, è morto ed è risorto, e tutto perchè mi vuole bene, presterei ai suoi insegnamenti la stessa attenzione che presto agli insegnamenti di un grand'uomo come Gandhi, saggio sì, ma pur sempre solo un uomo. Comunque è vero che, anche laddove la fede in Dio si è spenta, spesso l'insegnamento di Gesù è implicitamente considerato come il più alto esempio di legge morale. Anche chi detesta la Chiesa e in generale la religione, di fronte alla figura di Gesù si ferma rispettoso a riflettere.
2007-05-15 02:47:15
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answer #9
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answered by Paolo D 5
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No, secondo me non è necessario stabilire con certezza matematica l'esistenza di Dio, ma ci si può arrivare molto vicino. Ci sono scienziati come il nostro Zichichi che ti porta molto vicino alla matematica e alla risoluzione che lui oersinalmente è arrivato per stabilire attraverso la fisica l'esistenza del Progetto intelliente. Leggiti "Perchè io credo a Colui che ha creato il mondo"....c'è poco da contestare delle sue conclusioni in merito e a me ha aiutato molto a riaffermare la mia fede, nonostante già credessi.
La filosofia aiuta certamente a ragionare, ma non sempre ti porta a concludere l'esistenza di Dio, anzi talvolta lo allontana. Ma dobbiamo tener presente che che è oggetto/sforzo intellettivo umano che è sempre limitato....anche il buddismo è più una filosofia che piuttosto una religione e non porta a credere a Dio, ma a pensare che tu sei dio attraverso l'illuminazione personale, che è sempre a mio parere, limitata all'umano! (ho provato qualche disciplina orientale e ho capito solo provando cosa significhi...e ho pure fatto esperienza esp!)
Conclude affermando che un conto è la filosofia, un conto la religione. Essere relgiosi non significa necessariamente credere per mero fideismo, ma occorre fare esperienza di Dio attraverso lo spirituale, oltre che al ragionamento personale.
2007-05-15 02:17:44
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answer #10
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answered by maria p 5
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Assolutamente no! Così come non è necessario pretendere che tutti credano. La differenza di pensiero non stabilisce un dominatore e un dominato, ma solo una diversità di vedute.
C'è chi alla matematica preferisce la letteratura. Utilissime entrambe se contribuiscono a migliorare l'essere umano e a renderli buoni e onesti in egual misura.
Ciò che cambia è l'obiettivo esistenziale: i buoni e onesti credenti lo saranno per conquistare il paradiso, i buoni e onesti non credenti lo saranno per contribuire a rendere migliore il mondo in cui stanno vivendo.
La chiesa cattolica merita invece un capitolo a parte, ma andrei fuori tema, rispetto alla tua bella domanda.
2007-05-14 21:26:49
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answer #11
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answered by . 6
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