I danni peggiori sono causati dalle azioni motivate da buone intenzioni?

Question

Kant pensa che l'intezione sia centrale alle nostre azioni morali, cosa ne dite?

Answer 1

D'accordo con Kant.
I danni peggiori sono causati dalle intenzioni peggiori. Siamo raffinatissimi nel concepire e produrre il male. per questo dominiamo la Terra.

Answer 2

si credo sia capitato anche a me di far del male nonostante le mie buone intenzioni.........credo che dietro a cio' ci sia l'egoismo innato di noi esseri umani....

Answer 3

non so....mi pare che questo possa definirsi "spaccare il capello in quattro". E' come chi ti dice che l'altruista in realtà fa delle cose per gli altri per sentirsi "bravo" (= superiore). A queste argomentazioni io risponderei: cominciamo con l'averle "dentro" le buone intenzioni, cominciamo con il voler migliorare noi stessi....i danni li vedremo, se ci saranno, e cercheremo di ripararli.

Answer 4

Si dice anche che l'inferno è lastricato da buone intenzioni....
Se ci pensiamo molti "potenti" della storia hanno stravolto il mondo convinti di operare nel giusto. Non affermavano di essere "cattivi" per il gusto di esserlo.

Answer 5

- Nalle guerre i danni peggiori sono dovuti dalla superbia e dall'avidita' di potere.
- Nell'amore dalla non fiducia verso gli altri.
- Nella politica la ricerca di guadagni spropositati.
- Nel Lavoro dalla voglia di primeggiare e quindi si mette in ombra i colleghi.
Se fatto con criterio e razionalita' e' difficile che le buone intenzioni causino danni.

Answer 6

Puoi dirlo forte Taramot, le cattive strade sono sempre lastricate da buone intenzioni. Il caso di persone che coscientemente vogliano procurare danno sono rarissime, si trova sempre una buona intenzione che giustifica il nostro agire. La buona intenzione può essere la sicurezza e la stabilità della società in cui viviamo, un mondo migliore e razionale, il riscatto degli sfruttati, persino la fratellanza e l'amore universale. Tutte mete perseguite dall'umanità, mete così nobili da causare un'infinità di danni al genere umano, come la storia ci insegna.