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"Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se vuole piaciere a colui che lo ha arruolato" (2° lettera a Timoteo 2:4).

Queste parole sono state dette da Paolo a Timoteo (servitore di Cristo).

Secondo voi cosa significa?

2007-05-01 22:52:39 · 6 risposte · inviata da ? 7 in Società e culture Religione e spiritualità

Perché il Vaticano non ne prende atto?

2007-05-01 23:00:59 · update #1

Civile significa vita comune, non credi sia inutile disquisire sulle parole?
soprattutto se hanno lo stesso significato.
Dal nuovo Zingarelli: civile=Pertinente al cittadino in quanto membro di uno stato o di una comunità.

2007-05-02 00:06:25 · update #2

xmaria p
"La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Efesini 6:12).

Nella seconda lettera a Timoteo, Paolo parla di sofferenze del combatimento nella fede che consiste in quello descritto in Efesini 6:12

Timoteo deve impegnarsi nell'apostolato come un soldato, disciplinato come un atleta, faticatore come un contadino.
E non deve immischiarsi nelle facende "di vita comune" per occuparsi solo della "battaglia" contro gli spiriti del male che abitano nella regioni celesti.

Pensi che mi riferisco ad un passo "estrapolandolo" senza sapere tutto il contenuto della lettera a Timoteo?

2007-05-02 00:40:41 · update #3

6 risposte

non è l'unico passo, io me ne ricordo un altro non meno significativo, se non sbaglio di un certo Gesù .

"date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio"....

2007-05-01 22:59:47 · answer #1 · answered by bibijo 1 · 4 0

L'interpretazione di questo passo mi sembra, questa è la mia opinione, abbastanza semplice. Innanzitutto gli Apostoli fanno un passo avanti rispetto al linguaggio di Gesù, perfezionando il parlare per parabole nell'uso di similitudini. Ciò determina comunque e di nuovo, una ulteriore interpretazione. Primo, si usa una similitudine per dire altro, che però sia coerente con la similitudine stessa. Secondo, si deve tener sempre presente che le parole e gli esempi usati dagli Apostoli sono dei primi anni d.C, e rivolti alle culture e alle problematiche di quei tempi. Ciò premesso, il senso generale del passo si può ritrovare anche nelle parole di Gesù quando racconta la parabola in cui, colui che non ha il vestito sbagliato, non viene ammesso alle nozze. Che vuol dire? Che se un credente non si 'investe' delle parole di Gesù Cristo, ma ne è soffuso solo superficialmente, le testimonia con questo 'abito', non le onora cercando di tenere l'abito più a posto possibile durante la sua vita, se non diventi 'guerriero' di Cristo per difendere la Parola, (ma attenzione, nello stesso passo si dice anche che chi vince una gara atletica, è colui che ha gareggiato secondo preparazione e rispetto delle regole. Cioè a dire che la Parola deve diventare come fosse un 'te stesso', indivisibile da te, inindividuabile così tanto che non potrai fare altro che comportarti sempre in relazione ad essa, altrimenti andresti contro te stesso e la travieresti, usando magari violenza o limitandola in confini che sono solo umani ed epocali, non certo di Dio, che sono 'sconfinati'), riprendendo, allora non potremo trovare posto nel consesso dei veri fedeli e credenti. Fate un po' voi, sopratutto ad individuare chi secondo voi, in questa società, possiede l'abito giusto! Ciao.

2007-05-02 09:19:19 · answer #2 · answered by ombra mattutina 7 · 1 0

"Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio" direi che è assolutamente significativa in merito alla laicità dello Stato. In essa vi è la chiara conferma che occorre distinguere e non è vero che la Chiesa non ne tiene conto, anzi.
Provare a leggere Dossetti e a studiare il pensiero politico di De Gasperi servirebbe per capire meglio.
Che poi la pratica non sempre sia facile è un altro discorso, ma il principio è incontrovertibile e non è per nulla disatteso e comunque va osservato che un Cristiano non può disconoscere i valori spirituali in cui crede neppure quando da a Cesare quel che gli spetta poichè Cesare non ha potere sulla coscienza di nessuno e neppure di un cristiano, ma occorre comunque dargli ciò che è doveroso dare.
La frase da te citata andava ampliata perchè continua dicendo che "un atleta non è coronato se non ha lottato secondo le regole" e un "agricoltore occorre che lavori prima di raccogliere frutti". Il significato in senso ampio è che occorre seguire le regole, del proprio stato, per poter asserire di aver fatto il proprio dovere.

2007-05-02 06:15:52 · answer #3 · answered by marte 6 · 0 0

Domanda tendenziosa...io vedo una risposta esauriente e semplice anche in Gesù Cristo: "date a Cesare quel che è di Cesare...e a Dio quel che è di Dio"!
Ma non è stato fatto un accordo di laicità dello stato? Perchè dici che non lo rispetta, solo perchè dice la sua opinione alla chiesa e a chi vuole ascoltarlo? sei anche tu uno di quelli che vogliono imbavagliare il Papa?

Inoltre nella BJ (Bibbia di gerusalemme ed. EDB) si trova scritto:
<>
Così sta scritto! E se permetti cambia un tantino il significato vero e proprio.
Non si deve estrapolare un brano dal contensto in cui viene messo, perchè si STORPIA IL REALE SIGNIFICATO DELL'INSEGNAMENTO che in questo capitolo ha come titolo: "Il senso della sofferenza dell'apostolo cristiano".

Ci mancherebbe che se venisse una guerra non si possa difendere al meglio la propria patria. (....) Ugualmente per la battaglia di fede!Siamo o no soldati di Cristo e per Cristo?
Pace e buona giornata!

2007-05-02 06:20:56 · answer #4 · answered by maria p 5 · 1 2

Secondo me significa:
Colui che va in guerra non puo' pensare o vantarsi di fare un favore per la civilta' ma il contrario perche' "la guerra civile" e' eresia fa ridereuna guerra come puo essere civile? percio chi va in guerra lo fa solo per piacere al "padrone"

n.b.Ovviamente e' un mia opinione

2007-05-02 06:04:12 · answer #5 · answered by Z&nA 3 · 0 1

La risposta sta nella tua affermazione "secondo voi cosa significa?".
I testi sacri sono stati scritti da uomini. Sono stati riscritti-reinterpretati-adattati...se uno ha fede prende questi testi per quello che sono, in caso contrario ogni interpretazione è a discrezione della propria coscienza.

2007-05-02 06:00:31 · answer #6 · answered by Caìgo 7 · 0 1

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