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Se sono riusciti a farci mettere il casco in motorino (chissà perchè nessuno più soffoca adesso?) e a farci allacciare le cinture sarà proprio così difficile fermare i bulli idioti, strafottenti, maleducati e , diciamo pure forte, perversamente vuoti nel cervello, che frequentano le scuole del suolo patrio??? Basta volerlo! State tranquilli che se volessero avrebbero già la soluzione pronta, ma ho forti dubbi che siccome non rende, nè come immagine (lasciamo fare, sono ragazzini!!!), nè come voti alle elezioni, allora lasciamo fare.... al massimo dei bei discorsi in qualche dibattito in TV e tutto finisce lì. Spero nessun politico abbia tanta faccia tosta da mandare le condoglianze alla mamma del ragazzo di Torino!! Almeno si risparmino la buffonata, adesso che, poverino, si è suicidato, senza che nessuno lo aiutasse dalla masnada di imbecilli che aveva come compagni di scuola. Immagino adesso presidi e insegnanti come si prodigheranno in mille discorsi vuoti e tutto rimmarrà uguale.

2007-04-05 05:46:16 · 6 risposte · inviata da gardengate 4 in Scienze sociali Sociologia

6 risposte

Non credo. Il bullismo è un fenomeno in costante aumento in termini di casi e di intensità di violenza (fisica e psicologica), accettato con omertà da tutti, e ribadisco tutti. Il paradosso è che i ragazzi più deboli o semplicemente educati, non sono solo vittime del fenomeno, ma sempre più spesso vengono richiamati ad avere pazienza "tanto tutto passerà" e questo è vergognoso: per paura delle reazioni dei prepotenti, si chiede a chi è rispettoso delle regole, di essere ancora più paziente, accettare e sottomettersi.

2007-04-05 06:03:29 · answer #1 · answered by prpesmn 5 · 4 0

è una storia tristissima, perchè fa capire quanta strada ci sia da fare ancora verso l'accettazione degli altri, e verso un mondo che aiuti ciascuno ad accettare se stesso per quello che è.
Ma la soluzione non può passare solo dalla politica, il marcio sta ancora più a fondo, nelle famiglie, in questa società incolta, senza vergogna, senza speranza.

2007-04-05 06:55:57 · answer #2 · answered by Bice Reni 5 · 2 0

finche dall'altra parte della cattedra ci sono dei fannulloni ignoranti raccomandati cè poco da fare

2007-04-05 05:59:57 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

a chiedere severità son sempre gli insegnanti e a fare del buonismo son quasi sempre genitori e presidi

2007-04-05 05:59:31 · answer #4 · answered by tantragupta 6 · 2 0

Verissimo! In Italia da molto tempo si ha come la certezza che di problemi sociali se ne parli solo quando degenerano in tragedie, spesso tragedie che lasciano amarezze e sentimenti di rabbia ben più di quanto non (mi) lascino le cosiddette stragi del sabato sera. Questo episodio s'è consumato nell'indifferenza di troppi, e per le modalità con cui il ragazzo ha posto fine alle vessazioni, doveva davvero vivere con un sentimento di angoscia difficile da descrivere. Io, insegnante di liceo e gay a un tempo, ho passato la giornata a pensare a quanto io stesso ho vissuto -soprattutto alle scuole medie- a causa della mia diversità. Ricordo che una compagna disse alla prof. di Italiano (di italiano, non di educazione fisica, notare!) che una volta mi era messo l'abito della prima comunione di mia sorella. Ciò mi gettò in un disagio molto forte, mentre la prof. disse soltanto che simili cose si fanno SOLO a carnevale. Eh brava prof., ora che con certezza so che suo figlio è pure gay. Insomma, se nel mio caso un diverso carattere, il fatto di essere comunque italiano e non, come il ragazzo suicidatosi, filippino, sono stati fattori sufficienti a permettermi di tirare avanti, e ad avvertire ormai come episodi appannati le cattiverie e gli imbarazzi della mia prima adolescenza (ho 37 anni). Parliamo pure di integrazione, di bullismi, di Islam, di tutto ciò che si vuole, ma non si dimentichi il disagio di tanti che, nel già di per sè difficile momento della crescita, devono pure affrontare il problema di una diversità, sessuale e non. Che basti non interessarsi di calcio, di non parlare di genitali femminili e cose da tipico macho di provincia (di quella più bieca, stupida, eternamente allignante anche nelle società all'apparenza più evolute), perchè qualcuno possa impunemente gettarti nel disagio, così forte da indurti a farla finita. Spesso dico ai miei studenti che il rispetto vale più della specifica disciplina che si insegna, e mi sconcerta che insegnanti, colleghi, ma soprattutto persone incaricate come me di educare (prima ancora che di istruire: non la avverto come una capzisità semantica), che si fanno chiamare prof, e spesso di danno un tono di saccenza (non vado oltre), trascurino quello che accade sotto il loro occhi. Vergogna, vergogna che questo episodio abbia segnato per sempre il destino di un ragazzo che si apriva alla primavera della vita, proprio durante la settimana di Pasqua. E pure la Chiesa, quella dei vertici e di tutte le fedi, rifletta e abbassi le armi, quelle dell'intolleranza.

2007-04-06 06:53:08 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

i rimedi ci sono ma secondo me sbagliano gli insegnanti...sono al 3°anno del liceo e vedo la realtà dei fatti....tutti i prof aiutano solo ki ha 8-9 e del resto ne perdono le speranze senza nemmeno averci provato e se ne fregano...non danno la giusta educazione...!e non cercano di capire e aiutare i più deboli ke poi sarebbero i "bulli!"

2007-04-05 06:04:30 · answer #6 · answered by fefè 3 · 0 1

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