Lo ammetto a me succede..cosa vuol dire?
2007-03-29 21:26:18 · 27 risposte · inviata da primavera 3 in Società e culture ➔ Religione e spiritualità
succede anche a qualcun'altro?
2007-03-29 21:28:38 · update #1
Vuol dire che la fede c'è, ma non è forte, perchè chi ha una forte fede, sembrerebbe un contro senso, ma si sente più bisognoso di Dio e più bisognoso di frequentare la Chiesa.
Perchè maggiore è la fede e la consapevolezza della grandezza di Dio che ci vuole come lui e più si scopre se stessi, le proprie debolezze e le proprie miserie.
Questo stato di cose ci rende maggiormente fervidi nella preghiera e bisognosi di riconciliarci con Dio tramite la Santa confessione ed i sacramenti.
Ma allora potresti chiedere. Cosa devo fare io per avere la fede forte? Io ti dico prega, prega, prega, perchè Dio non vede l 'ora di concedere questo magnifico dono a chi glielo chiede con fervore!
Ciao!
2007-03-29 22:06:06 · answer #1 · answered by SKORPIO 5 · 3⤊ 1⤋
ti rispondo come ha risposto la Madonna in una apparizione...Cari figli anche il demonio è un credente non praticante, perchè conosce l'esistenza di Dio meglio di voi, e non pratica ma fa altro...voi figli dovete praticare le leggi di Dio per il vostro bene.
2007-03-30 06:03:00 · answer #2 · answered by missionario1984 3 · 3⤊ 0⤋
Cara mia, purtroppo, in modo definitivo, no. Perchè? In primo luogo ne parla san Paolo, che cito in modo non letterale: La fede si dimostra con le opere. Facciamo un paragone.... Hai un fidanzato... dici di amarlo con tutta te stessa, ma non lo chiami, non gli scrivi, non lo abbracci quando lo vedi... E allora, si può dire che lo ami? Chiaramente no! Bisogna togliersi dalla testa l'idea che credere voglia dire una serie di precetti scritti in negativo: non fare, non dire, non essere. Credere, essere Cattolici, significa amare Dio, e tutto ciò che ne consegue. Ma l'amore per Dio non è un amore castrante. Dio vuole, sottolineo vuole, il bene dell'uomo, e quindi chi meglio di lui può sapere qual'è il bene per te, per me?
Per praticare la propria fede, per essere coerenti bisogna volerlo. E quindi impegnarsi in questa direzione. Ripartire e rialzarsi tutte le volte che si cade....
Mi raccomando, pensaci
2007-03-30 05:35:14 · answer #3 · answered by GGG 2 · 3⤊ 0⤋
Secondo me, no.
Naturalmente ti dico la mia esperienza che non è detto sia valida anche per te.
Secondo me la "pratica" è una conseguenza della fede e non un'obbligo o una condizione o un optional. Per cui, secondo me, non si può essere credenti e non praticanti.
Poi bisogna vedere cosa si intende per "praticare".
Per molti anni sono stata non praticante. Mi sono creata una mia etica laica. Per un po' ha funzionato, ma poi ho cominciato a pensare che questa etica e anche la mia fede fossero autoreferenziate, un circolo chiuso che non portavano a nulla.
Quindi ho sentito il bisogno di confrontare/alimentare la mia fede con la pratica: confrontarmi con gli altri credenti e con la Bibbia. Condividere la mia fede.
La "pratica" per me scaturisce dai dubbi, le contraddizioni della vita, la natura umana che ci spinge a socializzare e a condividere le cose belle della vita con chi si ama. Insomma la pratica nasce spontanea da una fede vissuta e quindi ne è inseparabile. Spero di averti dato una risposta. :)
2007-03-30 05:24:59 · answer #4 · answered by Anonymous · 2⤊ 0⤋
A volte le persone credono, ma non praticano la Chiesa, perchè hanno vergogna di farsi vedere alla Messa, oppure hanno paura di essere preso in giro come bigotto o paolotto. Tutto questo è causato dalla fede tiepida. E' superabile con la preghiera e iniziando a praticare chiese esterne al prorpio quartiere dove nessuno ci conosce.
Ciao.
2007-03-30 09:04:21 · answer #5 · answered by Vittorio 5 · 2⤊ 1⤋
Cosa significa credere e non praticare?
Gesù non ha detto "sarete miei discepoli se andrete a Messa tutte le domeniche" ma:
"DA QUESTO VI RICONOSCERANNO: SE VI AMERETE GLI UNI GLI ALTRI" (ho parafrasato la frase perchè la citazione esatta non la ricordo, comunque è nel Vangelo di Giovanni)
Quindi il problema non è dire "credo ma non pratico". Se sei seguace di Gesù pratichi per forza. Per lui "fede" e "azione" non sono disgiunte.
2007-03-30 08:03:42 · answer #6 · answered by Nik ® 5 · 1⤊ 0⤋
No non si può. Non si può dire "io sono cattolico non praticante" piuttosto potresti dire "io sono stato battezzato, ma non sono cattolico". Essere cattolici significa essere praticanti.
Supponiamo che tu sei mamma (non lo so, faccio per ipotesi) però non sei mai stata nella tua famiglia, non hai mai accudito i tuoi figli, ne mai hai aiutato tuo marito....potresti considerarti mamma?
2007-03-30 07:55:56 · answer #7 · answered by Mario 5 · 2⤊ 1⤋
se credi, pratichi... inutile dire, credo ma non pratico... Gesù è unito alla chiesa, lei è la sua sposa... sò ke c'è molta sporcizia all'interno di questa... molti predicano bene ma razzolano male! noi essendo figli di Dio abbiamo il diritto di andare a messa, amare Gesù e gli altri, da quaeste cose si capisce se siamo veramente credenti... amando come Lui ci ha amati... lo so, è difficiel ma è così..
2007-03-30 07:04:37 · answer #8 · answered by Anonymous · 1⤊ 0⤋
Dichiararsi credenti e non praticanti è un controsenso.
Se si conosce Gesù Cristo è implicito che si debba sentire anche il bisogno di incontrarlo attraverso i segni sacramentali della Messa, della Eucarestia e quant'altro.
Come dire che sono innamorato di qualcuno, ma non lo voglio incontrare e meno ancora farci l'amore.
La risposta probabilmente sta nella scarsa conoscenza che si ha di quel Gesù Cristo che la Chiesa (Assemblea di tutti i cristiani) ha fatto conoscere al mondo e senza la quale di Gesù Cristo non si saprebbe nulla.
2007-03-30 06:52:57 · answer #9 · answered by marte 6 · 2⤊ 1⤋
Rispondo con un paradosso: Posso credermi ricco e spendere più di quel che possiedo? Riflettici. La fede non è un atteggiamento, è una convinzione. Se non sei convinta è inutile fingere. Trovati una ragione più logica e vivrai senza dubbi.
2007-03-30 04:59:43 · answer #10 · answered by stryke_it 5 · 3⤊ 2⤋