sostituire, come ho potuto,il mio papà che é morto a soli 46 anni.Queste sono le esperienze che fanno maturare velocemente!Laurearmi in fretta,assumermi responsabilità per non gravare su mamma,continuare a vivere in due con l'illusione di essere ancora in tre.Li considero atti di coraggio...avevo solo 20 anni.
2007-03-28 10:51:46
·
answer #1
·
answered by fairyeyes03 6
·
6⤊
0⤋
soccorrere tanti anni fà una mia compagna di classe colpita da un improvviso attacco di epilessia... ancora oggi stento a credere che, tutti bloccati, abbia avuto il coraggio di fiondarmi su di lei a terra... lì ho capito che, oltre a fare il solito imbecille e far ridere per forza tutti, potevo fare qualcosa di più serio per gli altri...
2007-03-28 17:44:34
·
answer #2
·
answered by testina 4
·
3⤊
0⤋
Non so se mi abbia propriamente cresciuto, ma di certo mi è stato di grande esempio: dunque, verso la fine della quarta giornata delle Olimpiadi dell'anno scorso si stavano svolgendo le gare finali di pattinaggio artistico, stavano per esibirsi le ultime due coppie, che a quanto si diceva erano le migliori. Era il turno di una coppia russa, che fece una prova bellissima, senza neanche un errore, con una musica molto coinvolgente e i movimenti perfetti. Quando è finita io mi sono detta: "Sicuramente vinceranno questi, non ho mai visto niente di più bello!" Così, quando sono entrati in pista gli ultimi due, Dan e Hao Zhang, cinesi (omonimi, non fratelli), io li ho subito presi in antipatia, perchè venivano a disturbare il primato della coppia precedente. Hanno iniziato a pattinare. Ad un certo punto, il commentatore ha detto: "... ed ecco che si preparano per un quadruplo axel!" L'axel, credo che si scriva così, è un salto nel quale la donna compie alcune piroette su se stessa mentre è in aria, 'lanciata' dal compagno. A seconda del numero di giri, l'axel si chiama 'doppio', 'triplo', ecc. Il quadruplo axel è difficilissimo, e finora nessun concorrente che aveva osato affrontarlo era riuscito a non cadere. Così, Hao Zhang lancia Dan per aria, lei fa una piroetta, due, tre, e comincia a scendere con le gambe leggermente divaricate. Alla quarta piroetta Dan cade, ma atterrando sul ghiaccio apre le gambe, e arriva facendo una spaccata, con il ginocchio destro piegato verso l'interno. Fa un paio di giri su se stessa e sbatte contro la balaustra, che fortunatamente è imbottita di cuscini, poi finalmente si ferma. Lui corre a soccorrerla, ma lei si rimette in piedi e tenta di riprendere la prova. non fa neanche un metro che scoppia a piangere e si ferma, aggrappandosi al compagno. la giuria dà loro un paio di minuti, ma il ginocchio destro di Dan ha i legamenti strappati. Anch'io, intanto, mi ero messa a piangere, e la formidabile coppia russa era relegata in un angolino remoto della mia mente. Poi, succede l'incredibile: Dan torna in pista, leggermente zoppicante, e riprende la prova. Lei e Hao vengono accolti da un'ovazione, ma loro sono già ripartiti, e concludono il loro numero magistralmente, senza neanche un errore: sembra quasi che non sia successo niente e che il ginocchio di Dan sia sanissimo. Quando si fermano, a prova conclusa, tutti aplaudono come forsennati. Lei si rimette a piangere e viene prontamente consolata e sorretta da Hao. Dopo un paio di minuti, il responso: i due Zhang hanno vinto la medaglia d'argento. I russi, medaglia d'oro, vengono inquadrati solo per un momento, perchè tutto il Palavela è per loro, Dan e Hao, e per il loro coraggio.
2007-03-28 17:46:31
·
answer #3
·
answered by Le Moire 4
·
1⤊
0⤋
mollare uno con cui uscivo perchè scoprii che era già fidanzato da 4 anni. n. b. ero innamorata..
2007-03-29 08:22:21
·
answer #4
·
answered by dalila.felix 2
·
0⤊
0⤋
a 18 anni, senza sapere una parola d'Inglese partire da sola per gli USA
2007-03-29 08:10:10
·
answer #5
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Non sono sicuro che l'atto di coraggio compiuto mi abbia cresciuto, forse mi ha reso consapevole di essere un po' più maturo di quanto ne fossi convinto prima.
Il mare era molto mosso ed il fatto era anche segnalato da una bandierina rossa che indicava il pericolo.
Due miei amici volevano fare ugualmente il bagno e al mio rifiuto mi canzonavano chiamandomi fifone; punto sul vivo ho acconsentito a tuffarmi con loro.
Pochi minuti dopo le onde sono montate a dismisura e i miei due amici coraggiosi stavano per lasciarsi prendere dal panico, una piccola folla si era radunata alla sommità della scogliera, ma nessuno osava intervenire. Ci trovavamo in uno stabilimento balneare, il cui proprietario, molto lungimirante, aveva fatto ancorare, attaccata molto saldamente alla parete scoscesa, una robusta scala in ferro.
Con molto sangue freddo sono salito sulla scaletta sommersa dagli scogli tre o quattro volte, rifacendo l'operazione piu' volte per dimostrare che non c'era pericolo.
Il mio esempio ha tranquillizato i miei amici, e siamo infine risaliti insieme.
Il proprietario dello stabilimento mi ha pubblicamente rimproverato (chissa' poi perche' proprio a me), ma poi chiamandomi in disparte si e' complimentato per il mio self-control e mi ha offerto un posto di bagnino, che ho rifiutato perche' avevo gia' un lavoro fisso.
Come risultato i miei due amici non mi hanno dato piu' del fifone.
2007-03-28 18:53:00
·
answer #6
·
answered by poetto70 2
·
0⤊
0⤋
ricominciare a mangiare tantissimi anni fa dopo un lutto che tutt'ora non ho accettato.
2007-03-28 17:59:22
·
answer #7
·
answered by pirata_jack 3
·
0⤊
0⤋
Ero una ragazzina di 15 anni. C'era un gruppo di bulli nello stabilimento balneare che frequentavo che con prepotenza e violenza dettava legge. Tutti erano terrorizzati. Era come una mafia: si doveva soggiacere e sottomettersi alla loro volontà. I miei amici ed io decidemmo di ribellarci e scrivemmo un articolo sul giornale cittadino denunciando il fatto. Successe un macello...la banda ci affronto' e volle sapere chi avesse scritto la lettera, nessuno aveva il coraggio di rivelarsi...vedevo tutti che indietreggiavano, negavano. Allora feci un passo avanti e dissi che ero stata io. Gli *amici* scapparono tutti e mi lasciarono sola. Una piccola ragazzina davanti a un gruppo di energumeni. Mi sentii finita. Mi circondarono. Mi minacciarono. Ricordo una giornata fredda di settembre. Lì al mare non c'era nessuno...nessuno che potesse difendermi. Il vento fischiava, come le mie orecchie, avevo paura ma non lo davo a vedere...li sfidavo con lo sguardo e sorridevo. Cominciarono a picchiarmi. Ma io ridevo, ridevo sempre più forte. Più che mi picchiavano più ridevo...Mi guardavano come fossi una pazza, e forse un poco lo ero. Alla fine mi lasciarono andare senza fare troppi danni. Se ne andarono impotenti e frustrati. Quasi vergognosi, una decina di ventenni contro una bambina...Avevo vinto io. Col mio coraggio. Da sola.
d.v.
2007-03-28 17:58:32
·
answer #8
·
answered by Dark Velvet 5
·
0⤊
0⤋
Il Bungee Jumping!
2 volte...
2007-03-28 17:41:30
·
answer #9
·
answered by faxsclero 3
·
0⤊
0⤋