Feedback. E' l'unico modo con il quale possiamo capire se il nostro interlocutore ci ha realmente capiti. Con feedback intendo la reazione rispetto a ciò che ho comunicato e il riscontro nel suo atteggiamento di tutti quei segnali che mi possono dire se ha capito realmente o semplicemente annuito sbadatamente. Mi riferisco allo sguardo, l'espressione, l'indecisione, le risposte. Con alcune persone è abbastanza facile con altre un po meno, comunque non c'è una formula capace di descrivere questi meccanismi. E' un qualcosa che fa parte della nostra esperienza e della nostra individualità.
L'empatia poi esiste eccome. Io ho un ottimo livello di empatia con alcuni amici / amiche: ci capiamo al volo, entriamo subito in un canale comunicativo armonioso e ci conosciamo abbastanza da intuire le nostre necessità reciproche. Per non parlare poi di quelle piacevoli coincidenze che ricordano la telepatia ;-)
Lo stare a stretto contatto e il condividere esperienze intense aiuta molto nell'instaurazione di una relazione empatica.
In maniera minore questo discorso vale anche per altre persone, anche sconosciute. Ma dipende molto da quanto queste persone ci somigliano e lasciano trasparire di loro stesse.
In sostanza credo che l'empatia sia una giusta alchimia tra esperienza, conoscenza e intuito. Ognuno di questi elementi si compenetra e deriva parzialmente dall'altro.
Comprensione ed empatia sono comunque su due livelli diversi. Per comprendere un'altra persona non è necessaria, secondo me, una relazione empatica, mentre è necessario comprendersi per sviluppare una relazione empatica.
In ogni caso, in entrambi i casi, l'unica componente assolutamente necessaria credo sia la volontà. La volontà di comprendere l'altro e di entrare in questo gioco di alchimie e in ogni caso di agire anche per arrivare ad ottenere qualche risultato. Il motivo per cui molte persone non si capiscono è perchè non vogliono realmente capirsi o non sono disposte a fare uno sforzo per migliorare la loro comprensione reciproca.
Ciao.
2007-03-27 14:01:31
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answer #1
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answered by AshtoAsh 2
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Come si può arrivare nella più profonda essenza dell'altro? Superare i confini dell'altro e arrivare a sentire ciò che prova veramente? "Diventando" lui per un istante, essere dentro la sua pelle, dentro i suoi vestiti... E' necessario spogliarsi di noi stessi, dei nostri bisogni e sentire quelli dell'altro.. Ci si riesce con una buona dose di compassione, amore, sensibilità e profonda comprensione... Esse sono necessarie per "sfondare" le barriere create dalla diversità e per sgretolare le maschere create per diffidenza, sfiducia, paura.
2007-03-27 18:08:52
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answer #2
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answered by angelive11 2
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E' quella cosa che l'egoista pretende dagli altri.
2007-03-27 15:54:28
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answer #3
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answered by Andy Capp 4
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secondo me l'atteggiamento che dovremmo avere tutti prima di compiere un'azione o di dire qualcosa è quello di metterci realmente nei panni dell'altro, di pensare "e se fossi io al posto suo...mi piacerebbe questo rimprovero, mi piacerebbe che si usi questo tono nei miei confronti?" oppure se qualcuno si rivolge a te perchè ha bisogno di parlare, di sfogare, di ascolto e di una spalla su cui appoggiarsi, chiedersi "e se ne avessi bisogno io?...non desidererei anch'io che mi si ascoltasse sul serio?". Ecco porci sempre la domanda "e se fosse capitato a me". Penso che solo così riusciamo ad essere + disponibili e + comprensivi soprattutto, immedesimandoci nella persona che ci sta di fronte.
2007-03-28 06:14:09
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answer #4
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answered by miafiorella 5
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La vera comprensione è determinata dalla empatia che vi é tra due persone. Se uno é capace di calarsi completamente nei panni dell'altro e viceversa, ci sarà la massima intesa. Praticamente si tratta di una risposta con giusto consenso, valutando le motivazione per le quali valga la pena di non essere d'accordo o meno. Si può dialogare tra sordi, o ciechi ma in altri modi, basta che il messaggio arrivi.
Se arriva direttamente al cuore allora vi é comprensione
2007-03-27 17:28:28
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answer #5
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answered by Anonymous
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la vera empatia la si può raggiungere , ovviamente non con tutte le persone che incontriamo.
Molte volte quando parlamo con le persone, ci accorgiamo se queste hanno capito cosa stiamo dicendo, lo capiamo da come ci parlano, come ci guardano, da come ci ascoltano.
Lo stesso vale anche per chi è vicino a noi , ma non ci ascolta, anche li capiamo che non ci ascoltano.
Comunque sia la comprensione non è una cosa che si ha per simpatia o antipatia.Molto dipende da chi parla e da chi ascolta. entrambe le parti devono esserne coinvolte pienamente , altrimenti entra in gioco l'egoismo: tu mi devi ascoltare, ma io ti dico quello che voglio e niente di più!
2007-03-27 16:06:41
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answer #6
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answered by Anonymous
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Il consenso è vero o è finto? Scoprilo. Verifica. Non potrai mai saperlo, altrimenti. A volte basta il consenso (in un contratto, ad esempio) e sapere se l'altro è in buona o cattiva fede appunto richiede una verifica nel tempo.
La comprensione invece secondo me non è tanto il capire cosa ci viene proposta quanto il farlo nostro. Per capire in modo corretto abbiamo bisogno di essere guidati.
2007-03-27 16:02:04
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answer #7
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answered by Anonymous
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