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Ho trovato questa risposta di un utente, di cui per umana comprensione e pieta' non riporto il nome.. :

"Emergency è un'associazione che dietro la facciata umanitaria cerca di giocare un ruolo centrale nello scacchiere politico-tattico internazionale. Coalizzandosi, e perfino organizzando strategie con i loro amici terroristi.
Sembra quasi che i terroristi siano la forza debole oppressa dalla superbia statunitense...
Per i poveri illusi che ancora ci credono sappiate che siete solo burattini nelle mani di despoti della Domenica. "

C'e' qualcuno che oltre a questo utente pensa questo di Gino Strada ed Emergency...oppure e' un caso isolato ?

Qualsiasi cosa scriviate non postero' commenti..e' solo che voglio sapere se preoccuparmi seriamente o meno..

2007-03-27 03:10:28 · 36 risposte · inviata da Anonymous in Politica e governo Politica e governo - Altro

36 risposte

Ho aspettato a rispondere, perchè volevo vedere un po di risposte, speravo di sbagliarmi, purtroppo non è così.

Fermo restando che rispetto tutte le opinioni, ma rispettarle non vuol dire accettarle, credo caro Hidaricikara che dobbiamo preoccuparci.

Io non condivido di Strada il protagonismo, ma credo anche che per quello che fa è un ben misero difetto.

Purtroppo per alcuni il solo fatto che sia un pacifista diventa inevitabilmente un Komunista alleato dei terroristi.

Per chi si domanda come mai ha così tanti agganci in posti strategicamente pericolosi, credo, io non vivo a Kabul, quindi credo che sia dovuto al fatto che il suo operato, inteso come ospedale Emergency e non il suo privato, sia ben visto dalla popolazione e che quindi ci possano essere contatti di vario genere. Se fai del bene sei ben visto. Non credete?

Gino Strada è un uomo e come tale avrà le sue idee, possono non essere condivise, ma non si può dimenticare tutto cio che Emergency fa in tutti i posti dove c'è, non si puo condanarlo perchè ha messo a disposizione le sue conoscenze per salvare una vita umana, del resto è questa la sua missione, salvare vite umane senza differenza di pelle, di credo ideologico o politico.

Uomini così vanno rispettati, magari non condivisi, ma rispettati SI.

Ciao!!!!!!!!

2007-03-27 04:29:07 · answer #1 · answered by ACHEO 5 · 7 2

L' utente in questione esprime legittimamente la sua opinione, su cui per altro non sono affatto d' accordo.
Fermo restando che esiste la libertà di espressione, a volte prima di parlare e giudicare l' operato di certe persone, bisognerebbe riflettere.
Personalmente non approvo tutto quello che Strada fa e dice, ma merita comunque rispetto, se non altro perché non parla comodamente seduto sulla poltrona di casa sua, ma è in prima linea.

2007-03-27 03:19:55 · answer #2 · answered by Anonymous · 16 4

Pittina scusa, quella lettera è stata pubblicata sul Foglio e mandata da chi? Giusto per saperlo, così resta solo una cosa anonima.

Luigi, Emergency opera in tutti i settori dell'Afghanistan perchè è un'organizzazione umanitaria che cura TUTTI, non importa a quale etnia appartengano, cura i bambini che perdono braccia o gambe per le mine anti-uomo e cura i soldati che magari quelle mine le hanno messe, come lo stesso Gino Strada aveva scritto in "Pappagalli verdi" lui spesso non lo fa volentieri, ma lo fa. E sempre tu, Luigi, ti sei mai preoccupato delle donne che vengono lapidate negli stadi in Arabia Saudita per adulterio? No, evidentemente, essendo i Sauditi grandi alleati nostri e degli USA, vero?

Okay, Pittina, hai omesso la firma involontariamente, ma chi è???

E anch'io dico: perchè non si è mai levata una voce contro il protagonismo di Maurizio Scelli, personaggio infido e ambiguo?

Un'ultima cosa. Come ho già detto un'altra volta, Emergency si basa sugli aiuti della gente, monetariamente parlando, quindi fa quello che può, interviene dove può. Sarebbe bello che ci potessero essere altri ospedali in altri paesi, ma se mancano i soldi, la cosa non è fattibile, evidentemente. Ma posso sapere che cos'ha che non va la scelta dei paesi fatta finora?

2007-03-27 04:04:14 · answer #3 · answered by iretos 7 · 9 4

Non penso questo ne' di Emergency, ne' della Crocerossa italiana.
Ho pensato questo per Scelli, essendosi in effetti presentato poi , dopo il riscatto, alle elezioni e con un partito politico, oltre che ad aver istituito un gruppo politico giovanile di quello stesso partito.
Non capisco perchè di costui non sia stato detto tutto ciò che si dice oggi su Strada.
Resatndo ferma la mia considerazione positiva sia di Emergency che della CRI.
OK?

2007-03-27 05:09:05 · answer #4 · answered by silvia*** 5 · 5 1

Meriteresti una risposta più dettagliata. Ma Hida te lo dico con tutto il cuore: no. Nostastante si parli sempre e solo di Emergency e mai di Croce Rossa (che merita con tutto il cuore l'8 x 1000).

x Silvia: la Croce Rossa (in particolar modo italiana), fa volontariato, con opere di soccorso e carità, in zone di guerra e terzo mondo, prima ancora che il sig. Scelli fosse partorito in questo mondo. Un pò di obiettività non guasterebbe.

2007-03-27 04:11:57 · answer #5 · answered by Maligno2:«II Vendicatore» 3 · 6 2

Dovresti preoccuparti, perchè c'è gente che pensa che il rispetto lo si ottiene solo tirando le bombe, che Emergency non si trova solo in Afghanistan, che non prende un soldo dallo Stato.

P.s. è bello notare come quelli che dicono che se è li è perchè ha un tornaconto personale, mentre se gli dici che gli Americani sono andati ad "esportare" la democrazia in giro per il mondo solo per i propri interessi energetici e commerciali vanno su tutte le furie

2007-03-27 03:57:40 · answer #6 · answered by Anonymous · 7 3

beh...emergency forse non è stata mai attaccata perchè non rompe le palle a nessuno nei paesi dove va..anzi...solo che a qualcuno questo non va giù...come a un certo Scelli,che era molto vicino a un partito durante il suo periodo nella CRI(indovinate quale?),ex della croce rossa..che ha accusato Strada (il fondatore di emergency,MEDICO,CHIRURGO DI GUERRA)

emergency è forse solo più indipendente...ma forse eh....


http://www.cri.it/principi.html

http://www.emergency.it/menu.php?A=001&ln=It

2007-03-27 03:39:51 · answer #7 · answered by Anonymous · 6 2

Dal novembre 2002 passo in Afghanistan in media 4 mesi l’anno. Lavoro, nell’ambito della cooperazione internazionale, a contatto con un gruppo di donne, di cui alcune mi chiamano sorella, vivo una quotidianità più afghana che occidentale; ho girato 7 province, raccolto racconti, letto il Corano, studiato un po’ di storia islamica, e sto ancora cominciando a imparare. Mi affascina chi, dopo pochi giorni o settimane, muovendosi tra un progetto umanitario e un albergo presidiato, dà giudizi e spiega un paese di cui ha capito tutto. Io non sono così brava: quando accadono certi fatti non so esternare opinioni, ho bisogno invece di spiegazioni. Come ad esempio nel recente caso Mastrogiacomo. Ero a Kabul quando è stato rapito e liberato, e chiedo, a titolo esclusivamente personale: - Perché un governo che deve occuparsi di decine di milioni di cittadini, alcuni dei quali sparsi per il mondo, si dedica a uno solo dei suoi figli, in pericolo, mentre quello stesso giorno, come ogni giorno, altre vite sono pure in pericolo o si spengono nell’indifferenza, mentre urgenti bisogni collettivi aspettano? - Quel figlio speciale è stato rapito mentre faceva il suo lavoro rispettando le norme di sicurezza raccomandate a chiunque sia in Afghanistan? Ha pensato a non mettere a rischio altre vite, oltre alla sua? Ha misurato le possibili conseguenze dei suoi atti? Sapeva che chi ha scelto la via dell’imprudenza ha pagato a volte con la morte? Perché i suoi colleghi non hanno seguito quella strada pur avendo lo stesso diritto-dovere di ‘informare’? Aveva un compito eroico tutto suo, una missione speciale? Per questo meritava di essere salvato pagando un simile prezzo? - Ma qual è il prezzo pagato per Mastrogiacomo? Oltre al tempo del governo e ai lunghi giorni in cui un’ambasciata coraggiosa, sovraccaricata e straordinariamente reattiva – che svolge un sottile lavoro diplomatico mentre si è improvvisamente trovata impastoiata dall’imperativo di salvare un giornalista, quanto è costato questo giornalista, in moneta, in delicati equilibri infranti e in vite umane, già pagate o messe a repentaglio dalla sua liberazione? - Quanti talebani vale un italiano? Quanti sforzi afghani e internazionali, pericoli e perdite avute per catturarli, è lecito mettere sull’altro piatto della bilancia con cui Mastrogiacomo è stato pesato? E quanti autisti, interpreti, insomma quanti afghani possono essere sacrificati all’informazione? - Mastrogiacomo non avrebbe potuto tra un flash e l’altro, magari sottovoce, chiedere scusa? - Se è vero che Gino Strada ha detto “Meglio i talebani che un governo amico degli americani”, vorrebbe spiegare a nome di chi parla? Perché la grande maggioranza degli afghani – per quanto mi riguarda tutti gli afghani che conosco, alcuni dei quali rischiano lavorando con noi, sapendo che nessuno pagherà mai per loro in talebani – crede in una svolta democratica del paese, non vuole il ritorno dei talebani né che i contingenti militari lascino l’Afghanistan, e chiede: “Come mai ci aiutate a costruire uno stato democratico, fate ospedali, tribunali, scuole, e poi per salvare uno di voi accettate il ricatto dei nemici della democrazia?”. - Perché il guru dell’Afghanistan, l’amorevole soccorritore si scaglia contro i militari che fanno il loro dovere anche portandolo ad abbracciare Mastrogiacomo davanti a una macchina fotografica? Perché mentre molte organizzazioni umanitarie agiscono in silenzio, lasciando la politica a chi compete, il leader di una delle tante, di innegabile valore e dichiaratamente neutrale, parla pubblicamente di politica in modo non neutrale? Invece di alimentare così fratture e tensioni che non servono a nessuno, non potrebbe usare la sua esperienza per aiutare a conciliare, a capire? - Contenta solo per lui, auguro lunga vita a Mastrogiacomo. Mentre se la gode penserà ogni tanto che, grazie alle modalità e al prezzo della sua liberazione, in Afghanistan il pericolo di rapimenti è aumentato e la situazione è ancora un po’ meno facile, non solo per gli italiani? Sono tutt’altro che un’eroina, se fossi rapita certo vorrei aiuto. Ma mi unisco qui a chi, lavorando in Afghanistan, ha lasciato disposizioni scritte di non trattare oltre limiti ragionevoli, che escludono di pagare costi tali da creare problemi a due governi, quello afghano e quello italiano. Anche se la paura al momento mi spingesse a chiederlo. Susanna Fioretti
Questa lettera è pubblicata oggi sul Foglio... e forse ti spiega il perchè Gino Strada è un personaggio quantomeno controverso.Credo che il tuo rammarico derivi dalla tua considerazione del carattere umanitario di Emergncy, ma c'è anche un fattore politico attivo che non puoi non considerare!
quando Strada fa il chirurgo è apprezzabilissimo,quando fa politica NO!
non capisco perchè non vuoi postare i commenti!ci si confronta!mica si litiga o si deve decidere chi ha torto e chi ragione!tu rimarrai senzaltro delle tue idee e io pure ...ma con qualche punto di vista in più!
p.s x iretos...opsss....è vero avevo omesso la firma !involontariamente! scusate!

2007-03-27 03:35:57 · answer #8 · answered by Anonymous · 10 6

assolutamente non la penso così...ammiro tantissimo i volontari di emergency che con coraggio molto coraggio vanno ad aiutare quella povera gente rischiando la pelle!

2007-03-27 04:05:38 · answer #9 · answered by Anonymous · 5 2

e cosa vuoi commentare? sarebbe da girare a tutti coloro che devono la vita ai medici di emergency.

che poi è qst sopra...il nick è un commento sufficiente, mi pare

2007-03-27 03:27:16 · answer #10 · answered by japi 3 · 8 5

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