Ho sempre pensato, io non credente, ma abbastanza edotto di cose religiose, che esiste una dicotomia nella religione cristiana e ancor meglio in quella cattolica a proposito del libero arbitrio. Se questo benedetto libero arbitrio è una potenzialità presente in ogni credente, perché questo credente deve seguire alla lettera i precetti della propria religione, letteralmente imposti da una chiesa che frena il progresso, inibisce la scienza, favorisce con imperativi assurdi la diffusione di una malattia terribile come l'Aids, parla di amore, di fratellanza, di povertà e poi non esita a vivere nell'opulenza, a sottoscrivere guerre infami, a vivere nell'arroganza, a chiedere l'obolo perfino ai pensionati? Parla di giustizia e non fa giustizia (vedi preti pedofili etc.), parla di umiltà (degli altri) ed usa la voce della superbia. Oltre a questo vorrei sottoporvi alcune domande tratte dal libro "Il libero arbitrio" di Morton White:
► vedi note aggiuntive:
2007-03-26
14:48:45
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12 risposte
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inviata da
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2
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
IN QUALE MISURA LE NOSTRE AZIONI SONO CONDIZIONATE DAL PASSATO?
CHE DIFFERENZA C'È TRA "SONO LIBERO DI AGIRE" E "SONO LIBERO DI SCEGLIERE"?
LA CAUSALITÀ UNIVERSALE IMPLICA LA NON LIBERTÀ? OVVERO, IN TERMINI TEOLOGICI, L'ONNISCIENZA DIVINA IMPLICA LA PREDETERMINAZIONE?
2007-03-26
14:50:05 ·
update #1
SICCOME RITENGO L'ARGOMENTO MOLTO SERIO, VORREI RISPOSTE SERIE E CIVILI, SPECIALMENTE DAI CATTOLICI. GRAZIE.
2007-03-26
14:51:35 ·
update #2
x DrEvol
Apprezzo molto il contenuto della tua risposta, credimi, e sono anche abbastanza d'accordo con quello che dici. Ma io, nella mia domanda, tenevo a mettere in rilievo la contraddizione insita nella religione a proposito del libero arbitrio.
2007-03-26
15:04:14 ·
update #3
x Volare
Sono tutt'altro che fascista, ma sicuramente tu sei un idiota.
2007-03-27
11:31:18 ·
update #4
Domanda interessante!
Mi sembra importante premettere che credo in Dio e nella vita dopo la morte, ma non seguo nessuna religione ufficiale, bensì ho la mia religione personale. Inoltre ho una formazione scientifica (studio matematica all' università).
All' inizio tu fai delle critiche sensate alla Chiesa, ma non mi sembrano avere a che fare tutte con la questione del libero arbitrio, casomai lo riguardano le domande che hai tratto da quel libro.
Il libero arbitrio proposto dalla maggior parte delle religioni (mi riferisco a quando dici che il credente deve seguire alla lettera i precetti) è UNA FALSA LIBERTA'! Cioè il credente può effettivamente scegliere secondo il libero arbitrio tra 2 alternative:
-rinunciare al libero arbitrio per seguire alla lettera i precetti (non è una contraddizione, ha senso, pensaci)
-non seguire i precetti utilizzando sempre il suo libero arbitrio essendo però condannato all' inferno eterno.
Il libero arbitrio di cui parla la maggior parte delle religioni consiste solo in questa scelta (che teoricamente può essere modificata nel corso della vita) tra il rinunciare alla propria libertà o "usurfuirne" essendo però condannato all' inferno eterno. Ora è chiaro che NON ESISTE CREDENTE CHE FARA' LA SECONDA SCELTA, nessuno sceglierebbe per sé la sofferenza eterna. Quindi in realtà anche la sola unica possibile scelta rimane solo teorica perché sappiamo già che tutti i VERI credenti faranno la prima scelta (è importante quando dico VERI credenti: c'è tanta gente che va a messa, si sposa in Chiesa, eccetera solo per abitudine o per farsi vedere, essi non credono veramente perché in privato sicuramente infrangono tante norme religiose e se fossero convinti di andare all' inferno, non si comporterebbero così).
Secondo la maggior parte delle religioni Dio è onnisciente e questo significa che conosce anche le nostre azioni future, quindi SEMBRA che ciò neghi il libero arbitrio. I teologi si sono arrovellati per secoli su questo problema e per quanto ne so non lo hanno risolto. Inoltre se uno avesse una macchina del tempo potrebbe andare nel futuro per vedere le azioni future di una persona. Secondo la teoria della relatività la simultaneità non è un concetto assoluto, ma dipende dal sistema di riferimento (quindi la simultaneità non è "reale"), quindi non esiste un' "istantanea" dell' universo adesso e quindi si può ragionevolmente pensare che esistano "contemporaneamente" (il termine è decisamente improprio) tutte le epoche di tutti i luoghi in uno spazio-tempo a 4 dimensioni. Ciò significherebbe che tutte le azioni future sono predetrminate. Quindi la scienza non fa che alimentare il paradosso religioso già esistente nella religione. E' QUI CHE SI INNESTA LA MIA IDEA! IL FATTO CHE LE AZIONI FUTURE SIANO PREDETERMINATE NON NEGA IL LIBERO ARBITRIO POICHE' LE AZIONI FUTURE SONO PREDETERMINATE PROPRIO DALLE NOSTRE SCELTE (quindi dal libero aribtrio) CHE QUINDI SONO ASSOLUTAMENTE REALI! Qualcuno qui potrà fare obiezioni, ma lo smentisco subito. Se una persona conoscesse gli effetti di una sua azione nel futuro (ad esempio andando nel futuro con la macchina del tempo) può darsi che agisca diversamente. Ma questo non è in contraddizione (lo sembra) col fatto che le azioni siano predeterminate. I viaggi nel tempo (se possibili) modificano il futuro! Fino al momento in cui uno non conosceva il futuro esso sarà come gli è appena stato raccontato (quindi predeterminato), ma nel momento in cui uno scopre il proprio futuro, esso quasi sempre (in pratica sempre) si modificherà. Ci sarà un nuovo futuro predeterminato dalle future scelte diverse date dalle diverse situazioni in cui si troverà la persona.
Tra le altre domande c'era: "CHE DIFFERENZA C'È TRA "SONO LIBERO DI AGIRE" E "SONO LIBERO DI SCEGLIERE"?" Ti confesso che la domanda non mi è chiarissima, potrei avere frainteso. Cioè forse qui si parla di uno che sceglie di agire in un certo modo ma poi non può agire di conseguenza perché qualcuno glielo impedisce. Ebbene, il libero arbitrio si riferisce solo al scegliere di agire, se poi c'è un impedimento, questo è un altro problema.
Hai chiesto anche: "IN QUALE MISURA LE NOSTRE AZIONI SONO CONDIZIONATE DAL PASSATO?" Qui si entra nel campo della psicologia e delle neuroscienze di cui parla l' utente DrEvol. Avendo io una formazione scientifica certamente apprezzo gli sforzi della scienza di capire questi fenomeni, ma non condivido completamente i risultati. Ci sono molti studiosi convinti che tutte le nostre azioni siano completamente predeterminate nel senso che non decidiamo nulla (tempo fa qui su Answers uno ha copiato in una domanda un interessante articolo a riguardo), altri studiosi la pensano diversamente come descritto nella risposta di DrEvol. E' significativa questa frase della sua risposta:
"Ma la facolta’ volitiva del nostro cervello ci dice come e quando e’ nel nostro interesse aggreddire, sfamarsi e riprodurre, non per inibizione, ma per ragionamento logico e razionale di cui il nostro cervello e’ dotato.".
Spero di non aver frainteso il suo discorso. Detto questo, affermo che qui c'è un errore di fondo. Lui spiega che con le neuroscienze si spiegano le nostre scelte grazie alla capacità di ragionare del nostro cervello. APPUNTO SI STA PARLANDO DI SCELTE RAZIONALI! LE SCELTE RAZIONALI NON SONO VERE SCELTE GUIDATE DAL LIBERO ARBITRIO! Quando uno fa una scelta razionale usa il suo cervello per capire quale scelta gli procurerà maggior vantaggio e minore sforzo (e spesso si sbaglia, non tanto per mancanza di intelligenza, quanto per mancanza di informazioni che rendono indeterminato il problema di qual'è la scelta migliore). Ma qui la VERA scelta che si fa a monte è quella di optare per l' alternativa che darà maggior vantaggio e minore sforzo, uno in teoria potrebbe optare per quella con minore vantaggio e maggiore sforzo o per una "intermedia", magari lo farebbe un religioso come penitenza. La vera scelta consiste in questo. IL FATTO CHE IL CERVELLO CI DICA QUAL'E' L' ALTERNATIVA "MIGLIORE" NON C'ENTRA COL LIBERO ARBITRIO. IL LIBERO ARBITRIO SI "VEDE" NELLE SCELTE IRRAZIONALI. Ad esempio se io ora decido tra vedere un film o leggere un libro, qui non si tratta di una scelta razionale. Questa è un vera scelta in quanto scelta irrazionale. E' per questo che sembra ragionevole che le persone siano anime che possiedono un corpo dotato di cervello. Un oggetto materiale, per quanto possa essere intelligente, secondo me non è in grado di compiere scelte irrazionali (quindi vere scelte).
2007-03-26 21:31:12
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answer #1
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answered by Anonymous
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Queste tue domande sono quelle che spesso ho sentito nella
realtà quotidiana, nella difficoltà del vivere di ciascuno di noi nella sofferenza, nel dolore, Questo Dio misericordioso ci obbliga a soffrire per star bene dopo la vita.? Perché non combattere ora il dolore, la sofferenza? E perché mai non godere dei piaceri della vita soffocando gli istinti dicui madre natura ci ha dotati andando contro la natura stessa?
Perché dover seguire idogmi fuori del tempo, dello spazio, in nome di una religione che frenala scienza. Perché tollerare una religione che continua a imporre fardelli ma se ne guarda bene dal portarli? E poiio stessa ho sentito un predicatore dal pulpito che vive nel benesserre andando contro la povertà , pretendere l’obolo dai pensionati con quattrocento euro al mese? Avevo ascoltato indignata, l’ennesima richiesta dal pulpito, per non aver ricevuto, il venti per cento di quanto prendevano al mese da ciascuno dei presenti, che per questo sarebbero stati attesi nel confessionale. Ricordavo, il forte contrasto tra il desiderio di urlare “infame” e la mia silenziosa rabbia.
Ecco esce la MIA RABBIA perché dovevo continuare credere in “poveri” uomini portatori di dogmi assurdi e fuori di ogni realtà e ascoltai queste parole che non mi davano più pace. Sentivo la mia mente ribellarsi, in un ragionamento continuamente respinto. Le considerazioni sulla realtà quotidiana, con prediche, orazioni, celebrazioni venivano sottoposte a revisione.L’apice di tutto questo tumulto interiore era stato l’incontro con un abito talare che affermava di non credere più alla chiesa e mi consentì di dare un nuovo senso e una nuova misura alla realtà che mi circondava.
Stavo prendendo coscienza di una crisi in corso ma non mi davo per vinta. Combattevo con me stessa non potendo tollerare un cambiamento a trecentosessanta gradi.
Vedevo, in questa nuova ottica, innanzitutto, la sofferenza di una umanità e nello stesso tempo non potevo annullare ciò che nel mio cuore provavo. Se vi sono contraddizioni per certi uomini che vi siano, per me Dio non ne ha e non può averne. Continuai a credere e a combattere addirittura la legge di Dio con un uomo che aveva giurato in Dio ma lo faceva per suo uso e consumo. Dicendogli:
- tu rovini l'immagine di Cristo in croce, tu sei blasfemo mentre gli altri fuori sono più "fedeli" a DIo di te?-
Me ne andai senza rimpianti ed incominciai a pensare che trovare Dio, vuol dire cercarlo fra gli uomini, in terra e non nelle prediche e nei dogmi riportati da coloro che sopra ci hanno ricamato altro. Dio non é come viene dipinto ma é tuttaltro. Caro amico se hai fede, nulla ti tocca.
Ciao da Dafne, scusa se ti ho riportato questo ma é per farti capire a cosa serve avere la fede o non averla.
2007-03-27 06:16:15
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answer #2
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answered by Anonymous
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La neuroscienza prova che il libero arbitrio esiste e non e' ne' un mistero metafisico, ne' misticismo. Come l'intelligenza, la nostra capacita' di decidere e' la nostra capacita' di risolvere problemi. Se siamo concettivi, abbiamo il libero arbitrio. Se siamo come formiche, senza cervello concettivo, le nostre scelte sono tutte istintive, non concettive.
Il Prof. Steven Pinker e’ un celebre neuro-scienziato americano e le sue indagini alla scoperta di quello che e’ il cervello umano arrivano a conclusioni evidenziate ed ampiamente condivise in questo campo di studi. Prima di tutto che l’evoluzione fisica della vita e’ andata di pari passo con l’evoluzione della coscienza: piu’ un organismo possiede un complesso sistema neuro-cerebrale, piu’ la coscienza dell’organismo e’ dotata di maggiori facolta’ di percezione. La neuroscienza dimostra che quello che noi chiamiamo il se’o l’anima ha origine nelle attivita’ del sistema nervoso-cerebrale che si e’ sviluppato gradualmente nel cervello dell’embrione, che il suo sviluppo puo’ essere osservato sia negli embrioni degli animali che in quelli dell’uomo; che l’espansione evolutiva del sistema nervoso-cerebrale puo’ produrre solo un determinato tipo di coscienza e non un’altro (la coscienza di un embrione di gatto si ferma nel suo sviluppo a produrre solo le caratteristiche di quell’animale e non di una balena o di un uomo), e che durante la vita sia il fisico che il sistema della coscienza degradano con l’eta’ e malattie, fino a deteriorare e cessare la loro funzione.
Il fatto che l’evoluzione dimostri di essere una legge biologica accidentale, cosi come tutte le leggi fisiche dell’universo, e quindi lontana dall’essere diretta da un’intelligenza ed ad avere uno scopo – l’evoluzione si manifesta con enorme spreco e crudelta’ – comporta un vero affronto alla morale umana basata sulla fede. Persino scienziati di grande fama rimangono increduli ed intimoriti di fronte alla preponderanza dell’evidenza dell’evoluzione, e per questo continuano a sperare di trovare una qualche connessione tra natura e disegno divino. Non e’ chiaro, in fatti, se questi pensatori sono veramente convinti che il Darwinismo e’ falso o se invece si preoccupano che sia importante di convincere la gente a credere che sia falso.
Ma l’idea che il nostro comportamento, i nostri pensieri ed emozioni siano causati dall’attivita’ fisiologica di un cervello formato geneticamente ci fa pensare, erroneamente, che i nostri comportamenti sono tutti conseguenze automatiche di molecole in movimento, non lasciando il minimo spazio per l’esistenza di un’ entita’ che sceglie il comportamento o il pensiero. Questo errore e’ quello che giustifica e necessita l’invenzione di un entita’ separata dalla biologia, incontaminata dalla genetica, cioe’ un’anima mistica, eterea, creata da un essere altrettanto mistico ed etereo. In realta’, la neuroscienza risponde con evidenza al fatto che tale dicotomia tra corpo e anima non essiste, che il libero arbitrio, cioe’ la capacita’ volitiva, e’ pur esso un prodotto genetico ma e’ esattamento quello che ci serve per avere una moralita’ perche’ ci da’ l’opportunita’ di valutare le nostre azioni e i nostri pensieri. Il determinismo genetico dell’evoluzione ci dice: aggredisci, sfamati, e riproduci senza inibizioni (come gli animali). Ma la facolta’ volitiva del nostro cervello ci dice come e quando e’ nel nostro interesse aggreddire, sfamarsi e riprodurre, non per inibizione, ma per ragionamento logico e razionale di cui il nostro cervello e’ dotato.
Il determinismo e’ un’altra forma di misticismo. Se tutte le nostre azioni e reazioni sono determinate vuol dire che la legge evolutiva aveva uno scopo, e quindi e’ stata creata da un’intelligenza che l’ha voluta cosi, un essere onnisciente che sapeva gia’ quello che sarebbe avvenuto. Invece, e’ proprio il libero arbitrio che va di pari passo con le scoperte scientifiche, perche’ l’intelligenza e’ il risultato dell’evoluzione, non la causa, e l’intelligenza umana si esprime appunto con la facolta’ volitiva del libero arbitrio. Infatti, ogni individuo varia d’intelligenza da un altro e, se vuole, puo’ dedicarsi ad aumentare la propria intelligenza. Cosi, anche il nostro libero arbitrio e’ diverso da persona a persona e va di pari passo con l’intelligenza. L’uomo primitivo aveva meno libero arbitrio di chi nacque durante la civilta’ greca. Chi e’ piu’ intelligente ha piu’ libero arbitrio perche’ ha piu’ possibilita’ di fare scelte logiche. Se il cervello di una persona e’ danneggiato a causa di un incidente o malattia, la persona perde la capacita’ di ragionamento e con essa perde, in parte o totalmente, la capacita’ di decidere, ossia il libero arbitrio. E’ proprio l’assenza del libero arbitrio nei malati mentali che ci dovrebbe provare l’esistenza del libero arbitrio in chi lo possiede. Negare il libero arbitrio e’ come negare la propria intelligenza e la propria capacita’ di risolvere i problemi della vita. Chi e’ intelligente risolve lo stesso problema della vita meglio di chi ha qualche limitazione cerebrale.
2007-03-26 21:58:02
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answer #3
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answered by DrEvol 7
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L' analisi è perfetta!!!!
Dovrebbero essere umili e non vivere in templi dorati, circondati dall' opulenza e da servitori, mentre predicano buonismo per aiutare i più sfortunati, miliardi di persone soffrono per malattie, fame, freddo.....
Un Uomo deve vergognarsi solamente, se le sue parole sono più degne delle sue azioni.
2007-03-30 17:10:45
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answer #4
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answered by Anonymous
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Es tan simple llegar a la conclusión...
No te olvides que quienes componen las comunidades religiosas, sean fieles o representantes de la iglesia, culto o creencia en cuestión, son nada más y nada menos que.......SERES HUMANOS.
Como tales, no se diferencian ABSOLUTAMENTE en NADA a los que no la practican.
Tiene las mismas pocas virtudes y los muchos defectos que tenemos todos SIN EXCEPCIÓN.
Alguna vez comprendí que, cuando algunas personas están en posiciones "ENCUMBRADAS", sus miserias humanas son también "ENCUMBRADAS".
También es bueno que recuerdes que el libre albedrío que tenemos para hacer o dejar de hacer, lo tenemos para pensar de una u otra manera, para diferir en una u otra cuestión, para decidir si hago o no alguna cosa, para ABRIR LA BOCA Y DECIR NO, NO ESTOY DE ACUERDO....
Pero el FACILISMO parece ser el camino más cómodo y corto....
Entonces ACEPTAMOS con la palabra lo que nos "imponen", pero HACEMOS lo que sentimos y queremos. Tratando en lo posible que no se vea y no se note.
Esto es, amigo mío, H I P O C R E C Í A.
Por lo tanto, mi propuesta es la siguiente:
SE FIEL A TUS CONVICCIONES.
NO MOLESTES A LOS DEMÁS CON TU ACCIONAR.
SE TOLERANTE CON EL QUE PIENSA DIFERENTE.
NO QUIERAS IMPONER TUS CREENCIAS NI PENSAMIENTOS A NADIE.
DA, si quieres, NO LO QUE TE SOBRA, COMPARTE LO QUE TIENES.
ESCUCHA y OBSERVA A LOS DEMÁS, DE TODOS SE APRENDE ALGO (hasta lo que no se debe hacer ni decir).
Y EN ESPECIAL CUIDATE A TI MISMO, (que tus pensamientos sean acordes a tus sentimientos y tu obrar, la consecuencia de ambos) y de esta manera no PERDERÁS ENERGÍA EN CRITICAR A LOS DEMÁS (que no te sirve para crecer como un "buen ser") y si te hará sentir una MEJOR CONVIVENCIA CON LOS QUE TE RODEAN.
SI CADA UNO DE NOSOTRO ES FIEL A SUS SENTIMIENTOS Y LOS PONE EN PRÁCTICA EN SU ENTORNO COTIDIANO, CON EL FIRME PROPÓSITO DE CRECER, EL MUNDO MODIFICARÁ Y LOS HIPÓCRITAS NO LE PODRÁN "VENDER" MÁS MENTIRAS A NADIE.
2007-03-27 11:11:22
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answer #5
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answered by mabel_debenedictis 3
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Domanda molto interessante la tua, MOLTO!
Sì il libero arbitrio come esseri umani, lo abbiamo, ma da umani, anche i papi e i preti dimenticano di lasciarcelo esercitare!
in fondo la Chiesa in sè stessa non è forse una costruzione UMANA? con tutti i vari livelli di comando? Come in qualsiasi società?
Allora cosa fare? seguire i dettami o seguire ciò che si sente? se da un lato si cerca di dare delle regole, dall'altro si tende a dettare nuove leggi. Fatto sta che le persone che sono in mezzo, non sanno bene cosa seguire... allora sì, bisognerebbe seguire il libero arbitrio!
In fondo vuol dire che posso scegliere, e poi pagare tutte le conseguenze di ciò che ho scelto!
2007-03-27 08:33:51
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answer #6
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answered by Kantu 3
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Il nostro libero arbitrio ci differenza da tutte le creature viventi sulla terra. Se non fosse per il libero arbitrio non si potrebbero fare scelte. I precetti della Chiesa, però, inducono al credente a trasgredire i precetti di Dio dell'Antico Testamento. Quando Gesù menzionava i precetti, non menzionava la sua opinione, bensì la parola di Dio dell'Antico Testamento. Ora ad un cristiano gli viene mostrato la Teologia del Verbo di Giovanni come verità. Ma ciò che Dio disse nei precetti, che si suddividono in 248 positivi e 365 negativii, non viene detto quasi nulla. Il libero arbitrio del Cattolico nella fede è limitatissimo. Egli non ha materiale sufficiente per fare la scelta esatta,.si deve fidare in ciò che sente con un punto di domanda dei dubbi nati dopo aver sentito, ad esempio, le spiegazioni di come una divinità dal cielo sia scesa in terra. O si crede o non si crede. La Chiesa crede di essere nella posizione di dettare condizioni ai popoli cristiani. Niente da dire sulla moralità Cattolica. Ma come dici tu i fatti fanno cadere le loro 'migliori' parole. Perchè le giuste parole si convertono in azioni che creano un malcontento sia per i Cattolici e non? Perché l'azione segue la vera intenzione della persona. La Chiesa accusa gli omosessuali di aver fatto scelte nel modo di vivere contro la natura facendo atti impuri. Ma la scelta che impone ai preti non è di meno. Un uomo per entrare a servizio della chiesa come sacerdote deve fare una scelta contro la natura. Non deve sposarsi e non deve avere rapporti sessuali per tutta la vita. Questo precetto o regola cristiana disturba la mente. Il livello di questa regola va contro la natura umana. Chi decide, nel suo libero arbitrio, di metterla in pratica tale regola, prende su di sè un 'peso sessuale' che non dovrebbe esistere nella natura umana. Ognuno è libero nella sua scelta ma non della conseguenza della sua scelta. Quando si aggiunge ciò che non è comandato dal Cielo si creano nel mondo leggi che inducono a commettere atti deplorevoli. La proibizione di avere rapporti per tutta la vita fa la felicita del Tentatore o all'altra inclinazione.
2007-03-27 06:03:36
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answer #7
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answered by Anonymous
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le nostre azioni sono condizionate dalla nostra presa di coscienza di esse, per dirla più semplicemnte " dagli sbagli si impare" e così da tutte le esperienze. intelligenza e direi meglio la sapienza dell'uomo sta proprio in questo comprendere ciò che il passato ti insegna tenerlo fisso davanti a se e cercare di migliorare in ciò che troviamo difficile e sbagliato e accrescere ciò che vediamo è giusto.
la libertà di agire come la libertà di scelta sono vincolate dalla libertà dell'altra persona, io posso agire e scegliere fin quando la mia scelta non sfora nella libertà dell'altro.
spesso l'azione non è condizionata da una scelta o meglio da una scelta pensata con serietà e col cuore.
sono la stessa cosa per agire si sceglie; dipende come scegliamo di agire.
Dio non limita la nostra libertà, Lui stesso non si permette di invadere questa libertà che, infondo egli ci ha dato, la sua onniscenza non implica un destino già segnato , nel senso che non è Lui che ha deciso come finiremo o cosa faremo, ma essendo onnipresente, e cioè che il passato il presente e il futuro per lui sono comunque presente, perchè Dio è senza tempo e senza spazio, vede ciò che accadrà, ma non interferisce in esso. è una libertà che abbiamo inviolabile.
il libero arbitrio è un dono di Dio, che non ci toglie e non viola.
non ha stabilito al nostra fine o dove andremo se in paradiso o all'inferno, ma vedendo tutto lui sa già cosa faremo.
qui sta la misericordia di Dio nonostante la nostra miseria e la nostra ostinazione nel rinnegarlo e ferirlo che lui già vede, ci perdona e ci ama.
2007-03-27 04:58:23
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answer #8
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answered by missionario1984 3
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E' difficile essere liberi, sapersi autodeterminare, sapersi progettare una vita con responsabilità e consapevolezza. Ma è ancor più difficile sapere che cos'è la libertà.
Noi siamo veramente liberi?
Portiamo un nome deciso da altri, una lingua che non abbiamo scelto, ecc.
La nostra libertà è negativa, cioè è libertà da imposizioni, da alienazioni, da persecuzioni oppure è una libertà per qualcosa di positivo, per un atteggiamento, per una decisione?
Secondo me, non ha senso cercare la libertà a livello di condizionamenti sociali, di imposizioni dall'alto.
Ha più senso, invece, elaborare un progetto di se stessi che coinvolga gli altri, la natura, la società in un crescendo armonico e profondamente umano.
2007-03-27 04:29:14
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answer #9
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answered by Mario 5
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Parli come se la Chiesa ti avesse costretto a seguire i suoi precetti. Tu stesso dici che sei un non credente, quindi hai usato il tuo libero arbitrio. Noi credenti l'abbiamo usato nel senso opposto. Io non sono mai stata costretta a fare niente. E' vero che nella Chiesa ci sono delle contraddizioni, ma questo perchè è formata da uomini che possono sbagliare come te e come me.Però guardiamo anche agli esempi positivi. Non ti dico di pensare a tutti i preti che hanno dato la vita per la Chiesa, ma a quelli che aiutano ogni giorno, in gran segreto ed umiltà, i poveri ( il mio parroco ne è un esempio perchè non vuole mai soldi ed è molto umile). Si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: io lo vedo mezzo pieno, tu mezzo vuoto.
2007-03-27 01:57:20
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answer #10
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answered by Maria Maddalena 4
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