David Bowie e filofascismo?

Question

"Certo vorrei fare della politica e un giorno la farò senz'altro. Mi piacerebbe moltissimo essere primo ministro. Ma è anche vero che credo fermamente nel fascismo. Il solo modo che abbiamo per vivificare questa specie di liberalismo ristagnante è di accelerare l'avvento di una tirannia di destra che sia totalmente dittatoriale. La gente diventa molto più efficente se sottoposta a un regime... E io non sopporto la gente che perde tempo. La televisione, credo che non ci sia bisogno di dirlo, è la cosa più fascista che ci sia."

Testuali parole di David Bowie nel 1976

Che ne pensate?

PS D Bowie è o almeno al tempo era bisex. Il fascismo si modernizza e adatta ai tempi?

Cacio: anch'io non me l'aspettavo infatti è per quello che ho fatto questa domanda

http://www.velvetgoldmine.it/stampa/playboy.html

Io l'ho letta ieri notte alle 3 appena rientrato, avevo anche bevuto un po' e ho detto: "ok, meglio che rileggo domattina"

E invece ero sobrio!

Vera: non a caso il suo miglio periodo musicale :))

Scusa, miglior non miglio :)

Answer 1

Wow, non pensavo che era un fascista.
A me di lui piaceva la canzone "The man who sold the world" (sempre se era sua....). Carina anche "Changes"....
Per quanto riguarda la sua convinzione che con una dittatura di destra siano tutti più efficenti; beh, penso che forse ciò è vero solo per i Paesi anglosassoni o teutonici. Stati di cui io non conosco bene la società, quindi dove magari il Fascismo potrebbe servire. Ma solo ovviamente se in quelle nazioni la popolazione sia convinta al 100% dell' ideale che li governa.
Da noi il fascismo c'è stato, ma la corruzione degli alti esponenti del regime tra gli anni 34' e 43' era enorme. E il fascismo stesso ne risentì, divenendo una dittatura "decadente" e squallida. Lo stesso vale per la Spagna di Franco. Nella germania nazista invece, dove il popolo appoggiava totalmente e con convinzione il proprio Furher, e dove l'ideale di supremazia tedesco era nelle menti e nei cuori di tutti i tedeschi, la dittatura portò dei benefici per la Germania. Dati alla mano la disoccupazione scese ai minimi storici, grandi industrie nacquero sotto l'egida nazista e divennero dei colossi mondiali, il benessere tra gli iscritti al partito nazista era garantito anche per la presenza di circoli e attività socio-culturali e sportive organizzate dal movimento stesso, i bambini andavano a scuola con regolarità, pure la ricerca riprese a galoppare.... ma io però dico: "siamo sicuri che fosse staato tutto merito dei nazisti?"
Secondo me infatti, alla fine tutto dipenda sempre dalla società di base e non dal tipo di governo se un Paese rende di più o di meno a livello economico o in altri campi. C'era grande voglia di riscatto tra i tedeschi dopo la fine della prima guerra mondiale, e infatti negli anni 20' grazie agli aiuti degli USA l'economia stava riprendendo a girare.. peccato che con la crisi del 1929 tutto quanto fu fatto di buono venne spazzato via, e quel crak a Wall Street venne percepito dalla Germania come una sorta di nuova sconfitta totale. Ma un tale disastro, dopo lo scoramento iniziale, finì coll' infiammare nuovamente la voglia di rivalsa del popolo, e fu infatti quest' ultimo il vero motore dei successi nazisti, non il contrario. Qualsiasi abile oratore e personaggio molto determinato avrebbe potuto ottenere i riusltati che ottene Hitler in campo economico negli anni successivi. Ma questo grazie solo alla volontà del popolo tedesco di ritornare ad essere una grande nazione.
Difatti in Paesi come il nostro dove la cultura del "non fare nulla" e del "curarsi dei propri interessi a discapito di quelli della patria", sono fenomeni ben radicati e "storici"; quindi impossibili da cambiare e per sempre determinanti e presenti nelle generazioni future, qualsiasi tipo di governo non darà mai i risultlati sperati. Ma anzi, presenterà sempre al suo interno quelli stessi problemi della società da cui in fin dei conti i membri del governo appartangono o derivano.

Answer 2

Tutta l'intervista è sopra le righe.
Sembrano frasi (senza senso) sparate per fare sensazione.

è ovvio che un tossicodipendente qualunquista non può avere progetti politici (anche perchè forse è incapace d'intendere e di volere).
Che uno faccia belle canzoni non vuol dire che sia un guru politico o un maestro di vita. E questo ne è un perfetto esempio

Answer 3

Non scrivo per esprimere un parere ma solo per salutarti.
P.S.leggendo questo testo mi kiedo:possiamo escludere con certezza ke nn fosse ubriaco quando l'ha scritto?
;-)
Ciao

Answer 4

ah! ah! ah! ma lo sai quanta roba si faceva Bowie nel 76, insieme a tutta la compagnia (lou reed, iggy pop, warhol etc..)
è un genio della musica, io lo adoro, ma è bowie, è sempre stato un provocatore, uno sopra le righe..infatti, a distanza di 30 anni, si è dato alla politica? macchè. ora fa l'artista (è di fuori, dai un occhiata al suo sito). e lou reed? compone musica finalizzata a mantenere la concentrazione durante gli esercizi di arti marziali! Quindi per favore nn ripeschiamo interviste stravecchie per sostenere cose che nn stanno nè in cielo nè in terra (forse su marte..is there life on mars?)

Answer 5

io sono una grandissima fan di david bowie lo adoro e lo amo
ma non sono d'accordo sulle sue dichiarazioni fasciste
che non mi sono nuove
ma che sono state ampliamente spiegate
anche da lui
il quale ha anche chiesto scusa

ma ci sono da puntualizzare parecchie cose
prima di tutto cito una sua canzone"fashion"
Bowie allude sia alla cultura "disco"che al fascismo, due generi da cui voleva chiaramente prendere le distanze a quel tempo!!

inoltre le rarissime dichiarazioni che ha dato in base al fascismo
sono tutte frutto di un periodo
non particolarmente positivo per bowie
(era dipendente dalle droghe,"Nella metà degli anni Settanta, David Bowie viveva a Los Angeles, così confuso dalla cocaina e dalla magia nera che gli amici come Elton John e John Lennon pensavano che sarebbe diventato pazzo o sarebbe morto. Ma, per sfuggire a questo caos narcotico, dovette spostarsi a Berlino, trovare la strada per la redenzione e registrare una trilogia di album che avrebbe inventato il futuro del rock.")

lo stesso bowie in seguito
ha speso 25 anni a tentare di spiegare e a scusarsi per quelle "semplici affermazioni teatrali" male interpretate che fece nel 1975 e nel 1976. Il suo gruppo del tempo, composto per la maggior parte da persone di colore e newyorchesi di origine portoricana, non prese mai questi commenti seriamente!!!!

lo stato mentale di Bowie a metà degli anni settanta era confuso e disgregato.

questa è la spiegazione
dei suoi atteggiamenti mal interpretati
che tutt'oggi disconosce

Answer 6

ma le ha dette 31 anni fa'........beh è la sua idea ,non mi piace pero' non ho nulla da dire

Answer 7

come sai politicamente la penso come te, e ho da poco imparato a conoscere Bowie, solo da un annetto...

è una frase presa fuori dal suo contesto, detta da un personaggio molto spesso sotto leffetto di droghe... (pensiamo al balbettio di Changes)
una sparata per far scalpore...

ciao wolfie...

Answer 8

Che
dirti, siamo nel 2007 e grazie al Cielo ancora non è entrato in politica. D'altronde non stiamo parlando di Albert Einstein.
P.S.
Chissà cosa avrebbe detto se fosse vissuto sotto la dittatura nazista, con la nota apertura, l' altrettanto famosa tolleranza dei gerarchi nazisti.

Answer 9

Ottimo musicista.
Pessimo politico.
Stupido nella cura della sua immagine.

Felice che non abbia intrapreso a far politica.

E visto che poi ha chiesto scusa pubblicamente, per me è tutto a posto.

Ciao!!!!!!!!!

Answer 10

Parli di libertà e poi vuoi mettere una dittatura.
Meglio che fai il trombaio (idraulico) che guadgni di più e puoi fare dittatura con i tubi.
Ciao