... era il giorno prima che si aprisse la pesca al salmone; era il tramonto e, nel frattempo che aspettavamo la mezzanotte per cominciare a pescare i salmoni, cominciammo a pescare le trote utilizzando dei moscerini come esche.
Lanciavo l’amo, che battendo sull’acqua, faceva piccole onde di colori diversi perché illuminate dal lieve sole del crepuscolo. Più tardi il chiarore della luna rese le onde argentate e, mentre pescavo, la canna si piegò all’improvviso, chiamai mio padre e capimmo subito che avevo pescato qualcosa di grosso.
Lui mi guardava con ammirazione, trascinavo il pesce con il mulinello secondo i suoi insegnamenti ma appena alzai il pesce dall’acqua notammo che si trattava di un enorme salmone. Ci guardammo attoniti mentre il pesce si dibatteva e muoveva ancora le branchie, erano le dieci di sera, due ore prima che si aprisse la stagione di pesca, e mio padre mi disse “dobbiamo rigettarlo in acqua”; in un primo momento pensai che scherzava e gli dissi ...
2007-03-25
22:35:55
·
18 risposte
·
inviata da
Anonymous
in
Arte e cultura
➔ Filosofia
... “papà nessuno ci ha visti e non diremo mai a che ora l’abbiamo pescato, nessuno lo saprà mai” il suo sguardo successivo mi fece capire la fermezza di mio padre e capì che non scherzava e senza profferire parola, liberai il salmone che si allontanò in un baleno.
Si trattò per me di una rinuncia dolorosa ma quel giorno ebbi una bella lezione di etica che mai dimenticherò.
Noi facciamo del bene quando nessuno ci guarda ?
Ciao e bella vita :-)
2007-03-25
22:36:25 ·
update #1