English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

Ovvero perché alcune opere sono ritenute arte ed altre no?

Sono in molti quelli che pitturano: i bambini che fanno delle meravigliose coloratissime vignette di mamma e papa', c'e' chi da una mano di vernice alle porte, poi c'e chi crea paesaggi da fotografie scattate in vacanza per rilassarsi al weekend dopo una settimana di stress al lavoro.

Ci sono pure le famose scimmie che hanno creato quadri astratti che convinsero gli esperti d'arte. In effetti potrebbero per caso creare un quadro identico a quello di un Jackson Pollock. Poi ci sono i pittori profesionisti che creano opere su misura (a volte anche dettate dai loro patroni) esclusivamente per lucro. Finalmente ci sono i pittori ritenuti artisti : Tiziano, Velasquez, Guttuso

Sono tutti pittori ma cosa distingue l'opera ritenuta arte da quella che non lo e'?

2007-03-24 21:19:08 · 12 risposte · inviata da ? 2 in Arte e cultura Filosofia

12 risposte

Domanda bellissima :-)
Due -tra le tante- letture possibili.
1] Arte come manifestazione e fruizione di emozioni.
2] Arte come "statuto disciplinare".
Ecco:
1] Quando un quadro, nella specifica esemplificazione che proponi, "arriva" a "scuotere la forma" di chi lo "abita", di chi lo "intuisce spontaneamente", di chi lo "analizza", di chi lo "vive"... ecco che l'essenza del quadro stesso...si manifesta nel compimento dell'intento creativo [puro sfogo, auscultazione di sé, scoperta, inconscio che si rende visibile, comunicativa precisa, esaltazione di una specifica fronda della realtà, un sentimento, una parola, il tutto...].
A questo punto "ognuno" è e... "deve sapere" di poter essere -al tempo stesso- un "veicolo" del Respiro del Cosmo....così come una "casa" capace di accogliere qualsiasi emozione :-). Chiunque può fare e ricevere arte. Tutti siamo in grado di poter "assurgere" all' estasi del superamento della Realtà [così caduca] per mezzo di un' opera d'arte [stessa cosa estesa per qualsiasi forma d'arte..anche il "vivere solamente"]. Tra un bimbo, un anziano, una scimmietta e Gilgoguè non farei differenza... :-)
2] Sul piano dell'arte intesa come "processo creativo" e non puro istinto...intesa come "statuto disciplinare" nel quale vigono "regole" suggerite dalle epoche, dai mezzi e dagli strumenti operativi, dal vissuto biografico, dagli incontri, dalle esperienze, dalle "tecniche"...allora il discorso cambia.
Si presentano le "istanze di scelta" del critico o dell'artista in questione. Ricordiamoci che "storicamente" arte nasce come arte-fatto, "mimesi", imitazione della natura [la natura di per sé è perfetta ecco che chi la ritrae tende ad imitarla...e/o a mutarla, migliorandola? dibattito aperto ancora oggi...]...ad opera dell'uomo.
C'è distinzione netta [e questo è compito del critico] tra "poiei" e "technè"...
Poiei è l'atto creativo puro, poietico [poetico] appunto...pertanto posso riversare con getto di sfogo o follia quantità disparate di vernice su muro a guisa di tela e compiacermene....
Technè è l'operatività [dell'artigiano] metodica...che permette di poter "ripetere" l'atto poetico ogni qual volta è necessario...pertanto si suppone che come il calzolaio sia in grado [da artista] di "ripetere", di ri-creare sempre allo stesso modo la sua opera [una scarpa della stessa misura..].così un Van Gogh dovesse poter essere in grado di ri-proporre, [per mezzo della tecnica, del metodo personale affinato, del tocco, della miscellaneità dei colori, della scelta della tela, etc...] le sue opere in maniera pressoché vicina all'idea che le le avrebbe generate...sempre!...ogni qual volta avesse voluto.
Se ci pensiamo...senza allontanarci troppo dalla Realtà...è quello che avviene ogni giorno a teatro quando gli attori "replicano" per l'ennesima volta...la loro "parte". Se non vi fosse una tecnica ben precisa non riuscirebbero "mai" a render emozionante e vero, nonché "credibile" il proprio ruolo..come se fosse la prima volta...proprio come l'autore aveva immaginato che fosse..quando intuitivamente o meno lo aveva "pensato" e/o "creato".

Faccenda difficile da riassumere...davvero...e mi sarò fin troppo dilungato rasentando la noia... :-)
Spero solo di averti dato un nuovo spunto di riflessione :-)
A questo punto la distinzione è netta: "Potrebbe mai una scimmia ricreare il proprio quadro...allo stesso modo? Forse Pollock ... sì :-)"

2007-03-25 21:43:58 · answer #1 · answered by Pasquale P 2 · 2 1

"..la gente dovrebbe riuscire a capire la maestà e la sacralità che si trova nei dipinti e dovrebbe togliersi il cappello come se fosse in chiesa.." diceva munch...certo..inchinarmi davanti ad un pollock non mi sembra il caso...
però bisogna ammettere che pollock,ma anche fontana,e molti altri pittori moderni sono importanti..in un certo senso.
sono d'accordo sul fatto che non si può paragonare per esempio "l'amor sacro e l'amor profano" con quelle quattro colate di vernice ma prova a pensare...sai che noia avere opere d'arte tutte uguali?
tutte meravigliosamente simili,tante tele che ricalcano lo stile e la maestria di leonardo,bramante,raffaello,caravaggio...
certamente bellissime,ma sai che noia?
c'era bisogno di cambiare,di un po' di novità...
che poi piaccia o meno è un altro discorso...
un leonardo è bello perchè è unico.
un pollock è un'opera d'arte perchè è unico( e meno male...) ma anche perchè trasmette un messaggio.
negativo,positivo,piace,non piace...che importanza ha?
se poi è pressochè uguale a quello delle scimmie..beh,tanto di cappello ai primati,ma il discorso vale comunque...
"è assurdo che quando qualcuno non capisce un quadro,gli attribuisca una mancanza di significato senza neppure sospettare che è proprio lui a non essere in grado di comprenderlo..."sono le parole di un critico che mi hanno fatto riflettere.
a me ad esempio non piacciono le tele e gli affreschi di michelangelo,il genio e artista indiscusso,ma agli altri si.
non per questo lo disprezzo.è stato un grande, lo riconosco, ma comunque non mi piace.
lo stesso vale per picasso,pollock,i dadaisti,basquiat,matisse e molti artisti moderni...
i loro dipinti non posso definirli meravigliosi,ma comunque trasmettono sensazioni...
non si può certo dire che "guernica"è bella,ma è un'opera che porta un messaggio forte,di denuncia contro le atrocità della guerra...
i quadri di pollock,e magari anche quelli delle scimmie,avranno un loro messaggio...magari ora non riusciamo a vedere oltre quelle pennellate che sembrano date a caso,ma chissà,magari fra qualche anno,rivedendo le sue tele sarai illuminato...(in tal caso condividi poi l'illuminazione...^_^)

2007-03-25 06:30:02 · answer #2 · answered by sissi 2 · 1 0

Innanzitutto Io non userei questo delle scimmie come termine di paragone negativo: sono nostre parenti e tutto ciò che producono ha un valore inestimabile per capire la loro visione del mondo che le circonda.

Ovviamente per noi umani è prioritario capire il nostro di mondo. Entrare nella dimensione in cambiamento dello "spirito" ( in senso hegeliano ) del nostro tempo. Ma anche capire noi stessi rispetto a questo spirito, agli eventi e alle temperie culturali che ci stanno intorno.

Ecco, secondo me l'opera d'arte arte è come uno specchio. Uno specchio che riflette una porzione del mondo usando il linguaggio personale dell'artista. Un linguaggio che dev'essere capace di interpretare l'immaginazione con cui egli reinterpreta il suo ambiente..

Immagina un Raffaello o un Leonardo che oggi dipingono come allora. Magari palazzi, personaggi, o scene religiose. Assolutamente anacronistico, per quanto si possa apprezzare la tecnica. Ma quei tratti puliti e armoniosi storcono un po troppo con quell'idea distorta ed estremamente filtrata da colori, linee e patterns che Pollock usa per comunicare il suo tempo. Il mondo post atomico tra la fine dei 40 e l'inizio dei 50. Il mondo della tv che invade gli spazi pacati e abitudinari della famiglia, del tempo che diviene sempre più sinonimo di denaro ecc.

Anche la ***** d'artista di Manzoni, tirata in ballo prima, che allo stesso modo del più conosciuto orinatoio di Duchamp sembrerebbero una mera provocazione come a ribadire che ogni stronzata può essere arte... Ma proprio questa provocazione non riflette perfettamente quella sensazione di spaesamento di chi si era svegliato in un mondo ristretto e si è ritrovato in un universo alle porte della globalizzazione, come gli artisti Dada che le hanno prodotte?

Per concludere, su cosa sia arte o cosa non lo sia. Prendiamo ad esempio laletteratura: ci sono autori che hanno fatto la storia della letteratura del loro tempo e di quello avvenire e altri bravi autori che hanno imitato o creato qualcosa di buono ma che non hanno influenzato nessuno o comunicato qualcosa di nuovo.

Per l'arte il discorso secondo me è lo stesso. Ci sono milioni di artisti e di opere d'arte, prodotte da chiunque, con la loro porzione anche irrisoria di significato e ci sono pietre miliari che hanno influenzato il loro tempo vuoi per motivi contingenti ( magari un'opera ripresa in una pubblicità ) o per la genialità innovativa ( vedi Dalì o de Chirico ). Una differenza di valore ( non solo pecuniario ) più che di condizione.

2007-03-26 16:12:15 · answer #3 · answered by AshtoAsh 2 · 0 0

Un'opera ritenuta arte dovrebbe qualificarsi non come registrazione passiva di un gesto o di un moto, bensì come mezzo per l'approfondimento del mondo, come strumento di ricerca e di apertura per il proseguimento dell'esperienza storica, scoperta dell'inconscio con tutta la sua carica creativa, ecc

Purtroppo nei ultimi tempi l'arte è anche un disegno banale. Non ho capito cosa ha determinato questo cambiamento nella critica d'arte.

2007-03-25 15:11:49 · answer #4 · answered by Piti 4 · 0 0

Nasce da una riflessione simile alla tua, la famosa "mer.da d'artista" in scatola di Manzu'.

2007-03-25 04:48:34 · answer #5 · answered by F L 5 · 0 0

un'opera d'arte impone una direzione diversa da quella perseguita, anche se non totale, ma inerente il suo discorso e si riflette nel tempo immutabilmente proficua e sempre pregna di significato e di specularità. mentre una tecnica resta più statica e ripetitiva, un'opera d'arte come qualsiasi simbolo prescinde dallo spazio e dal tempo e sempre si rinnova in coloro che la compenetrano...

2007-03-25 04:47:47 · answer #6 · answered by rockpopmetal 3 · 0 0

L'intelligenza. Che è anche capacità di trasmettere emozioni.


Mi permetto - come annotazione all'intervento di Acquilagi... - di osservare che le competenze di Sgarbi sono molto dubbie: a mio parere: sembra "pieno" di cultura ma lo è soprattutto di "boria" e di "parole parole parole" al vento....

2007-03-25 04:37:11 · answer #7 · answered by ulissesaggio 5 · 0 0

L'intenzione e il messaggio.

2007-03-25 04:29:38 · answer #8 · answered by xertesit 3 · 0 0

è una domanda che spesso mi pongo anche io, poi resto stupito dal fatto che un buon critico (non uno improvvisato) senza che nessuno gli dica nulla, saprebbe riconoscere tranuqillamente la differenza tra un Pollock ed un quadro di una scimmia! Come fà?

Comunuqe mi sono interessato ai tempi di questa faccenda e sono stati molto chiari alcuni gallerisit: SIAMO NOI (galleristi) A DECIDERE SE UNA PERSONA DIVERRA' FAMOSA O MENO, a parità di capacità o di ingegno....

2007-03-25 04:30:32 · answer #9 · answered by rocco (cò) 3 · 0 1

guarda, hai fatto una domanda bellissima!
io ho visto delle opere al museo revoltella di trieste, di pittori di una corrente che si chiamava "realismo" che facevano dei quadri come delle fotografie, c'è un quadro di una festa di prima comunione che è impressionante per il realismo (appunto)
e questo è un pittore pressocchè sconosciuto mentre invece fontana, che tutto quello che ha fatto sono dei tagli sulle tele, è considerato un maestro.....
boooohhhh

2007-03-25 04:28:46 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 1

fedest.com, questions and answers