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2007-03-24 13:25:31 · 15 risposte · inviata da badrù 2 in Arte e cultura Libri ed autori

15 risposte

A me che piacciono le storie complesse per l'esame ho portato di Svevo "La coscienza di Zeno". Ecco la trama:
Zeno Cosini decide di andare dall'analista perché zoppica, ma non sempre, solo in alcun momenti. L'analista, un certo "dottor S.", identificabile probabilmente con Sigmund Freud, gli consiglia di scrivere la storia della sua vita. Uno dei suoi grossi problemi è l'incapacità di correggere un vizio; infatti il protagonista, che già nell'adolescenza aveva iniziato a fumare a causa di un rapporto conflittuale con il padre, nonostante più volte si fosse riproposto di smettere, non vi riesce e per questo si sente frustrato. I tentativi si moltiplicano, e anche gli sforzi, ma il problema non viene risolto. A mano a mano che Zeno procede con il racconto, il lettore comprende che l'incostanza e la faciloneria che attanagliano il protagonista vanno ben al di là del semplice vizio del fumo; infatti anche lo stesso matrimonio è da considerare una delle tante decisioni prese e mai mantenute.

La "malattia" è per Zeno l'incapacità di sentirsi a proprio agio in ogni tipo di situazione. Il romanzo consiste nell'analisi della psicologia del protagonista, e mette sistematicamente a nudo la discrepanza tra comportamenti e intenzioni del protagonista.

Nel secondo capitolo emerge il tema del rapporto tra Zeno e suo padre: difficile fin dall'infanzia la relazione è deviata dall'incomprensione e dai silenzi; inoltre bisogna aggiungere che il padre non ha alcuna stima del figlio, tanto che, per sfiducia, affida l'azienda commerciale di famiglia ad un amministratore esterno. Il più grande dei malintesi è l'ultimo, che avviene in punto di morte: quando il figlio è al suo capezzale il padre lo colpisce con la mano e Zeno non riuscirà mai a capire il significato di quel gesto. L'interrogativo produrrà un dubbio atroce che accompagnerà il protagonista fino all'ultimo dei suoi giorni.

Il protagonista conosce tre sorelle, di cui la più attraente è Ada: a costei il protagonista fa la corte, ma il suo sentimento non è ricambiato, perché ella lo considera troppo diverso da lei ed incapace di cambiare.
Zeno è particolarmente attratto dalla sua bellezza esteriore ed interiore. Tuttavia egli finisce per sposare Augusta, delle tre la donna che meno preferiva. Nonostante questo il protagonista nutrirà sempre per lei un sincero affetto, anche se ciò non gli impedirà di stringere una relazione con un'amante. Augusta costituisce nel romanzo una figura femminile dolce, tenera, che si prodiga per il proprio marito. Stando al racconto autografo ella sembra la guida ideale per il recupero della salute di Zeno, anche se questa concezione di perfezione si smorza via via fino a quando l'azione della donna scade nell'egoismo e nella superficialità.

Il conflittuale rapporto dell'autore con la sfera femminile – la sua patologia è stata bollata dallo psicologo come "sindrome Edipica" – è evidenziato anche dalla ricerca dell'amante: Zeno accenna a tale esperienza come un rimedio per sfuggire al "tedio della vita coniugale". Quella con Carla è un'"avventura insignificante"; lei è solo una "povera fanciulla" e "bellissima" che inizialmente suscita un istinto di protezione. Tuttavia quella che in principio appariva come una relazione basata sul semplice desiderio fisico si trasforma successivamente in una vera e propria passione. Anche Carla subisce dei cambiamenti: dapprima insicura, diventa una donna energica e dignitosa che finisce coll'abbandonare il suo amante a favore di un maestro di musica che lo stesso le aveva presentato.

Particolarmente interessante è la concezione che Zeno ha di sé a confronto con gli altri personaggi (le tre sorelle, il padre, Guido, Enrico...): egli sa di essere malato e considera gli altri "sani", ma proprio perché questi ultimi sanno di esser "normali" tendono a rimanere cristallizzati nel loro stato, mentre Zeno, inquieto, si considera un inetto e per questo è disposto al cambiamento e a sperimentare "nuove forme di esistenza".
Sulla base di questa convinzione egli finisce col ribaltare il rapporto tra sanità e malattia: l'inettitudine si configura come una condizione aperta, disponibile ad ogni forma di sviluppo; e di conseguenza la sanità si riduce ad un difetto, l'immutabilità.

Alla fine del romanzo Zeno si considera guarito, o meglio è riuscito a spiegare la propria malattia come un male che affligge l'intera società. Infine egli scrive una critica contro la psicoanalisi ed una profezia sulla fine del mondo che sarà provocata dall'autodistruzione dell'uomo.

2007-03-24 13:28:26 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

Se ti piacerà il genere, vedrai che in breve tempo li leggerai tutti. Se posso darti un consiglio, inizia da "La Coscienza di Zeno" e dopo leggiti "Senilità" e "Una vita".
Io adoro Svevo!!!!

2007-03-24 21:07:09 · answer #2 · answered by alessandra r 4 · 1 0

NON LO FARE!!!!!svevo è troppo pesante, pensa che i lettori siano degli emeriti scemi (un pò alla manzoni) e ti spiega una cosa per otto capitoli....

2007-03-27 05:18:12 · answer #3 · answered by pippolina♥ 2 · 1 1

Svevo oltre la coscienza di Zeno e Senilità ti consiglio anche Una vita

2007-03-26 20:10:42 · answer #4 · answered by red_bilberry025 5 · 0 0

Io ho letto tutte le opere di Svevo perché me lo aveva imposto il professore di letteratura: giorni di noia! Mi fanno ancora irritare i protagonisti: inetti buoni a nulla! E lo stile non è dei più scorrevoli...

2007-03-25 11:36:44 · answer #5 · answered by answerina 4 · 0 0

guarda i suoi libri avranno anche significati profondi, ma è un autore abbastanza pesante
io ho pensato di leggere la coscienza di zeno, ma a metà mi ero già fermato...

2007-03-25 07:14:42 · answer #6 · answered by Sum 14812 5 · 0 0

Io ho letto sia "senilità" che "la coscienza di Zeno".
A me sono piaciuti entrambi, soprattutto il secondo che ti ho detto. Ti consiglio di leggerli se ti interessano le letture impegnate e che riguardano la psicanalisi.

2007-03-25 06:32:24 · answer #7 · answered by cucciolo 7 · 0 0

t consiglio la coscienza di zeno

2007-03-25 05:49:13 · answer #8 · answered by martina92 3 · 0 0

monotono

2007-03-25 03:20:26 · answer #9 · answered by boscolo 2 · 0 0

A me piace come autore!!mi sono divorata la coscienza di zeno letteralemente!!da poco ho cominciato una vita!!ciauz e buona lettura

2007-03-24 21:19:06 · answer #10 · answered by ☆♥ ÐolcePiculacelin☆♥ ]·._.·´¯ 4 · 0 0

Svevo è un grande scrittore, ma il ritmo dei romanzi è motlo lento una delle cose molto sottovalutate secondo me sono i suoi racconti alcuni dei quali secondo me tengono il passo con Edgar Allan Poe ... molto difficilecome livello ma estremamente affascinanti e molto avvincenti!
Credo che la forma del racconto gli sia più congeniale.
Prova a prendere l'edizione delle opere complete nella raccolta i Mammut della Newton Compton è motlo buona e ci sono tutti i racconti anche!

2007-03-24 21:09:35 · answer #11 · answered by Klukly آمنة تحـبً السلام 5 · 0 0

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