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Meglio soli che male accompagnati: è in base a questa constatazione che alcuni esseri umani praticano sistematicamente la cattiveria? Insomma, una convinzione atavica secondo cui l'animo umano è labile, quelli che oggi sono amici domani saranno nemici, per cui, è meglio considerarli nemici da subito, così si sa dall'inizio come comportarsi e non si rischiano brutte sorprese...La tesi dunque è che la paura di lasciarsi prendere emotivamente, sino all'estremo di poter mettere in pericolo se stessi, attanaglierebbe cronicamente e morbosamente questi individui.

2007-03-24 12:23:53 · 14 risposte · inviata da Anonymous in Scienze sociali Psicologia

Serena ha fatto un intervento molto interessante, adducendo concetti nuovi e pertinenti: riguardo la diffidenza, personalmente penso sia una purtroppo assai diffusa anormalità, un comportamento antisociale a priori determinato da una visione distorta sia della realtà circostante che della propria persona. Tale visione distorta produce errori di valutazione, di conseguenza comportamenti sbagliati che possono sfociare anche nella cattiveria. Comunque faccio notare che il termine "cattivo" etimologicamente viene dal latino "captivus", che significa semplicemente "prigioniero", quindi il contrario di "libero", una persona cattiva è una persona incapace di manifestare liberamente se stessa in tutte le sue qualità.

2007-03-24 22:31:10 · update #1

14 risposte

Io credo che al mondo ci sia gente buona e gente cattiva , La gente buona è la stragrande maggioranza e quella cattiva è poca ( Per fortuna ) Personalmente credo che la cattiveria , l'egoismo , il cinismo , la diffidenza , siano manifestazioni di un istinto di sopravvivenza perverso , Tutti sappiamo che la chiave del successo della specie umana sta invece in valori quali : Solidarietà , mutua assistenza , pietà ,amicizia .

2007-03-24 22:08:13 · answer #1 · answered by almagutt 4 · 0 0

Cattiveria e sopravvivenza non hanno nulla a che fare.
Non a caso, in Natura, dove a dominare incontrastata è la sopravvivenza, la cattiveria è inesistente.

La cattiveria è strettamente legata solo ed unicamente al perseguimento dei propri porci comodi, come unica ragione di vita.
Ben oltre quindi alla semplice sopravvivenza che, di per sè, non necessita MAI di cattiveria. Magari di durezza, magari di determinazione glaciale, magari di qualche esagerazione esecutiva ma, di cattiveria - cioè di fredda volontà di nuocere a qualcuno - mai.

La tesi della paura non regge, come ad esempio non regge la tesi della sfortuna per chi vuole perennemente lamentarsi.

Semmai il DOLORE può sfociare in cattiveria, ma la paura NO.
Lo dimostra il fatto che tanti, tanti soldati che per paura di morire hanno ucciso con selvaggia determinazione, sono oggi perseguitati da incubi ed inquietanti sensi di colpa, quasi augurandosi di poter, allora, essere morti anche loro.

Slobodan Milosevic e Ratko Mladic hanno volontariamente e freddamente provocato la morte di decine, forse centinaia di migliaia di inermi civili, solo per i propri interessi economici e di potere. E di incubi, loro, manco l'ombra.

Si è cattivi solo per scelta o convenienza, ed è SEMPRE da miserabili.

Buone cose, e buona serata.
.

25/3/07 h.16.40 La diffidenza una "diffusa anormalità"?
La diffidenza è carenza d'informazioni rassicuranti, se c'è qualcosa di normale e naturale è proprio la diffidenza.
E di per sè, questa, non porta cattiveria, porta semmai ad un eccesso di chiusura, o di reazione difensiva, cose che con la cattiveria non hanno nulla a che spartire.

E l'etimologia del lemma "cattivo" nulla ha a che fare con l'attuale accezione etica attribuitagli. Chi opera con cattiveria si sente - anzi - LIBERO di poter fare ciò che vuole, senza rispetto, senza ritegno, con l'unica spinta dei propri interessi egoistici.
Tra l'altro Serena stessa - e non senza ragione - attribuisce a ben altro l'origine di certa cattiveria: la gelosia e l'invidia, sentimenti PRETTAMENTE EGOISTICI, e specifica che la diffidenza NULLA ha a che fare con la cattiveria.

Che poi la diffidenza venga usata come scusa per attaccare il prossimo, questo è altro paio di maniche, ma rientra nei comportamenti miserabili di tanti esseri umani.

Ah, c'è anche un'altra fonte di cattiveria: la frustrazione.

Buone cose, e buona giornata.
.

2007-03-24 19:57:19 · answer #2 · answered by Ariel 6 · 2 0

No, non centra niente la cativeria col istinto di sopravivenza, la cativeria è una malatia mentale stretamente umana, nessun essere vivente del pianeta aparte il uomo sa cosa sia la cativeria.

2007-03-24 19:29:03 · answer #3 · answered by Anonymous · 3 1

Sono daccordo con te. Il gande Einstein scrisse:"Indubbiamente cattivo è colui che, abusando del proprio ruolo di potere e prestigio, commette ingiustizie e violenza a danno dei suoi simili; infinitamente più cattivo è colui che, pur sapendo dell’ingiustizia subita da un suo simile, tacendo, acconsente a che l’ingiustizia venga commessa”. Così descriveva Einstein una delle forme di “cattiveria umana” più conosciuta e radicata nel tempo: l’abuso della posizione di potere di un soggetto nei confronti di un altro.
Poi la cattiveria si manifesta soprattutto in branco,infatti la sociologia, la filosofia e le scienze umane in generale, hanno riposto particolare attenzione ai rapporti dei consociati nell’ambito di un contesto sociale storicamente individuato e, non rare volte, si è arrivati alla conclusione che homo homini lupus: l’individuo, in buona sostanza, sarebbe portato, per sua natura, a delinquere nei confronti del suo simile, e, pertanto, il gesto delittuoso sarebbe semplicemente un “gesto umano”, ovvero, “un atto naturalmente insito nella specie umana”.

2007-03-25 05:29:29 · answer #4 · answered by elena m 4 · 0 0

..dipende,chi è portato alla cattiveria per sopravvivenza posso cercae di capirlo,chi da cattiveria gratuitamente lo compatisco e basta!!!!

2007-03-25 04:27:27 · answer #5 · answered by Gero87 2 · 0 0

no la cattiveria ho ce l'hai da quando sei nato o ti viene per qualcosa che ti hanno fatto e allora ce l'hai con il mondo....l'istinto di soppravivenza non c'entra

2007-03-25 04:06:45 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

la cattiveria è un altra cosa ,la consapevolezza di proteggerci e' quella di farci stare attenti su ogni persona che conosciamo perche' si ha paura di soffrire emotivamente ,io sono il classico esempio "meglio soli,che male accompagnati"
dopo delusioni sia d'amici che amori
ho preferito stare attenta su amici
con l'amore ci ho messo una croce e mi trovo bene
la sofferenza e' molto piu' alta dei vantaggi che puo' darti un patner
ma questi sono chiaramenti i miei punti di vista

2007-03-25 03:50:19 · answer #7 · answered by antossal 6 · 0 0

tu l'hai detto dopo,, e' la paura non òa cattiveria perche' tutto e' legato al controllo ,nessuno vuol perdere il controllo di se
come se abbandonarsi all'istinto non fosse umano....Io trovo che bisognerebbe seguire un po' piu' l'istinto e perche' no?
accettare di soffrire e imparare a convivere con le pene poiche' fanno parte della nostra vita, forse vivremmo meglio,piu' rilassati e meno malattie croniche.))) Un caloroso abbraccio.)

2007-03-24 19:59:33 · answer #8 · answered by amolapace 5 · 0 0

Da come parli, per te una persona diffidente è una persona cattiva.
Non credo sia così, può essere una persona che è rimasta ferita e non ha voglia di ricascarci...
Probabilmente una persona cattiva - o incattivita, per paura - è una persona che ti attacca, che ti vuole ferire perchè vede in te un potenziale rivale, una persona che potrebbe togliere a lei un ruolo di predominio, ad esempio sul lavoro... e qui si entra nel campo dell'invidia e della gelosia, fonti di ogni cattiveria umana. La paura di lasciarsi prendere emotivamente non è cattiveria, è solo prudenza.

2007-03-24 19:56:15 · answer #9 · answered by Serena 4 · 0 0

non lo so...

2007-03-24 19:45:29 · answer #10 · answered by Mary&Dany 1 · 0 0

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