English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

...quando noi viviamo, la morte non c'é, quando c'é lei non ci siamo noi. Non é nulla per i vivi né per i morti. Per i vivi non c'é, i morti non sono più.
Invece la gente, ora fugge la morte come il peggior male, ora la invoca come requie ai mali che vive. Il vero saggio, così come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più.
Epicuro - Lettera sulla felicità.

Voi cosa ne pensate?
Grazie :-)
________

2007-03-24 06:42:33 · 17 risposte · inviata da BuBuSettete 5 in Scienze sociali Psicologia

Grazie a tutti per le bellissime risposte...
Zio Ingemar: non è sbagliato ciò che pensi, l'uomo ha paura della morte perchè rappresenta qualcosa che non conosce e non può controllare. Ma Epicuro considerava la morte come qualcosa che non è, quindi perchè temerla?
________

2007-03-25 03:26:58 · update #1

17 risposte

"quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è la morte noi non ci siamo" Quindi perchè averne paura?...
Il tema è delicato e sicuramente il testo del pur saggio Epicuro ha il merito d'aprire un dibattito troppo spesso eluso nella nostra società. Ma il caro Epicuro non considera un aspetto fondamentale. L'uomo non ha paura della morte ma dell'idea della morte.Cosa ben diversa. Ha paura dell'idea della morte come tutte le cosa che non conosce. Ciao

---------------------------------------------------------------

Epicuro in realtà attua un sofismo perchè l'uomo non sa se la morte "è" o "non è" quindi la teme ma non perchè tema la morte in sè ( non la conosce e non può temerla) ma teme la non conoscenza di quello stato che chiamiamo "morte" teme l'idea...o comunque penso sia così, o è per me così... ma in me la cosa è in evoluzione come credo in tutti...tema delicato ma grazie per averlo sollevato.Ciao

2007-03-24 07:23:35 · answer #1 · answered by Zio Ingemar 4 · 3 0

morire non i ha mai fatto paura, non credo che noi abbaimo paura della morte in se, ma di quello che nella vita lasciamo.
daltronde prima di venire al mondo non provavamo alcun male, eravamo per cosìddire in un certo senso già morti.
dato che l'uomo è estremamente attaccato al piacere che la vita da, teme di non poterlo più avere una volta giunta la morte.è per questo che si trovano mille fantasie sul dopo morte, quali il paradiso, la reincarnazione ecc...solamente per non perdere quello che avevamo prima.
ma in realtà la morte stessa non ci fa ne caldo ne freddo.
la morte non esiste, è solo un nome che diamo ad un cambiamento

2007-03-25 21:42:53 · answer #2 · answered by Alistar 3 · 1 0

e' solo la nostra cultura che vive la morte in modo così traumatico,è solo 1ciclo della vita quando muoino i fiori nel vaso non ci facciamo caso ma anche loro sono come noi certo in tempi diversi perchè mai deve far paura?Quando è il nostro momento basta abbiamo finito il nostro compito qui.

2007-03-25 03:12:39 · answer #3 · answered by Maria 6 · 1 0

Chi dice che la morte è il più atroce di tutti i mali? E soprattutto, perché la morte dovrebbe essere un male? La morte fa parte della vita, o la vita fa parte della morte. Non sappiamo cosa siano né la vita né la morte. Chi ci dice che in realtà noi non siamo morti e quando termina questo stadio non inizi invece la vita?

2007-03-24 23:44:09 · answer #4 · answered by saavik73 6 · 1 0

Epicuro lo adoro....ricordo ke in 3a liceo quando la prof di filosofia lo spiegò rimasi profondamente truccato x la vericità ke aveva sulla morte ma anke x il suo significato reso + dolce e nn amaro cm concetto ke indica la fine di tutto! io la penso come lui...=)

2007-03-24 11:28:28 · answer #5 · answered by Peppe89 7 · 1 0

la morte è sempre con noi per quanto ne so, perchè la vita è in continua mutazione, noi siamo in continua mutazione per cui mentre si esiste si muore e si riconcepisce un esistere per morirne e continuare ad esistere. forse non è molto consapevole il processo ma anche se ci accorgiamo della morte quando il corpo fisico non è più in grado di continuare a vivere, quanti sono quelli che sono morti dentro, e continuano ad esistere fisicamente.. per cui la morte non è forse qualcosa di certamente descrivibile o determinabile.. la morte è una soglia onnipresente come gli attimi che compongono l'esistere. e dato che non vediamo la morte prima di essere concepiti abbiamo terrore della morte prima del concepimento successivo a quello fisico... è incredibile come le religioni siano riuscite a convincere tanti proseliti nel credere qualcosa di inerente la vita e la morte, senza preoccuparsi minimamente di come realmente queste umane ed imprescindibili essenze siano vissute, comprese e <> da chiunque... se ne parla, se ne teme\desidera l'avvento, ma chi realmente le abbia affrontate con la giusta consapevolezza ancora è da sapere..
io penso che la morte sia una realtà seria, ma non tragica e che il concepimento sia la sua inevitabile corrispondenza..per cui se non temiamo questo, perchè dovremmo temere ciò che lo significa e viceversa? quando finisce qualcosa di importante esso muore, quando inizia qualcosa di importante, ci ricordiamo il momento in cui l'abbiamo concepito? il più delle volte no. e questo è il sintomo che ci fa comprendere perchè la morte ci è tanto estranea e temibile: perchè noi dimentichiamo ciò che è morto prima di poter concepire qualcosa che inizia e nasce e ci fa esistere..: es. quando mi innamoro per la prima volta muore la parte di me che esiste collegata alla genitorialità, quella zona fanciulla che non rischia, che è protetta e va custodita. poi mi innamoro e vado verso qualcosa che non conosco, concepisco qualcosa che non so.. mi sorge un ideale, lo desidero, magari lo esisto... poi esso tende a mutare e muore nel partner che vado a conoscere per quello che è realmente, devo nuovamente concepire un modo, perchè lo amo, e non voglio perderlo.. ci riesco, lui mi aiuta, anche lui mi ama(lui\lei) e nasce un modo altro di esistere insieme, ma muore l'idea che dipenda solo da lui\lei o da me.. ecc. ecc.

2007-03-24 09:23:15 · answer #6 · answered by rockpopmetal 3 · 1 0

per me esiste eccome, io vivo con una perenne sensazione di morte vicino. non nel senso che "mi sento" che a breve o un determinato giorno morirò però la metto sempre in conto sia per me che per gli altri. questo mi porta a vivere intensamente ma con il terrore. terrore che tutto finisca ed io non abbia fatto in tempo, terrore che qualcuno che amo non ci sia più, terrore che mi sorprenda in un momento di gioia. sarò un bastian contrario ma per me la morte esiste eccome. io vivo, amo, studio, imparo.....e tutto quello che volete ma so che la morte c'è. quando noi viviamo la morte c'è....magari non per noi che siamo in vita ovviamente ma per qualcun altro purtroppo c'è e noi soffriamo per questo. stiamo male quando muore un amico, un parente, un conoscente. è vero la vita è bella, intensa, breve...ma non c'entra con il fatto che la morte c'è e ci fa paura. scusate la grammatica non proprio coerente ma quando parlo di morte non bado a come scrivo....

2007-03-24 07:42:05 · answer #7 · answered by valigaia83 5 · 1 0

La Vita è un DONO! xò cm si acetta la vita bisogna accettare anke la morte...anke se è molto difficile (io stesso temo la morte).. vita e morte sn cose ke nn possiamo decidere noi...dobbiamo sempre aspettare la morte xkè da un momento all'altro può arrivare..nn voglio spaventare e tanto meno essere pessimista..ma è la verità...Vita e morte sono alcuni dei misteri a cui nn potremo mai dare una soluzione!

2007-03-24 07:31:56 · answer #8 · answered by mr_puzz 1 · 1 0

sono tre i principi su cui si fonda la morte:
il principio del "Come fisico" e del "Come astratto" e quello dell "dubbio".
Il dubbio è semplice: è la paura dovuto al fatto che non sappiamo cosa ci aspetta o che le nostre aspettative siano infondate.
il "Come fisico" è la paura del dolore e della durata di questo nel momento del trapasso.
il "come astratto" è il come si vorebbe morire in relazione con il mondo (ricordati come grandi persone, eroi, scienziati, filosofi, ecc..).

Qualcuno disse che "noi viviamo per morire!" e io la penso un po' come lui. la paura mi verrà solamente al momento decisivo.. ma fino ad allora mi preoccuperò solo del "come astratto".

2007-03-24 07:16:45 · answer #9 · answered by GabrielTitoLabieno 3 · 1 0

io credo che sia inutile pensare alla morte, tanto è una cosa che non possiamo controllare...arriverà quando sarà il suo tempo e prima o poi ci sarà per tutti. E poi non ha senso aver paura della morte, perché averne paura vuol dire considerarla una cosa negativa e nessuno di noi è in grado di dire se sia realmente così.... e poi scusate come si fa ad aver paura di una cosa che tanto non vedremo mai, dato che quando ci sarà "lei" noi non ci saremo già più? Meglio pensare a migliorare la nostra vita allora e non sprecare tempo a farsi ***** mentali sulla morte!

2007-03-24 07:05:44 · answer #10 · answered by carmen 3 · 1 0

fedest.com, questions and answers