E la chiami "semplice", Malò...
Solo a leggere la parola fatica avverto un senso di angoscia, di pesantezza, di stanchezza...
La tentazione della rinuncia è una mia acerrima nemica, da sempre. E come ai pazzi del raccontino, spesso mi si presenta quando sto per arrivare al traguardo. Altre volte, invece, ancor prima di cominciare.
E' un lato di me che devo accettare, volente o nolente. Non posso più violentarmi. Ho smesso di vivere ogni cedimento come una piccola sconfitta (anche il non riuscire a terminare un libro mi faceva stare male...due settimane fa ho riposto, sollevata, arrivata alla trentesima pagina, Palme selvagge di Faulkner).
A volte cedo, a volte rinuncio.
Ma sono consapevole, Malò, che non esiste fatica che tenga se riteniamo qualcosa realmente importante. Che siamo capaci di arrivare a limiti insospettati. Forse dovremmo solo ascoltarci, e capire davvero cosa è per noi importante e cosa non lo è.
"Ya no tengo ni fuerzas ni ganas tengo,
ya no espero ni malos ni peores tiempos...". Questi sono invece i momenti "patologici". Quando stai "tirao en la cama, con ganas de nada", quando ogni cosa ti appare come una fatica immane.
Che fare? Guardarsi dentro, trovare le cause. A volte la paura di fare, la paura di realizzare, è paura di vivere. E' voglia di restare in uno stagno di apatia, di inerzia, di accidia. Orribilmente comodo, però. Rassicurante.
2007-03-24 03:59:20
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answer #1
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answered by Specchio800 7
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Ciao Malò
Ho avuto un'educazione molto severa.
Sono cresciuta con un padre che mi portava tutte le estati in montagna, ogni giorno bisognava conquistare una vetta e non c'era sosta se non sulla cima. Arrivavo strisciando sui gomiti, totalmente devastata. Ore di cammino forzato e guai se mostravo segni di cedimento.
Mi portava nei fine settimana in bicicletta, km di salite e sudore, lui con la bici da corsa e io con una specie di graziella; una tortura durata anni.
Io amavo i cavalli e la natura; lui mi costringeva a fare le gare, di cui avevo il terrore, perché dovevo imparare ad affrontare le mie paure.
Ma sono riuscita miracolosamente a sopravvivere, ed oggi che sono adulta e vivo da sola in un'altra città, ho deciso che la vita non è per forza sacrificio;
che, potendo scegliere, è meglio godersela e fare cose che ci fanno stare bene.
Ma, per rispondere alla tua domanda, ti dico che
se anche cerco di evitare ciò che è puro sacrificio
non per questo rinuncio a ciò che ritengo importante.
Non è la parola "fatica" quella su cui pongo l'accento,
ma è la parola "rinuncia" quella che non mi appartiene.
D'altronde si vive una volta sola.
2007-03-25 21:10:54
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answer #2
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answered by pallanzogna 7
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io ho perso qualche occasione importante per pigrizia, è vero ma soprattutto perchè nn credo nelle mie capacità...per la paura di affrontare cose nuove
2007-03-24 03:07:18
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answer #3
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answered by Idea 4
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No, amico,
è proprio quando le cose iniziano a farsi difficili e sembrano irraggiungibili che dò il meglio di me......
Qualcuno un giorno scrisse "E' poco prima della vittoria che viene la tentazione"...quando mi sento troppo stanca per andare avanti, mi ricordo quella frase e continuo per la mia strada...
:-)
2007-03-24 03:02:54
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answer #4
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answered by J.D. 4
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prima ero molto più pigra di adesso, sono mamma e devo fare le cose anche se, a volte, non mi va o sono stanca, che gavetta! Sto cambiando lentamente ,ho imparato molto da questa esperienza e credo che non potrei più essere come prima..
2007-03-25 05:55:20
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answer #5
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answered by ? 3
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molto spesso rinuncio a fare le cose per pigrizia, rinuncio alle cose importanti quando magari ho paura (di sbagliare, di non essere all'altezza...), ma una cosa è certa che se decido di partire e sono in viaggio non c'è nessuno che può convincermi a tornare indietro, quando mi ci metto so essere veramente testarda, nonostante tutte le avversità...
2007-03-25 02:22:29
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answer #6
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answered by Malefica Aleun 6
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Ebbene si, lo ammetto, sono un bradipo....ho i miei tempi, sono pigra e amo "oziare".....a volte mi capita anche di non aver voglia di uscire con gli amici per pigrizia, magari quando fuori fa freddo o piove e io sono al calduccio a casa in compagnia di un buon libro.....
Ma quando c'è qualcosa che il mio cuore desidera davvero, quando la mia mente si pone un obiettivo da raggiungere...allora non c'è pigrizia che possa fermarmi, non c'è fatica che possa scoraggiarmi (anche se ci penso a quella faticaccia!!).
Ciò che temo davvero e che spesso mi blocca è invece la paura dei cambiamenti, mi adagio sulla vita che ho e che conosco tanto bene e il pensierro che qualcosa possa cambiare questi equilibri tanto cari e rassicuranti, bhè, mi mette paura.....e come tutte le cose purtroppo anche questa paura va affrontanta, altrimenti si corre il rischio di rimanere fermi!!!
Bacio Malò
2007-03-24 08:29:25
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answer #7
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answered by ღGiovannaღ 4
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... ehi questa storia mi ha riportato all'infanzia!!!
ma tu da quanto tempo la sai???
la mia risposta è no, piu' che altro perchè faccio davvero fatica a voltarmi indietro ... devo sempre correre avanti!
... qualunque cosa mi aspetti oltre.
2007-03-24 04:28:56
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answer #8
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answered by fiore di luna 4
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A un pigro cronico come me... quasi tutto... riesco a fare solo l'indispensabile e di solito lo procrastino il più possibile...
2007-03-24 04:00:58
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answer #9
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answered by Heart of Darkness 6
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potrei andarci molto molto vicina, sopratutto quando sono arrivata praticamente alla meta, il più delle volte dico: basta lascio perdere ma poi per fortuna mi si accende una lucetta che mi dà la forza....e spero bene che mi si accenda in fretta visto che mercoledì DOVREI laurearmi!!!!!!
2007-03-24 03:56:51
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answer #10
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answered by valigaia83 5
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