Continuando a trattare l'omosessualità come una malattia o una devianza mentale, la chiesa ha messo in piedi comunità di recupero per omosessuali; in tali incontri si legge il vangelo, riuscendo ( secondo loro) a far tornare il "diverso " di nuovo una pecorella da rinchiudere nel recinto con il resto del gregge.Secondo voi se la chiesa continua a creare tali istituzoni si potrà mai pensare ad una accettazione dell'omosessualità da parte della comunità cristiana?
In un articolo sul tema che appare su “Rocca” (agosto 1981) Luigi Ciotti afferma: “La comunità cristiana non è ancora preparata ad accogliere nel suo interno gli omosessuali rispettando il loro modo di vita. Ci sono ancora troppi pregiudizi. Ma credo che, specialmente oggi, la realtà omosessuale sia una grossa provocazione per la Chiesa. Essa ci interroga, ci pone in discussione. Per vivere il Vangelo è fondamentale fare posto a tutti, mettere sempre l’uomo al primo posto, evitare discriminazioni. Dieci anni fa il Sinodo mondiale dei vescovi ricordava che l’azione per la giustizia è essenziale per la missione della Chiesa nel mondo. Fare posto a tutti nella Chiesa – e di preferenza a chi fa fatica – è un atto di giustizia e la giustizia non si fa solo con le parole.”
2007-03-22
22:36:04
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Anonymous
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Società e culture
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