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Se la differenziazione biologica è fondamentale per la vita stessa, credo che la stessa cosa valga ancora di più per i linguaggi culturali che devono essere diversi e capaci di interagire. Interagire vuol dire sviluppare un dialogo che non solo tollera, ma riconosce di fondamentale importanza la cultura dell’altro proprio in quanto diversa, senza pretendere adeguamenti o assimilazioni. C’è una possibilità di dialogare in modo proficuo senza per forza convertire o convertirsi, ma soprattutto esistono dei limiti a questo confronto e quali?

2007-03-22 04:28:45 · 7 risposte · inviata da etcetera 7 in Società e culture Religione e spiritualità

Anzi, sono contento se vi confrontate tra voi sull'argomento! Per Ciccio C vorrei aggiungere che non è vero che per forza i maestri devono cercare discepoli, lo è diventato oggi in cui anche il valore di una religione si misura sulle quote di mercato che occupa. Ricordo che uno degli antichi principi per alcune religioni orientali (Buddismo e Induismo) era che il discepolo dovesse cercare il maestro e il maestro inizialmente si rifiutava e lo accettava solo dopo che il discepolo aveva dimostrato di voler essere degno dell'insegnamento. Aggiungo anche che il Buddismo nella sua tradizione autentica si è sempre dimostrato molto più aperto verso religioni diverse riconoscendone comunque il valore. Noi Cristiani ci stiamo arrivando con almeno 2000 anni di ritardo!

2007-03-22 07:26:51 · update #1

Credo che religione e scienza potranno dialogare quando si riconosceranno due linguaggi diversi con due sintassi diverse, perché la prima parte dal sentimento, la seconda dalla verifica razionale. I due linguaggi descrivono quindi aspetti diversi del reale e sta proprio qui il loro valore, mentre il loro disvalore sta nel pretendersi ciascuna come unica sintassi possibile. Come se uno scultore criticasse un musicista o viceversa.

2007-03-22 07:32:17 · update #2

Apprezzo molto la tua risposta Kluky, ma non sono perfettamente convinto della totale apertura dell'Islam prima del colonialismo europeo. L'espansione dell'Islam sia veso occidente (soprattutto l'Africa berbera con seguente conquista della Spagna) che verso oriente (l'India) fu un espansione bellica condotta con la spada e i massacri non mancarono. Per quanto riguarda il rispetto della cultura purtroppo la presa di Alessandria con la celebre frase bruciate tutti i libri perché se contengono le parole del Corano sono inutili e in caso contrario sono dannosi non suona come frutto di una mentalità particolarmente aperta e disponibile.

2007-03-23 08:01:50 · update #3

7 risposte

la tua domanda è troppo interessante, come al solito!
Io affronterò le cose forse in modo un po' superficiale ma bisognerebbe scrivere un libro per affrontare questo argomento in maniera veramente esaustiva.
Intanto parlo della mia esperienza personale "culturale" (nel senso di cultura artificiale) e religiosa che è musulmana e posso dire che per noi non ci sono mai stati problemi con le altre religioni, almeno fintanto che non si è avuta l'epoca coloniale e post-coloniale.
Basterebbe studiare la storia soprattutto antica per comprendere questa cosa, spesso qui su answer mi sono trovata a risportare un versetto del Corano che ormai sanno a memoria quelli che mi conoscono Iddio ci ha dato tante vie per provarci, per provare se è più forte l'amore per Lui o la nostra debolezza nel voler convincere anche e purtroppo con la forza chi la pensa in modo diverso da noi!
nonstante ciò che si pensa per esempio nell'islam non c'è né missionarismo ne proselitismo.
Il Corano quando si rivolge al Profeta* recita: Non sei altro che un messaggero e un profeta non hai potere sui loro cuori, solo Iddio può convertire i cuori.
Questo concetto se fosse semrpe applicato (cioè la non azione degli uomini) renderebbe ciascuno di noi più sereno.
Ho tanti amici cristiani, atei, taosti e buddisti e i nostri stupendi rapporti vanno avanti proprio in virtù del rispetto reciproco!
Come dici tu scienza e religione si riconoscono se e quando comprendono che parlano di due aspetti diversi della realtà che non sempre entrano in contraddizione,
Nel Corano si invita alla riflessione e alla meditazione sulla natura e alla scienza quindi e nella sunnah si dice:
"L'istruzione è un ordine divino incombente sul musulmano e sulla musulmana."
" Cercate la conscenza fin'anche al centro della terra."
"Chiunque viaggi in cerca della conoscenza si troverà sulla via di Dio finché non avrà cessato (di viaggiare)."
Ad avvalorare ciò è il grande sviluppo avutosi fino al XV secolo quando tra guerre e invasioni e vari altri motivi iniziarono a diminuire i sapienti e gli scienziati.
Oggi si cerca di recuperare e ovvio che si sono delle cose che vengono considerate eticamente e moralmente riprovevoli ma esistono dei limiti ed esistono in tutto il mondo le commissioni di bioetica!
Il discorso cultura è molto più complesso due persone di identica religione nate e cresciute in paesi culturalmente distanti hanno motli problemi di comunicazione, alcuni dei quali non indifferenti... ma d'altra parte Roman Jacobson sosteneva che perché la comunicazione avvenga è necessario che si condivivida lo stesso codice e la cultura come dice la scuole di Semiotica di Mosca-Tartu (Lotman& Unspenskij) la cultura è un sistema modellizzante secondario.
Intendo dire con quest'espressione che la culture impregna di se le nostr menti e ilnostro modo di pensare e per comunicare con l'altro dobbiamo conoscere le metafore e i "segni" che caratterizzano la "sua cultura" se non facciamo un grande sforzo siamo destinati alla incomunicabilità perenne.
Sforzo che non vuol dire rinunciare alle proprie specificità ma vuol dire accogliere l'altro... e non è forse l'ospitalità il segno più forte e la qualità più grande del nostro comune padre Abramo?
Forse perché ormai da tanti anni ho dovuto costringere la mia cultura ad abitare con la mia scelta religiosa , forse perché non ho trovato nella mia via alcun ostacolo alla scienza anzi un'incoraggiamento, forse perchè conosco persone provenienti da diverse parti del mondo ho potuto trovare sempre un equilibrio, con sforzo a volte ma con successo perché mi sono posta in atteggiamento di ascolto e di attesa, di rispetto e di autocontrollo, di studio e di comprensione mettendo da parte ogni egoismo e ogni velleità di persuasione dell'altro ho potuto realizzare un equilibrio che è possibile e che se perseguito con serenità è duratuto e positivo!
Grazie Maral!


Dipende dai testi che hai letto di posso inviare una bibliografia non musulmana che smentisce le conquiste non furono fatte con la spada almeno quelle religiose ti consiglio iltesto di ira lapidus Storia delle società islamiche il primo volume, Omar ibn al Khattab, secondo califfo, invitato dal Patriarca di gerusalemme a compiere al pregiera in chiesa rifiutò dicendo che I suoi avrebbero potuto abusare del loro potere seguendo il suo esempio.
Quella frase su Alessandria non l'ho mai letta e sono comunque atteggiamenti tipicamente sciiti, in nessun testo di storia e non sono testi scritti da musulmani, per quanto riguarda l'epoca ottomana la enorme apertura è documentata nel testo di Robert Mantran che si è liberato della storiografia occidentale molto inflenzata dai testi Montesquieu, Il testo si intitola Storia dell'Impero ottomano ed è edita dalla Argo...
per quantoi riguara la spagna molti stirici sono concordi nell'affermare che il livello raggiunto in epoca islamica fu inarrivabile e che comunque gente come Mosè Maimonide non avrebbe potuto agire indisturbato in uno stato cristiano tant'è che si rifugiò presso il Saladini.
Gli ebrei e gli arabi vennero espulsi dall'Inquisizione di Torquemada e si rifugiarono presso l'Impero ottomano, la scienza ti dico che Avicenna è stato alla base della medicina occidentale fino al XVI secolo notizia letta sul testo di antologia curato da Cesare Segre, e gli strumenti della Chirurgia sono quasi tutti arabi e non ahnno niente a che fare con la presenza o meno di queste nozioni nel Corano dopo il califato di Mua'awwya, V califfo il califfo o sultano nonè più autorità religiosa che spesso viene ignorata dai sultani soprattutto se si tratta di giustificare anche delle enormi nefandezze!
La prima università nel mondo e il primo opsdale furono costruiti nell'VIII secolo mentre in Europa bisogna Aspettare il XII o XIII e testimonianza della faslità della frase di Alessandria sono gli archeologi e gli studiosi musulmani che curano la Biblioteca Attuale in Egitto, nonché i musei archeologici, a Bagdad prima che gli americani li distruggessero gli iraqeni conservavano enormi tesori risalentaw all'epoca Assira Sumerica e Babilonese, Fino al 1985 più meno la media di laureati e dottorati in Iraq era intorno al 90% comprese le donne!
Le vicende postcoloniali hanno portato disastri su disastri ancora in divenire. l'ascesa Wahabita in Arabia Saudita è stata aiutata e tutt'ora lo è da Inglesi e Americani che hanno parecchio tornaconto dalla situazione.
Qul paese è un grosso problema per noi musulmani più di quanto un esterno possa immaginare , non nego che governanti ed eserciti privi di scrupoli possanoesserci stati ma quanti cristiani sono emblema dell'autentico mesaggio di Cristo, dalle Crociate, al''Inquisizione, a Galileo e tutte i grandi "peccati" commessi sub specie religiosa, non ultimo l'evengelizazione dell' America del Sud che è costata milioni e milioni di morti!
Ieri più di oggi l'islam era apertura mentele, in uno dei testi di medicina che ti avevo consigliati si trova l'esempio di medici musulmani che curavano sulla base delle differrenza culturali e che spesso viaggiavano fino in India o in Cina o per tutto il medio oriente e l'Africa per apprendere i segreti medici o scientifici... le biblioteche si Istanbul di Bagdad (ormai sasrà rimaso ben poco) Di Timbuctù sono piene di manoscritti arabi inediti su ottica, chirurgai musicoterapia praticata nel medievo e in occodente a partire dal XIX, XX secolo questo è l'argomenti delle mia tesi di laurea.
Non ho nessun intentopolemico ma mi piace esere precisa e dare prova che quello che dico non me lo invento ma si trova in testi che ripeto non sono di parte e li cito apposta per evitare dubbi di sorta!
Un caro saluto!

2007-03-22 13:53:51 · answer #1 · answered by Klukly آمنة تحـبً السلام 5 · 0 0

Ciccio c ha sottolineato quanto siano limitati i cristiano. Ogni religione deve imporsi ed assorbire la persona. Per far parte di un gregge bisogna essere pecora. Non ci può essere interazione poichè le religioni sono basati su dogmi che non possono essere messi in discussione altrimenti crolla tutta la fragile struttura costruita su anni di menzogne.


X ciccio: Interagire vuol dire sapere ascoltare le convinzioni altrui, riuscire a comprendere, arricchirsi di consapevolezze e certezze di mentilità lontane che non ci appartengono. Credere esclusivamente nelle proprie convinzione esclude tutto ciò che c'è oltre il nostro naso. Saper aggiungere al proprio bagaglio culturale il "diverso" senza farsi risucchiare da esso vuol dire avere conoscenza, e solo la conoscenza porta la consapevolezza di se stessi.

2007-03-22 04:42:54 · answer #2 · answered by Anonymous · 3 1

Religione, Scienza e Cultura

Esistono parole diverse proprio per esprimere concetti diversi. La parola “religione” non significa scienza e non significa cultura. Lo scopo di una religione non e’ lo scopo della scienza, ne’ lo scopo della cultura. Ogni religione e’ una filosofia mistica. Ogni filosofia, mistica o no, consiste in un insieme di precetti morali che ci guidano a vivere in un certo modo, a fare scelte di valori, e a raggiungere un comportamento ideale. Nessuna persona puo’ esistere senza avere una filosofia, a meno che’ la persona sia anacefalica, ossia priva di cervello. Ognuno di noi deve distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Cio’ che s’interessa di questi concetti e’ la filosofia (o religione) che abbiamo accettato. La scienza non s’interessa a questi concetti.

La scienza e’ l’insieme della conoscenza della realta’, delle sue leggi, e delle sue proprieta’. La scienza s’interessa degli eventi e dei fatti naturali ed ha lo scopo di espandere la conoscenza dell’uomo. L’uso che l’uomo fa della conoscenza cade nel campo dell’etica, e quindi la filosfia e la religione sono interessate a questa parte.

La scienza vera dipende sull’onesta’ e obbiettivita’ dello scienziato che la pratica. Se lo scienziato si avvicina allo studio della realta’ con pregiudizi, preconcetti o superstizioni, la scienza non e’ pura e non serve l’uomo in modo pratico poiche’ la realta’ esiste indipendentemente dai nostri preconcetti, dai nostri sentimenti, desideri, paure e imposizioni. La realta’ non si puo’ comandare, si puo’ solo obbedire e capire.

La religione o la filosofia mistica contraddice la scienza quando ne invade il suo campo, e quindi quando esce dal suo proprio scopo che e’ esclusivamente etico, non scientifico. In questo caso le filosofie mistiche sono e saranno sempre incompatibili con la scienza perche’ competono con la scienza nel dare risposte metafisiche agli eventi naturali, alle leggi e alle proprieta’ dell’universo.

La cultura di una popolazione ha le radici nella sua storia, nella lingua, nella geografia del territorio, nella religione o filosofia che si e’ prevalsa, e nel livello di conoscenza scientifica che quella societa’ o nazione ha raggiunto. La cultura di ogni popolazione e’ soggetta a trasformarsi col tempo e con l’accedere a culture diverse. L’isolamento favorisce l’istaurazione di una cultura fissa; lo scambio commerciale favorisce l’integrazione culturale fra popolazioni diverse; le invasioni e le guerre favoriscono lo scontro violento tra culture diverse, col risultato che una cultura dovra’ prevalere su di un’altra.

L’idea che tutto cio’ che e’ culturale o tradizionale vada preservato, rispettato e protetto e’ un’idea irrazionale e la causa di violenza. Ogni cultura umana e’ il risultato storico di tutto un insieme di fattori (lingua, filosfia, religione, produttivita’, scienza, eccetera). Non tutto cio’ che fa parte di una cultura e’ desiderabile o razionale. Percio’, sospendere il nostro giudizio ed accettare qualsiasi espressione culturale, religiosa, politica, legale semplicemente in nome della tolleranza o dell’integrazione non e’ ne’ logico ne’ giusto. Le culture dei popoli sono il carattere dei popoli, come il comportamento dell’individuo riflette il suo carattere. Queste cose vanno giudicate, ma non vanno mai tollerate automaticamente. Una cultura che trovi normale mutilare parti genitali perche’ la loro filosofia mistica fa parte della loro tradizione non va integrata e non va tollerata. In questo caso, l’intolleranza e’ il giusto valore etico della filosofia basata sulla ragione logica.

Ricapitolando, dunque, mi pare che sia importante capire che religione e scienza sono due concetti diversi da non mischiare. La prima cerca di dare valori etici; l’altra cerca di offrire la conoscenza della realta’ in cui viviamo. Unirle e’ impossibile perche’ ognuna lavora in un campo diverso. Sarebbe come voler dipingere suonando il violino! La scienza non vuole mai entrare nell’ambito dell’etica. L’etica fa parte del campo della filosofia; ma la religione vuole spesso entrare nell’ambito della metafisica, ossia spiegare la realta’ e le sue leggi, non con la ragione logica, ma con la fede. Per questo si scontra con la scienza, poiche’ la fede mistica ha un solo scopo irrazionale: quello di comandare alla realta’ di essere quello che l’uomo desiderebbe che la realta’ fosse.


Le filosfie mistiche, con la fede, vorrebbero imporre una visione della realta’ che la ragione logica deve sempre negare. Cercare di accumunare logica con misticismo e’ come mettere insieme latte e aceto e trarne qualcosa di gustoso. Galileo Galilei, che ovviamente amava la ragione piu’ del misticismo, per cercar di mettere insieme l’impossibile di fronte alla minaccia dell’Inquisizione, disse:

“Non posso credere che lo stesso Dio che ci ha dato i sensi, l’intelletto e la ragione abbia voluto che noi non ne facessimo pieno uso di queste facolta’ meravigliose.”

2007-03-22 11:08:22 · answer #3 · answered by DrEvol 7 · 1 0

La scienza e religione vanno di pari passo, camminano insieme. Entrambe hanno come fine la promozione dell’uomo, non possono contrastarsi. Le religioni hanno tutte come fine il bene dell’uomo, la sua unità con Dio Padre e Creatore e con i fratelli, di ogni razza, lingua e cultura.
Qualora non ci fossero questi obiettivi, le religioni e le scienze diverrebbero pericolosi strumenti di morte e di odio.
La storia insegna che il fine del guadagno ha portato la scienza e le religioni alla distruzione anziché al vero bene dell’uomo.
Io ritengo giusto che il Papa faccia sentire la sua voce contro gli armamenti nucleari, contro gli esperimenti sugli embrioni, ecc. perché sono cose che contrastano con il bene vero dell’uomo.

2007-03-22 09:27:14 · answer #4 · answered by Anonymous · 1 0

Le due (scienza e religione) possono non essere in contrasto.
Purtroppo la scienza arriva a spiegare con dimostrazioni mentre la religione si espande allo spirito, quindi il materiale dovrà unirsi al mondo metafisico e anche in questo, dovrà arrendersi che oltre certi limiti non é concesso andare. Voglio dire che lo scienziato é un Uomo e non Dio. Poi religione e religione potrebbe trovare un punto in comune se sapessero trovare coraggio di dare spazio all'altra, interloquire senza giudicare. Accontentandosi di pensare che tutto ciò che é religione é una fratellanza, una comunione di tante persone che si uniscono per un credo e questo, qualunque esso sia, ha per fine il raggiungimento di un mistero che sta sopra di noi. Raggiungere la verità é nel dialogo interreligioso e nel non negare le scoperte della scienza senza scopi disumani.
Ciao e ti ringrazio per la domanda non comune

2007-03-22 07:12:43 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

E' una domanda interessante, quella che hai posto.
Innanzitutto da quanto so ci sono due tipi di scienza: la scienza "scientifica", che segue per bene il metodo scientifico e si adopera per il bene dell'uomo, che è quella grazie alla quale abbiamo i vaccini, la chirurgìa, le case antisismiche, le centrali elettriche e tutto il resto; poi c'è la scienza speculativa, che non ha valore pratico, non va a prove, ma campa di supposizioni che spaccia per dimostrate senza averle effettivamente ponderate, persino quando altri scienziati sono in disaccordo o presentano prove contrarie. Questo secondo ateggiamento emerge come critica del mondo scientifico in più di un libro.
Esistono anche tipi di atteggiamenti diversi riguardo alla fede: la fede "tollerante", che "vaglia tutto e ritiene il bene", e quella che si chiude a riccio e bolla tutto come eretico.
La scienza "scientifica" può certamente riconoscere il valore della fede e questo accade già oggi. La fede "tollerante" da grande importanza alla scienza "scientifica", e questo da sempre: ci sono scienziati credenti a dimostrare ciò, e alcuni dei più famosi della storia, come Newton, Franklin, Pascal, ecc erano cristiani (non cattolici: cristiani).

2007-03-22 05:29:32 · answer #6 · answered by Anonymous · 1 0

Non credo!
Chi non cerca di convertire gli altri alla propria ideologia è proprio quello che non ne ha!
Tutti i "maestri" cercano discepoli!
e tutti i discepoli cercano proseliti!
Sai perché tutto questo? Perché l' uomo ha sempre bisogno dello specchio che lo riflette affinché si senta sicuro nel vedere negli altri l' approvazione del proprio pensiero.
Si sente qualcuno e non più uno qualunque.

***xSantony
La mia risposta non mi rispecchia (sarei un' autolesionista).
descrivo le motivazioni (secondo me) che spingono gli uomini a diffondere le loro verità al discapito del dialogo!
Il limite a questo confronto siamo noi! ed io, me lo impongo!
Se no rischiamo di diventare un mondo di schizofrenici che interagisce solo ed esclusivamente con le proprie "voci" interiori!

****xSantony
Messaggio ricevuto!

Maral scusaci per l' appropriamento indebito del tuo spazio!
la tua domanda ha creato ciò che cercavi!

2007-03-22 04:34:48 · answer #7 · answered by ? 7 · 1 0

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