Certo....lo si vede anche oggi nella nostra società: si cerca in tutti i modi di evitarla....."Se uno ha una malattia inguaribile perchè deve soffrire c'è l'eutanasia!!!" - dice il mondo.
Oppure: "se tu non puoi dar da mangiare il bimbo che hai nel grembo abortisci!",ecc. questo è tutto ciò che propone il mondo: un'alienazione totale; un estraniarsi, allontanarsi dalla sofferenza vedendola come cosa orribile. Tutto ciò dove porta? Si veda quanto sono aumentati i suicidi tra i giovani oggi, specie in America. Nel mondo, ogni anno più di un milione di suicidi.
Quando guardiamo invece al crocifisso, a come Gesù innocente, senza colpa, puro, santo, abbia subito un martirio per noi al posto nostro. Allora anche noi siamo chiamti ad accettare la nostra croce (=sofferenza) qualunque essa sia (la moglie, la madre, il lavoro, la disoccupazione, la malattia, ecc.) ed essa diverrà soave, una gioia portarla perchè Gesù stesso ha detto: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò, prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo è soave e il mioo carico è leggero". Senza Gesù la croce diventa insopportabile; con Lui, invece, si scopre quanto essa sia una grazia speciale per la nostra e aktrui salvezza. Buona quaresima.
2007-03-21 07:56:02
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answer #1
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answered by Anonymous
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Dipende anche dal tipo di sofferenza: alcune sono tali da apparir difficile fornirgli un senso...altre senz'altro ci aiutano a crescere...
2007-03-21 08:49:55
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answer #2
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answered by boris 2
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Non per tutti lo è, e non tutti cambiano in meglio grazie alla sofferenza. Se ne deduce che...
2007-03-21 20:42:40
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answer #3
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answered by Luciano D. 7
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Non credo proprio.
Dio come ogni Padre amorevole non vorrebbe vederci soffrire.
Purtroppo a volte è inevitabile, ogni persona nella sua vita incappa nella sofferenza, siamo esseri imperfetti e il nostro corpo si ammala in modo più o meno grave.
C'è anche la sofferenza interiore dovuta ai dispiaceri, delusioni, incapacità di relazionarci con gli altri, lutti.......
Quello che conta è non lasciare che questa ci sommerga e ci abbruttisca allontanando tutti da noi.
Per il dolore fisico purtroppo ci possiamo rimettere solo alla medicina, ma possiamo affrontarlo con dignità.
Il Signore tramite la fede può darci la forza di andare avanti, possiamo sentirci in comunione con le altre persone che soffrono e sostenerci a vicenda, crescere spiritualmente pensando che anche Gesù ha sofferto per noi, e di riflesso se il nostro male ce lo permette, di qualunque natura sia, portare il Suo esempio su di noi al prossimo, non fosse altro che con un sorriso d'amore
2007-03-21 13:33:17
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answer #4
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answered by gaya_ty 6
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se fosse..se la poteva pure che tenere...
2007-03-21 12:40:26
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answer #5
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answered by Marcio ] A [ 4
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La sofferenza, come la gioia, la bellezza, l'intelligenza, la slaute, i difetti e le inclinazioni è un talento che ha valore per come la si usa, non per se stessa.
Trasformare la sofferenza in grazia è di certo eccellente , ma non bisogna mitizzare il dolore come unico mezzo per arrivare al Signore o come dono speciale, perchè i talenti vengono distribuiti a seconda della capacità di accoglierli. Sono solo un capitale, che va impiegato e fatto fruttare senza per questo sentirsi migliori di coloro che quel "dono" non l'hanno avuto.
2007-03-21 10:03:43
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answer #6
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answered by marte 6
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la sofferenza e' entrata nel mondo per aver disubbidito ,ma Dio non l'ha posta anzi ha sempre cercato di darci consigli per non causarla ne' a noi ne' agli altri
cosi' anche la malattia e morte non e' stato lui a volerla ma noi scegliendo satana e lui è il distruttore dell'uomo e della terra .
quindi non è un dono di Dio perchè togliera' questo dolore dal mondo
2007-03-21 09:59:24
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answer #7
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answered by antossal 6
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Non so se è un dono del Signore; certo è che fa maturare moltissimo e ci avvicina a Lui.
2007-03-21 09:48:07
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answer #8
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answered by Maria Maddalena 4
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la sofferenza non viene da Dio , ma Dio usa questa strada l'unica che cipermette di divenire santi e quindi poter stare con Dio già da questo mondo.
la sofferenza è dono di Dio, non è mai castigo, ne un gioco di Dio, è l'amore che da l'unico mezzo che esiste ai suoi figli per divenire appunto santi.
se l'uomo accettasse la sofferenza come dono di Dio per un bene più alto che poi è un bene personale ecomunitario il mondo andrebbe decisamente meglio.
2007-03-21 09:15:40
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answer #9
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answered by missionario1984 3
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dono no ma forse una possibilità per aprire gli occhi, sì...
2007-03-21 09:14:05
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answer #10
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answered by Esmeralda *Rainbow Warrior* 6
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Discorso molto difficile. Gesù passava e guariva, liberando dalla sofferenza chi si rivolgeva a lui perchè provava compassione per i sofferenti.
Se la sofferenza, in assoluto, fosse stata un dono, non gliel'avrebbe tolta.
Siamo sempre lì...dipende da come ci si rapporta con essa. C'è chi dalla sofferenza trae occasione di maturazione, trae forza e coraggio, riesce a trasformarla in luce, come fece il nostro caro Giovanni Paolo II e c'è chi la vive come una maledizione, non l'accetta, si ribella soffrendo ancora di più.
Comunque è sempre lecito chiedere al Signore di liberarci dalla sofferenza ed è sacrosanto adoperarci per lenire quella degli altri.
2007-03-21 09:01:09
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answer #11
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answered by Donatella B 6
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