L’avventura a inizio
Aspettavo questo giorno ormai da anni, finalmente era arrivato si era arrivato era il momento di affrontare la vita, di far ciò che siamo destinati a fare; come al solito il tempo era molto brutto, prima di alzarmi decisi di guardare per l’ultima volta il luogo dove avevo passato la mia adolescenza, era un luogo spoglio, vi era solamente un letto fatto con la paglia e una sedia praticamente sfondata, tutto il resto della stalla era lugubre e l’odore era molto forte e persisteva da molti anni, anche se non era più stata utilizzata da quando ero arrivato.
Mi misi addosso i primi vestiti che mi capitarono sotto il naso, e uscii di corsa dalla stalla, fuori dalla stanza si respirava un aria molto più pulita e vi era un odore di rose, Amanda aveva coltivato da pochi mesi le rose, tutto ciò lo aveva fatto per me diceva che l’odore all’interno della stalla era nauseabondo, per lo meno avrei respirato un buon odore subito dopo la stalla.
Quando alzai gli occhi verso la casa di Amalia, la vidi che veniva verso di me, era estremamente bella i suoi tratti erano perfetti, era sicuramente dei tratti orientali aveva capelli lunghi che le cadevano dolcemente sulle spalle e due occhi verdi che mi attiravano sempre più verso di lei, cercai di distogliere lo sguardo da lei mentre mi raggiungeva, ero innamorato di lei ma non volevo che lei se ne accorgesse, avrei rovinato il bellissimo rapporto che avevamo da anni e poi infondo lei mi aveva ospitato per molto tempo, e non potevo confonderla con le mie sciocchezze da ragazzo, infondo oggi stesso sarei partito e forse non l’avrei più rivista.
Quando Amalia mi raggiunse mi disse con la voce un po’ spezzata dalla dispiacere:”Fzoul finalmente è arrivato il tuo giorno, mi sembra ieri quanto ti ho visto arrivare da Gassaland, invece ormai sei un uomo o per meglio dire un ranger pronto all’avventura”.
Diventai rosso per il complimento non tutti mi avrebbero dato dell’uomo, gli risposi guardando per terra:” Amalia ti ringrazio per la tua ospitalità e non so come ripagare tutto ciò che hai fatto per me, forse un giorno potrò aiutarti anche io”.
Amalia rispose ad alta voce e con un filo di rabbia:” No! e No! io non voglio nulla in cambio, lo fatto perché ti voglio bene e anche perché i tuoi genitori mi hanno chiesto di occuparmi di te, quando 5 anni fa andasti via di casa; però prima di andare via ti ho preparato qualche provvista, e inoltre prendi questo e il mio ultimo dono".
Era un sacchetto di pelle di serpente e conteneva circa 500 monete d’oro, con le lacrime a gli occhi risposi che non sapevo come avrei fatto senza di lei, lo sfogo durò circa qualche secondo, dopo di che decisi di andare via ma prima di andare via, la baciai sulla guancia e me ne andai per la mia strada senza voltarmi.
La casa di Amalia era poco distante dal centro città di Arven, quello era luogo ideale per cercare qualche compagno che mi avrebbe accompagnato per mille avventure; arrivai dopo circa venti minuti per fortuna la strada che facevo ormai da anni non era frequentata da banditi, cosa alquanto strana visto che Arven è popolata da banditi, questo purtroppo è dovuto dal re che non ci manda una guardia in grado di affermare il suo potere da anni.
Quando arrivai al centro della città decisi di fare un giro per le bancarelle, mi piaceva girare per il mercato si poteva comprare di tutto, il primo acquisto fu una grossa ciambella, mentre la mangiavo con fame vidi circa una ventina di persone, che erano molto divertite ma non riuscivo a intravedere da cosa erano divertite, quindi mi avvicina sempre di più, fino a quando non vidi uomo molto alto con capelli molto corti e un viso molto pronunciato, esso lanciava coltelli verso bersagli ben precisi come ad esempio una mela o fantocci, la cosa che più mi sorprendeva era il fatto che non sbagliava un colpo.
Senza accorgermene rimasi li a vedere tutto lo spettacolo, una volta finto rimasi li quando tutti andarono via, cerca di avvicinarmi a quel uomo e gli chiesi senza presentarmi:” Certo che con quei arnesi ci sai fare o sbaglio?”
Rispose:” Si è l’unica cosa che mi ha lasciato mio padre, comunque il mio nome e Alex, non lasciarti ingannare dallo spettacolo di prima ma in realtà sono un ranger”.
A quel punto esplosi di gioia e gli dichiarai che anche io ero un ranger, e gli chiesi se poteva portarmi con lui ma lui rispose, che non aveva missioni da affrontare da mesi e che non mi avrebbe potuto aiutare; me ne andai con le pigne del sacco, mentre camminavo pensavo a l’occasione che avevo perso, ma ad un certo punto sentivo parlare Babel il comandante delle guardie del re in lontananza, parlava con due sconosciuti, al primo impatto i due sconosciuti potevano sembrare dei semplici forestieri, ma il loro viso segnato dalle numerose cicatrici e il loro corpo possente mi fece sospettare di loro, e quindi mi avvicinai con cautela verso i tre, mentre mi avvicinavo Babel un uomo ormai segnato dalla vecchiaia ma per nulla debole, abbasso la voce come se stesse raccontando un mistero; purtroppo non riuscivo a sentire nulla di ciò che diceva, quindi mi avvicinai ancor di più a loro, mi avvicinai talmente tanto che riuscii a scorgere sotto il mantello dei due sconosciuto, a quel punto rimasi pietrificato.
Come un mendicato caddi a terra, e di conseguenza i tre si voltarono come se di fronte a loro vi era il loro peggior nemico, per fortuna Babel mi riconobbe e disse con un tono rilassato:”Che ci fai qui Fzoul?!”.
Mentre mi alzavo gli risposi che avevo abbandonato la fattoria per delle nuove avventure, Babel mi rispose con un tono di voce bassissimo che a stento riuscii a capire:” Seguitemi anche tu Fzoul”.
Rimasi senza parole e andai dietro al comandante senza fiatare, ci porto al castello, era immenso non cera parete vuota, a sinistra vi erano armi e armature utilizzata nella battaglia per liberazione di queste terre, mentre a destra vi erano immensi quadri che lasciavano senza fiato, più della metà rappresentava la battaglia per la liberazione, ero cosi invaghito dei quadri che non mi accorsi che arrivammo in una stanza piccola e buia era una stanza scarna, priva di qualsiasi decorazione e dall’odore doveva essere il luogo meno frequentato dal re e dalla sua regina.
Una volta all’interno della stanza, Babel disse:” Fzoul oggi avrai la possibilità di iniziare la carriera di mercenario, forse un giorno diventerai come questi due soldati che ti accompagneranno nella missione, cosa decidi, accetti?”.
Fzoul :”Non so di cosa mi dovrò occupare ma accetto, ma in cambio voglio una ricompensa”
Babel:” Non ti preoccupare quella non mancherà di certo”.
Babel:” Adesso potete andare, per quanto riguarda te Fzoul chiedi ai tuoi compagni le informazioni”.
Una volta fuori dal castello chiesi ai due il loro nome, mi risposero con poco interesse, il primo mi disse che si chiamava Fred mentre il secondo aveva un nome elfico anche essendo un umano Emyn, infatti è un nome che conosco, era il nome di mio zio, colui che porto mio padre via da casa, il perché non me lo spiego ancora, forse un giorno le nostre strade si incroceranno e lui pagherà con il sangue, non aveva nessun diritto di portarmi via la persona che ammiravo di più.
Dopo quella breve riflessione chiesi ad Fred l’obiettivo della missione, mi rispose che questo non mi riguardava e che ero solo di intralcio per la missione, per fortuna Emyn prese le mie difese e rispose che dovevo sapere la verità; inizio a parlare senza fermarsi, il racconto durò circa una ventina di minuti, quando finii gli dissi :” Quindi cerchiamo solamente un tempio e all’interno ce una reliquia importantissima?”
Emyn:” Si la reliquia ha un valore inestimabile per il mondo, l’unica cosa che mi preoccupa e che non si sa cosa troveremmo all’interno, forse ci servirebbero altre due mani”
Fzoul:” Saprei a chi chiedere per quest’avventura”
Emyn:” Ok allora portalo da noi, ci incontreremo tra un ora alla locanda”.
Cercai di non perdere tempo prezioso, mi misi alla ricerca di Alex, il ranger che mi aveva lasciato a bocca aperta per la sua famigliarità con i coltelli; lo trovai dove lo avevo lasciato, stava mettendo via la tenda che aveva messo su per lo spettacolo, mi avvicinai con disinvoltura,
Fzoul:” Alex ancora qua?!”
Alex:” Si ma tra un po’ levo le tende e vado via, sono stufo di questo posto, ritorno nei miei boschi”
Fzoul:” Che ne diresti di aggregarti a me e al mio gruppo?sono riuscito ad ottenere una missione dal comandante in persona”
Alex :” Vorresti prendermi in giro? Non ce nulla da fare in queste terre, nulla che possa richiedere la mia grande esperienza”
Fzoul:” E se ti dicessi che siamo alla ricerca di un antica reliquia, e che passeremo in mezzo alla foresta e che avrai una cospicua ricompensa, pagata direttamente dal re?”
Alex:” Bè se la metti cosi, dimmi quando si inizia”
Fzoul:” Subito, seguimi alla locanda”.
Andammo alla locanda di fretta, la mia adrenalina saliva sempre di più, ero molto eccitato al pensiero della mia prima missione.
Presentai Alex ai due mercenari, sicuramente tra i due chi fu più gentile con Alex fu Emyn, non so perché ma Fred era scorbutico nei miei confronti, quel pensiero sicuramente non mi distrava da ciò che avrei affrontato tra qualche ora.
Per la fine andate sul mio blog ed è http://fantasy8600.blogspot.com/index.html
2007-03-20
07:29:01
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froncescor
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Arte e cultura
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