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2007-03-20 05:28:46 · 4 risposte · inviata da nedshio 1 in Arte e cultura Filosofia

4 risposte

ok bene su locke la parte più importante riguarda la politica...Devi sapere che Locke parla di 3 punti cardini: la libertà del cittadino, la tolleranza religiosa e come deve essere organizzata la politica. Andiamo per ordine. Quanto riguarda la libertà del cittadino Locke sostiene che ogni uomo è libero di istruire i propri figli, seguire la religione che gli piace e intraprendere il lavoro che a lui piace,a patto che queste cose non violino la legge,in quanto lo stato non è di competenze della sfera privata del cittadino ma deve soltanto vigere sulle sue attività. Quanto riguarda la tolleranza religiosa Locke sostiene che lo stato non è in grado di decidere quale religione sia quella ''vera'' e quella da seguire.Ad ogni modo Locke sostiene che all'interno dello stato nessuno deve essere Laico ne Cattolico: Il primo se venisse portato di fronte ad un giudice non avrebbe nulla su cui giurare e quindi sarebbe poco affidabile e il secondo implicherebbe uno stato assolutista. Poi Locke sostiene che la libertà dello stato è garantito dalla suddivisione dei poteri.Lo stato deve garantire la libertà che l'uomo possedeva nello stato di natura. Poi le funzioni dello stato sono divise in potere legislativo, potere esecutivo e potere federativo. Il primo deve emanare leggi a patto che questi siano valide per tutti ed emanati per il bene pubblico, il secondo deve semplicemente rendere queste leggi effettive e l'ultime ha lo scopo di avere rapporti con gli altri paesi e il commercio,decide la guerra e la pace e i suoi rappresentanti aggiscono come delegati. Spero che ti sia d'aiuto...

2007-03-20 07:25:19 · answer #1 · answered by Kikkaz 4 · 0 0

John Locke nasce a Wrington, vicino a Boston (Inghilterra). Diventa professore di greco e di retorica ad Oxford, mentre come autodidatta si interessa di anatomia, fisiologia e fisica, tanto da essere chiamato dottore senza peraltro esserlo.
Nel 1667 abbandona l'insegnamento ad Oxford (reputava l'insegnamento ricevuto parole oscure e inutili ricerche) per diventare il Segretario privato del conte Shaftesbury, Lord Ashley, esponente del partito liberale whig. Viaggia in Francia e conosce così gli ambienti cartesiani.
Organizzò in Olanda l'avvento sul trono d'Inghilterra di Guglielmo d'Orange, suo massimo successo politico. La figura di Locke è legata poi all'instancabile opera di divulgazione delle idee democratiche e di tolleranza, della sua idea di netta divisione fra potere della Chiesa e potere statale.
Opere principali: Lettera sulla tolleranza (1659); Saggio sull'intelletto umano (1690); Trattati sul governo civile (1690); Pensieri sull'educazione (1693); Ragionevolezza del Cristianesimo quale risulta dalle Scritture (1695).

TABULA RASA

Analogamente a Leibniz, anche Locke muove una polemica nei confronti del pensiero cartesiano: mentre Leibniz aveva attaccato il meccanicismo, Locke ne critica l'idea di innatismo (l'innatismo sosteneva che fossero innate quelle verità che avevano il carattere dell'evidenza, che fossero chiare e distinte, immediatamente percebilili, per il fatto di essere evidenti per tutti gli uomini, queste capacità innate dovevano essere universali).
Secondo Locke nulla fa pensare che esistano idee innate nella mente degli uomini, anzi, portando come esempio quello dei bambini e dei pazzi, che non hanno in sé alcuna idea strutturata di Dio, nessuna nozione innata di logica, di geomatria e di matematica universale, Locke afferma che la mente umana nasce vuota e priva di ogni conoscenza; all'origine, la mente è una tabula rasa, una tavola ancora da incidere. Se la mente nasce priva di ogni conoscenza, è l'esperienza che fa durante lo svolgersi della vita che la riempie di nozioni. Tutto ciò che apprendiamo è dunque frutto della nostra esperienza.
Altra considerazione che può andare a favore della tesi di Locke è l'evidente inesistenza di principi universalmente accettati e validi. Nulla è accettato universalmente giusto dagli uomini, vi sono al mondo differenze enormi di giudizio etico, legate ai diversi costumi appresi nelll'ambito delle diverse società, in campo accademico e scientifico nulla vi è di indiscusso: la scienza è lotta di tesi opposte, la stessa esperienza empirica dimostra che tutto deve essere scoperto e nulla di ciò che conosciamo è conosciuto a priori.
Locke è cosiderato uno dei massimi esponenti dell'empirismo inglese, una corrente filosofica nata dal diffondersi del metodo sperimentale proposto dalla rivoluzione scientifica. Secondo l'empirismo i dati della certezza epistemica erano da ricavare dall'osservazione dei fenomeni reali: analogamente alla scienza fisica, anche la filosofia doveva attenersi alla critica dei fatti e delle sensazioni tratte dalla percezione immediata.

STATO DI NATURA

"[la legge di natura] insegna a tutti gli uomini, purché vogliano consultarla, che, essendo tutti uguali e indipendenti, nessuno deve danneggiare l'altro nella vita, nella salute, nella libertà e nella proprietà". (Trattati sul governo civile).
Anche per Locke, come per Hobbes, esiste uno "stato di natura" (la ragione) che può determinare aprioristicamente il comportamento degli uomini in assenza di vincoli civili e politici. Qualcuno ha notato come l'appellarsi al concetto di "stato di natura", che serve a Locke per entrare in polemica con Hobbes sui principi che spingono l'uomo ad aggregarsi in istituzioni, sia di fatto un modo per contraddire il concetto di "tabula rasa". Uno "stato di natura" è infatti un qualcosa di aprioristico, che non si apprende attraverso l'esperienza, ma che è già presente nell'uomo indipendentemente dalle sue esperienze (come sarebbe già presente la ragione, secondo quanto farà notare anche Kant). Lo "stato di natura" è infatti un modo di essere primigenio, un qualcosa di già presente nell'animo, appunto, naturalmente (secondo natura).
Alcuni, come ad esempio Russell, vedono in questo appellarsi a un principio di ragione innato un retaggio teologico o addirittura mitico, mutuato dalla credenza in una originaria e remota età dell'oro. Russell scrive: "La convinzione di un felice "stato di natura" nel remoto passato, è derivata in parte dalla narrazione biblica dell'età dei patriarchi, e in parte dal mito classico dell'età dell'oro. La convinzione della bruttezza del remoto passato nacque solo più tardi, con la dottrina dell'evoluzione". (Storia della filosofia occidentale).
Locke stesso scrive: "Dio, avendo dell'uomo fatto tal creatura, per la quale, nel giudizio, non era bene esser sola, lo sottopose a potenti obbligazioni di bisogno, comodità e tendenza a entrare in società, e parimenti lo adattò, con l'intelligenza e il linguaggio, a continuarla e a goderne". (Trattati sul governo civile).
Nota Russell come l'etica di Locke, che sembra ispirata dal puro utilitarismo, in realtà rimanga legata alla tradizione teologica, per cui vi è un fondo che nega in ultima analisi la possibilità di un ateismo virtuoso. Vedremo più avanti.
Detto questo, e comunque interessante conoscere le implicazioni del pensiero politico di Locke, in quanto animate da uno spirito tra i più moderni, indipendentemente alle contraddizioni che si possono rilevare nell'ambito del suo sistema filosofico.

2007-03-21 05:19:55 · answer #2 · answered by Irene N 5 · 0 0

ecco quello che mi ricordo:
Nella sua opera di maggior rilievo, il Saggio sull'intelletto umano, Locke espone le sue teorie sulla conoscenza. È evidente la sua polemica verso il razionalismo cartesiano, ma ancora più palese è la critica della dottrina delle idee innate diffusa presso i neoplatonici inglesi, tra i quali spicca il nome di Herbert.
per Locke la conoscenza e quindi l'idea di Dio non è innata.egli considera la conoscenza frutto della ragione, ma non della ratio cartesiana, cioè una ratio certa, assoluta ed indiscutibile. Bensì una ragione che necessita di prove empiriche, sul modello della prassi medica e scientifica in generale.Dunque Locke arriva a formulare una teoria basata sui sensi. Conoscenza che deriva dall'esperienza sensibile. Sono i nostri sensi, come per esempio l'ottica, che ci mostrano il mondo, gli oggetti. Se in un primo momento è la sensazione a mostrarci gli oggetti, necessariamente segue ad essa la riflessione.
nn mi ricordo molto, lo so....spero di averti aiutato.

2007-03-20 07:25:27 · answer #3 · answered by Anonymous · 0 0

ops, pensavo quello di LOST ... scusa, di filosofia so solo quello che puoi trovare su wikipedia.

http://it.wikipedia.org/wiki/Locke

ciao

2007-03-20 05:33:02 · answer #4 · answered by R X 5 · 1 2

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