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bisogna dargli una smossa,scuoterlo in qualke modo? o compiatirlo e coccolarlo?...
vi prego aiutatemiii è importante!

2007-03-19 11:37:19 · 18 risposte · inviata da sensualityelove 2 in Scienze sociali Psicologia

ma nei momenti di lucidità, cosa fareste?
sareste comprensivi o propositivi?

2007-03-19 12:00:04 · update #1

18 risposte

Bellissima Domanda!!!!Io sono stata sia protagonista che personaggio secondario!Quando io per prima subii l'attacco di panico desideravo che la gente mi stesse accanto ma non che mi compatisse come una vittima...semplicemente desideravo il contatto umano...intendo quello vero...quello sentito!
io tutto questo sono sincera l'ho risolto con delle sedute che tuttora frequento!
E quindi quando è successo a gente a me cara,in mia presenza, in quel momento non ho detto molto,ma facevo sentire di essere lì.....e quando è finito ne ho parlato come mia esperienza.... che può essere risolta se si vuole veramente!
In quel momento il nostro corpo sta reagendo a qualcosa che non accettiamo...è un campanello d'allarme e va ascoltato, non va represso altrimenti tornerà...sicuramente tornerà...magari in altre forme ma ricomparirà!Ne so qualcosa...visto che certe cose le ho vissute in prima persona!!!

2007-03-19 22:12:55 · answer #1 · answered by MSC MUSIC 3 · 2 0

prima di tutto vanno curati e non sottovalutati, presi all'inizio non ci sono problemi se si continua a pensare di uscirne da soli è un guaio, chi gli sta vicino deve convicerli in questo

2007-03-19 12:17:55 · answer #2 · answered by camilla viola 7 · 4 0

La cosa più importante da fare è quella di non sminuire mai il problema, tipo : non è nulla, è solo suggestione etc. etc. è solo controproducente, anzi peggioreresti la situazione.
Devi essere presente ma non invadente, nel senso che la persona deve sapere che se ha bisogno di qualcosa, generalmente il desiderio è quello di correre da un medico o al pronto soccorso, tu ci sei.
Quando le crisi passano allora è il momento di convincerlo a fare della psicoterapia che abbinata ad una cura farmacologica, con un po di tempo risolverà la situazione.

2007-03-19 11:56:36 · answer #3 · answered by Anonymous · 4 0

Comportati in modo normale ma cercando anche un pochino di smuoverlo/a. Ma non cercare di ottenere di smovere una persona subito, altrimenti ottieni l'effetto contrario e aumenti gli attacchi di panico. Ci vuole pazienza come per i bambini....spiegare le cose piano piano e incentivare a fare nuove cose...ma non pretendere che faccia tutto subito. Fagli sentire che tu sei li e che può contare su di te per qualsiasi cosa...non fargli pesare il suo male.

2007-03-19 11:51:50 · answer #4 · answered by stelladelvespro 4 · 2 0

soffro regolarmente di attacchi di panico, e quindi a volte mi capita anche durante le lezioni. L'imbarazzo un po' c'è, perchè non ci si sente proprio a posto in quel momento, e non è piacevole farsi "vedere" da tutti mentre si sta conciati a quel modo. Quello che puoi fare in quel momento è stare vicino alla persona che in quel momento sta male, se te la senti abbracciala, manda via i curiosi, ma fagli comunque capire che gli altri si interessano a come sta. Tienigli la mano, dagli un po' d'acqua fresca se se la sente di bere e fallo camminare un po' se riesce. La cosa più importante è il respiro: devi aiutarlo a respirare piano, con calma.
è una questione scientifica: più ci si agita, più aumentano i tremori e l'ansia e di conseguenza aumenta il bisogno di ossigeno nei muscoli, e quindi si respira affannosamente. Stagli vicino mentre insieme provate a respirare con calma. E assicurati se solitamente la persona in questione prende degli psicofarmaci nei momenti di panico.
Una volta passata la crisi ci sta una battuta, e qualche risata senza cattiveria, facendo capire che non si deve sentire in imbarazzo, e che ha tutta la tua comprensione.
MOLTO IMPORTANTE: non agitarti anche tu,mi raccomando!!!

2007-03-20 09:02:18 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

A parte il potere dell'abbraccio, quello che ti fa sentire accettato ed amato... Bisogna farsi aiutare da uno psicologo.
Non credo che ci si nasca con gli attacchi di panico e tutto ciò che abbiamo lasciato entrare possiamo anche imparare a farlo uscire...

2007-03-19 20:53:00 · answer #6 · answered by luca m 2 · 1 0

Quando ha un attacco abbraccialo e fargli sentire che è al sicuro mentre nei momenti di lucidità non compatirlo lo farà sentire malato ma cerca dolcemente di spronarlo a trovare una cura.
;olto importante è aiutarlo a respirare e magari mettere una musica molto rilassante che lo aiuta a far tornare normale la respirazione e lo distrae oltre al fatto che agisce al livello celebrale quindi regolarizza le zone interessate durtante gli attacchi!

2007-03-19 13:09:08 · answer #7 · answered by Klukly آمنة تحـبً السلام 5 · 1 0

Oddio no!
Se mi venisse un attacco di panico, l'ultima cosa che vorrei è che qualcuno mi dicesse: "aiò (dai, andiamo) tonto, guarda che non c'hai nulla, non fare il decerebrato senza cervello (ma va?), ma sei proprio pirla...ecc.".
Però non va neanche tanto bene dire "stai tranquilla fragolina mia di bosco, è tutto a posto, va tutto bene" mentre il poveraccio sta cercando di aprire l'oblo dell'areoplano a testate in un improvviso attacco di pazzia. O__O

Seriamente, credo che la cosa migliore sia stargli vicino, abbracciarlo/la, e non parlare. Se la persona è in cura e gli sono stati prescritti degli ansiolitici è bene intervenire con essi.
Se proprio è un attacco di panico molto grave, sarebbe meglio portare la persona al pronto soccorso; per esperienza personale ti assicuro che lì ci si calma subito :-)

Ciao

2007-03-19 11:50:01 · answer #8 · answered by Klaire-kun L 3 · 1 0

secondo me nessuna delle due.

non mi sono mai trovata di fronte ad una situazione del genere, ma so che gli attacchi di panico non sono facili da gestire. protenderei più sul farmi vedere forte e con decisione ma con delicatezza farei sedere la persona, l'abbraccerei dicendogli di respirare, gli farei bere dell'acqua e tenterei un po' di training autogeno...tipo pensa al letto, pensa a quando dormi sereno, stai tranquillo ci sono io, non può succederti niente...ecc ecc.

ripeto non ci sono mai passata, ma temo che con una smossa o una scossa si richierebbe di accentuare il panico e col compatimento o le coccole si rischierebbe di privare la persona che ne ha bisogno, di quella sicurezza e protezione che possono far tornare la calma, voglio dire se tu piangi e io piango appresso a te non ti aiuto...ti tolgo un punto di riferimento e ti senti ancora più solo.

2007-03-19 11:49:36 · answer #9 · answered by unabis 5 · 1 0

una via di mezzo fra tutti e due...un passo per volta...ma cmq è meglio affidarsi ad uno buono psicologo per capire da cosa nascono e potere intervenire in maniera curativa e costruttiva

2007-03-19 11:40:35 · answer #10 · answered by dolce_principessa_insopportabile 3 · 2 1

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