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cosa pensate della morte? ho appena letto le intermittenze della morte. secondo voi ?

2007-03-19 07:36:35 · 15 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

antossal, il male non è entrato con la morte, ma con il bene.

2007-03-20 06:25:04 · update #1

15 risposte

la morte appartiene alla vita....è la cessazione di uno status, è il finire di una fase, il cominciare di un altra secondo gran parte delle religioni, a parer mio l'unico vero paradiso è questo dove ci troviamo tutt'ora, dopo la morte ricomincia un ciclo vitale che non riguarda necessariamente una sopravvivenza dell'anima, o una reincarnazione. D'altro canto è proprio per questo che la morte fa paura, se i cattolici o qualunque altro credente in una vita dopo la morte, fossero realmente convinti di un futuro oltre la morte, non dovrebbero avere alcun timore no?....Per questo io me la faccio letteralmente addosso e voglio provarle davvero tutte in questa breve vita!!

2007-03-19 07:43:45 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 0

La morte ha qualcosa di paradossale: pur essendo uno dei momenti più significativi nella vita di una persona, perché la conclude e perché intorno ad essa il pensiero ha elaborato riflessioni e rappresentazioni a non finire, non è traducibile in alcuna esperienza.
Ai fini di un'esperienza di vita è, in tal senso, molto più importante il dolore, anche perché di questo noi possiamo conservare un ricordo, che poi può servirci per sopportare meglio il dolore la volta successiva.
Il dolore ci fortifica, la morte ci distrugge o, se vogliamo, ci libera dal peso di un dolore insopportabile, vero o immaginario che sia, sempre che la morte sia per così dire "naturale" e non ci colga di sorpresa.
Noi possiamo avere esperienza solo della morte altrui, che ci addolora in misura proporzionale ai sentimenti provati per quella persona in vita.
Il motivo per cui non riusciamo ad accettare la morte è dovuto al fatto che per istinto rifiutiamo l'idea che ci venga a mancare una persona amata. Altri motivi sono più astratti: ci chiediamo p.es. che senso abbia la morte di un bambino o la morte di un adulto che dalla vita non ha ottenuto che dolori.
Ma una vita che abbia condotto un'esistenza normale, di regola avverte la morte come un fenomeno naturale, che pone fine a una vita che si sta logorando. E' proprio la consapevolezza di veder deperire fisicamente il corpo che induce a vedere la morte come una soluzione liberatoria.
Anzi, si potrebbe dire che si avverte la fine come prossima quando la vita in generale, il suo trascorrere nel tempo, le forme in cui essa si manifesta non risultano più idonee a proseguirla e vengono in sostanza percepite, o meglio, sentite, come un peso insopportabile.
Il corpo è un involucro soggetto a decomporsi: quando si comincia ad avere consapevolezza di questo, si comincia anche a desiderare di vivere una nuova condizione. Questo processo evolutivo può essere tranquillamente applicato alla storia di tutte le civiltà.
E' proprio il concetto di tempo, la percezione del suo trascorrere, che ci mette in condizioni di comprendere se determinate forme di esistenza possono essere considerate irreversibilmente superate o no.
Non c'è modo di stabilire a priori, se non in maniera molto vaga e astratta, quando avverrà la transizione da una forma di vita a un'altra. Il problema vero infatti non è tanto quello di sapere il momento esatto, quanto piuttosto quello di attrezzarsi per affrontare quel momento in maniera adeguata.
Bisogna cioè fare in modo che il processo avvenga nella maniera più naturale possibile, nel rispetto dei tempi che ci sono dati di vivere: le transizioni sono sempre dolorose, poiché costituiscono una rottura col passato e l'ingresso in una condizione d'esistenza del tutto nuova, in cui inizialmente ci si muove come principianti.
Diciamo che, in generale, quanto più si è capaci di agire in maniera responsabile, accollandosi le fatiche della transizione, tanto meno drammatico sarà il suo esito. Si tratta di compiere un lavoro personale e collettivo, poiché l'essere soggetti a una parabola evolutiva è un destino comune a ogni essere umano e a ogni civiltà.
Qualunque anticipazione arbitraria della nostra fine o della fine di una civiltà è indice sicuro di alienazione. Chi fa della morte il significato della propria vita in realtà è già morto. Non si può attribuire alla morte un significato più grande di quello che si deve attribuire alla vita, appunto perché della morte noi non possiamo avere alcuna vera esperienza.
Le correnti di pensiero filosofiche e teologiche che preferiscono considerare l'attimo della morte più importante della prosaicità della vita quotidiana, generalmente vengono annoverate nel filone dell'irrazionalismo.
Le civiltà che smettono di credere nei valori umani concludono la loro esistenza nella maniera più tragica possibile: distruggendo altre civiltà e in sostanza autodistruggendosi.

2007-03-19 15:59:29 · answer #2 · answered by Underwater 1 · 2 0

La morte è la restituzione di quel palpito di vita che Madre Natura ci ha prestato. La vedo come un abbandono totale alla terra, un ritorno all'universo che mi ha partorito. E' l'ennesima incognita della vita, spero di essere consapevole nel momento che arriverà. Non ho potuto assistere alla mia nascita, vorrei assistere consapevole alla mia morte, per morire dignitosamente da essere umano.

2007-03-19 15:13:35 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

La morte a volte mi fa paura quanto l'immortalità... siamo abituati a pensare che tutte le cose hanno un'inizio ed una fine, pensare che le nostre anime potrebbero essere immortali è sconvolgente... no? Sto parlando di VIVERE PER SEMPRE... è qualcosa che sfugge alla mia comprensione...

2007-03-19 10:40:07 · answer #4 · answered by * 6 · 1 0

Penso che adoro talmente tanto la vita e viverla, che vorrei essere un highlander, per esser immortale, non sopporto neppure l'idea del pensiero della morte. Premetto che non ho una fede precisa e vera, credo in qualcosa, ma non sò bene in cosa....forse per chi ha fede è più facile, e ammiro tali persone. Io, invece, ne sono terrorrizzata......non ha senso....l'eternità? Oddioooooooooooooooooooooooo

2007-03-19 09:03:28 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

Odio la morte!
S'è portata via mia nonna e prim'ancora mio nonno.
A fine aprile sono due anni eppure ancora non mi par vero mannaggia! Se e quando verrà il mio turno spero di non accorgermene, non nè ho paura ma di soffrire si.. eccome!
Nel frattempo spero d'imparare a essere il più buono possibile portando gioia a quanti amo e amerò.
Ho una buona notizia da portare alle persone, quella secondo la quale fra non molto sulla terra non ci sarà più quella brutta megera tanto che si dirà:
" “La morte è inghiottita per sempre”. “Morte, dov’è la tua vittoria? Morte, dov’è il tuo pungiglione?” Il pungiglione che produce la morte è il peccato, ma la potenza del peccato è la Legge.  Ma grazie a Dio, poiché egli ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo!" 1° Corinti 15: 54 - 57.
Così non solo potrò abbracciare i miei nonni: Clotilde e Peppe eccetera, ma tanti altri abbracceranno i proprio cari quando torneranno in vita, in carne ed ossa, su questa stessa terra. Giovanni 5:28,29 _ Apocalisse 21:3,4_ Salmo 37:10,11, 28, 29. E' quanto avverrà durante il veniente Regno messianico che Geova Dio ha promesso nella sua parola scritta, la Sacra Bibbia! Un salutone a tutti!!!

2007-03-19 08:59:23 · answer #6 · answered by Anonymous · 1 0

della morte non so..non ci voglio pensare..xk mai dovremm pensarci?

2007-03-19 08:29:37 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

Guarda, sinceramente la morte in se non mi spaventa tanto. Quello di cui ho paura è la sofferenza fisica che potrei provare, per esempio morire soffocata, o comunque in agonia.
Se sapessi di morire in tranquillità magari trapassando nel sonno non mi preoccuperei più di tanto.
Io sono credente, e sono fermamente convintà che la morte non sia affatto una fine, ma un continuo nell'aldilà

2007-03-19 07:57:32 · answer #8 · answered by Federica F 4 · 1 0

Io nn ho paura della morte, sono assolutamente convinta che se stai con Gesù nulla ti può spaventare, ''con la mano nella tua camminerò...e avrò il coraggio di morire ank'io..''

2007-03-19 07:45:49 · answer #9 · answered by Super_splendid ® 6 · 2 1

In realtà la morte, come le malattie, non dovrebbero esistere. Ci sono per la caduta di consapevolezza dell'umanità. La vera vita è questa! In altre parole, l'ascensione completa può avvenire solo nel piano fisico.

2007-03-19 08:07:09 · answer #10 · answered by Ambro 2 · 0 0

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