Fammi capire, ti sei iscritta ad Answers soltanto per farti fare i compiti? STAI FRESCA se pensi che ti svolga questo tema! Dammi pure della stronz@ se credi, ma, in un certo qualsenso, lo faccio per te: per insegnarti che nessuno fa niente per niente, per insegnarti che, nella, vita, si va avanti soltanto se si fa affidamento sulle PROPRIE forze, e non sul masochismo degli altri.
Forza, ciccia, scollegati, spegni il computer e fila a fare i compiti!
2007-03-19 11:35:34
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answer #6
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answered by Ais Quìn [Loppe] 6
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Una volta in 5° ginnasio mi diedero da scrivere un acconto fantastico (che più o meno è come l'horror)... Non è molto originale xò eccolo qua:
GENTE CHE CORRE
"Partendo da questo breve brano inventa un racconto fantastico (che come tale deve avere le caratteristiche della tipologia testuale richiesta) scegliendo la soluzione, tra quelle accennate nel brano stesso, che ti sembra più opportuna"
Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perché la strada è in salita e c’è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa.
à notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l’inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzioni omicide, e noi diventeremmo complici dell’assassino, forse i due non sanno nulla l’uno dell’altro e ciascuno corre per suo conto, a letto, forse sono sonnambuli, forse il primo è armato.
E, da ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino? Che sollievo, non vedere più neppure il secondo.
“Sì, è vero, nessuno ci potrebbe riconoscere colpevoli di qualcosa, i due non avevano alcun bisogno di aiuto!”. Ma John sapeva benissimo che quella era solo una scusa che stava cercando per eliminare il turbamento che l’inseguimento appena avvenuto gli aveva provocato. Appena vista la scena un qualcosa dentro di lui cominciò a fargli accelerare il battito del cuore, un qualcosa di definito, un sentimento che da che il primo uomo era apparso all’orizzonte lo aveva pervaso: l’inseguito era John stesso. Che sollievo quando non si fermarono davanti a lui ma continuarono nella loro corsa, sotto la luna crescente. Eppure John era rimasto turbato, non capiva come potesse essere lui l’inseguito se poi gli inseguitori avevano tirato dritto… ma pensò che era certo, loro inseguivano lui. John decise allora di fare una cosa che non avrebbe mai fatto, ma che si rivelava in quel momento strettamente necessaria: mettersi a correre per vedere dove andavano. Fece per partire, quando si svegliò nel suo letto.
Lo aveva fatto di nuovo. Lo stesso sogno, anzi incubo, che lo tormentava da giorni e, ogni volta che cercava di gettarsi all’inseguimento, puntualmente si svegliava. John non aveva dato troppo peso a questo, anche perché di cose strane gliene capitavano tante da un anno a quella parte. Esattamente un anno prima, nel giro di un mese la sfortuna lo investì, tanto che perse tutto: il lavoro, la ragazza, gli amici e dovette andare ad abitare da solo in una casetta mezza abbandonata che lui stesso aveva rimesso a posto per il trasloco. Cercò di riprendere una vita normale, ma la ragazza non ne voleva sapere di lui, infatti non gli rispondeva proprio al telefono, gli amici ormai avevano troncato con lui, e dire che gliel’erano venuto a dire con le lacrime agli occhi! Ipocriti! Così era da un anno che John viveva pressoché in solitudine.
Quella notte mancavano pochi giorni a un anno da quando aveva iniziato a perdere tutto, per prima era stata la ragazza a lasciarlo, come dimenticarsi del suo addio?! E proprio una settimana prima aveva iniziato a fare quello strano sogno che ormai lo tormentava anche di giorno; infatti durante la giornata pensava ai modi più diversi per riuscire ad andare avanti nel sogno e cercare di eliminare definitivamente questa preoccupazione dalla sua mente. Aveva sentito dire che quando si sogna ripetutamente una stessa cosa, basta andare a fondo nel sogno per non vederlo mai più. Così aveva deciso di fare John, ma non ci riusciva: ci provava, sì, ma forse non aveva lo spirito giusto nel farlo, o forse non era ancora pronto; forse gli serviva qualche altra notte tormentata prima che potesse giungere a capo di tutto. E così fu.
Dopo quattro notti, si addormentò e si presentò lo stesso scenario, due figure apparivano dall’orizzonte sulla strada in salita illuminate dalla luna che stavolta era piena, non crescente come le altre volte. Gli inseguitori lo superarono e lui, dopo le solite considerazioni, si gettò all’inseguimento, ma questa volta non ebbe nessun impedimento, anzi riusciva a correre così veloce che aveva ripreso gli uomini ed ora correva al loro fianco. La corsa era folle, non finiva più. Uscirono dalla città , entrarono nel bosco e infine in una radura illuminata quasi a giorno dalla luce lunare. John si fermò sul limitare dello spiazzo, gli altri due entrarono e si diressero al centro. John cercava di vedere contro cosa andavano incontro, ma la luce, per quanto forte, era pur sempre notturna. Sforzandosi e facendo qualche passo avanti vide un uomo con le braccia alzate, dinanzi a i due inseguitori che gli puntavano una pistola. Era lui la vittima. Il colpo della pistola partì netto e lo trafisse dritto al cuore. Si aprì uno spiraglio nella sua mente, cominciò a ricordare, ricordò tutto. Fu terrorizzato, ma sapeva che da questo sogno non si sarebbe svegliato, perché tutto era finito esattamente un anno prima, sotto la luna piena, per mano di due uomini armati di pistola, in una radura nel bosco.
2007-03-19 11:18:27
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answer #9
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answered by eureka 4
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