Hai sentito la messa di domenica? ;-)
Più che sentirsi vicini ad uno dei tre personaggi il problema è comprendere l'atteggiamento di ciascuno di loro... io penso che ognuno di noi in diversi momenti della propria vita possa trovarsi in ciascuna delle tre situazioni, con un amico, un figlio, un genitore. Chi di noi non ha mai dato una seconda possibilità a qualcuno che ama? ... A maggior ragione un padre, il cui amore è e deve essere incondizionato, e il cui compito non è quello di punire un figlio, ma aiutarlo a riscattarsi dai propri errori. E chi di noi non si è mai trovato nella condizione di dover chiedere perdono per qualcosa? il figliol prodigo è realmente pentito, ed impara a chiedere perdono e aiuto (diverso sarebbe se si trattasse di un finto pentimento)... non è facile.. ma, soprattutto, non è maggiormente condannabile chi sa di avere commesso un errore e per orgoglio non chiede perdono? Anche il sentimento di rabbia e delusione del fratello è giustificabile, ma è una reazione impulsiva; considera solo le sue ragioni e non le ragioni del padre o del fratello; e si pone involontariamente nella posizione di chi pensa che non sbaglierà mai e che mai avrà bisogno del perdono altrui ... spiegandogli le sue ragioni, il padre si comporta come ogni genitore: aiuta il proprio figlio a comprendere ciò che da solo non riesce a capire...
il chiedere e l'offrire il perdono, l'amore incondizionato per un figlio, il compito che ogni genitore ha di guidare i propri figli lungo il cammino della vita, il coraggio di comprendere i propri errori e la forza di rialzarsi e ricominciare... questa parabola è un insegnamento di vita per ognuno di noi, e non un' aula di tribunale in cui stabilire le colpe degli imputati!
Tu che ne pensi?
2007-03-21 05:49:18
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answer #1
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answered by tilly983 2
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Hmm attenzione...
Questa parabola non indica come ci si dovrebbe comportare... Bensì ci dice quale sarebbe la reazione di Dio di fronte alla conversione di un non credente (è infatti spesso associata alla parabola della pecorella smarrita).
In quest'ottica non ha senso chiedersi se sia giusta o meno. Dice solo che di fronte alla conversione di un non credente Dio sarebbe pronto a far festa e soprattutto a perdonare. La parte del figlio retto allora è quella dei tanti fedeli zelanti che sono pronti a giudicare gli altri e a rivendicare quello che hanno fatto non con spirito di perdono ma con invidia (ma come?!? Io sono sempre stato bravo e lui ha fatto quello che voleva!)...
2007-03-19 02:16:10
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answer #2
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answered by roy_toxic_boy 3
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Mi sa che pochi però conoscono la fine della parabola........
Perchè forse non lo sapete ma vi è pure un finale!!
Il figliul prodigo viene accettato dal padre così come racconta la parabola, viene fatta festa così come descritto, ma il figlio che è sempre rimasto a casa con il padre protesta per questa accoglienza, ed il padre lo rassicura, ricordandogli che un figlio perso e ritrovato è sempre una grande gioia per un genitore, ma a lui di ciò che è rimasto non spetta più nulla perchè ha già avuto il suo, mentre al figlio che gli è stato vicino spetta ancora tutto l'amore che non è mai stato meno, e tutti i beni che con lui sempre presente sono cresciuti. IL figliuol prodigo continuerà a vivere con il padre ma dirigerà i servi di costui.
IO MI SENTO più vicino al fratello rimasto, ma la mia storia finisce che il figliuol prodigo quando rientra si prende anche la mia parte...........................
2007-03-19 01:39:36
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answer #3
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answered by Libero 6
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Non deporrebbe a mio favore la seguente risposta a questa tua bella domanda, che premio con la stellina: mi dientifico con il fratello imbestialito.
Eppure si dovrebbe cercare di comprendere anche il genitore, perchè soffre allo stesso modo per tutti i figli.
In un mondo come questo è difficile farle passare, io stesso con mio fratello assente non ci riesco tanto bene.
Diciamo così: d'accordo la festa, il vitello grasso in onore del fratello recuperato, perchè oltre ai miei genitori, anche io vorrei ritrovare il rapporto con mio fratello.
Si mangia e si beve: poi, si fanno i conti, cioè si mettono le cose in chiaro.
Una seconda possibilità va data sempre, la terza no.
2007-03-19 01:30:55
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answer #4
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answered by Anonymous
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In questa parabola quello che si è dovuto mortificare di più è il figliol prodigo.Non solo della sconfitta personale si è fatto carico ma ha dovuto esplicitare il suo orgoglio ferito nei confronti del padre.Molte volte è difficile mortificarsi tanto da preferire continuare a non chiedere aiuto
2007-03-24 06:45:31
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answer #5
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answered by tascapano luigi 7
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.....se rifletto bene sono vicina a tutti i personaggi. Nel corso della mia vita, ho vissuto tutti e tre i ruoli e tutt'oggi continuo a viverli. Sono madre sono figlia, sono sorella (cugina o amica). A volte sono felice perchè ritrovo qualcosa, a volte mi pento per ciò che ho fatto e chiedo scusa, altre volte mi sento imbestialita perchè (sempre secondo il mio punto di vista) poco considerata.
2007-03-24 00:32:46
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answer #6
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answered by Wizzy 6
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Io mi sono sempre sentita vicina al fratello imbestialito e non ho mai capito cosa avesse fatto di eccezionale questo figliol prodigo.
Domenica però, il mio parroco ha fatto tutto uno spiegone su questa parabola che inneggia al padre misericordioso che infrange un sacco di regole per riaccogliere questo figlio sciamannato, perchè lo ama aldilà dei difetti e della sua imperfezione, perchè questo padre in realtà è Dio che ama tutti noi incondizionatamente ed è pronto ad accoglierci a braccia aperte anche quando sbagliamo....
beh, dopo tutto questo, mi sento ancora vicina al figlio imbestialito, ma faccio il tifo per il papà!!!!!
2007-03-23 12:00:03
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answer #7
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answered by dolceamara 4
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io mi sentivo più vicina al fratello rimasto,ma ora a tutti e2 perchè ora l'ho capita,il figlio rimasto ha a disposizione tutto,ma non usa tuto quel che c'è,è tutto suo ma non sa godere quelle cose, Dio ci fà capire che Lui ci vuole dare i suoi beni ma la chiesa ci ha insegnato la povertà e la malattia come simboli della cristianità,GRANDE BUGIA,Dio ci vuole liberi e partecipi di tutto,io ci credo e moltissimi lo credono,noi come disse qualcuno,siamo nati x essere aquile e non polli,davanti a Dio siamo tutti uguali,sani malati,gay,drogati,un buon padre ama tutti i suoi figli.baci
2007-03-19 05:03:26
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answer #8
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answered by Sil.Rho. Dio è immensamente ok! 7
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Io credo che tutti e tre abbiano le loro ragioni,il padre lo considera sempre suo figlio e quindi e' disposto a perdonarlo.
Il figlio ha capito di avere sbagliato e sbagliare e' umano, il fratello pero' anche lui e' trascurato e non e' bello sentirsi trascurati perche' i figli debbono essere tutti uguali.
2007-03-19 02:04:21
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answer #9
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answered by Casciavit 6
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Posso dire che non l'ho mai trovata giusta? Va bene la gioia del padre che festeggia il ritorno del figlio scapestrato, ma il figlio scapestrato ha fatto ritorno all'ovile per suo comodo e solo perche' ha scialacquato tutti i soldi che il padre gli aveva dato alla pari del secondo fratello, che invece di dissipare i soldi e infischiarsene del padre, gli e' stato sempre vicino. No, non mi sembra assolutamente giusto. Se fossi stato il padre, sarei stata si contenta del suo ritorno, ma sarei stata un padre molto duro e severo. Avrei dato maggiore riconoscimento all'altro fratello, che a questo punto invece, sarebbe autorizzato a sparire lui di casa infischiandosene di un padre irriconoscente e di un fratello menefreghista.
2007-03-19 01:44:01
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answer #10
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answered by Anonymous
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