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Ad esmpio parlando con mio nonno tempo fà mi disse che suo padre cioè , il mio bisnonno costruiva le fisarmoniche ?
Avvolte si scoprono davvero cose che non immagginiamo nemmeno in famiglia.
Nè sono rimasto contento.
Se vi va' raccontate.

2007-03-18 10:42:40 · 25 risposte · inviata da linfattiva 3 in Arte e cultura Genealogia

Davvero sto' scoprendo cose nuove e mi stò divertendo grazie ragà per le vostre risposte.

2007-03-18 11:18:24 · update #1

ben_48_58 : Praticamente sono rimasto scioccato dalla tua risposta e magari continuava perchè stavo viaggiando nel tempo,comunque bene cosi'.Che bello poter condividere queste cose con voi tutti.

2007-03-18 13:13:10 · update #2

Toro(AS)Sonnato: Ciao,volevo dirti che potevi continuare a scrivere perchè ascoltare queste cose mi piace molto,e insegnano tanto.bye

2007-03-19 05:11:07 · update #3

alfredo varriale : Bella la fotografia,e anche le videocamere,mi sono divertito un bel po' con le foto.Mi è venuto in mente quando ero piccolo riuscii a comprare una piccoloa cinepresa ,con le pellicole in bianco nero senza suono muto.Allora nel garage feci come un piccolo cinema e gl'amici pagavano l'entrata mi sa' 10 lire,poi con quei soldi compravo altre pellicole!!
Bè quella cinepresa non so' piu' che fine ha fatto,ricordo che non si trovavano piu' le pellicole perchè già io la presi come pezzo da museo...belle cose.ciao

2007-03-19 12:38:50 · update #4

ajla42 :grazie per la partecipazione,anche tutti comunque!quante cose si scoprono!!

2007-03-21 13:03:39 · update #5

25 risposte

Mio nonno e mio padre erano minatori.

2007-03-18 11:05:27 · answer #1 · answered by Anonymous · 7 1

Per me, mio nonno, ha cucito le stelle sul cielo.

2007-03-19 13:26:17 · answer #2 · answered by ^STROWBERRY TODAY^ 2 · 8 1

Io discendo da una famiglia, da parte di padre, di contadini, di fabbri, carrettieri e panettieri. Mio nonno era fabbro, ed alcuni suoi fratelli (una volta, sopratutto in ambiente contadino era facile trovare famiglie con dieci e più figli) erano carrettieri, cioè gli odierni camionisti. Portavano merci, botti di vino, di granaglie, sopratutto nelle grandi città, nel mio caso a Milano, e ricordo ancora che quando arrivavano ai confini del paese dove sono nato, coi loro carri vuoti o con qualche fagotto di articoli comperati nella 'grande città', coi loro grandi e robusti cavalli da tiro, si sentiva in lontananza, dato che gli unici rumori esistenti erano i canti delle donne, i versi dei vari animali da cortile o i rumori di martello ed altri strumenti da artigiano, lo schiocco ritmato delle loro fruste. Ormai erano dei maestri con quello 'strumento', lo utilizzavano anche per fare gare o per accompagnare ritmicamente quando, per qualche festa, c'era qualche orchestrina che suonava. Mia nonna, mi raccontava che ognuno di loro aveva una serie di schiocchi personali che era un po' il loro codice per dire 'sto arrivando moglie, prepara l'acqua nel catino, la camicia pulita e la cena'. E così era, arrivava il carro, i saluti, gli scambi di come era andata la giornata, la rimessa del cavallo, la cura accurata, il rifocillamento, quattro pacche sulla groppa, il carro posto sotto il portico e poi via sotto il portico delle varie residenze, tutti assieme a rinfrescarsi e lavarsi il sudore e la polvere. La nonna che arrivava con la camicia bianca senza collo, una spazzolata al classico gilet nero con gesti rudi, abitudinari, ma che per l'epoca era un gesto che dava l'idea dell'amore e della solidità famigliare, poi tutti a tavola sotto il portico, grandi piatti di minestrone con dentro anche pezzi di cotenna, mangiato con grosse fette di pane 'giallo' (grandi pagnotte tonde), mezzo o un bicchiere di vino, solo per gli uomini perchè il vino era considerato, nei pranzi casalinghi, un alimento, (per dissetarsi, solo acqua fresca del pozzo), poi forse, qualche uovo e non in tutte le case, della verdura, delle insalate, enormi casseruole a ciascuno, con tanta cipolla o porri, olio denso come miele, aceto e sale pestato al mortaio perchè c'era solo quello grosso, e al venerdì le aringhe sotto sale, che l'ambulante vendeva al giovedì passando col suo carretto carico di questi tolloni, come fossero stati enormi scatolette di tonno odierno. Caffè non si usava e nemmeno, come certo cinema folcloristico fà vedere, la grappa, almeno nella pianura padana. Alla domenica tutti a Messa, gli uomini di qui, le donne di là, l'abito bello, la cravatta per gli uomini o un fazzoletto annodato al collo, le donne col velo e con qualche gioiello della 'dote'. Poi il pranzo, finalmente del pollo, della carne e dei sottaceti fatti in casa, forse una torta o comunque un dolce casereccio, poi un sigaro, il famoso 'toscano', biascicato in bocca, tirato da sotto i baffoni tra quattro chiacchere, dondolandosi sulla sedia, parlando del tempo, delle colture, degli affari fatti in settimana, la moglie seduta vicino. Quindi il pisolino pomeridiano prima di andare alla cooperativa a bere qualche bicchiere di vino e una partita a bocce con gli amici, mentre le donne, sotto l'ombra del portico intente finalmente a prendersi un po' di riposo, perchè alla domenica non si lavora, raccontandosi vita, morte e miracoli su tutto e tutti, intonando qualche canto e i bambini, tutti assieme, curati da tutti, che giocavano in piena libertà a diventare grandi. Mi sono dilungato un po', ma le dita mi hanno preso la mano, spero comunque di averti dato qualcosa, non per rimpiangere ma per ricordare e non far morire ciò che i nostri nonni hanno fatto, perchè noi ora potessimo essere ciò che siamo ed avere ciò che abbiamo. Ciao.

2007-03-18 19:32:26 · answer #3 · answered by ombra mattutina 7 · 4 1

Un antenato (da parte materna) era bibliotecario del papa.
Un altro era sediario pontificio (quelli che portavano la sedia del papa sulle spalle,aboliti da Paolo VI.).
Naturalmente erano romani. ^__^

2007-03-22 17:39:03 · answer #4 · answered by Nahla 7 · 2 0

Una mia prozia gestiva una casa di tolleranza fino al 1958
( Data della loro chiusura per effetto della legge Merlin )

2007-03-18 19:37:06 · answer #5 · answered by almagutt 4 · 2 0

i miei nonni
- materno: ebanista
- paterno: scultore in bronzo
le mie nonne entrambe casalinghe
- materna: in occasione dell'Assunzione di M. Vergine faceva la parte della Madonna e portata in processione per il quartiere.

2007-03-18 18:16:37 · answer #6 · answered by Anonymous · 3 1

E' un nonno che vi parla. Classe 1935. Ieri parlando con un mio coetaneo et zio da parte di mia mamma, il quale vive a New York e con il quale ogni giorno conversiamo a mezzo della web cam, ricordavamo come a Caltagirone da ragazzini , non avendo tv, passavamo ore dietro al portone che comunicava con la strada e seduti nella scala a guardare lo scorrere sul muro le immagini capovolte dei carretti e dei cavalli che passavano per la strada. Provavamo la stessa sensazione a vedere quelle immagini, che erano in negativo, come se eravamo dinanzi alla tv o al cinema

2007-03-25 10:55:52 · answer #7 · answered by Ditemi 2 · 1 0

io ci sono rimasta stupita quando mi disse mio zio che nella seconda guerra mondiale era un schiavo dei tedeschi.

2007-03-24 05:36:56 · answer #8 · answered by stella 4 · 1 0

Da parte materna: il nonno era sergente maggiore dell'esercito durante la II guerra mondiale, ma la cosa che mi affascina di più di questo mio nonno mai conosciuto ,era quello che mi raccontava la nonna e cioè che suonava il mandolino e che tutte le sere andava a farle la erenata mentre lei era fidanzata con un pittore restauratore di chiese.Alla morte del nonno ,la nonna dovette arrangiarsi facendo centomila mestieri:faceva le "colate di panni"in enormi recipienti in mezzo ai cortili e dopo aver messo nei recipienti cenere e grasso (formando così la lisciva o soda) se ne andava in campagna a cucinare per i fattori e i contadini oppure aiutava i fratelli a costruie sporte fatte con assi di legno o ancora a vendere il pane o a servizio (gratis)a casa di qualche povera anziana;così toccava a mia mamma lasciare il ricamo (perchè era un'esperta ricamatrice) e insieme alle sue amiche fare il bucato .Spesso però quello che guadagnava lo spendeva facendo del bene alle numerosissime famiglie del dopoguerra che non avevano niente da mangiare.

2007-03-21 19:31:48 · answer #9 · answered by ajla42 3 · 1 0

Beh, mia madre che è di Ercolano, mi ha raccontato che lei, le sue sorelle e mia nonna, costruivano a mano ricamando, le reti da pesca...x me è un lavoro insolito.

2007-03-18 18:00:30 · answer #10 · answered by jeppy83 3 · 2 1

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