Gesu' da Dio si e' fatto uomo e ha offerto la sua vita per amore degli uomini.
Non ha salvato gli uomini dal peccato ma ha aperto la strada alla religione dell'amore che, per me, e' la piu' bella che esiste.
Inoltre ci ha dato la speranza nella ressurezione e quindi un giorno saremo accanto Lui con i nostri cari avvolti nel Suo amore
2007-03-18 07:14:19
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answer #1
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answered by Anonymous
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Hanno sempre usato il mistero per un loro tornaconto per meglio gestire a uso e consumo proprio gli umani. Leggi i libri di OSHO RAJNEESH e comincerai a capire meglio chi era Gesù e lo spirito
2007-03-19 02:06:33
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answer #2
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answered by Anonymous
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La rispota cristiana più giusta è di Earthsto…, con il quale concordo pienamente. Infatti Gesù è detto il nuovo Adamo e Maria la nuove Eva.
Io aggiungo un particolare importante : Gesù ci ha salvato perchè ci ha dato l'insergnamento per evitare il peccato. Gesù, cioè Dio, non poteva finire che sulla croce per un epilogo di umltà e di sacrificio per l'umanità . Quale seguito avrebbe avuto un Dio che fosse sceso dalla corce (così come gli viene chiesto)? Sarebbe stato un eroe qualsiasi come Ulisse, oppure un superman qualsiasi. Morendo sulla croce invece ha voluto rendersi umano fino all'ultimo, per essere il più vicino possibile a noi comuni mortali. Ha poi confermato la sua profezia di distruggere il Tempio di Dio (il suo corpo) e in tre giorni ricostruirlo (risurrezione).
Quindi la morte di Gesù sulla croce è l'epilogo dell'insegnamento divino per salvarsi dal peccato e meritare il Regno dei Cieli.
Ciao.
2007-03-18 10:21:33
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answer #3
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answered by Vittorio 5
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prima della venuta di Gesù, si era sotto la legge occhio per occhio dente per dente, cioè in sostanza il peccato commesso era tale e quindi l'uomo a causa di questa condizione sarebbe finito per forza all'inferno.
non c'era il perdono come abbiamo oggi.
erano schiavi del peccato non esisteva la confessione e quindi non c'era il perdono del Signore come lo possiamo avere oggi.
quindi erano schiavi del peccato.
chi è schiavo del peccato merita l'infernpo, inoltre l'anima è divisa da Dio e quindi l'uomo ha l'anima morta, poichè è staccato dalla sorgente della vita stessa.
con Gesù, questo viene cancellato, ovvero Gesù si è addossato tutti i peccati dal primo uomo all'ultimo dall'inizio della creazione fino alla sua fine e con la sua vita ha espiato i nostri peccati, ha portato i nostri peccati fino alla morte in croce, così facendo ha aperto le sorgenti della misericordia di Dio sull'uomo. Dio si è sacrificato per l'uomo, Gesù ha giustificato tutta l'umanità davantia Dio.
ci ha liberati dal peccato, ci ha perdonati e lasciato la confessione per potere ogni volta che cadiamo tagliare quel legame col peccato, ci ha portato di nuovo la vita all'anima. egli è il nostro salvatore, il redentore che ci ha salvato dalla schiavitù del peccato, e ci ha aperto le porte del paradiso
2007-03-21 03:03:33
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answer #4
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answered by credo in Dio 1
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Caro Claide, di recente ho avuto modo di rispondere a una domanda simile alla tua. Ti suggerisco di leggerne la risposta visionando la domanda posta dalla signorina o signora Carmen: “C’è qualche speranza di vedere un giorno la pace sulla Terra?” Nel caso non ti soddisfacesse, ponimela di nuovo e ti risponderò nel migliore dei modi! (potrei operare un ‘copia/incolla’ del riferimento, affinché cliccandoci su, tu possa accedervi facilmente, ma non so come fare; accetterei anzi delucidazioni in merito a come si fa)
Quanto alla morte sulla Croce, esistono fondati motivi per ritenere che Gesù non vi morì affatto! A scanso di equivoci non sto dicendo che Gesù non sia mai morto, dico semplicemente che non può essere morto sulla croce, bensì su di un palo dritto! I riferimenti posti tra parentesi sono conferme bibliche da confrontare (Mt 27:32-40; Mr 15:21-30; Lu 23:26; Gv 19:17-19, 25) Nel greco classico il sostantivo stauròs, reso “palo di tortura” nella Traduzione del Nuovo Mondo, (quella dei cristiani test.di GEOVA) indica principalmente un’asta o palo diritto, e non c’è nessuna prova che gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane – comunemente note come Nuovo T. – lo usassero per indicare un palo con un braccio trasversale. — Vedi NM appendice, pp. 1579, 1580 (NM sta per ‘Nuovo Testamento’ in riferimento a una traduzione biblica diversa da quella dei crist.test.di Geova).
Quasi tutte le traduzioni della Bibbia dicono che Cristo fu “crocifisso” anziché “messo al palo”. Questo a motivo della comune credenza che lo strumento di tortura a cui fu appeso fosse una “croce” fatta di due pezzi di legno e non un unico palo. La tradizione inoltre, non le Scritture, dice che il condannato portava solo il braccio trasversale della croce, chiamato patibulum, anziché le due parti. In questo modo alcuni cercano di sormontare l’obiezione che il peso sarebbe stato eccessivo perché un uomo solo potesse trascinare o portare il palo fino al Golgota.
Ma cosa ebbero a dire al riguardo gli stessi scrittori della Bibbia? Essi usarono il sostantivo greco stauròs 27 volte e i verbi stauròo 46 volte, synstauròo (il prefisso syn significa “con”) 5 volte, e anastauròo (anà significa “di nuovo”) una volta. Inoltre usarono 5 volte il sostantivo greco xỳlon, “legno”, in riferimento allo strumento di tortura su cui fu inchiodato Gesù.
Cosa rivela l’originale greco circa la forma dello strumento sul quale fu messo a morte Gesù?
Stauròs, sia nel greco classico che nella koinè (greco parlato dalla gente comune dell’epoca), non dà affatto l’idea di una “croce” fatta di due pezzi di legno. Significa solo un palo diritto, come quelli che si potrebbero usare per fare un recinto, uno steccato o una palizzata. Il New Bible Dictionary (a cura di J. D. Douglas, 1985, p. 253), alla voce “Croce”, dice: “Il termine gr. per ‘croce’ (stauros, verbo stauroo . . .) significa principalmente trave o palo diritto, e secondariamente un palo usato come strumento di punizione ed esecuzione”.
Il fatto che Luca, Pietro e Paolo abbiano usato anche xỳlon come sinonimo di stauròs è un’ulteriore prova che Gesù fu messo al palo su un legno diritto senza un braccio trasversale, poiché tale è il significato di xỳlon in questo particolare contesto. (At 5:30; 10:39; 13:29; Gal 3:13; 1Pt 2:24)
Xỳlon ricorre anche nella Settanta greca in Esdra 6:11, dove si parla di un’unica trave o pezzo di legno su cui doveva essere messo al palo il violatore della legge.
Perciò la Traduzione del Nuovo Mondo trasmette fedelmente al lettore l’idea basilare del testo greco traducendo stauròs “palo di tortura”, e il verbo stauròo “mettere al palo”. In questo modo non è possibile confondere stauròs con la croce della tradizione ecclesiastica. Che il palo di tortura fosse portato da un solo uomo, Simone di Cirene, come dicono le Scritture, è del tutto ragionevole, poiché se era lungo 3,5 m e aveva un diametro di 15 cm pesava probabilmente poco più di 45 kg. — Mr 15:21.
Si noti cosa dice a questo proposito W. E. Vine: “STAUROS (ÏÏαÏ
ÏÏÏ) indica principalmente un’asta o palo diritto, sul quale i malfattori venivano inchiodati per l’esecuzione. Sia il sostantivo che il verbo stauroo, fissare a un’asta o palo, in origine vanno distinti dalla forma ecclesiastica di una croce a due bracci”. Il grecista Vine menziona quindi l’origine caldea della croce a due bracci e come la cristianità l’abbia adottata dai pagani nel III secolo E.V. quale simbolo della morte di Cristo. — Vine’s Expository Dictionary of Old and New Testament Words, 1981, vol. 1, p. 256.
Significativo è questo commento tratto dal libro The Cross in Ritual, Architecture, and Art: “à strano, eppure certo, che in epoche molto più antiche della nascita di Cristo, e, successivamente, in paesi non raggiunti dagli insegnamenti della Chiesa, la Croce sia stata usata come simbolo sacro. . . . Il greco Bacco, il tiro Tammuz, il caldeo Bel e il norvegese Odino furono tutti simboleggiati presso i loro devoti da un oggetto cruciforme”. — G. S. Tyack, Londra, 1900, p. 1.
Il libro The Non-Christian Cross aggiunge: “In nessuno dei numerosi scritti che formano il Nuovo Testamento esiste una sola frase che, nel greco originale, costituisca anche una prova indiretta che lo stauros usato nel caso di Gesù fosse altro che un ordinario stauros; tanto meno che consistesse non di un solo pezzo di legno, ma di due inchiodati insieme a forma di croce. . . . Non poco capzioso da parte dei nostri insegnanti è il tradurre il termine stauros ‘croce’ per rendere nella nostra lingua i documenti greci della Chiesa, e il sostenere tale azione inserendo ‘croce’ nei nostri dizionari quale significato di stauros senza spiegare bene che tale non era affatto il significato principale del termine all’epoca degli Apostoli, non diventò il significato principale che molto tempo dopo, e diventò tale, se mai, solo perché, nonostante l’assenza di ulteriori prove, per una ragione o per l’altra si presumeva che il particolare stauros su cui fu messo a morte Gesù avesse quella particolare forma”. — J. D. Parsons, Londra, 1896, pp. 23, 24; vedi anche The Companion Bible, 1974, Appendice n. 162.
Perché Gesù doveva morire su un palo. Quando Geova Dio diede la sua legge agli israeliti, essi si impegnarono a osservarla. (Eso 24:3) Tuttavia, essendo discendenti del peccatore Adamo, non erano in grado di osservarla alla perfezione. Per questa ragione vennero a trovarsi sotto la maledizione della Legge. Per allontanare da loro quella particolare maledizione, Gesù doveva essere appeso a un palo come un criminale maledetto. A questo proposito l’apostolo Paolo scrisse: “Tutti quelli che dipendono dalle opere della legge sono sotto la maledizione; poiché è scritto: ‘Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel rotolo della Legge per metterle in pratica’. . . . Cristo ci liberò mediante acquisto dalla maledizione della Legge, divenendo una maledizione invece di noi, perché è scritto: ‘Maledetto ogni uomo appeso al palo’”. — Gal 3:10-13.
Uso figurativo. “Palo di tortura” a volte sta per sofferenze, vergogna o tortura subite perché si è seguaci di Gesù Cristo. Infatti Gesù disse: “Chi non accetta il suo palo di tortura e non mi segue non è degno di me”. (Mt 10:38; 16:24; Mr 8:34; Lu 9:23; 14:27) L’espressione “palo di tortura” è usata anche per rappresentare la morte di Gesù al palo, per mezzo della quale sono possibili la redenzione dal peccato e la riconciliazione con Dio. — 1Co 1:17, 18.
La morte di Gesù sul palo di tortura permise di abolire la Legge, che separava gli ebrei dai non ebrei. Quindi, accettando la riconciliazione resa possibile dalla morte di Gesù, sia gli ebrei che i non ebrei potevano diventare “un solo corpo mediante il palo di tortura”. (Ef 2:11-16; Col 1:20; 2:13, 14) Questo diventò una pietra d’inciampo per molti ebrei, i quali insistevano che la circoncisione e l’osservanza della Legge mosaica fossero indispensabili per avere l’approvazione di Dio. Per questo l’apostolo Paolo scrisse: “Fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Quindi, in realtà , la pietra d’inciampo del palo di tortura è stata abolita”. (Gal 5:11) “Tutti quelli che vogliono fare bella figura nella carne sono quelli che tentano di costringervi a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati per il palo di tortura del Cristo, Gesù. Non avvenga mai che io mi vanti, se non del palo di tortura del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo è stato messo al palo per me e io per il mondo”. (Gal 6:12, 14) Poiché dichiarava che la morte di Gesù sul palo di tortura era l’unico mezzo per avere la salvezza, Paolo fu perseguitato dagli ebrei. In conseguenza di tale dichiarazione il mondo era per l’apostolo come qualcosa di messo al palo, condannato, morto, mentre il mondo considerava lui con odio, come un criminale messo al palo.
Coloro che avevano abbracciato il cristianesimo, ma poi tornavano a vivere in modo immorale, si dimostravano “nemici del palo di tortura del Cristo”. (Flp 3:18, 19) Le loro azioni dimostravano che essi non apprezzavano i benefìci derivanti dalla morte di Gesù sul palo di tortura. Avevano “calpestato il Figlio di Dio” e ‘stimato di valore comune il sangue del patto mediante il quale erano stati santificati’. — Eb 10:29.
Colgo l’occasione per inviarti cordiali saluti
2007-03-18 12:26:27
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answer #5
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answered by Anonymous
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La Bibbia ruota intorno all'argomento "salvezza dell'uomo".
Nella Bibbia è scritto che la conseguenza ultima e inevitabile del peccato è la morte (inferno).
L'uomo non può espiare i propri peccati perchè la sua stessa natura peccatrice glielo impedisce: l'unico modo per "espiare" è pagarne la pena (eterna) come detto prima.
Gesù è intervenuto per fare Sua la nostra condanna e scontarla al nostro posto morendo sulla croce così che noi potessimo essere salvi, e resuscitando come prova che aveva veramente espiato tutto.
Per questo sacrificio il Signore non ha chiesto nulla: all'uomo non resta altro che dichiarare al Signore che lo si accetta e ringraziarLo per questo dono.
2007-03-18 12:11:39
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answer #6
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answered by HK 6
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Scusami dovevo per forza intervenire quando sento scemenze.
CITAZIONE Monica: "innanzi tutto tengo a precisare che gesu' nn e' morto appeso ad una croce ma ad un palo di tortura strumento tipico usato dai romani per infliggere al condannato oltre a morte sicura anche un lento supplizio"
i romani usavano la crux per i predoni e gli assassini. gli ebrei il palo, ma siccome il potere esecutivo nelle province e nei protettorati era in mano ai romani (come pure quello giuridico: senza l'ok di Pilato, il Sinedrio non poteva condannare Gesù).
CITAZIONE MONICA:"tanto 'e vero che a gesu' gli vennero spezzate le ginocchia in modo che nn avendo piu' appoggio la morte potesse sopraggiungere per soffocamento data la posizione delle braccia la cassa toravica si comprimeva e avveniva il soffocamento"
Giovanni capitolo 18
[31]Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32]Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33]Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, [34]ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
(aggiungo che una profezia dell'antico testamento recitava "neppure un osso gli sarà spezzato" )
il resto che hai detto è un ammasso di considerazioni tue e menzogne varie inventate dai testimoni di geova :)
Il Cristo si è fatto carico di tutti i peccati del mondo (simboleggiati dalla croce), per poi portarli con sè sul monte, inchiodarli sulla croce, e spirare, inondando il mondo del suo spirito (pentecoste)e del suo sangue (passione e morte), dal quale sono poi nate attraverso gli apostoli le comunità paleocristiane che predicavano la lieta novella :)
Le chiese predicano il Vangelo, corpo di Cristo, e sono esse stesse il corpo che lui ha voluto donare al mondo che l'ha rifiutato uccidendolo
EDITO: ti faccio una specie di grande chiasmo (un antiparallelismo) colla genesi:
1) L'umanità intera non conosce peccato ed è in comunione con Dio, mentre alla nascita di Cristol'umanità è attanagliata dal peccato originale
2) Il peccato entra nel mondo a causa della donna, e ne esce a causa di un altra donna che dirà "Sì" a Dio invece che "No" come aveva detto Eva
3)Cristo col suo insegnamento e con la sua morte ricongiunge l'uomo che si era separato da Dio "..la donna che TU mi hai messo accanto mi ha fatto peccare!", portando via dal mondo sulla sua Croce il peccato, per chiunque accetti la legge dell'amore
4) Cristo manda sugli apostoli lo spirito Consolatore, lo spirito di Vita (il paraclito), mentre nella genesi aveva condannato l'uomo alla morte
come vedi in Gesù e nella sua morte in croce rifiutando fino al sacrificio il peccato di rinnegare Dio, egli opera una nuova creazione, partendo da capo!
E per meritare il regno dei cieli, questa nuova creazione del nostro cuore deve avvenire in ognuno che si affida a Gesù :)
2007-03-18 09:14:06
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answer #7
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answered by Earthstorm 4
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Gesù immolando la sua vita ci ha riscattato dal peccato,per capire questo bisogna risalire ad adamo,Dio gli diede mente e corpo perfetto,non sarebbe andato incontro ne' a malattia ne' a mortee tantomeno alla vecchiaia.Adamo aveva una relazione speciale con Dio ed era perfetto ed era dotato di libero arbitrio.cioe' poteva scegliere cosa era l bene e il male,chiaramente quando disubbidi' a Dio fu condannato a morte perch' fini' la relazione con Dio.
Dio dicein romani5:12 per colpa di un solo uomo la morte si è estesa su tutta la terra
Adamo aveva scelto liberamente di seguire Satana.
AdAMO ERA PERFETTO ED è ANDATO PERDUTO
per riscattare l'umanita' ci voleva un altro unomo perfetto e quindi mando' suo figlio
Adamo falli ma Gesù anche sulle tentazioni di satana non tradì suo padre .
si sacrifico' su tutto per amore dell'umanità e del nostro creatore
ci voleva questo riscatto per dimostrare a satane che un uomo (gesù lo era in quell'epoca)poteva tenergli testa e non cedere come aveva fatto adamo e che le leggi di Dio sono valide e portano alla giustizia ,per dimostrare anche a satana che persone dal cuore puro avrebbero scelto ancora e sempre Dio e quindi proprio per queste persone si e' sacrificato e colgo l'occasione per ringraziarlo
2007-03-18 08:53:13
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answer #8
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answered by antossal 6
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Pentiti o blasfemo !
2007-03-20 11:00:07
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answer #9
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answered by almagutt 4
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Innanzi tutto Gesù morì su un palo di tortura (come ti ha spiegato "monica s".
Tornando al perché ci abbia salvato, devi sapere che "Per mezzo di un solo uomo [il perfetto Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte vi entrò per mezzo del peccato, in tal modo la morte si estese a tutti gli uomini [come una malattia ereditaria] e così tutti avevano peccato". Romani 5:12. (Devi sapere che Adamo ed Eva iniziarono ad avere figli dopo aver peccato).
Per questo ci voleva un 'uomo perfetto' per poter riscattare l'umanità decaduta. Gesù è, appunto, l'uomo perfetto idoneo per lo scopo.
Bada che Dio non fece incarnare un angelo del suo reame (essere perfetto), ma fece di più: diede il suo figlio Unico e Primogenito della creazione (l'essere più caro, e chi più caro di un figlio ci può essere per un padre amorevole?) per RISCATTARE l'umanità intera che Egli stesso tanto ama. Giov. 3:16.
E perchè ottenessimo la vita per mezzo di lui. 1^Giov. 4:9.
Per essere salvati bisogna dunque credere nel Signore Gesù Cristo [e in Dio, cioè nel Padre Javhé o Geova]. (Geova è la traslitterazione nella lingua italiana del tetragramma ebraico YHWH).
Leggi ogni giorno un capitolo, oppure una pagina, oppure quello che puoi della Bibbia chiedendo, in preghiera a Dio, che ti faccia comprendere. Fatti aiutare da "quelli" che la conoscono bene.
Prima o poi ti potrebbe fare visita qualcuno. Ascoltali!
Ciao Claide.-
2007-03-18 10:01:39
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answer #10
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answered by billina 3
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Quando Adamo si ribellò a Dio, il peccato e la morte entrarono nel mondo. Adamo perdette per sé e per la sua progenie la perfetta vita umana in un paradiso sulla terra.
Per mezzo del riscatto Gesù Cristo ricomprò per il genere umano ciò che era stato perduto, cioè la perfetta vita umana coi suoi diritti e le sue prospettive terrene. In Deuteronomio 19:21 la legge di Dio stabiliva che si doveva dare tanto per tanto; per cui per la vita umana perfetta che era stata perduta si doveva sacrificare una vita umana perfetta. Nessun uomo sulla terra che fosse discendente del peccatore Adamo poteva provvedere questo riscatto, perché tutti erano sotto la condanna del peccato e della morte ereditati da Adamo. Nessuno dei discendenti di Adamo aveva una vita umana perfetta da offrire. Solo Dio poteva dunque provvedere il riscatto, ed egli lo provvide trasferendo la vita del suo unigenito Figlio, che era con lui in cielo, nel seno di Maria, una vergine giudea. (Matteo 1:23) Senza l’aiuto di un padre terreno Gesù nacque dunque miracolosamente come uomo perfetto. In questo modo non ereditò la condanna di Adamo. Questo bambino, Gesù, crebbe divenendo un uomo perfetto, e, come tale, era in possesso di quella cosa di valore — una vita umana perfetta — che si poteva usare come riscatto.
Vedendo Gesù che gli si avvicinava, Giovanni il Battezzatore lo assomigliò a un agnello sacrificale e disse: “Ecco, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29) La perfetta vita umana che Gesù depose nella morte è quella cosa di valore che serve da riscatto. Tre giorni dopo la sua morte Gesù fu risuscitato, e quaranta giorni dopo ascese al cielo. Alla risurrezione egli non riprese la vita umana, ma fu destato come creatura spirituale. (1 Pietro 3:18) Quando ascese al cielo presentò a Dio il valore della sua perfetta vita umana come offerta, o sacrificio, che poteva togliere i peccati. — Ebrei 9:24, 26.
Chi sono quelli che traggono beneficio dal riscatto? Gesù risponde in Giovanni 3:16, dicendo: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”.
Il provvedimento del riscatto offrì quindi la speranza della vita eterna. La Bibbia mostra che per mezzo del riscatto ad alcuni credenti sarebbe stata concessa la vita nei cieli, ad altri sulla terra.
P.S. La Legge di Dio vieta di lasciare cadaveri appesi al palo per tutta la notte. A motivo di ciò i giudei chiedono a Pilato di affrettare la morte dei condannati rompendo loro le gambe. I soldati, quindi, rompono le gambe ai due ladroni, ma NON a Gesù, poiché è evidente che è già morto. Questo adempie la scrittura: “Nessun osso gli sarà rotto”.
2007-03-18 09:36:37
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answer #11
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answered by Out 5
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