Forse Mastrogiacomo è stato liberato, ma il suo autista è stato sgozzato e decapitato e la moglie nell'apprendere la notizia ha perso il bambino che aspettava. Allora, considerate che un giornalista europeo per entrare in territorio talebano in piena offensiva NATO è consapevole di rischiare la pelle. Allora cosa lo anima? Eroismo, opportunismo e ricerca dello scoop o semplice stupida incoscienza? Sinceramente non penso che la moglie dell'autista lo consideri un eroe...ma si sa, per il giornalismo cosa conta la vita di un semplice autista e per di più afghano di fronte all'informazione e alla ricerca della verità... ditemelo voi, perchè io da solo non ci arrivo.
2007-03-18
00:01:58
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19 risposte
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inviata da
Mobo
3
in
Notizie ed eventi
➔ Giornalismo e media
Per Willi e Hidari..spero che sia come dite voi, a parte il "classico" sui militari da parte di Willi (comunque con un buon fondo di verità). Però vi sussurro una cosa in un orecchio, io ero a Kabul e ho visto giornalisti e giornalisti, quelli della Tv...giacca press multitasche e aspetto trasandato con barba lunga e vestiti polverosi.. però sempre al sicuro in ambasciata.. nella melma ci stavamo noi ma era il nostro lavoro. Per carità, magari Mr. Mastrogiacomo è animato solo da sete di verità e in questo caso onore a lui! Vi ricordate il giornalista ucciso a Sarajevo da un cecchino..aspettava che una bambina attraversasse la strada per fotografare l'efferato assassinio di una vittima innocente da parte del cecchino...invece il cecchino beccò lui. Scusatemi, sono un pò bastian contrario..ciaooo e buona domenica.
2007-03-18
00:26:39 ·
update #1
I Talebani o Al Qaeda se ne fregano se i rapiti sono di sx o dx. Per loro è solo un modo di attrarre l'attenzione e di ricattare i governi. Nella seconda guerra mondiale sono morticentinaia di giornalisti al seguito delle truppe..ragazzi sono cinico..ma la "bella" Lilli Gruber sarebbe dov'è ora, i suoi libri chi li leggerebbe senza i suoi eleganti reportages dall'Iraq? Oriana Fallaci era sempre in prima linea, non era di destra, anzi, ma siccome ha detto quello che pensava sull'Islam e altro non popolare secondo l'attuale cultura le hanno puntato l'indice contro..ma lei era veramente una delle ultime grandi giornaliste dal fronte!
2007-03-18
01:23:27 ·
update #2
Condivido l'opinione di Suor Ugo. Tutto vero, in effetti ciò che mi infastidisce è il modo, tutto italiano, dei mass media di enfatizzare la vicenda. Io non lo vedo eroe, vedo uno che fa un mestiere nel quale si rischia e nel quale raggiungi la notorietà facendo lo scoop. Il premio Pulitzer in America lo vincono solo coloro che scrivono qualcosa di eclatante o fanno qualcosa di eclatante. Quattrocchi era un body guard impreparato nel lavoro e impreparato a fronteggiare la situazione. Ha dimostrato dignità di fronte alla morte cosa che molti altri,comprensibilmente, l'hanno persa nel terrore di essere assassinati brutalmente. Non è lui un eroe, non lo è la Sgrena, non lo è Torsello (con la sua barba da Imam mi sembra un grosso bluff) e non lo è Mastrogiacomo. Rimane in comune a tutti uno Stato che deve pagare, come per gli stupidi che vanno a fare turismo nello Yemen sapendo cosa rischiano per poi essere salvati dal governo. Boh!
2007-03-19
00:37:39 ·
update #3
Per Acheo. Magari avessi una soluzione alternativa. Certamente bisogna toglierlo dal pantano e riportarlo a casa. Però ribadisco che non mi piace lo starnazzare dei mass media e una volta rientrato in Italia vorrei che mi dicesse per quale motivo è stato così imprudente. Inoltre vorrei sapere se porgerà le sue sentite condoglianze alla vedova dell'autista...avete ragione voi, forse sono un pò prevenuto, ma non so perchè la storia mi puzza un pò..forse perchè ho avuto strani esempi quando ero a Kabul..ciao
2007-03-19
03:34:13 ·
update #4
Bene, Mastrogiacomo è libero, I famliari dell'autista ucciso non lo volevano far partire, non so perchè visto che qualcuno dice che è morto per guadagnare bei dollaroni, e ora mi interessa sentire quello che dirà al rientro. Per me la storia si chiude qui, ma qualcuno avrà imparato qualcosa dal suo rapimento?
2007-03-19
23:28:04 ·
update #5
"Nessuno delle tre" è la risposta giusta.
E lo sai.
L'intervento di un giornalista nelle zone di guerra è un mestiere utile per la società.Qualcuno lo deve fare.
Che lo faccia anche, soprattutto o esclusivamente per ambizione personale a nulla rileva: non facciamo moralismo. Anche perché lo stesso ragionamento vale per tutti i lavori in zone di guerra: se fosse un missionario, la cosa non cambierebbe minimamente.
Il vero punto è: visto che l'attività pericolosa viene scelta liberamente, perché qualcun altro deve pagare (ad es. chi deve andare a salvarlo)? uno Stato può essere sottoposto a ricatto? se uno Stato cede (politicamente o pagadno un riscatto), non incentiva il ricorso al rapimento?
Tutti dilemmi a cui non so dare una risposta.
2007-03-18 21:32:23
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answer #1
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answered by ? 7
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Credo sia un giornalista, come tanti altri che forse per ottenere uno scoop a volte si spinge oltre la linea consentita.
E' normale, fare questo quando hai la vocazione del giornalista , conosci i rischi, ma e' tale la bramosia di notizie...che poi ci rimetti la pelle.
Guarda Ilaria Alpi...e come lei la giornalista russa che e' stata assassinata qualche mese fa..sanno benissimo che dare un'occhiata in certi luoghi e' pericolosissimo..ma non e' questo a fermarli, a fermare la voglia di notizia.
E ti dico un'altra cosa, non lo fanno ne per soldi, ne per notorieta', ne per essere considerati eroi...solo per curiosita' e bramosia di notizie nuove.
Concludo dicendo che i giornalisti che vengono catturati e poi rilasciati..o anche uccisi, non sono da considerare eroi ,solo grandi giornalisti. Solo chi ha in se la vocazione del reporter ,puo' arrivare a rischiare tanto.
X mobo: si, concordo con quello che dici sul fotografo che tento' di immortalare la bambina....pero' non ci e' dato di sapere cosa avesse in testa...se riprendere un'immagine di morte...o la disperazione di una bambina che scappa.
Un fotografo ha lo scopo di immortalare la verita' sulla pellicola.."regalarci " immagini di morte ha solo lo scopo di farci riflettere sulle brutalita' della guerra.
Io, comunque non potrei fare questo lavoro(e non e' solo una questione di coraggio)
x andrea g e cannella:vedete...gli interpreti o autisti non sono schiavi...ma gente che lavora come libero professionista.
Sono persone che sanno quel che rischiano, e si saranno offerti a Mastrogiacomo..per lavorare.
Non date al giornalista la colpa del fatto che sono stati uccisi...non li obbligava nessuno a stare con lui..
E sulle paghe degli autisti o interpreti...andrea g...non sono grandi paghe, ma neanche qualche dollaro , te l'assicuro.
E in questi posti lavorare qualche mese come autista o interprete...corrisponde ad avere poi le spalle coperte per molto tempo finanziariamente.
Nessuno rischia la pelle se non ne vale la pena...
Il vostro criticare sempre e comunque a volte diventa persino ridicolo.
2007-03-18 07:16:12
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answer #2
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answered by hidaricikara 6
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A me fa riflettere e non so darmi adeguate spiegazioni perchè in Irak ed in Afghanistan vengono sequestrati proprio coloro che sono vicini o comunque giusticano o comprendono le azioni politiche dei gruppi dei sequestratori.
2007-03-18 08:08:41
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answer #3
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answered by tascapano luigi 7
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io più che con i giornalisti che vanno a farsi rapire in zone pericolose (ma perchè sono tutti di sinistra ? SONO PIù CORAGGIOSI DEGLI ALTRI ?) ce l'ho con i nostri "media" TV in testa, i quali tutti i giorni la menano fino a nausearci con il rapito di turno. Ma vogliamo essere più seri o dobbiamo fare sempre la figura dell'Italiuccia provincialotta? non voglio aggiungere alltro, scusate lo sfogo
2007-03-18 07:52:22
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answer #4
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answered by Zelota 1
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Semplicemente non riesco a capire la motivazione che spinge queste persone a rischiare non la loro vita, possono farne quel che vogliono, ma la vita di altre persone, a cominciare dal povero autista che per qualche dollaro rischia la vita, agli interpreti, ai loro eventuali soccorritori (vedi Callipari...)...
Vi sembra giusto rischiare la vita di tutte queste persone? A me sembra che certi giornalisti non abbiano il senso del limite nel ricercare la notizia.
Hidarici: naturalmente non ci azzecchi: secondo te l'autista e l'interprete sono liberi? ma liberi di che cosa? non c'è lavoro in Afganistan, devono racimolare qualche dollaro per portare un giornalista incosciente nel bel mezzo di una guerra, la gente fa qualunque cosa pur di mangiare. Mi sembra proprio che non capisci cosa vuol dire la fame, la miseria e la povertà.
Sei bravissimo a parlare per niente, si vede che sei figlio di paparino. Avresti bisogno di vivere un pochino in qualche favelas a Rio, in qualche quartiere di Bagdad dove si muore per un raffreddore, oppure anche più vicino, in Romania nella periferia di Bucarest, dove per farti curare in ospedale devi avere il portafoglio pieno di euro.
Scendi dalla cattedra.!!!
E poi sarei io il ridicolo. Che tristezza.
2007-03-18 07:48:07
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answer #5
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answered by andrea gg 6
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Mastrogiacomo fa il suo lavoro, come lo stava facendo il suo autista, la differenza è che quest'ultimo è stato usato dai rapitori e dai media come un semplice segno di punteggiatura rispetto alla più importante persona rapita, e questo è veramente vergognoso: anche lui era un uomo con una famiglia e lavorava per mantenerla in un ambiente ostile, ma sempre il suo ambiente; se Mastrogiacomo verrà liberato, come spero, dell'altro nessuno si ricorderà.
2007-03-18 07:12:55
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answer #6
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answered by marignaro 6
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incosciente
2007-03-19 16:31:24
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answer #7
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answered by jeorgettee 3
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professionalita e un pizzico di incoscienza.scusate ma quando uno decide di diventare un reporter mira proprio al servizio sul campo in una guerra o in un qualsiasi altro evento di importanza rilevante.questa forse è anche ricerca della verita,ma soprattutto carriera.poi non me la sento di giudicarlo male solo perche ha avuto la sfortuna di essere catturato,l autista non è mica morto per colpa sua.tutti i presenti al momento erano consapevoli dei rischi e della possibilita di non tornare a casa perche al fianco di uno bollato come nemico.
2007-03-19 08:33:21
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answer #8
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answered by hembra_la_gargola 5
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Non credo che Mastrogiacomo sia un opportunista e neanche un incosciente e tanto meno un eroe.
Credo invece che sia un lavoratore che sta facendo un lavoro utile alla società ed è un lavoro che pochi e dico pochi, hanno il coraggio di fare.
Ricordiamoci che senza questi inviati di guerra molte cose sarebbero rimaste sconosciute agli occhi del mondo, e avremmo avuto solo notizie,come in questo caso, o Talebane o Militari, quindi di parte.
X Cannella, perché dici "solo disprezzo per Quattrocchi", non ricordo di aver sentito frasi di disprezzo nei suoi confronti, certo è che Quattrocchi non era in Medio oriente per motivi Umanitari o Giornalistici, ma svolgeva il suo lavoro(discutibile ma pur sempre un lavoro)non per un senso Umanitario(vedi le due ragazze,mi sfuggono ora i loro nomi) o per necessita (vedi autista Mastrogiacomo), quindi ben cosciente dei rischi che correva. Quello che lo eleva a Eroe è come è morto, con ONORE.
Ma ribadisco non è la stessa cosa.
Ciao!!!!
Cosa proponi in alternativa? li lasci al loro destino qualunque sia? Non credo, certo che per gli stupidi che vanno nello Yemen dopo che la Farnesdina ha sconsigliato i viaggi in questa regione Medio orientale, beh........ almeno un risarcimento lo richiederei!
Ciao!!!
Daccordissimo!!!!!!!
Ciao!!!!!!!!!
Notizia dell'ultimo minuto Mastrogiacomo E' LIBERO, la confermato l'agenzia afgana Pajhwok e l'ha confermato pure Emergency.
Ciao!!!!!!
2007-03-19 05:57:41
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answer #9
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answered by ACHEO 5
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La situazione a mio avviso è questa: il lavoro dei giornalisti è un bel lavoro, perchè grazie a loro noi sappiamo che cosa succede nel mondo...per quanto riguarda il rapimento, posso dire solo una cosa...nessuno obbliga queste persone ad andare in questi posti...potrebbero non accettare o cmq non decidere di andare, quando parti non sai mai se ritorni...purtroppo io credo che ci sia una grande voglia di soldi e di successo, parlo così anche i militari che vengono pagati fior di quattrini per andare dove ci sono le guerre nessuno li obbliga, purtroppo quando ci si trova di fronte a certe situazioni non serve l'invio di truppe, perchè il popolo in quel paese si sente oppresso da un altro popolo, che cerca di ristabilire ordine...ma il popolo del posto non vuole ordine è abituato a vivere in quel modo!
Per concludere si parla di eroi che partono per fare i giornalisti e per raccontare prendendo un sacco di soldi, o tornando facendo un libro e guadagnare tanto, si parla di eroi
che partono per fare i militari che guadagnano tanto...ma perchè non si parla dei volontari veri che non prendono un euro per quello che fanno!! Sono loro i veri eroi che cercano di educare la popolazione chiedendo solo una cosa...non il denaro, ma semplicemente un sorriso!!!!
2007-03-19 05:23:21
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answer #10
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answered by Anonymous
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