Ciao! Nei due reati cambia il soggetto che agisce.
La concussione è il più grave dei reati contro la pubblica amministrazione. E' un reato proprio in quanto può essere commesso dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio. La condotta incriminata consiste nel farsi dare o promettere denaro o un altro vantaggio anche non patrimoniale abusando della propria posizione. La condotta può esplicarsi in due differenti modalità per costrizione o per induzione a seconda del differente grado di intensità della condotta lesiva. La concussione rientra certamente tra i reati di cooperazione con la vittima in quanto il comportamento della vittima è determinante ai fini della configurabilità della fattispecie, infatti qualora non avvenisse la dazione o la promessa il reato non si configurerebbe. Il dolo è generico e consite nella coscienza e volontà di compiere il reato. Il tentativo si configura quando l'evento lesivo non si verifica nonostante il soggetto abbia compiuto gli atti idonei a costringere o indurre in soggetto passivo a dare o promettere. Il soggetto passivo secondo l'impostazione originaria del Codice Rocco era la pubblica amministrazione oggi, alla luce dei valori costituzionali che pongono l'accento sulla centralità della persona nel sistema giuridico, il soggetto passivo è il Concusso.
Nella legislazione italiana, il reato è disciplinato dall'articolo 317 del codice penale il quale recita: "Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni".
La corruzione è, in senso generico, la condotta propria del pubblico ufficiale che riceve, per sé o per altri, denaro od altre utilità che non gli sono dovute. In effetti, il concetto di corruzione è riconducibile a diverse fattispecie criminose, disciplinate nel Codice Penale, Libro II - Dei delitti in particolare, Titolo II - Dei delitti contro la pubblica amministrazione. Le relative fattispecie criminose sono tutte accomunate da alcuni elementi:
reati propri del pubblico ufficiale
accordo con il privato
dazione di denaro od altre utilità
Quindi, la corruzione è categoria generale, descrittiva dei seguenti reati:
art. 318 c.p. - Corruzione per un atto d'ufficio
art. 319 c.p. - Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio
art. 319ter c.p. - Corruzione in atti giudiziari
art. 320 c.p. - Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio
In base all’art. 319 cod. pen. il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni. Di questo reato (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, art. 319 cod. pen.) può essere ritenuto responsabile anche un Consigliere Regionale per comportamenti tenuti nella sua attività legislativa. In base alla definizione dell’art. 357 cod. pen. è pubblico ufficiale anche colui che esercita una funzione legislativa. E’ priva di fondamento la tesi secondo cui nell’esercizio di un’attività amministrativa discrezionale, ed in particolare della pubblica funzione legislativa, non può ipotizzarsi il mercanteggiamento della funzione, nemmeno qualora venga concretamente in rilievo che la scelta discrezionale non sia stata consigliata dal raggiungimento di finalità istituzionali e dalla corretta valutazione degli interessi della collettività, ma da quello prevalente di un privato corruttore. Non è applicabile la speciale guarentigia sanzionata dal quarto comma dell’art. 122 della Costituzione secondo cui i Consiglieri Regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Questa speciale immunità non trova applicazione qualora il Consigliere Regionale non sia perseguito dal giudice penale per avere concorso alla formazione ed alla approvazione di una legge regionale, ma per comportamenti che siano stati realizzati con soggetti non partecipi di tale procedimento al fine di predisporre le condizioni per il conseguimento di un vantaggio illecito.
2007-03-17 22:03:16
·
answer #1
·
answered by KF82 4
·
0⤊
1⤋
al di la di tutte le altre argomentazioni già date, vorrei aggiungere solo questo: il reato di concussione si configura quando un pubblico ufficiale pretende un compenso non dovuto e l'utente è costretto a pagare per ottenere un servizio. c'è corruzione, invece, quando qualcuno offre soldi ad un pubblico ufficiale, che li accetta, per ottenere un favore o un privilegio non dovuto o addirittura illegittimo.
2007-03-18 06:04:53
·
answer #2
·
answered by mb040555 3
·
0⤊
0⤋
Intanto sono due reati diversi.
Del reato di concussione risponde solo il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio. La corruzione è generata da un accordo, tra pubblico ufficiale e privato, e del reato rispondono sia il corrotto che il corruttore
Risponde di concussione il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, danaro od altra utilità.
La corruzione può invece definirsi come, un accordo fra un pubblico ufficiale e un privato, in forza del quale, il primo accetta dal secondo, per un atto relativo all'esercizio delle sue attribuzioni, un compenso che non gli è dovuto.
Con riferimento alla rtua domanda:
Il medico commetteva il reato di concussione, in quanto incaricato di pubblico srevizio, costingeva a farsi pagare.
Nel caso del poliziotto, si parla di corruzione, perché c'era un accordo con il privato.
2007-03-18 05:22:10
·
answer #3
·
answered by psaico 3
·
0⤊
0⤋
Beh volevo risponderti ma KF82 è stato più che esaustivo!!
2007-03-18 05:05:01
·
answer #4
·
answered by Sebastiano Z 5
·
0⤊
0⤋