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Intendo dire i metodi d' insegnamento ed educazione nell'ambito scolastico

2007-03-17 12:44:46 · 6 risposte · inviata da bad-girl 1 in Scuola ed educazione Scuole primarie e secondarie

6 risposte

La ritengo, come quella che non è più dell'obbligo di qualità abbastanza competente dove chiunque con un po' di tempo da impiegare finisce per conseguire un diploma o laurea (fatti naturalmente le solite eccezzioni...). Ciò giustifica la nostra poca competitivià nel mondo del lavoro...
Niente di allarmante comunque....tutto è tipicamente italiano!

2007-03-17 13:17:15 · answer #1 · answered by Numero 3 2 · 1 0

FA SCHIFO

2007-03-20 07:32:04 · answer #2 · answered by Mary 5 · 1 0

fanno vomitare....

2007-03-17 22:03:09 · answer #3 · answered by Anonymous · 1 0

Si chiama scuola dell'obbligo appunto perchè "obbliga". Al contrario, all'università ci va solo chi vuole andarci, scegliendo il mestiere a cui vuole dedicarsi per sempre. Lì non c'è dunque l'obbligatorietà e tutti o studiano o abbandonano, purtroppo, gli studi, ma per diversi motivi (economici, familiari, ecc). Essendo scuola dell"obbligo", tale motivazione finisce per cadere. L'obbligatorietà può anche spingere alcuni piccoli soggetti deboli e, con problemi vari alle spalle, ad atti bulli o, persino, a cadere in trasgressioni frequenti (droga, alccol sempre più diffusi tra i giovani, atteggiamenti sessuali precosi, ecc.)
Per non parlare delle ricardute diffusissime sugli insegnanti
(si veda il sito: http://qn.quotidiano.net/chan/salute:5466311:/2007/03/18): la stragande maggioranza di essi oggi sono caduti in una forma di esurimento nervoso, ed alcuni in vere malattie psichiche come è dimostrato da ricenti ricerche. Essi, infatti, lavorano con classi numerose senza nessuna collaborazione educativa dei genitori (i quali, al contrario, negano l'evidenza delle difficoltà e delle proprie responsabilità educative)
Per non dire di altri scandali che succedono nella scuola, prima tra tutti le raccomandazioni. Nipoti di prof, figli di politici o altri pezzi grossi, parenti di presidi, ecc. che filano liscia dalla scuola primaria fino all’università con i migliori voti. Capitano, non di rado, che genitori si incontrano anche a casa di insegnanti, con regali e regalini e domande che già i raccomandati conoscono.

Quale potrebbe essere la soluzione?

Bisogna innanzitutto distinguere la scuola dell'infanzia e i primi due o tre anni della scuola primaria dai restanti anni scolastici. I bambini piccoli hanno necessità di essere seguiti dai grandi e, magari, più personalmente perchè devono imparare a diventare autonomi in tutto.

Dalla 4 classe in poi, il bambino comincia a diventare adolescente e adulto, quindi è più autonomo, può studiare meglio le varie discipline e cavarsela da solo in molte cose.
Penso, personalmente, che da quell'anno in poi, sarebbe meglio per tutti, insegnanti e studenti, un approccio scolastico di tipo universitario/specialistico, cioè ognuno sceglie ciò che veramente vuole fare da grande: il meccanico o il dottore, l'autista o il cuoco, ecc e si prepari bene daigli 8-9 anni in poi, in maniera specifica, per quel mestiere: ci sarebbe più motivazione, più preparazione e, a quest'ora avremmo ottimi dottori, ottimi cuochi, ottimi autisti, ecc. Al conservatorio di musica funziona così: i più grandi musicisti viventi hanno iniziato fin dalla tenera età per quel mestiere e basta. (il coservatorio dura anche più di dieci anni)
In Svizzera, alcuni anni fa, hanno attuato un tipo di scuola per i più giovani di tipo universitario in via di sperimentazione i cui risultati sono stati ottimi: gli alunni studiavano anche in aule/biblioteche da soli e chiedevano all'insegnante/tutor dei chiarimenti.
L'ideale sarebbe quello di promuovere dei laboratori per imparare un mestiere già dagli 8-9 anni.

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Discorso a parte, e più complesso, riguarda invece le persone con handicap.
I diversamente abili hanno bisogno anche loro di essere preparati, ma per loro i laboratori e le attrezzature devono essere specifiche. Un cieco ha bisogno di computer e software specifici, libri trascritti in braille, ecc.
I loro insegnanti devono per forza conoscere il linguaggio braillle. analogamente i sordomuti hanno bisogno di altro materiale, ecc.
I diversamente abili molto gravi, cioè quelli con handicap di tipo mentale e con problemi sfinterici (autistici gravi, iperattivi con gravi problemi neurologici) non possono essere scolarizzati come gli altri, ma hanno bisogno di stare in ambienti di tipo ludico-laboratoriale (come quelli della scuola dell'infanzia e dei primi 2 anni delle primarie) anche più degli altri a causa del loro "ritardo mentale", dei loro "problemi di sviluppo" (essi, proprio per motivi neurologici, hanno uno sviluppo molto lento, rimangono bambini piccoli nella loro mente per molti anni e forse per sempre; sono malattie neurologiche-genetiche come confermano i recenti studi e i genitori devono per forza accettarli così' come sono).
Non è assolutamente giusto che una bidella e/o una insegnante insegnino (obbligati) un alunno autistico fino ad anche alla sua adolescenza o maturità ad andare in bagno, a fare la "pipì" o la "cacca", a pulirlo, come succede, purtroppo, in molte scuole italiane con stragrande indifferenza|sadica soddisfazione di molti genitori!!!!
Per tale motivo, tali soggetti gravi non hanno bisogno della
scuola che fanno gli altri normodotati, ma di strutture specifiche, con assistenti materiali, psicologi, insegnanti di sostegno; devono fare terapie adeguate: per esempio, l'ippoterapia, la pet-terapy, ecc. In alcuni agriturismi italiani dove si fa l'ippoterapia, tali soggetti con handicap gravissimi, sicuramente riporterebbero miglioramenti consistenti.
Solo queste cose potranno veramente aiutarli e non danneggiarli, ne tanto meno mettere in difficoltà notevoli coloro che attualmente li assitono nelle nostre scuole.

2007-03-17 19:42:35 · answer #4 · answered by Anonymous · 0 0

Purtroppo credo che parlare della scuola italiana e dei suoi metodi d'insegnamento significa toccare una nota dolente.
Comunque l'istituzione scolastica non è "in crisi" soltanto nel nostro paese. Anzitutto bisognerebbe intendersi su quali obbiettivi la scuola debba raggiungere e su come debba realizzarli. La scuola deve privilegiare l'istruzione, cioè offrire ai suoi alunni le conoscenze di base sui diversi ambiti del sapere e delle tecniche umane? Oppure la scuola deve privilegiare la dimensione educativa-formativa aiutando gli alunni in primo luogo ad esprimere e realizzare concretamente la propria libertà orientandosi nella realtà in cui vivono? E poi come dovrebbe rapportarsi agli alunni?
Non è facile dare un giudizio univoco sulla scuola italiana perchè coesistono nell'ambito del nostro territorio nazionale realtà molto differenti. Purtroppo, mi sembra evidente il rischio che la scuola diventi sempre più spesso un luogo nel quale i ragazzi non riescano nè a realizzare un rapporto positivo con lo studiare ne a vivere costruttivamente il rapporto con se stessi, con gli altri e con la realtà

2007-03-17 14:55:30 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

se sono come quando la frequentqvo io sufficenti,per mia opinione non ci hanno preparato a vedere il mondo nel modo corretto,mi spiego,anziche fare approfondimenti sulla storia passata dovrebbero insegnare molto di più quella contemporanea.
dovrebbero aiutarti a capire cos'è il mondo del lavoro e li dove possibile insegnarti a svolgerlo... questa rimane sempre una mia ferma convinzione, ma non è tutto qui bisognerebbe avere almeno un anno per poterne parlare approfonditamente...
saluti a tutti

2007-03-17 13:53:39 · answer #6 · answered by ? 5 · 0 0

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