Senti un po questa considerazione molto ampiata riguardo lingua originale e non...:
Sabato sera, con M.S. e un suo amico, sono andato a rivedere Borat, all'Uci Bicocca, perché un film così si apprezza meglio nel suo contesto naturale, un multisala "all'americana". Non ci sono tornato perché lo ritenevo un capolavoro, anche se mi aveva divertito quando l'avevo visto a Londra, ma perché m'incuriosiva l'effetto che avrebbe fatto una volta doppiato. Qualcuno ha già osservato che qui in Italia abbiamo il brutto vizio di doppiare tutti i film, spesso rovinandoli. Questo è sicuramente vero per il film di Sacha Baron Cohen.
Se, in qualche modo, il doppiaggio è ancora accettabile quando in entrambe le lingue - quella d'origine e quella di destinazione - sono degli attori a recitare, nel caso di Borat la faccenda è più complessa. Il film, infatti, si regge su molte scene che sono state girate con lo stile della candid camera. Durante la prima visione, mi era venuto questo sospetto, che poi mi è stato confermato, e questa volta il gioco consisteva nel cercare di indovinare quali scene fossero recitate e quali no. Le scene in stile candid camera sono quelle che in maniera più evidente soffrono dell'operazione di doppiaggio, che sottrae completamente la freschezza e la spontaneità delle reazioni delle vittime. Penso soprattutto alle scene girate nella metropolitana di New York o ai tentativi di Borat di baciare i newyorkesi per strada.
In altri casi - che si tratti di candid camera o di scene recitate, magari anche da attori non professionisti - c'è un problema di trasferimento di codici linguistici e di socioletti. Esemplare, in senso negativo, è il momento in cui Borat si ferma in una periferia cittadina e rivolge la parola ad alcuni ragazzi neri per convincerli a insegnarli a vestire e parlare come loro. Qui il doppiaggio è fallimentare, non perché sia "fatto male", ma perché è impossibile trasferire un codice così specifico e idiosincratico come quello dei ghetti neri in una lingua che non ha nulla di equivalente. La scelta operata è disastrosa: una sorta di italiano basso, contaminato con elementi gergali del linguaggio giovanile ("spacca", dice per esempio uno dei ragazzi), che rovina tutta la scena. In altri casi viene privilegiata una traduzione letterale che rende però incomprensibile a un italiano un certo tipo di umorismo. Per esempio, quando all'inizio Borat va a prendere lezioni di umorismo da uno specialista americano, questo gli spiega i "not jokes" (così chiamati nell'originale), che consisterebbero nel fare un'affermazione e, dopo una breve pausa, farla seguire da un "not!" per indicare che s'intende dire l'esatto contrario. Non so se questo sia un modo tipicamente americano di fare ironia, ma in italiano non ha alcun senso - naturalmente l'affermazione viene completata da un "no!" - e tutta la scena ha un effetto abbastanza straniante.
Non sempre, però, il doppiaggio rovina l'originale. C'è un caso in cui i traduttori sembrano essersi divertiti a moltiplicare gli equivoci derivanti dallo "scontro di civiltà". Mi riferisco alla cena del club di gourmet a cui Borat è invitato. Nella versione originale uno degli invitati si presenta dicendo di essere "retired" - in pensione, ritirato dal lavoro - e Borat, che capisce "retarded" - ritardato -, gli chiede se mentale o fisico. Nella versione italiana si è preferito giocare con i sinonimi e quindi l'uomo dice di avere "ritardato la pensione", il che consente di mantenere l'incomprensione sul termine "ritardato", e poi di giocare anche sul doppio significato di "pensione", cosicché nelle parole di Borat l'uomo diventa "quel vecchio che vive in una pensione".
Apprezzabile è invece lo sforzo di ricreare un italiano artificioso e grammaticalmente incerto quando parla Borat. Da questo punto di vista s'intuisce il lavoro fatto dai traduttori e, soprattutto, dall'innegabile bravura di Pino Insegno, il doppiatore italiano di Sacha Baron Cohen. Se la scelta di non distribuire il film in lingua originale è, per le condizioni e le abitudini culturali dell'Italia, purtroppo una scelta obbligata e un vincolo insormontabile, si può dire che almeno il protagonista principale ha avuto un trattamento non del tutto indegno.
2007-03-17 10:46:41
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answer #2
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answered by Anonymous
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E' doppiato in italiano. Ma nelle parti in kazako resta in lingua originale, con i sottotitoli. Io l'ho visto oggi, è troppo divertente!!!!!
2007-03-17 10:53:54
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answer #4
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answered by Fettuccina 4
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