non lo faccio, perché non serve a niente e perché la penso così.... vi copio quello che ho postato oggi pomeriggio in qualche comunity
Il balletto delle notizie sulla liberazione di Mastrogiacomo mi fa riflettere sul potere e sulle sue mille ramificazioni; come sempre i deboli ne sono esclusi, e non godono certo dei suoi benefici, ma si sa, i deboli non contano….
Sì, confermo, i deboli non contano, come poco o niente contarono i poliziotti morti in via Fani quando fu rapito Moro, 5 morti sulle fedine penali dei brigatisti che, poi, uccisero Moro, ma nessuna presenza, se non tardiva di quello Stato di cui erano servitori… ed ancora, i 3 uomini della scorta morti a Capaci con Falcone e la moglie, i 5 morti in via D’Amelio con Borsellino… chi se li ricorda?
Così oggi ci dimentichiamo di Saied Agha, l'autista del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo e domani magari del suo interprete che, forse, verrà liberato con lui, ma già , questi sono cittadini di sere B, non politici, non giudici impegnati nell’antimafia, non giornalisti la cui voce, amplificata dai media di tutto il mondo, si ode grazie a quella lobby di potere che è in mano ai rimestatori di notizie, a coloro che manipolano la verità secondo ciò che vuole l’editore o secondo dove si vuol indirizzare il pensiero di un popolo pecorone al quale non si spiegano le notizie, negatelo se potete, ma del quale si cerca di indirizzare il pensiero.
Ancora una volta le disavventure di un giornalista hanno portato il Governo italiano, e l’opposizione era certamente concorde, ad agire per garantirne l’incolumità , ma proviamo a guardare dietro a tutto questo, alziamo il sipario sul fatto che se le forze politiche non avessero ottenuto almeno una logica speranza, sarebbero state violentemente attaccate da tutti i giornali, d’Italia e del mondo, questo non certo perché i giornalisti sono corporativi, anzi…. Ma proviamo a guardare dentro i fatti: due prigionieri sono stati rilasciati dal governo Afgano, due su tre di quelli richiesti dai guerriglieri ma si aspetta che la giustizia del Paese cali le brache e ceda ancora per riavere i due ancora in vita, tre guerriglieri contro due vivi, speriamo, ed un morto, ma già , il giornalista a solo vale da solo tre vite…. Mi chiedo se sarebbe stato fatto altrettanto se a finire fra le mani dei Talebani fosse stato un ufficiale o peggio un soldato semplice di quelle forze armate che, dichiarazione d’intenti canta, sono andate in servizio umanitario… purtroppo la risposta è una sola, no, i servitori dello Stato, di qualunque Stato non contano niente, sono carne da cannone e si possono anche tagliare loro i fondi con una finanziaria iniqua e sconcertante, tanto faranno ugualmente il loro sporco lavoro rispondendo comunque presente e morendo magari davanti ad uno stadio per garantire l’ordine pubblico senza peraltro fare notizia.
Nel frattempo Fassino, in un delirio di buonismo cosa diavolo fa, propone di far sedere alla conferenza di pace i rappresentanti di quel turpe governo dei Talebani che non contenti di opprimere un popolo intero con leggi che non certo di derivazione cranica, e non parlo della situazione femminile, hanno ben pensato di distruggere i Buddha di Bamian e questo solo perché non d’ispirazione islamica…. No, non ci sto, e spero che quest’alzata d’ingegno sia solo una frase buttata la per “imburrare” i rapitori di Mastrogiacomo e tenersi buona la categoria dei giornalisti perché si sa, ne uccide più la penna che la spada… A questo punto non mi resta che sperare, per motivi umanitari, che anche il terzo prigioniero sia rilasciato e che Mastrogiacomo ed il suo interprete possano riabbracciare le rispettive famiglie, ormai la frittata è fatta e cambiare rotta sarebbe inutile, ma sarebbe anche ora di pensare ad un’azione reale, di forza, per stroncare una volta per tutte la guerriglia talebana, o se preferite e per usare un eufemismo britannico, per “controllare” i Talebani nei loro nascondigli….
2007-03-18 12:53:49
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answer #8
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answered by Abba 6
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