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http://ulisse.sissa.it/scienzaEsperienza/radioSE/2006/Uesp061214s007
Come fece Isaac Asimov con "In principio", analizzando la Genesi come fosse un testo scientifico, Odifreddi esamina ora soprattutto la coerenza interna delle Sacre Scritture.

Nel '43 B. Croce scrisse “Perchè non possiamo non dirci cristiani”. Gli fece eco nel 1957 Bertrand Russel con “Perchè non sono cristiano”. Ora Piergiorgio Odifreddi (matematico) parte proprio da: “In principio Dio creò il cielo e la Terra”; esplora due millenni di storia della Chiesa e spiega perchè Cristianesimo in generale, e Cattolicesimo in particolare, non sono solo fenomeni spirituali ma interferiscono pesantmente con la vita civile di intere nazioni.
Dal processo a Giordano Bruno a quello a Galilei, fino al referendum sulla procreazione assistita e alla battaglia per i Pacs/Di-co, Odifreddi sottolinea l’importanza di difendere oggi più che mai la laicità del nostro Stato.

A chi farà paura questo libro?

2007-03-14 07:09:40 · 5 risposte · inviata da lunapiena 5 in Società e culture Società e culture - Altro

"gnuranta": nomen omen......

2007-03-14 07:22:43 · update #1

Un breve inciso su Israele (anche se qui c'entra poco): CHIARO CHE ORA, a pasticci fatti, l'unica cosa seria è riconoscere 2 Stati!
ma quello che tu (gnuranta) riporti come fosse uno scoop, io lo penso da molto (e mi trovo con l'autore): il vizio D'ORIGINE d'Israele è la pretesa origine divina dei diritti su quella terra.
Se un bel giorno i discendenti degli Ittiti pretendessero terre della Turchia come StatodegliIttiti, o gli antichi Illiri si piazzassero da noi per antichissime pretese territoriali.....su sacri testi....!!!
ma pensa!!

2007-03-14 08:41:52 · update #2

5 risposte

Non mancherò di leggerlo: non farà altro che confermare il mio pensiero riguardo la religione e la necessità di stati guidati dalla ragione.

Purtroppo non cambierà nulla, perchè per esperienza diretta so che nessuno è disposto modificare le sue credenze, perchè su quelle hanno fondato tutta l'esistenza, e come si fa a cambiare senza rimanerne traumatizzati?

Forse i giovani possono avere questa possibilità ... ammesso che la società lo permetta.

Riguardo ad altre risposte che ho letto, è proprio grazie all'ignoranza che certe credenze trovano terreno fertile ed attecchiscono nella società: se non si abbatte l'ignoranza, non si riuscirà a sconfiggere le false credenze ... o quelle che fanno comodo a poche persone di potere ...

2007-03-14 19:51:42 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 0

posso dirti di per certo che farà paura ai più alti esponenti dell'ecclesia, i dogmi di fede, ci hanno sempre insegnato, vanno accettati così come sono, spiegarli è una forma di eresia, ma non tutti si rifiuteranno di accettare queste teorie, ci saranno spaccature? ne dubito,

2007-03-14 07:20:04 · answer #2 · answered by Anonymous · 2 1

Penso che Peppe Ratzinger se la prenderà un pochettino...
ma una scomunica e via che sarà mai...
ritorno al medioevo...

p.s.
per quella che ha scritto sopra di me
ma senza rancore
lo dice anche il tuo nick
sei una totale gnuranta

2007-03-14 07:20:31 · answer #3 · answered by mauro c 4 · 2 2

Farà paura ai credenti per inerzia, deficienti in autentica fede, abituati alla pappa preconfezionata dei dogmi piuttosto che alla razionalità... e farà rabbia a chi fonda il proprio potere sull'ignoranza e la mancanza di spirito critico.

Penso che sarà utile a chi apprezza le voci fuori dal coro, ai credenti e non credenti che non hanno paura di confrontare le proprie convinzioni, di fede o di ragione che siano.

Ciao!

2007-03-14 07:41:28 · answer #4 · answered by Bhikkhu 4 · 2 3

A nessuno. Odifreddi è un semplice idiota portato da qualcuno in palmo di mano. Una parola sull'Islam? Non ne ha il coraggio!

Sulla STAMPA dell'8 marzo 2007, Piergiorgio Odifreddi risponde alle critiche suscitate dalla sua intervista a Mario Baudino, nell'ambito delle presentazione del suo nuovo libro (vedi a questo link l'articolo e il commento di IC).

Da parte nostra, lasciando ad altri il compito di commentare le affermazioni sulla religione, ci concentriamo su quanto Odifreddi scriveriguardo a Israele, argomento che, ammette, affronta soltanto in modo "strumentale".
Con intenti polemici verso il cristianesimo, che riconosce la Bibbia ebraica come testo rivelato.

Il rapporto tra le tre questioni (la Bibbia, il moderno Israele, il cristianesimo che nella Bibbia crede) ci sfugge, ma preferiamo entrare nel merito, prendendo atto del fatto che certe prese di posizioni servono ad Odifreddi per dimostrare una tesi precostituita sul cristianesimo.

Ecco il passo su Israele dall'articolo dell'8 marzo:

Il secondo punto dell’intervista che ha sollevato obiezioni è la mia posizione sullo Stato di Israele, che per forza di cose ha dovuto essere riassunta da Baudino. Preferisco qui citare testualmente il mio libro, nel quale scrivo che «rimane il fatto che l’esistenza stessa di Israele si fonda su una pretesa continuità storica che risale in ultima analisi a una supposta promessa divina»:

Nella carta d'indipendenza, Israele viene indicato come "luogo d'origine del popolo ebraico". Il legame tra gli ebrei e la loro terra è definito in termini storici, laici

qualunque cosa si pensi su Israele, non si può negare che sia la commistione fra politica (l’esistenza di uno Stato) e religione (l’assegnazione divina di una terra) ad avvelenare il dibattito sulla Palestina.

In Israele le correnti nazionalreligiose sono una minoranza, nella sua stragrande maggioranza pacifica. La maggiaronza degli israeliani è favorevole a una spartizione, e lo è stata praticamente in ogni momento della storia del sionismo
Il fattore religioso influisce invece sul rifiuto arabo di spartire una terra che sarebbe un lascito divino all'islam.
Sono i palestinesi, gli arabi e i musulmani che hanno sempre rifiutato l'idea di una spartizione.
Ma di questo Odifreddi non scrive e non parla.
Forse perchè per lui il presunto fondamentalismo di Israele consiste semplicemente nella volontà di continuare a esistere? E, dunque ,la vontà di distruggere Israele è per "laica" e progressista?

E ancor più l’avvelena la pretesa di molti, anche a sinistra, di insistere a equiparare antisemitismo e antisionismo:

L'antisionismo è la negazione del diritto agli ebrei ad avere, come gli altri popoli,
uno stato nel quale possano autoderminarsi.
Del loro diritto a difendersi dagli aggressori .
Sono queste negazioni, non la giustificata equiparazione tra sionismo e antisemitismo, ad avvelenare il dibattito "sulla Palestina" (espressione significativa: il tema del dibattito sembra racchiuderne già in sè lo svolgimento, cancellando Israele)

la mia posizione è diversa, e coincide con quella espressa da Chomsky in Terrore infinito (Dedalo, 2002), al quale rimando.

Una citazione chiarificatrice: Odifreddi si basa su un propagandista antisraeliano. Letto Chomsky, chiarissimo esempio di obiettività, non ha più bisogno di studiare il problema, anche perché

In fondo, infatti, il mio libro si interessa di Israele soltanto in maniera strumentale, per il ruolo che il Vecchio Testamento ricopre nella fede cristiana.

2007-03-14 07:20:22 · answer #5 · answered by salsa 1 · 2 5

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