Con storia e diritto sì, ma con finanze... non vedo il collegamento....
2007-03-14 03:04:43
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answer #1
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answered by Rob71 7
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anche io l'ho portato alla maturità...a storia l'ho collegato con il perido storico in cui scrive, ossia intorno alla prima guerra mondiale...le altre materie non saprei proprio...io ho fatto il classico...magari se hai inglese, collegalo a joyce...
2007-03-14 10:12:43
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answer #2
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answered by marty 2
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POTRESTI PORTARE IN STORIA ILò PERIODO IN CUI è VISSUTO CIOè il 1861 nn so potresti portare l unita d italia il risorgimento.in diritto potresti parlare dello statuto albertino collegando in questo modo .
'Il processo di unificazione dell’Italia si realizzò attraverso l’espansione del regno di Sardegna.
Tra il 1859 e il 1860, in seguito alla seconda guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille, il regno di Sardegna acquistò, con successive annessioni, territori che precedentemente appartenevano a stati indipendenti o all’impero austriaco.
Il regno d’Italia, che fu proclamato nel 1861, non si configurò quindi come uno stato nuovo, ma come la “continuazione del regno sardo”.
Il primo re d’Italia, infatti, mantenne il nome di Vittorio Emanuele II, nome assunto in precedenza in qualità di re di Sardegna.
Al nuovo stato italiano furono automaticamente estese le leggi dello stato piemontese e i relativi obblighi internazionali.
Lo stesso accadde per la costituzione: lo Statuto Albertino, emanato il 4 marzo del 1848 dal re Carlo Alberto per il regno di Sardegna, divenne la carta costituzionale del nuovo stato.
Lo Statuto Albertino era stato “concesso” dal re ai suoi sudditi per far fronte ai moti insurrezionali che si stavano diffondendo in tutta Europa. Si trattava quindi di un documento non scelto dai sudditi, attraverso un suffragio universale, bensì di una concessione fatta dal re ai suoi sudditi, senza alcuna consultazione democratica.
Lo Statuto Albertino, infatti, conteneva un’apertura molto limitata ai principi liberali.
Il ruolo centrale all’interno dello stato era ancora totalmente rimesso alla volontà del re.
Il re deteneva il potere esecutivo e lo esercitava attraverso ministri da lui direttamente ed esclusivamente nominati.
Esclusivo era anche il potere di revocarli.
I ministri erano responsabili del loro operato solo di fronte al re e non di fronte al parlamento.
Il re conservava, inoltre, una significativa influenza nel potere legislativo.
Il potere legislativo era affidato ad un parlamento bicamerale in cui soltanto la camera dei deputati era elettiva, sia pure a suffragio limitato per censo (escludendo così una parte importante della popolazione), mentre il senato era formato da membri nominati a vita dal re.
Le camere si riunivano esclusivamente dietro convocazione del re e, sempre al re, era concesso il potere di sciogliere la camera dei deputati e indire nuove elezioni.
Lo Statuto riconosceva le principali libertà dei cittadini in modo generico lasciando alla legge ampie possibilità di limitarne la portata.
Lo Statuto non prevedeva nessuna particolare procedura per modificare le proprie norme e lasciava, implicitamente, questa funzione al parlamento mediante l’adozione di leggi ordinarie. '
ECONOMIA AZIENDALE LA COLLEGHI COSI O ALMENO CREDO
Si ha notizia dei primi contabili in tempi antichi: in Egitto c'era lo scriba, in Grecia il logista e a Roma il rationale. La teoria, poi, aveva padri illustri: Socrate, Platone e Aristotele. Nel Medioevo si ha una prima formalizzazione (soprattutto in termini matematici) della ragioneria, principalmente tramite Leonardo Fibonacci e Fra' Luca Pacioli.
Fibonacci: nel 1200 scrive i Liber Abaci in cui presenta i calcoli da utilizzare nelle trattative commerciali. Tra l'altro propone l'uso dei numeri arabi in luogo di quelli romani.
Pacioli: nel 1494 pubblica il Tractatus de computis et scripturis in cui viene presentato per la prima volta il concetto di partita doppia (e quindi: dare e avere, bilancio, inventario) che poi si diffuse per tutta Europa col nome di metodo veneziano, perché usato dai mercanti di Venezia.
Solo nell'Ottocento avviene l'introduzione del concetto di scienza economica (ad opera di Francesco Villa) ma con l'avvento dell'UNITA D ITALIA l'evoluzione della disciplina subisce un brusco arresto e prendono piede le teorie dell'allora Ragioniere Generale dello Stato (Giuseppe Cerboni).
Villa: l'amministrazione aziendale è una scienza (di base economica) che studia la gestione e l'organizzazione aziendale, oltre ad incorporare la ragioneria.
Cerboni: fonda la logismografia basata sulla teoria dei conti aperti alle persone. Tutto è riconducibile ai conti accesi:
al proprietario
alle persone che prendono in consegna i valori (consegnatari)
ai clienti (corrispondenti)
L'economia aziendale nasce per studiare l'ordine economico degli istituti. Occorre dare una definizione di istituti: gruppi di persone che si radunano in una attività per il bene collettivo. Esistono tre tipi di istituti:la famiglia, l'impresa, gli istituti pubblico territoriali. Azienda in questo caso non è l'impresa come nel linguaggio comune ma è intesa come ordine economico di un istituto quindi per economia aziendale si intende lo studio dell'ordine economico degli istituti. Ognuno di questi istituti hanno un ordine economico che, nelle famiglie è principalmente il consumo, negli istituti pubblici produzione e consumo di beni pubblici, nelle imprese la produzione. Ognuno di questi istituti ha un soggetto economico. Il soggetto economico è l'insieme di individui che hanno il massimo interesse che l'attività dell'istituto sia efficiente e duratura. Nelle famiglie è costituito da tutti i suoi componenti (escluso le parentele),negli istituti pubblici dalla collettività e dai suoi prestatori al lavoro, nelle imprese dai conferenti di capitale (i cosiddetti "proprietari" nel linguaggio comune) e dai prestatori al lavoro. Il soggetto economico è importante per capire a chi spetta il governo dell'azienda ovvero a tutti i suoi componenti. Ciò molte volte è a livello teorico poiché il governo dell'azienda (prerogative di governo economico) spesso spetta solamente ai conferenti di capitale anche se ci sono delle eccezioni. In Germania ad esempio il consiglio di sorveglianza (che nomina il cda ovvero i dirigenti d'azienda) è composto a metà dai rappresentanti dei prestatori al lavoro e a metà da conferenti di capitale.
per scienze della finanza nn saprei nn l ho mai fatta in bocca al lupo!
2007-03-14 12:22:41
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answer #4
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answered by La fata delle risposte 6
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