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il pi greco day? chi l'ha inventata questa festa ? e che senso ha festeggiare una formula matematica?

2007-03-14 00:28:55 · 6 risposte · inviata da fai! 5 in Società e culture Festività Vacanze - Altro

6 risposte

che strano! oggi è il 14-3 non il 3-14! Ah,non esiste il 14° mese, cosicchè non si sarebbe potuto festeggiare? ma poi che c'entra? il tempo è una convenzione, la matematica no.

2007-03-14 05:15:38 · answer #1 · answered by Danilo C 6 · 1 0

probabilmente perchè oggi e l'anniversario della nascita di Einstein. La festa è stata inventata dagli anglosassoni

2007-03-14 07:36:56 · answer #2 · answered by harmoniae 1 · 3 0

non lo sapevo, ma tanto fra un po' si festeggeranno anche le scoregge con relativi regali

2007-03-14 07:36:19 · answer #3 · answered by Anonymous · 4 1

Spero che non hai fatto copia/incolla, caro blu-sex se conosci bene , così bene la matematica ti auguro un futuro.....come dire.................. preciso!

2007-03-14 07:44:38 · answer #4 · answered by super_cicky 6 · 2 0

l'ho letto stamattina sul giornale locale.. mi chiedevo se la festeggiano solo gli americani (almeno così mi è sembrato) o se il rito è mondiale.. dovremmo festeggiare anche i solstizi vari e le stagioni e i miracoli.. bah.. io mi accontento del mio compleanno..

2007-03-14 10:11:08 · answer #5 · answered by noska68 4 · 0 0

Pi greco: il giorno del delirio
Oggi è il 14 marzo: 3-14 nella notazione della data in vigore nel paesi anglosassoni. Per matematici ed appassionati, il cosiddetto Pi Day.

Una visione elettronica del pi greco (www.acceleratingfuture.com).Che cosa farete oggi all'una, 59 minuti e 26 secondi? Se nel momento in cui leggerete quest'articolo per molti di voi quell'ora sarà già trascorsa, non spaventatevi, la domanda si traduce in cosa farete alle 15, 9 minuti e 26 secondi di questo 14 marzo... Niente di particolare, niente almeno che possa distinguere quel momento dagli altri istanti — generalmente tutti uguali — che si accumulano nelle vostre giornate, tra studio, lavoro e il restante — tipicamente poco — tempo libero. E non esiste ragione per cui quel momento debba essere diverso oggi, anche se un po' di suggestione numerica potrebbe regalarvi una spruzzata di brio cosmico per vedere un istante qualsiasi di un giorno come tanti sotto una nuova luce. Oggi, ricordavamo sopra, è il 14 marzo (3-14, secondo la datazione adottata nel mondo anglosassone) e il numero così composto dalla data e dall'ora e dai minuti diventa: 3,1415926, ovvero l'approssimazione alla settima cifra decimale del famigerato pi greco (π).



Vedo già i più sensibili di voi storcere il muso in un'espressione di disgusto, memori di anni e anni di geometrici supplizi scolastici, fatiche matematiche alla caccia della quadratura del cerchio: quella sufficienza tanto agognata che a fine anno avrebbe dovuto ripagare di tante fatiche sui libri di scuola. Ed è normale che sia così, anche se il pi greco non lo merita, in virtù di quella storia segreta che a nessuno studente è mai stata rivelata dai suoi professori. Ci è stato ripetuto fino alla nausea che il suo valore è il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro, e infatti la lettera che notoriamente è usata per indicarlo (π appunto) è l'iniziale della parola greca περιμετροσ (perimetros), entrata nell'uso comune grazie al grande matematico tedesco Eulero. Non è tanto questione di cattivi maestri, qui, quanto piuttosto di un culto sotterraneo che nell'era di internet è esploso e si è diffuso a macchia d'olio seguendo le direttrici neurali della rete, lungo i sentieri battuti dai suoi pionieri, che non di rado sono appassionati informatici con l'hobby della matematica.



Sorvoliamo pindaricamente sulle proprietà di questo numero magico: irrazionale (cioè non riconducibile al quoziente di due interi, ovvero composto da una successione infinita e irregolare di cifre decimali) e trascendente (vale a dire che non può essere ricavato come radice di un qualsiasi polinomio algebrico, il che implica l'impossibilità di "quadrare il cerchio", cioé costruire graficamente un quadrato avente la stessa area di un cerchio dato). E passiamo oltre senza soffermarci anche sul progressivo raffinamento delle approssimazioni tentate dai matematici,


Albert Einstein: il famoso scienziato della teoria della relatività è nato proprio il 14 marzo del 1879.prima babilonesi, poi egizi, cinesi, greci, indiani, arabi e giapponesi, e approdiamo quindi ai tempi moderni. La storia occidentale del pi greco è anche una storia di competizioni e di sfide, con i matematici pronti a darsi battaglia per battere il vigente record di approssimazione. Nel 1954 la Marina statunitense decise addirittura di dare prova della potenza di calcolo raggiunta da NORC (uno dei primi supercomputer a termovalvole realizzati dall'IBM) calcolando in 13 minuti 3089 cifre decimali del pi greco.



Pur essendo una costante matematica, ovvero non determinata da nessuna particolarità fisica, il pi greco entra però in gioco un numero incalcolabile di volte nella nostra comprensione della natura. Per esempio, con la costante di Planck (questa sì, una costante fisica) rientra nel principio di indeterminazione formulato dal fisico tedesco Werner Heisenberg nel 1927, un risultato importantissimo per la meccanica quantistica che sancisce l'impossibilità di conoscere simultaneamente e con precisione arbitraria la posizione e la velocità di un dato oggetto: una verità che comincia a diventare significativa man mano che si scende verso la scala degli atomi e delle particelle, dove la precisione delle nostre misurazioni comincia a diventare confrontabile con le dimensioni dell'oggetto sotto misura. Dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande: il pi greco gioca un ruolo fondamentale anche nella determinazione delle costanti fondamentali della forza elettrostatica e di quella magnetostatica (legge di Coulomb e permeabilità magnetica dello spazio) come pure nella costante cosmologica. Bizzarra — per inciso — la storia di quest'ultima: introdotta da Albert Einstein (di cui oggi ricorre anche l'anniversario della nascita) nelle sue equazioni di campo per far tornare i conti con la sua convinzione di un universo stazionario, soppiantata dalla scoperta del red-shift da parte di Edwin Hubble, considerata la prova indiretta di un universo in espansione, e tornata recentemente alla ribalta a seguito della "scoperta" che l'espansione del cosmo non procede a velocità costante, ma anzi, dalle misure sulle galassie più lontane da noi, pare che stia addirittura accelerando...





Pi — Il teorema del Delirio (Darren Aronofsky, 1998)Anche la fantascienza ha maturato il suo debito intellettuale nei confronti del pi greco. Nel film-culto Pi — Il teorema del delirio (1998) Darren Aronofsky indaga attraverso il suo protagonista il legame tra i numeri e la natura dei fenomeni fisici, delle dinamiche economiche e delle relazioni sociali. In Matrix Reloaded (2003) dura 314 secondi la finestra temporale concessa a Neo per raggiungere il codice sorgente della Matrice. E lo scienziato americano Carl Sagan, nel suo bestseller Contact (1985, trasposto in film da Robert Zemeckis nel 1996), arriva a ipotizzare che il Creatore dell'universo abbia nascosto la sua firma metafisica nell'espansione in base-11 del pi greco.



L'incanto del pi greco ha affascinato generazioni di matematici, autori e artisti. La solista inglese Kate Bush gli ha addirittura dedicato una canzone, inclusa nell'album del 2005 Aerial, in cui canta il numero fino alla sua 137sima cifra decimale, con un buco misterioso tra la 79sima e la 100esima. Ma il culto di questo numero magico e fantascientifico si fa apocrifo nell'era dell'informatizzazione, finendo addirittura ad ambire per


Dagherrotipo di Edgar Allan Poe. Il poema "Il corvo" del grande scrittore gotico americano è stato usato dal matematico Mike Keith come ispirazione per il suo esperimento di "constrained writing" sul pi greco.paradosso a una tradizione classica di tutto rispetto, grazie soprattutto al poeta e scrittore Edgar Allan Poe "plagiato" dal matematico Mike Keith (ideatore dei "numeri primordiali") in uno dei suoi più prodigiosi esperimenti di "constrained writing" (ovvero "scrittura vincolata", una tecnica che impone all'autore di seguire determinate leggi e restrizioni, di natura per esempio matematica). Near a Raven è infatti una riscrittura del celebre poema The Raven (Il corvo, 1845) in cui la lunghezza di ogni parola fornisce il valore dell'ennesima cifra del pi greco, fino alla 740esima cifra decimale. La prima strofa suona così:

2007-03-14 07:38:43 · answer #6 · answered by blu_sex 6 · 0 2

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