se ben ricordo uno dei temi di "1984" era l'impossibilità di creare dei pensieri in assenza di parole per esprimerli, da qui il controllo del vocabolario ecc...
avete notato quante parole, rispetto ad una volta, sono cambiate per "non mancare di rispetto" ad alcune categorie?
gli spazzini ora sono "operatori ecologici"
i contadini "coltivatori diretti"
i negri hanno avuto un'escalation: "neri", "di colore", "afroamericani",...
idem per gli handicappati: "portatori di handicap", "disabili", "diversamente abili"...
la mia vicina di casa (è eritrea, per la cronaca) ride di queste cose, non si dà la dignità ad una persona solamente cambiandone l'appellativo.
voi che dite, chiamare alcune persone in modo diverso può davvero far loro guadagnare qualcosa?
veramente sono le parole a fornire il concetto, e non viceversa?
2007-03-13
22:59:02
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14 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Scienze sociali
➔ Sociologia
igstyle: sbagliato, parlo con un uomo... nè spazzino nè operatore egologico.
forse tutta questa fatica a cambiare i nomi è frutto della sempre più diffusa abitudine di giudicare una persona per il suo lavoro?
2007-03-13
23:08:27 ·
update #1
nala: perdona la mia ignoranza ma ho interrotto i miei studi abbastanza presto e, ad ogni modo, non ho studiato il latino. ti dispiacerebbe tradurmi quello che hai scritto, per favore? grazie
2007-03-13
23:44:07 ·
update #2
grazie nosense, la mia edizione de "il nome della rosa" non riporta nemmeno una traduzione, e le tre frasi in latino e quella in tedesco delle ultime due pagine mi hanno fatto penare un po'.
2007-03-14
00:31:09 ·
update #3
Sono perfettamente d'accordo. Ciò che fa lo "spazzino", il "negro", l'"handicappato" non è altro che il nostro sguardo. Non so se hai mai visto il bellissimo musical "My Fair Lady", la storia di una sgraziata fioraia di strada che diventa una splendida e raffinata signora. La morale, alla fine del film, è questa: la differenza tra una signora ed una fioraia (tra un laureato e uno spazzino, ad es.) non è tanto nelle persone in sé, ma in come vengono trattate dagli altri.
In una società che, come la nostra, ha tanta paura del "diverso", si cerca in ogni modo di nascondere la diversità sotto appellativi ipocritamente neutrali (come ad es. "diversamente abile")... ma in realtà, ciò che davvero pensiamo è che "loro" siano "diversi". Se avessimo davvero rispetto di un negro e di un handicappato, potremmo continuare a chiamarli così, perché la prossima volta, vedendoli per strada, non abbasseremmo lo sguardo ma tenderemmo loro la mano.
2007-03-13 23:16:52
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answer #1
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answered by Valentina 4
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E i bidelli diventati collaboratori scolastici, la cameriera che diventa collaboratrice domestica....?
Le parole non sempre riescono a fornire un concetto, non sono i termini ad essere offensivi, è la valenza che gli si dà che può esserlo.
Concordo assolutamente con te, non a caso questa sostituzione di termini è stata operata su certi generi di lavori considerati umili...ma umile non significa certo inferiore.
Sì, le persone vengono giudicate più dal lavoro che fanno che da ciò che sono. E' così.........
La frase citata da Nala è la frase che chiude "il nome della rosa" di Eco.
Significa: l'antica rosa resta nel nome: noi possediamo soltanto nudi nomi.
Tutto, anche ciò che è stato bello e grande, scompare, ciò che resta a noi sono solo puri nomi.
Siamo tutti ignoranti, soprattutto chi crede di non esserlo :-)
2007-03-13 23:09:21
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answer #2
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answered by Anonymous
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Secondo me é puramente soggettivo, dipende cioé dalla profondità della persona; ci sono persone che si fermano alle apparenze (purtroppo ancora la maggioranza) e ci sono altre che guardano in profondità...
2007-03-13 23:59:19
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answer #3
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answered by samaelknight 3
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beh, in teoria dovrebbero le parole esprimere dei concetti... in pratica si sta diffondendo la pratica di camuffare tali concetti! la domanda che mi pongo io è un po' diversa: chi ha creato questi neologismi??? Lo chiedo perchè ho notato una cosa molto triste, ovvero che spesso sono proprio i familiari di 'operatori ecologici', 'coltivatori diretti' o 'diversamente abili' ad usare queste definizioni! dunque il problema nn credo sia nell'essere giudicati! se sei tu in prima persona a vergognarti di quello che fai allora nn importa come ti definirà la gente... sei tu che nn hai dignità!
2007-03-13 23:31:50
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answer #4
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answered by gionua 3
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La discriminazione esisterà sempre... Socialmente e culturalmente... Non basta cambiare la definizione per modificare la realtà, se continuano ad esistere dei pregiudizi... Molti si affidano ancora al proverbio: L'abito fa il monaco. Purtroppo...Quindi le parole forniscono il concetto, perchè ci sono individui che vedono con il paraocchi...
2007-03-13 23:23:29
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answer #5
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answered by . 7
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sono d'accordo,questa mania del politically correct è ridicola.un'altra cosa assurda è quella di chiamare i ciechi "non vedenti":forse che "cieco" è un insulto?forse che chiamandolo in modo diverso la sua condizione cambia o migliora?secondo me cambiamo le parole per farle sembrare diverse e migliori da ciò che sono,così si evita di cercare di cambiare ciò che davvero conta,cioè la sostanza.
2007-03-13 23:20:37
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answer #6
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answered by rondine 6
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Le parole in sè non sono offensive o non offensive a prescindere è il modo di pronunciarle dalle persone, il pensiero che una persona associa a quelle parole!
Non bisognerebbe guidicare un Uomo e una Donna dal lavoro che fa questa è pura stupidità e ristrettezza mentale a mio avviso!
Le parole fanno male se chi le pronuncia vuole fare male, le parole lodano se la persona che le pronuncia vuole lodare!
Le parole sono parole l'essere umano è dotato di cervello deve solo farlo funzionare!
Bacio Wave Marianna Cork ;-)))
2007-03-13 23:16:42
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answer #7
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answered by Marianna 6
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se insieme alle parole si potesse cambiare anche il tono usato da alcune persone allora si che servirebbe a qualcosa! ma io penso che se uno guardando un nero(ad esempio) lo chiama afroamericando deridendolo o con voce buffa fa più danni che a chiamarlo negro con tono naturale e magari ingenuo di chi non ha malizia! :)
2007-03-13 23:13:19
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answer #8
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answered by emyemy87 4
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Non credo che sia la parola in se ad offendere, ma il modo nella quale quest'ultima viene usata. Ad esempio, se il mio ragazzo mi chiama terrona, io non mi offendo, perchè lo dice per scherzare, come i neri tra di loro si chiamano negri, senza avere crisi esistenziali per questo.
2007-03-13 23:11:52
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answer #9
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answered by Anonymous
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..io credo che la parola in se poi non ha molto significato..quello che vale vermente è quello che pensi..se tu pensi spazzino e dici operatore ecologico non gli fai guadagnare niente..perchè quando tu parli con lui parli con uno spazzino..
2007-03-13 23:04:08
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answer #10
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answered by Anonymous
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