I primi indizi di una riduzione dello strato di ozono risalgono alla prima metà degli anni 80, Studi effettuati sulla quantità di radiazioni Ultraviolette nel periodo primaverile in antartico indicavano un andamento anomalo rispetto il decennio precedente.
In seguito a studi successivi , varie misurazione effettuate dalla NASA attrverso spettrometri satellitari e campioni raccolti da vecchi aerei spia U2 modificati fu accertato che i responsabili di questa riduzione eranoi composti clorurati derivati dalla scissione in alta atmosfera di molecole di CFC (clorofluorocarburi) che si combinavano con l'ossigeno nascente e tendevano a formare monossido e diossido di cloro che non sono in grado di riflettere gli ultravioletti;
I dati degli spettrometi orbitali , indicano comunque che negli ultimi anni questo fenomeno che ha avuto una crescita esponenziale fino al 1986 si e' stabilizzato ed adiruttura stia cominciando a ridursi (Non e' possibile ancora affermarlo con certezza)
Il buco nell' ozono non ha alcuna relazione con l'effetto serra. il CO2 non raggiunge l'ozonosfera si congela completamente a temperature inferiori ai -60° (ghiaccio secco).
Dal Link che ti lascio puoi seguire giornalmente l'andamento del buco nell' ozono ed avere informazioni piu' dettagliate
2007-03-13 05:52:03
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answer #1
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answered by dottor K 7
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L'ozono è la molecola triatomica dell'ossigeno (quindi O3), mentre l'ossigeno normalmente nell'atmosfera è biatomico (quindi O2).
Nell'alta stratosfera "galleggia" un sottile strato di ozono; lassù i raggi UV favoriscono la seguente reazione: O3 > O2 + O ovvero filtrano parte dei raggi UV provenienti dal sole e che risulterebbero alquanto nocivi per molte specie viventi se arrivassero in massa al suolo.
La suddetta reazione è in realtà un equilibrio, cioè vale anche nel senso opposto, cioè: O2 + O > O3, ed è infatti quello che normalmente deve avvenire di modo che la quantità di ozono resti costante. Alcune sostanze chimiche sintetiche, innanzitutto i cosiddetti CFC (ora non sono praticamente più utilizzati nei paesi industrializzati), interferivano nel suddetto equilibrio catturando irreversibilmente gli atomi di ossigeno atomico (cioè, gli O singoli) col risultato finale di consumare ozono. I CFC erano i gas propellenti delle bombolette spray, i gas refrigeranti dei frigoriferi e condizionatori, ecc. Avevano l'abitudine di volare in alto una volta liberati...
Da notare che l'ozono in sé è nocivo a livello del suolo, cioè se respirato da noi ("brucia" i polmoni) ed è bene perciò che se ne stia lassù.
Attenzione che l'effetto serra e il buco dell'ozono sono due cose differenti.
2007-03-13 05:45:24
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answer #2
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answered by Len M 3
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Nel 1985 un gruppo di scienziati britannici pubblicò i risultati di una serie di misurazioni, da loro stessi effettuate, sull’atmosfera sovrastante l’Antartide. Le misure si erano protratte per otto anni, dal 1977 al 1984, e si riferivano alla quantità di ozono (forma allotropica dell’ossigeno) interno alla massa d’aria, detta stratosfera, che si estende fra i 15 e i 40 km di altezza. In essa vi è una zona chiamata appunto ozonosfera in cui è massima la concentrazione di questo gas e funziona come uno schermo protettivo che assorbe la nociva radiazione ultravioletta che proviene dal Sole, eliminandola da quella complessiva che arriva a terra. Anche se elevata rispetto al resto, la quantità di ozono presente nell’ozonosfera è in realtà poca cosa e, se portata al livello del suolo (dove la pressione atmosferica è maggiore che alle alte quote), formerebbe solo uno straterello che non riuscirebbe a superare l’altezza delle suole delle scarpe. Nonostante la sua bassa concentrazione l’ozono influisce però profondamente sulla vita della Terra perché assorbe una radiazione che in piccole dosi ci abbronza e ci fornisce l’energia necessaria per la sintesi della vitamina D, ma in dosi più elevate provoca tumori della pelle e gravi danni agli occhi.
Ebbene, i dati raccolti dal gruppo di scienziati inglesi mostravano che all’inizio della primavera antartica (cioè alla fine di settembre, primi di ottobre del nostro emisfero), quando il Sole riappariva all’orizzonte dopo la lunga notte australe, la quantità di ozono nell’alta atmosfera si riduceva drasticamente per poi tornare ai livelli normali nel giro di un mese. La scoperta venne in seguito confermata dall’analisi dei dati registrati dai satelliti negli anni precedenti a queste ultime rilevazioni, che delineavano una situazione ancora più preoccupante di quella che si poteva ricavare dalle misure effettuate a terra. Seguendo il fenomeno nel corso del tempo, si era infatti notato che il difetto si era andato aggravando di anno in anno. Non solo, ma mentre nei primi rilevamenti era necessario un mese per il recupero dei livelli ordinari, successivamente si doveva attendere l’estate per il ripristino totale dello strato di ozono.
Con il ritorno del Sole sopra il polo Sud si assisteva quindi ad un forte assottigliamento di questo prezioso strato gassoso che in alcuni anni raggiungeva il 50% del totale. Si parlò allora di “buco dell’ozono” anche se in realtà non si trattava di un vero e proprio buco, però la riduzione dello schermo protettivo era troppo importante per non richiedere uno studio approfondito.
sto facendo l'esame sul buco nell'ozono
continuiamo
L’ozono (da un verbo greco che significa “odorare”) è, come abbiamo accennato, una forma particolare di ossigeno: è ossigeno triatomico, ossia un gas le cui molecole, invece che essere formate da due soli atomi uniti insieme com’è in quello che respiriamo, è formato da tre. La formula chimica dell’ozono è quindi O3 mentre quella dell’ossigeno ordinario è O2. Questo gas è conosciuto fin dall’antichità ; ne parla infatti Omero nell’Iliade quando racconta che il temporale lascia dietro di sé un caratteristico odore pungente. Nel 1786 la presenza di un odore agliaceo in vicinanza di macchine elettrostatiche (lo si nota anche in occasione delle fiere paesane dove il funzionamento di alcune giostre produce scariche elettriche) fu confermata e riconosciuta come dovuta a un nuovo gas a cui fu dato il nome di ozono. La vera natura di questa sostanza e la sua formula chimica fu tuttavia accertata solo in tempi relativamente recenti.
E’ normale la variazione della concentrazione dell’ozono stratosferico riscontrata nelle misurazioni effettuate in Antartide? Secondo alcuni sì, secondo altri no.
Alcuni scienziati ritengono che il buco dell’ozono sia un fenomeno del tutto naturale legato alle particolari condizioni meteorologiche delle zone polari. Questo convincimento deriva dall’osservazione che la diminuzione della quantità di questo gas nella stratosfera non è stata costante nel tempo, ma ha subito mutamenti negli anni senza che fosse preso alcun provvedimento sugli elementi che potrebbero essere la causa del suo assottigliamento. Nel 1987, ad esempio, la diminuzione dell’ozono fu quasi del 50 per cento, mentre un anno più tardi calò inspiegabilmente al 15 per cento. Come mai? Erano sbagliate le misure?
In realtà si è scoperto che sopra l’Antartide la circolazione atmosferica è organizzata come un gigantesco vortice: vi è cioè una massa d’aria isolata dal resto dell’atmosfera che circola, per gran parte dell’anno, intorno al polo australe. Nella tarda primavera, però, il vortice si rompe permettendo un rapido afflusso di aria ricca di ozono proveniente dalle zone tropicali. Quest’aria che viene da nord è più ricca di ozono perché nelle zone calde la formazione di questo gas è favorita dalla radiazione solare più intensa. Lo spostamento si verifica quindi in conseguenza del fatto che l’aria stratosferica tende a migrare spontaneamente dalle grandi altezze sovrastanti i tropici, dove si forma abbondante ozono, verso altezze minori delle regioni polari dove si va accumulando il gas di recente formazione.
Prima di questo salutare arricchimento di ozono nella zona mediana della stratosfera antartica la sua quantità era diminuita per l’arrivo di aria proveniente dal basso. Con il ritorno del Sole al Polo Sud, il suolo si riscalda e con esso si riscalda anche l’aria sovrastante. Questa aria è povera di ozono e, divenuta meno densa in seguito al riscaldamento, comincia a salire fino a raggiungere la stratosfera dove non solo va a diluire lo strato ricco di ozono presente in quel luogo, ma lo sposta anche lateralmente. Fenomeni simili in cui correnti d’aria, provocate da variazioni termiche, salgono e scendono all’interno dell’atmosfera sono normali e avvengono a tutte le latitudini.
I processi dinamici che spostano masse d’aria da una zona all’altra del globo non distruggono l’ozono, ma semplicemente lo ridistribuiscono e quindi è naturale che questa teoria sia più rassicurante di quella che concerne alcune sostanze prodotte dall’uomo. La teoria dello spostamento delle masse d’aria tuttavia ha un difetto: non riesce a spiegare la causa del progressivo aggravamento del fenomeno e il sempre più faticoso recupero dei livelli normali dell’ozono stratosferico.
Vi è, di contro, un numero molto consistente di scienziati che ritiene il fenomeno del buco dell’ozono di origine umana, ossia causato da sostanze inquinanti immesse nell’atmosfera dall’uomo, prime fra tutte i tanto discussi clorofluorocarburi (CFC).
2007-03-13 05:11:39
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answer #3
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answered by giuseppe93 1
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è una rarefazione della coltre di ozono ke protegge il nostro pianeta dai raggi ultravioletti del sole..questi sono molto dannasi x salute umana soprattutto x la pelle in quanto posso no provocare cancri della pelle o macchie cutanee..purtroppo questo è stato dovuto all'enorme emissione di gas e sostanze nocive..gli scienziati stanno cercando un rimedio plausibile, nel frattempo delle grandi manifestazioni di sensibilizzazione nei confronti dell'ambiente..altri effetti sono lo scioglimento dei giacciai, l'innalzamento del livello del mare, il surriscaldamento della terra dovuto ad un aumento della temperatura..
2007-03-13 05:06:26
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answer #4
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answered by st4gin4 3
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ormai tutti ti hanno già detto qualcosa di interessante......io posso solo dirti che il buco nell'ozono si sta richiudendo!!!!
2007-03-13 09:13:55
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answer #5
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answered by Anonymous
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il buco con l'ozono intorno (riferimento alle polo) si e' formato a causa delle emissioni nocive di co2 delle automobili,industrie...lo ozono e' uno strato dell'atmosfera che ci protegge dai raggi ultravioletti del sole, venendo a mancare, questi raggi dannosi (per la pelle perche' fanno venire anche tumori) riscaldano il pianeta causando lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento delle temperature.. .vao ben?
2007-03-13 04:57:40
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answer #6
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answered by Anonymous
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