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Mentre aspettavano nella sala di ricezione bagagli, il soldato Smith per tre volte lasciò il professore. La prima fu per aiutare un’anziana signora con la sua valigia, poi per sollevare due piccoli affinché riuscissero a vedere Babbo Natale che passava di lì e dopo per dare delle indicazioni ad una persona. Ogni volta ritornava con il sorriso sul volto.
“Dove ha imparato a comportarsi così ?” gli chiese il professore e il soldato “In guerra”.
Allora gli raccontò la sua esperienza in Vietnam; la sua missione era di pulire i campi minati. In quel tempo aveva visto come i suoi vari amici, uno dietro l’altro, trovavano la morte prematura. “Mi sono abituato a vivere passo dopo passo”, spiegò, “non sapevo mai se il successivo passo era l’ultimo; per quel motivo dovevo trarre il maggiore vantaggio possibile nel momento che alzavo un piede e tornavo ad appoggiarlo al suolo. Mi rendevo conto che ogni passo era tutta una vita”.

2007-03-12 21:56:21 · 6 risposte · inviata da Anonymous in Arte e cultura Filosofia

Nessuno può sapere cosa può succedere domani, quanto sarebbe triste il mondo se lo sapessimo.
Si perderebbe tutta l’emozione del vivere e la nostra vita sarebbe come un film che abbiamo già visto, nessuna sorpresa, nessuna emozione. Penso che sia importante vedere la vita per quella che è: una grande avventura. Alla fine non importerà chi ha accumulato più ricchezze né chi è arrivato più in alto … vuoi finire tu ?

2007-03-12 21:56:38 · update #1

6 risposte

Quel soldato ha colto l'essenza della vita... come ogni uomo, saggio, determinato o anche semplicemente fortunato dovrebbe fare.
Qualcuno ha detto che si dovrebbe vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, ma forse questa è un esagerazione che potrebbe caricarci d'ansia e annullare il beneficio di tanto entusiasmo.
Io direi semplicemente che si dovrebbe imparare a godere delle piccole come delle grandi cose, cogliere l'emozione che può darci ogni evento, ogni contatto, ogni sguardo, ogni vista, senza alterarlo con ragionamenti, raffronti o considerazioni che possano diminuirne il fascino. Vivere imparando a conoscere i nostri sentimenti altrettanto bene di come istintivamente siamo capaci di conoscere le nostre sensazioni.
La nostra sensibilità può donarci piacere allo stesso modo della nostra fisicità e certamente potenziare quest'ultima... ma soprattutto ci aiuta a vivere... che non è una cosa facile, come contrariamente si crede.
Molta gente vegeta ed è convinta di vivere. Gode di un benessere ed una felicità illusoria che prima o poi si svelerà, con effetti prevedibili.
Io credo che nella sensibilità di una persona risieda la sua "capacità di vivere"... di vivere decentemente intendo.
Oggi si tende, sbagliando, a considerare la sensibilità una debolezza: Sbagliato !!!!
E' una forza straordinaria, qualcuno ne ha la consapevolezza e vive meglio, altri lo scoprono troppo tardi e gettano alle ortiche una buona parte della propria esistenza.
Io apprezzo molto le donne (tante, la maggior parte) dotate di una spiccata sensibilità
ma considero davvero "grandi" gli uomini (assai pochi) che hanno questa fortuna a loro volta e non se ne vergognano, perchè hanno imparato a considerarla una forza e non una debolezza...
Grazie a te per averci fatto riflettere...
Italy

2007-03-12 22:30:37 · answer #1 · answered by italy_49 4 · 1 0

conteranno solo i sorrisi che gli altri ci hanno donato in risposta alla nostra mano tesa nel momento della loro difficoltà.
:-)

2007-03-13 05:00:59 · answer #2 · answered by fara 7 · 3 0

Alla fine contera' solo come hai camminato. Passi sicuri, decisi, nella giusta direzione. Uno dopo l'altro, con attenzione, avendo cura di non calpestare nessuno.
Non contera' dove ti hanno portato, ma come ci sei arrivato, in che modo sei stato un uomo.
Alla fine la tua anima dovra' essere fiera di aver abitato in quel corpo, stremato dai lunghi passi della strada della vita, che stanco si abbandona al sonno eterno, per camminare, forse per le strade del cielo..........

2007-03-13 05:16:12 · answer #3 · answered by sandy66 5 · 2 0

In un libro di Castaneda (non ricordo più quale) l'autore sta camminando su un sentiero di montagna insieme al suo insegnante, lo stregone don Juan. Ad un certo punto a Castaneda si slaccia una scarpa e quindi si ferma e si china per riallacciarla. Proprio in quel momento dalla montagna si stacca un macigno che finisce proprio dove si sarebbe trovato se avesse continuato a camminare. Sorpreso e sollevato fa notare a don Juan il colpo di fortuna, o la mano del destino che gli ha salvato la vita. Ma lo stregone gli risponde che questa volta è andata così, ma la prossima volta la scarpa slacciata potrebbe farlo fermare proprio nel punto in cui sta per cadere il macigno. Sconcertato Castaneda gli chiede allora come deve comportarsi in un caso analogo: "Allacciati la scarpa impeccabilmente" è la risposta dello stregone

2007-03-13 06:41:44 · answer #4 · answered by 4712 5 · 1 0

conteranno i passi costruttivi che sei riuscito a fare per te stesso

2007-03-13 05:18:19 · answer #5 · answered by valigaia83 5 · 1 0

alla fine sarà la fine, non importerà più nient altro.

2007-03-13 05:10:58 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

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