La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri. (Hermann Hesse)
Ditemi cosa ne pensate della solitudine, di questo fantastico mondo temuto chissà perchè da certe persone. A voi la parola
2007-03-12
14:29:19
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22 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Arte e cultura
➔ Filosofia
non mi trovo d'accordo con alcune risposte ma rispetto le vostre idee e i vostri pareri quindi sentitevi pur liberi di essere voi stessi, non c'è nessuno che vi controlla su yahoo siete voi e basta... e al limite guadagnate 2 punti...
2007-03-12
14:46:22 ·
update #1
Sono contento che questa domanda sia riuscita a far sfogare alcune persone... ma vorrei far capire che sto parlando di solitudine voluta... Grazie per le risposte sarà difficile scegliere la migliore comunque continuate a rispondere non vi fate impressionare dal numero di domande antecedenti alla vostra... non si può mai sapere...
2007-03-12
21:16:41 ·
update #2
Per ciccio 1270 Assolutamente no, non associo solitudine a indipendenza anche se un pò la solitudine la porta... Io penso che essere soli con se stessi senza bisogno di preoccuparsi del galateo, degli schemi comuni, del comportamento, ecc... sia qualcosa di fantastico.. e in quel momento una persona si sente veramente libera senza essere schiava di niente... (la solitudine secondo me non è una schiavitù)..
2007-03-13
00:49:28 ·
update #3
comunque continuate, mi piace conoscere i pareri delle persone su questo argomento
2007-03-13
00:50:32 ·
update #4
Sono una persona abbastanza indipendente e che ha un bisogno infinito dei suoi spazi, mi piace tantissimo stare da sola, e a volte mi rendo conto che addirittura quando sono con gli altri mi prendo delle pause di solitudine, quindi ad esempio mi isolo dalle conversazioni e comincio a pensare per fatti miei o me ne vado a fare un giretto da sola, e a volte molte persone pensano che non mi trovi bene in quel momento, ma non è assolutamente questo; mi trovo bene con chiunque capisca i miei silenzi e non si preoccupi di pensare che vorrei andarmene da un momento all'altro. Rileggendo ciò che ho appena scritto mi accorgo di essere in contraddizione anche con quello che posso apparire all'esterno, una grande estroversa, casinara e amica di tutti. Chi pensa questo non mi conosce bene. Il fatto è che con le mie uscite faccio ridere e mi dicono che ho un buon senso dell'umorismo, per questo mi trovano divertente. La verità è che sono molto chiusa nel mio mondo. Grazie per lo sfogo!
2007-03-12 14:56:53
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answer #1
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answered by Et le peintre 4
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Non posso essere attendibile ed equilibrato nella mia risposta, perchè la mia infanzia è stata solitudine e il solo pensiero mi inzuppa gli occhi e mi impedisce di deglutire.
Io detesto la solitudine e credo, come arthuria83, che sia una condizione disumana .
Specifico però che considero la solitudine come modo di vivere, di condurre la propria vita limitando al massimo le relazioni interpersonali, non la voglia di staccare periodicamente (come riferisce la cara ghella), che può essere una esigenza comune e abbastanza diffusa.
In solitudine si possono godere bellissimi momenti e piacevoli sensazioni, in coloro che hanno la capacità e il privilegio di "saper vivere" , ma se poi non si riesce a condividere questi valori con altre persone, credo che si perda molto del beneficio ottenuto.
E poi c'è da considerare lo stato psicologico delle persone. Quando una persona sta bene, il momento di solitudine non può certo rappresentare un pericolo, ma quando non si sta bene, quando cala il tono dell'umore e tutto appare negativo, allora ci si rifugia nella solitudine peggiore, quella che fa male, quella che rifiuta le mani tese, quella che ci consuma...
e qui la presenza degli altri conta molto poco, perchè come qualcuno tristemente ha avuto modo di sperimentare, ci si sente soli anche in mezzo a tante persone...
Italy
2007-03-12 22:51:22
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answer #2
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answered by italy_49 4
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Ci sono tanti tipi di solitudine:
c'è la solitudine coatta, contratta per abitudine o per paura, per omertà, per timidezza, per diversità, per ostracismo sociale, per differenza di ceto...
C'è la solitudine di Frodo che porta l'anello a Mordor, con tutte le implicazioni simboliche che nasconde la favolosa "invenzione" di Tolkien...
C'è la solitudine del potente, e del pazzo...
C'è una beata solitudine, come quando, d'estate, me ne vado per sentieri e in mezz'ora sbuco su uno splendido lago, e mi fermo a leggere un bel libro pensando: "Bello, non c'è nessuno!!!"
C'è la solitudine del lavoro, quando prendi decisioni importanti e la tua competenza te lo consente (pur sbagliando a volte).
C'è la solitudine dell'antipatico...
C'è la solitudine di chi ha raggiunto le vette del pensiero, che dura finchè dura l'elaborazione di un'idea, perchè poi l'uomo di pensiero vero solitamente condivide.
C'è la solitudine fantastica del bambino che si inventa giochi e amici immaginari, perchè quel giorno non gli va di giocare con altri.
C'è la solitudine del vecchio...perchè ha perso tutti ed è rimasto solo lui.
Generalmente esistono tante solitudini quante sono le persone...e così tanti momenti insieme.
Ho sofferto così tanto di solitudine, che ora nemmeno la temo...ne ho fatto in effetti una forma paradossale di forza, un ossimoro della mente.
2007-03-13 06:15:24
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answer #3
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answered by capocantiere 3
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La solitudine presenta molte sfaccettature, ma bisogna vedere se noi stiamo ad accettarla, goderla o subirla. Tutto dipende dai fattori che la provocano. Nei momenti in cui si cercano i propri spazi può essere un toccasana, libertà, respiro. Invece quando sei forzatamente solo, con i tuoi pensieri, le tue paure, i tuoi dolori e non hai nessuno con cui confidarti o a cui chiedere aiuto, si può perdere il contatto con la realtà ed entrare in un vortice di autolesionismo. Ancor peggiore, secondo me, è la solitudine subita in ambienti pieni di persone, facce che ti scrutano, ma che ti fanno sentire ancora più solo ed abbandonato a te stesso.
2007-03-12 15:50:46
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answer #4
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answered by Piuma 1
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ci sono periodi della propria vita in cui la solitudine non pesa,anzi,forse diventa necessaria....La solitudine indesiderata è quella che ci spaventa.Fa parlare da soli.Sposta i confini della realtà. Si sentono scricchiolare i mobili nel silenzio,e diventano fantasmi...voci...vento...
Dipende da come uno impara a gestirla...e ti diventa amica o nemica.
2007-03-12 14:37:58
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answer #5
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answered by kukki 1
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Terribile. Mi fa paura.
2007-03-13 08:49:13
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answer #6
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answered by Irene N 5
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probabilmente tu associ la solitudine con l'indipendenza.
2007-03-12 23:36:49
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answer #7
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answered by ciccio1706 1
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Personalmente vivo bene entrambi gli stati (solitudine e compagnia). Mi capita però di essere più sola che in compagnia, e per diversi motivi, non ultimo il disinteresse di chi ti aspetteresti vorrebbe stare in tua compagnia e alla fine ti chiama solo a Natale. Quando faccio bagni di folla mi diverto, ma non vedo l'ora di starmene di nuovo in pace coi miei pensieri.
Solitudine e compagnia direi che sono allo stesso modo due ricchezze per il nostro benessere.
2007-03-12 21:02:36
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answer #8
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answered by sara 3
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AMO la solitudine e la cerco come l'aria. Starmene da sola è il mio ossigeno.
Sono come lo scrittore Bukowski che diceva: La gente mi svuota! Per ogni ora che passo con un essere umano, devo passarne tre da solo.
Anche per me è così. Lavoro tutto il giorno a contatto con la gente, quindi appena posso cerco la solitudine.
I miei amici soffrono un po' di questa cosa, specialmente quando siamo in giro insieme e io chiedo i miei 10 minuti di stacco per andare a starmene un po' con me stessa, ma capiscono e rispettano le mie esigenze.
Solo quando sono da sola riesco a ricaricarmi e a sentirmi forte.
(Grazie per aver fatto questa domanda)
2007-03-12 20:18:57
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answer #9
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answered by Ghella 5
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E` proprio come dice Hermann Hesse e invidio un anacoreta. Se vuoi meditare, mettiti solo.
2007-03-12 16:54:13
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answer #10
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answered by giulietta 7
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