Secondo me in senso metaforico si: non sono insegnante, ma per un caso fortuito mi sono trovato solo alcuni giorni fa ad impartire alcune lezioni ad una prima di una scuola professionale; avendo 24 anni mi ricordo la mia prima liceo: timore e venerazione per i docenti. C'era margine per lo scherzo ogni tanto, ma in sostanza si faceva lezione. E ora non ditemi che il timore e' un cattivo sentimento: nel mio caso accompagnato da varie esperienze mi ha portato al rispetto. I ragazzi che mi sono trovato davanti alcuni giorni fa, sono completamente indisciplinati e irrispettosi. Capisco come loro che probabilmente oggi le prospettive lavorative non diano gran conforto e studiare o meno non segni ormai piu' una reale differenza tra il successo e l'insuccesso nella vita, come una volta forse poteva accadere, ma allora credo anche che il ruolo della scuola vada rinnovato: essa deve a mio avviso cercare di inserire socialmente i ragazzi: fargli capire che appartenere ad una societa' significa avere dei diritti come dei doveri: ed essere dentro all'edificio scolastico non deve essere da meno. Si devono rispettare delle regole: vuoi studiare? Bene; non vuoi studiare? Sei libero di spendere la tua vita come credi ma non rovinarla agli altri: prendi i tuoi 3 senza disturbare chi vuol imparare.
Questa si chiama responsabilita'... ed e' una gran bella bacchettata. E i genitori devono partecipare a questo processo, subordinando la propria autorita' a quella dei professori che a scuola sono i TUTORI dei loro figli: il che significa che tali genitori non devono permettersi ASSOLUTAMENTE di presentarsi dal prof per giustificare il figlio o scusarlo o peggio rimproverare il prof.! Cosa faranno quando il figlio andra' a lavorare in fabbrica? Andranno dal caposezione a dire "ah il mio bambino, sa deve sapere che bla bla bla"? Se non si fa cosi' non si trovano piu' punti su cui fare leva per tirare su questi ragazzi, che : hanno spesso in tasca piu' soldi degli adulti che li circondano, non hanno il minimo senso del dovere: cominciano cose che NON finiscono mai. Un uomo deve essere padrone di se stesso e sapersela cavare nella vita. La scuola deve insegnare questo. Quando avra', anche con metodi coercitivi, con l-imposizione, responsabilizzato un ragazzo, avra' fatto gia' il suo dovere. Ovviamente l'insegnamento non venga meno: anche se odiato avra' negli anni futuri la capacita' di far fiorire la personalita' dell'individuo e fargli assaporare le cose piu' belle della vita.
2007-03-11 20:15:59
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answer #1
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answered by Anonymous
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è meglio di no, assolutamente. i bambini di oggi hanno già i loro problemi, dovuti ad un contesto sociale inappropriato: oggi più di ieri in famiglia si vive il disagio, causato dal rapporto con i genitori o dal non rapporto con essi; causato dalla condizione sociale, da amicizie non proprio controllate. ritornare indietro significa regredire, dato che quello non era un metodo di insegnamento, ma di repressione. si adottava con i ragazzi troppo "vivaci"; quelli di oggi (certo solo alcuni) non sono vivaci, sono quasi pazzi (da quello che si sente in tv); non serve la bacchetta, ma uno psicologo.
2007-03-11 19:59:38
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answer #2
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answered by sa_morv 4
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ciao,
concordo in parte con Valentina,
io ho 25 anni e per me è la stessa cosa, anzi ho un ottimo rapporto con alcuni miei vecchi insegnanti.
Però c'è da dire che mio fratello che ha 15 anni e che sta facendo la mia stessa scuola e ha più o meno i miei insegnanti è un po' diverso, mi racconta di quello che succede a scuola, e la cosa mi piace poco, premetto che lui ha la media del 9 ma gli insegnanti sono un po' più tolleranti di qualche hanno fa.
Indubbiamente però la famiglia fa il 90% del danno se non segue il ragazzo, purtroppo, anchio posso raccontare di essere andato al funerale di un mio compagno che 3 anni fa l'hanno ritrovato accoltellato per problemi di spaccio, e di un altro che ha già una condanna di 5 anni che sta scontando
x icedark
ti posso dire che in molte famiglie, quando arriva la convocazione da parte della scuola per parlare con i genitori, il pensiero non è "cosa ha combinato mio figlio sentiamo un po' cosa mi dicono, grazie scula che mi avvisi" ma è " perchè vengono a disturbarmi, hanno preso di mira mio figlio"
2007-03-11 20:47:31
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answer #3
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answered by ale_e_g 4
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Direi proprio di no. Ma dico anche che sono i giovani a non essere adeguati: nel senso che troppo spesso le famiglie, cioè i genitori, non sono stati in grado di educarli.
Agli insegnanti va riconosciuto il rispetto che meritano anche attraverso uno stipendio dignitoso.
2007-03-11 19:59:21
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answer #4
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answered by elival64 6
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nn si può assolutamente permettere ad alcuno di usare violenza sugli altri, soprattutto nell'esercizio delle proprie funzioni, soprattutto quando si è pubblici ufficiali. la scuola pubblica dovrebbe riflettere i valori della società, e la nostra società al momento nn contempla come metodo educativo o correttivo la violenza, nemmeno nelle carceri, nemeno per gli assassini. figuriamoci per dei ragazzini che vanno a scuola!
il sistema scolastico è obsoleto, nn vengono sviluppati metodi d'apprendimento adeguati a delle generazioni abituate a certi tipi di stimoli, gli insegnanti nn sempre sono all'altezza del loro compito. quanti ragazzi sentiamo che si lamentano dei loro insegnanti?!
è vero che le bacchettate sulle mani farebbero comodo a certi insegnanti e forse anche a certi genitori. un modo per zittire sia la parola che il comportamento. i problemi si affrontano diversamente, nn con la violenza o con la minaccia della violenza - anche se minima.
2007-03-12 03:58:28
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answer #5
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answered by gone 4
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sapessi quante ne ho prese io di bacchettate sulle mani.
Il problema della scuola d'oggi penso siano:
- i genitori (troppo permissivi e troppo protettivi)
- gli psicologi (che anni fa protestavano contro ogni tipo di punizione come sospensioni, punizioni, note, esami di riparazione, ecc...)
è logico che da un letto di bambagia così si è scatenato il putiferio che tutti oggi conosciamo.
Quando andavo alle medie io nessuno (e dico nessuno) poteva azzardarsi di schernire un prof.
La ritenevano una scuola severa!!!
Mah, questione di punti di vista.
Ora prendetevi i frutti del vostro lavoro!!!!!
2007-03-11 20:28:47
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answer #6
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answered by Milena 5
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un po' ed un po'.... abbiamo un corpo insegnante disamorato e demoralizzato, ed anche studenti indisciplinati, riottosi ed intrattabili; certo che le punizioni corporali non sono educative, ma qualcosa si dovrà pur fare per recuperare e rendere alla scuola quel ruolo di "maestra" che le compete.
la cosa importante è che si capisca che costruire il futuro del paese non è retorica ma un impegno serio... da parte di tutti......
2007-03-11 20:01:14
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answer #7
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answered by Abba 6
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Il primo disastro lo fanno i genitori a casa, spiacente.
Io sono arrivata a 23 anni senza neanche mai provare una sigaretta, con un solo partner con cui convivo, con buoni voti e la testa sulle spalle.
E non sono superman né vengo da una famiglia cattolica o ipermoralista. Mentre molti miei compagni sono ridotti in un modo irriconoscibile. Naturalmente avevamo gli stessi insegnanti.
Fai un pó te...
2007-03-11 19:57:33
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answer #8
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answered by L'utente col puntino 6
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io l'ho vissuta e in certi momenti con certe notizie direi subito sì, ma si può ottenere lo stesso risultato con altre maniere visto che non tutti sono uguali
2007-03-11 23:27:19
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answer #9
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answered by farfalla 5
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perché mai dovrebbe tornare?
perché mai un insegnante dovrebbe arrivare ad usare la violenza fisica sugli alunni? perché non è in grado di farsi rispettare? se un bambino o un ragazzo si comportano male, si può parlare con loro, o con i loro genitori, o direttamente col preside se sono particolarmente "irrecuperabili"... ma arrivare ad usa la forza/violenza mi sembra fuori luogo
@valentina: non c'è da vantarsi molto ad aver avuto un solo compagno. c'è chi è stato più sfortunato di te (o più fortunato, a seconda dei punti di vista ^^) e non ha trovato subito quello giusto
2007-03-11 20:05:32
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answer #10
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answered by Anonymous
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