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7 risposte

In bronzo? Sei sicuro?

Un bronzo sul mito del Laocoonte l'ha fatto Giorgio Martini, ma forse tu ti riferisci alla copia in bronzo, realizzata dal Primaticcio, del gruppo marmoreo attribuito ad Agesandro, Atenodoro e Polidoro di Rodi! In tal caso guarda che non si tratta dell'originale.
Cerca su Google la foto di quello del Martini e vedi se è quello che cercavi.

Dimenticavo le date:
Bronzo del Primaticcio - 1540 ca.
Originale in marmo del trio di Rodi - probabilmente tra il 20 e il 40 a.C.
Errata corrige: la statua in bronzo del Martini che mi ricordavo non è del Laocoonte ma di un "domatore di serpenti". Ha però scolpito anche il Laocoonte, ma la statua non è in bronzo!

Si, penso proprio che tu stia cercando l'opera del Primaticcio, cercala e poi facci sapere.


PS
Perchè pollice verso contro la mia risposta? Non fraintendete, a me non frega niente, però, cavolo, sono l'unico che ha letto che la statua doveva essere di bronzo! Tutti a ripetere sempre le stesse due o tre cazzate su una delle statue più famose del mondo e nessuno che si è accorto che il Laocoonte celebre è in marmo! Come minimo merito una statua in marmo anche io!

2007-03-11 08:54:36 · answer #1 · answered by Anonymous · 2 1

Il gruppo del Laocoonte e i suoi figli pervenutoci (e conservato attualmente nei Musei Vaticani a Roma) è una copia romana in marmo dell'originale in bronzo di età ellenistica (si stima intorno al 30 a.C.) eseguito dagli artisti di Rodi Hagesandros, Athenodoros e Polydoros. A favore della datazione vi sarebbero testimonianze epigrafiche e la descrizione dell'episodio mitologico data da Virgilio nell'Eneide.

2007-03-11 16:04:55 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

La statua è attribuita da Plinio il vecchio a tre scultori provenienti da Rodi: Agesandro, Atenodoro e Polidoro.
databile fra il 160 e 20 AC.
dipiù, ninsò!
Ciao
PhP

2007-03-11 15:57:09 · answer #3 · answered by PhP 3 · 1 0

la statua in bronzo del Laocoonte e' detto anche il" Laocoonte nero" ed e' una copia del famoso gruppo marmoreo. Fu lavorato nel 1543 dal Primaticcio , pittore di corte del re di Francia , per Francesco I .Dal novembre scorso e' esposto presso i Musei Vaticani . E' un evento unico in quanto non era mai uscito dal castello rinascimentale di Fontainebleau ,antica dimora dei sovrani di Francia . Ho trovato informazioni utili e complete all'indirizzo che ti allego. Buon lavoro !

2007-03-12 20:57:35 · answer #4 · answered by chida864 3 · 0 0

La statua è attribuita da Plinio il vecchio a tre scultori provenienti da Rodi: Agesandro, Atenodoro e Polidoro.

Varie date sono state proposte per questa statua, dal 160 al 20 a.C.. Alcune iscrizioni trovate a Lindos, sull'isola di Rodi fanno risalire la presenza di Agesandro e Atenedoro ad un periodo successivo al 42 a.C., ed in questo modo la data più probabile per la creazione del Laocoonte deve essere compresa tra il 40 ed il 20 a.C..

La statua, che probabilmente fu commissionata in origine per la casa di qualche ricco romano, fu trovata nel 1506 scavando nelle vicinanze della Domus Aurea di Nerone (54 - 68) ed è anche possibile che la statua sia appartenuta allo stesso Nerone. La statua fu acquistata subito dopo la scoperta dal papa Giulio II, che era un appassionato classicista, e fu sistemata nel Giardino del Belvedere che ora fa parte dei Musei vaticani.

credo che sia tutto!!!ciao!!!

2007-03-12 08:11:43 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

Il Laocoonte fu scoperto scavando in una vigna di Roma, in una fredda mattina del febbraio 1506.

Immediatamente papa Giulio II mandò sul posto il suo architetto Giuliano da Sangallo e Michelangelo. Ed essi non ebbero dubbi: quello era il famoso gruppo scultoreo che Plinio il Vecchio aveva visto e descritto nel palazzo di Tito, l’imperatore romano che distrusse Gerusalemme nel 70 dopo Cristo.

Un mese dopo il Laocoonte era in Vaticano per volontà del papa: primo di una collezione di capolavori che sarebbe poi divenuta museo pontificio. Datato tra il 40 e il 20 avanti Cristo, ha per autori tre scultori dell’isola di Rodi: Athanodoro, Agesandro e Polidoro.

Laocoonte era il sacerdote di T.roia che aveva intuito l’inganno del cavallo di legno con cui i greci stavano per impadronirsi della città. Ma prima che egli potesse avvertire i suoi concittadini, due serpenti mandati dagli dei nemici uccisero lui e i suoi due figli.

Dal suo sacrificio derivarono quindi la caduta di T.roia e la fuga di Enea verso le coste italiane, dove i suoi discendenti fondarono Roma: l’epopea celebrata da Virgilio nell’Eneide.

Come fondatore della nuova Roma cristiana, papa Giulio II giudicò quindi “provvidenziale” la scoperta del Laocoonte. Collocò la statua nel cortile del Belvedere, sul livello più alto del colle Vaticano, nel nuovo complesso architettonico disegnato dal Bramante sul modello del tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina. E presto affiancò al Laocoonte altri capolavori antichi già in suo possesso, tra i quali l’Apollo del Belvedere.

Sugli artisti che Giulio II chiamò a lavorare in Vaticano – e anche su molti artisti dei secoli successivi – quelle statue ebbero un impatto straordinario.

Il profeta Giona che domina la volta della Cappella Sistina affrescata da Michelangelo ha nel Laocoonte il suo modello.

Anche il Cristo del Giudizio Universale dipinto dallo stesso Michelangelo ha il corpo del Laocoonte e il volto dell’Apollo del Belvedere.

Ma non si tratta di similitudini solo di forma. L’arte classica che prorompe nell’arte rinascimentale riflette una visione di Chiesa che rappacifica il popolo di Dio e i pagani, che affianca i profeti dell’Antico Testamento alle sibille, che mostra i grandi pensatori antichi in cammino verso la Città di Dio. La “Scuola di Atene” affrescata da Raffaello nelle Stanze Vaticane non solo raccoglie i filosofi sotto le volte dell’erigenda nuova basilica di San Pietro, ma li colloca di fronte alla “Disputa del Santissimo Sacramento”, anzi, sembra farli muovere verso l’altare con l’ostia consacrata e la Trinità e la Chiesa terrena e celeste.

Il pagano Laocoonte è parte essenziale di questa visione di Chiesa.

Che è la stessa di Benedetto XVI.

2007-03-11 16:07:54 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

so solo che era della scuola di Rodi

2007-03-11 15:54:44 · answer #7 · answered by Milyyyy 3 · 0 0

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