La bontà è il desiderio di volere il bene per gli altri.
La stupidità è nel non VOLERSI rendere conto della realtà che ci circonda: fare, cioè, del bene tanto per farlo, per pigrizia ideologica, per poter dire "sì, ho sbagliato, ma era per fare del bene", e pensare così di essere affrancati da ogni ulteriore responsabilità.
Due cose - due tipi di persone - completamente diverse: una VUOLE il bene ultimo del prossimo, e fa ben attenzione a raggiungere questo preciso risultato. L'altra è essenzialmente preoccupata per la PROPRIA immagine e, essendo anche pigra, compie azioni universalmente considerate "buone" senza farsi carico e responsabilità del loro risultato, della loro reale destinazione.
Sei buona se il tuo obbiettivo è l'ALTRO, il prossimo.
Sei stupida se il tuo obbiettivo è non impegnarti, traendone il massimo risultato in termini d'immagine esterna.
E' la tua INTENZIONE, il confine.
Buona serata, e buone cose.
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2007-03-11 08:33:33
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answer #1
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answered by Ariel 6
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Per me il grosso errore è uno..le persone buone sn considerate sceme...!!cioè nn dovrebbe essere cosi..ma putroppo sto mondo nn è tanto normale!!
TE SEI BUONA..NN SCEMA!!BACI
2007-03-11 15:22:56
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answer #2
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answered by CharlieBrown 5
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bella domanda....
a volte si ha bisogno di credere così tanto alla buona fede degli altri che si diventa fessacchiotti...
il confine nn so quale sia, ma di sicuro è facile cadere nella stupidità, ma nn la propia bensì in quella degli altri che cercano sempre di approffitare di tutto e tutti....
tranquilla capita a tanti purtroppo di sentirsi come te....
ciaooooo
2007-03-11 15:33:09
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answer #3
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answered by pesciolina 4
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Ti posso dire solo una cosa. Quando ero molto giovane ero esageratamente disponibile e buona con gli altri. Ero solita perdonare amiche e compagne di classe che mi facevano delle cattiverie, in parole povere porgevo l'altra guancia. Ma non dicevano che sono buona, dicevano che sono tonta.
Da quando ho imparato a reagire e a scansare i rompiballe, mi rispettano molto di più... Ah, a proposito... ogni tanto darle un po' indietro non è poi così male ... magari è la volta buona che la piantano ...
Nella vita è proprio così: troppo buoni = ********.
Il confine tra bontà e stupidità è comunque molto soggettivo e cambia con l'esperienza. Se ascolti la tua coscienza, difficilmente sbagli.
2007-03-11 15:29:00
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answer #4
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answered by Serena 4
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Ricordo una bella definizione del tuo dilemma nel film di De Crescenzo "Così parlò Bellavista". L'autore catalogava quattro diverse condizioni dell'essere umano, ognuna delle quali giace sui quattro quadranti del piano cartesiano. A partire dal primo riquadro a destra in alto e a proseguire in senso orario, troviamo coloro che fanno bene per se e bene per gli altri, e potrebbero essere definiti intelligenti. Poi c'è chi fa male a se e bene agli altri, catalogato come santo. C'è chi fa bene a se stesso e male agli altri, nella categoria egoisti. Per ultimo c'è lo stupido, che fa male a se e male agli altri.
Se ti riconosci nel primo quadro sei a posto.
2007-03-12 10:43:34
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answer #5
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answered by . 6
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Secondo me semplifichiamo molto quando si parla di buono o cattivo, penso che in realta ognuno di noi abbia una terza possibilità di "essere" in certe situazioni, e cioè essere "giusti", è sicuramente la via piu complicata, piu dura, piu difficile. Perdonare poi è una parola davvero grossa secondo me, facendo un semplice ragionamento, se perdono ho il potere di giudicare, se giudico ho il potere di condannare.
Apparte tutto questo mio ragionamento assolutamente personale, comunque, secondo a volte essere buoni è essere stupidi, è stupido la madre che per bonta concede ogni cosa al figlio/a creandole poi una vita dura nel momento che mancherà, è stupida la ragazza che per bonta concede un bacio ad un'uomo anche se non è interessata a lui (vale anche il contrario ovviamente). Molte volte per bonta si è cattivi, cosi come molte volte per cattiveria si è buoni... La cosa migliore è essere giusti. Ma solo un dio puo esserlo, quindi, cerca solo di essere cio che sei....
Ciao
2007-03-11 17:59:34
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answer #6
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answered by beppeXM 2
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Il confine è dato dalla capacità di fermarsi prima che la bontà sconfini nell'autolesionismo.
La bontà spesso viene usata dagli altri per approfittarsene a tempo indeterminato, certi che si verrà sempre perdonati.
Siamo noi che dobbiamo porre quel termine quando risulta evidente che certe persone sono capaci solo di ferire.
2007-03-11 16:52:56
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answer #7
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answered by Anonymous
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La differenza la fa il destinatario e l'uso che si fa della bontà: c'è la bontà ben riposta, che viene percepita come un dono e a cui si risponde con gratitudine, la bontà mal riposta, che è vista come stupidità e quella di frontiera, la bontà come scommessa, dove è ben chiara la posta in gioco, quella che gratifica o fa sentire stupido non chi è buono ma chi lo delude. E' la bontà condizionata ai risultati di chi si propone di cambiare l'altro di cui parla Ariel.
2007-03-11 15:57:52
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answer #8
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answered by Lino41 6
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un crine di cavallo
2007-03-12 10:51:45
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answer #9
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answered by claudiosegale 5
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Il confine sta nell'evitare che gli altri s'approfittino !
2007-03-12 09:05:04
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answer #10
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answered by Frank 5
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