ok...vediamo se ti posso aiutare:
la poesia è fondamentalmente un pianto che il poeta fa triste perchè la quercia viene abbattuta e ognuno porta via un fascio di legni.
all'inizio lui cerca l'ombra di questa quercia grande che nn c'è più,non è più un riparo fresco e ombroso per nessuno...
le sono stati tagliati anche i rami che erano carichi di piccoli nidi di uccelli...come una madre che raccoglie su di se tra le sue braccia tanti figli...e poi la parte più triste è l'immagine di quella capinera che vola verso il suo nido e non lo trova perchè gli uomini le hanno abbattuto la quercia,quindi la casa.
è un pò un simbolo di tristezza,di solitudine e di ingiustizia quasi questa poesia...ci sono gli uccellini che vivono su questa quercia grande,sicura,accogliente che viene fatta a pezzi dalll'uomo...e c'è quella capinera che ora non ha più una casa e vola in cerca di un nido che ora non c'è più.
spero di averti dato un pò di spunti per il tuo commento.ciao
2007-03-11 08:33:19
·
answer #1
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera
che cerca il nido che non troverà .
________________
Commento:
Quanta tristezza nel recitarla e nel guardare quell’immagine: era una grande quercia abbattuta e intorno i bambini la guardavano con occhi tristi , ma ancor più tristi gli uccelli che volandovi sopra non trovavano più il loro nido. Non so dove ho letto che le poesie sono ali di uccelli che volano liberi nel cielo e si posano sui rami degli alberi in cerca di ristoro.Quindi la quercia caduta di Pascoli rappresentava il ruolo di generosa ospite di numerosi nidi e ora non serve a niente il riconoscimento tardivo e le lodi di chi forse non ha apprezzato tanto “bene”perchè intanto tutti approfittano della sua legna.Rileggendo questa poesia,dopo tanto tempo,le sensazioni sono le stesse : la tristezza ha preso di nuovo il sopravvento,forse perchè sono cresciuta apprezzando le meraviglie della natura e nella mia infanzia il legame con il “verde” è stato molto forte . Ho sempre saputo che il culto degli alberi,che dominano l’ecosistema per le loro dimensioni e per la lunga durata di vita,ha origini antichissime e tale forma di culto si ritrova in tutte le civiltà e rappresenta un elemento importante in varie religioni. Inoltre gli alberi rivestono notevole importanza nell’economia, offrono oasi di bellezza che deliziano lo sguardo ma anche lo spirito.Ho provato e provo serenità nel guardare un albero fiorito e senso di rispetto di fronte ad un albero maestoso come la quercia appunto, che non è come gli esseri umani che non fanno del bene perchè non sopportano l’ingratitudine: questo grande albero, diffuso nelle foreste d’Europa è invece dispensiere di ghiande molto gradite ai suini, di legno pesante e duro usato soprattutto per ardere il fuoco.Inoltre le querce non sono infestate che raramente dal vischio, pianta con fiori apetali che vive da parassita sui rami di alcuni alberi, da qui il significato religioso attribuito al vischio quercino da parte degli antichi druidi celtici che gli conferiscono proprietà medicinali e poteri magici. L’albero è fonte di vita ed è forse il simbolo dell’esperienza umana con il suo ciclo annuale di crescita che dipende dalla temperatura e dalla lunghezza del giorno. In primavera compaiono le foglie e inizia la fotosintesi, per tutta l’estate continua quest’attività , in autunno la distruzione di clorofilla e la presenza di altri pigmenti provoca il cambiamento del colore della foglia fino a farle cadere portando l’albero alla dormienza invernale.Indispensabili per il consolidamento del suolo, per rallentare l’azione del vento, per regolare l’umidità atmosferica, gli alberi sono legati alla nostra storia quotidiana, sono un punto di riferimento, segnano confini.Sono testimoni di eventi e segnali di vicende sociali e culturali: ancora oggi quando nasce un bambino in alcune città si usa piantare un albero.In Africa si crede che l’albero sia protagonista della creazione del mondo e che contiene forza materiale e spirituale, è il punto in cui ci si ritrova per incontrarsi, per chiacchierare e prendere decisioni, è il principio della vita e organizza il quotidiano.E’ espressione di armonia: “gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto” diceva Tagore.E’ emozionante pensare che gli alberi siano testimoni silenziosi di tanta vita, suoni, colori, vicende.......vegliano sulla storia sulle stagioni, sulle gioie e sventure degli uomini......ecco perchè non riesco a dimenticare quella quercia caduta raffigurata sul mio libro e mi sento in dovere nei confronti delle generazioni future di preservare quest’immagine di immortalità .
2007-03-13 15:33:37
·
answer #2
·
answered by Irene N 5
·
0⤊
0⤋
questa è un'opinione ma modificala come ti serve ;)
http://www.ciao.it/Quercia__Opinione_573272
2007-03-11 06:43:49
·
answer #3
·
answered by Yle * 5
·
0⤊
0⤋
prima di tutto, si dovrebbe chiedere perfavore e magari si ringrazia, ok??
poi...usi internet per farti aiutare e non per cercarti la poesia? Certo che sei strana :)
Testo:
Dov’era l’ombra, or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto... d’una capinera
che cerca il nido che non troverà .
prova a cercare il commento: http://www.arteinrete.it
2007-03-11 06:40:58
·
answer #4
·
answered by koccynellina 6
·
1⤊
1⤋