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Gv 20,19-29

Tra le apparizioni di Gesù Risorto narrate da Giovanni quella di Gesù ai discepoli riuniti nel cenacolo, a detta dei commentatori, risulta la più importante.

In ordine al nostro tema che è la "Pace", si evidenzia qui un fatto che c'interessa esistenzialmente: la "presenza" di Gesù è apportatrice di pace, così come la sua "assenza" crea disagio, scontento e l'insabbiarsi nell'incredulità che è l'opposto di uno stato di pacificazione del cuore e della vita.

Non interessa all'evangelista il racconto cronologico e puntuale dei fatti perché rielabora il materiale narrativo della tradizione in modo da farne emergere e puntualizzare i cardini catechetico-teologici.

A noi la lettura in chiave esistenziale.

Cogliamo anzitutto le due parti del brano: la prima (Gv 20,19-23) con l'apparizione di Gesù, mentre è assente Tommaso, la seconda (Gv 20,24-29) quando Tommaso è presente.

2007-03-10 09:34:31 · 6 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

Notiamo che la figura di Tommaso, prima con gli altri discepoli e poi con Gesù, è caratteristica ed esclusiva del vangelo giovanneo.

c. 20,19a La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro.

C'è un'indicazione temporale e spaziale. Nello stesso giorno in cui all'alba Gesù è comparso a Maria di Magdala, compare ai discepoli che stavano nel cenacolo, preda della paura. Adesso è sera. L'indicazione delle "porte chiuse" dice che il corpo di Gesù che le attraversa è un corpo glorioso, con qualità sovrumane.

v. 19a-20 Disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Mostrandosi ai suoi, il Signore, anzitutto, dà loro il saluto della pace che non solo era caro agli Ebrei (cf Gdc 6,23; 19,20; Lc 10,5) ma, sulla sua bocca, acquista il senso di un saluto messianico.

2007-03-10 09:35:24 · update #1

Acquista, in questo momento, una pienezza del tutto unica: è la pace che Gesù ci ha conquistato risorgendo dopo aver "ucciso l'inimicizia sulla croce". La pace "non come la dà il mondo" coincide col dono della salvezza. Ce l'aveva detto: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace [...]. Non si turbi il vostro cuore (Gv 14,27). Un'altra osservazione. La pace di Gesù si coniuga con la gioia che è "vedere il Signore" lì, in mezzo a loro.

v. 21-22 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch`io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;

È importante la ripetizione : "Pace a voi". Sottolinea come la nuova vita che Egli ci ha ottenuto con la sua morte e resurrezione è una vita segnata da un ben-ESSERE profondo e umano-divino, tale da essere annunciato, comunicato e portato agli altri. Se Lui, il Signore, è stato mandato dal Padre a portare "pace agli uomini" amati da Dio,

2007-03-10 09:36:09 · update #2

Egli stesso poi manda i discepoli (dunque anche noi!) a recare la lieta notizia che è pace. E l'evento è di tale forza che occorre sia sigillato dallo Spirito Santo. È ricevendolo per "insufflazione" dalla bocca del Risorto che i discepoli e pure noi, oggi, (riceviamo lo Spirito Santo nel battesimo e più ancora nella cresima) siamo "consacrati" araldi del Risorto in ordine proprio a questo vivere e portare la pace del Signore al mondo.
Attenzione! Il gesto di insufflare lo Spirito Santo ricorda quello del Creatore che insufflò nelle narici di Adamo l'alito di vita (cf Gen 2,7). La Pace del Risorto è dunque legata alla NUOVA CREAZIONE. Sarà importante da meditare!
Qui non ci fermiamo sul conferimento della missione di perdonare i peccati. Solo la vediamo collegata al tema della pace perché non c'è pace dove non si crede al perdono di Dio, alla sua misericordia.
v. 26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c`era con loro anche Tommaso.

2007-03-10 09:40:23 · update #3

Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Si riporta la comparsa di Gesù allo stesso modo. Nuovamente Egli saluta dicendo: Pace a voi. È l'ottavo giorno della settimana, anticipazione del giorno del Signore. Con loro ora è anche Tommaso.

Lo incontriamo in Gv 11,16 immediatamente prima della resurrezione di Lazzaro, è colui che aveva ascoltato Gesù dire: "Del luogo dove vado voi conoscete la via" e aveva ribattuto: "Signore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?". Al che Gesù aveva risposto: "Io sono la via, la verità, la vita" (Gv 14,5-6).

v. 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
La condiscendenza di Gesù viene espressa da qel suo invito a "toccare" e a "vedere". Concede cioè a Tommaso di contattarlo lì a livello sensibile ed emozionale, ma per afferrarlo a livelli più profondi:

2007-03-10 09:41:10 · update #4

"Smettila di essere incredulo, e diventa uomo di fede, dunque l'uomo che Dio ha progettato che tu sia.

v. 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».

Qui c'imbattiamo nella "confessione di fede esplicita nella divinità di Gesù: la più alta di tutto il vangelo" (G.Zevini). Sono diverse le professioni di fede ricorrenti nel vangelo di Giovanni (1,49; 4,42; 6,69; 9, 38; 11,27; 16,30; 20,16). Questa ne costituisce la conclusione ma si rivela quella culminante.

v. 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Giovanni non riporta il "vertice" del discorso della montagna che sono le beatitudini riferite da Matteo e da Luca, ma questa conclusione dell'incontro coi discepoli dopo la resurrezione è una grande importantissima beatitudine. Il tema della pace ne è attraversato interamente. Io sono pacificato in profondità nella misura in cui credo che, in concreto, Dio mi ama.

2007-03-10 09:41:55 · update #5

E ciò significa: mi fido pienamente di quel Dio che per il primo ha preso l'iniziativa di AMARMI (cf 1Gv 4,19).

In una situazione socio-culturale come la nostra, segnata da un grande affievolimento di fede, si tratta di prendere coscienza proprio di questo.

La pace di Cristo Risorto irradia da quelle sue piaghe ardenti e splendenti, da cui ancora sgorga sangue acqua e luce: sostanzialmente si tratta davvero di una NUOVA CREAZIONE.

Se io sono redento e fatto continuamente nuovo da Lui, come posso attardarmi tra le cose decrepite che sono legate alle mie voglie egoistiche, al mio "nicchiare" circa un mondo da ricostruire?
ì, il Signore concede anche a me di "toccare" le sue piaghe tramite i sacramenti. Vuole fino in fondo la mia pace che è tessuta con la grazia del suo mistero pasquale, ma mi vuole robusto e beato in una fede che non giocherella con emozionalismi o altro.

2007-03-10 09:42:30 · update #6

Oggi, più che mai, bisogna impiantare di nuovo la fede, nella terra di una cultura nuova, impregnata di pace perché fatta da uomini pacificati perché cristificati.

* Com'è la mia pace? Su che cosa si basa?
* È la fede la radice della mia pace?
* Sono di quelli che esigono "segni" o altro per credere o mi lancio nella fede pasquale, nella fede che nasce dalle piaghe luminose di Gesù morto e risorto per me?



In un luogo di quiete e silenzio visualizzo il cenacolo e le due apparizioni di Gesù. Soprattutto la seconda.

M'identifico con Tommaso. Sento dette a me le parole di Gesù a lui. Poi lascio che il cuore "viva" e adori. Sono qui a risponderti, Signore, con lo stesso ardente atto di fede di Tommaso: Signore mio e Dio mio!

Questa lectio non è mia, ma mi è piaciuta molto.
.sanbiagio.org per chi desiderasse meditarne altre. Vi va di dire la vostra?
Ciao e buona vita

2007-03-10 09:43:48 · update #7

Papavero mi dispiace ma la tua esegesi è viziata da traduzioni errate e non riconosciute da nessuna Confessione cristiana. Anche l'idea che presenti di Gesù non è cristiana, in quanto Egli è la seconda persona della SS Trinità e quindi divino.
“.. all’Iddio mio e Iddio vostro”. traduzione errata e manipolata. La traduzione corretta è:
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro»

per il resto Adamo è una metafora usata dallo scrittore biblico per esprimere un concetto spirituale, Gesù di Nazaret è stato un uomo che ha camminato sulla Terra, ma uomo divino, e la sua resurrezione è il sigillo su questo.
La parola di Dio non cambierà mai, peccato che voi la manipoliate con false traduzioni, quando vuoi affronatre seriamenre l'argomento non hai che da scrivermi sulla mia mail...

fonti
TOB Traduction oecumenique de la Bible
The new Jerome biblical commentary

2007-03-11 06:58:26 · update #8

6 risposte

Ho avuto bisogno di segni, ho trovato domande, ho avuto risposte, ho incontrato. Anch'io posso dire MIO SIGNORE E MIO DIO. Spero che la gioia che provo nel chiamarlo così mi accompagni per tutta la vita e oltre.

Mio Signore, padrone della mia anima, padrone del mio cuore, a Te sono legata come un filo intorno alle tue dita, a Te che dipani i miei giorni e guardandoli li riempi della Tua luce.
Mio Signore, sposo prediletto, ti attendo con ansia nelle veglie notturne.
Mio Signore, nel lavoro quotidiano il pensiero di Te mi apre al canto.
Mio Dio, creatore della mia carne, creatore della mia anima che come dono supremo hai voluto rendere a Te somigliante.
Mio Dio, mio TUTTO.

grazie Ste e scusami ma Suor Maria Pia mi fa sempre quest'effetto.
Pace nel Signore

2007-03-10 10:53:31 · answer #1 · answered by Chorus 5 · 1 0

Proveniente da una famiglia cristiana cattolica ho vissuto fino all'adolescenza inoltrata una tiepida fede. Ma un giorno e' arrivato lo scossone...alle mie orecchie l'invito del Signore:
-Metti qui la tua mano nel mio costato..."

Il giorno del battesimo del mio figliolo,ora gia' adulto,al momento del commiato il parroco ci regalo' un libro:Cristo e' vivo di Michel Quoist,era alla sua prima edizione,ora purtroppo la S.Paolo non lo stampa più...peccato.
Lessi qualche pagina,sul principio non mi piacque e lo misi in libreria...
Dopo qualche anno,il bambino era un poco cresciuto,rilessi con calma assaporando parola per parola il libro...Che spettacolo,come se avessi acquistato un occhio in più..ed infatti il Signore mi aveva donato in quell'istante cio' che mi mancava:La Fede adulta.
Tralascio il travaglio interiore e la "fatica"sopportata e che ancora sopporto nel tentativo di interpretare e modificare il cammino intrapreso... per compiere la Sua Volontà.
Ma la Pace regalata dall' Incontro con Cristo mi ha ripagata e mi ripaga di tutti i sacrifici.
Grazie Signore mi hai chiamata e voluta...eccomi Mio Signore e mio Dio ora tocca a Te condurmi dove Tu vuoi,io Ti posso dire solo Grazie.

P.S. Scusa scrivo mentre traffico in cucina,così mi sono accorta di non aver salutato e augurato buona domenica. Ciao

2007-03-11 07:26:50 · answer #2 · answered by Mimì 7 · 2 0

si,la Presenza di Gesù è Pace,ma Giovanni Lo presenta come LUCE,e precisamente nel famoso Prologo
per me è più importante vivere Gesù come LUCE della mia vita,poi la Pace è solo una conseguenza
se metti la tua vita alla Luce del Vangelo,automaticamente la Pace è quello che segue nel tuo spirito
senza la Luce di Gesù nella mia vita non sarei in grado di fare scelte che mi portino la Pace
io la penso così
Ciao e buona vita anche a te!
:)

2007-03-11 09:06:31 · answer #3 · answered by aliénor 6 · 1 0

La mia pace si basa sulla fede vissuta cercando di rinnovarmi giorno dopo giorno per non incorrere ad essere abitudinaria nelle mie azioni e frequentazioni pratiche nei riti e nella preghiera. Alla mia età sento che più mi avvicino all'arrivo, (ho sempre la mia valigia pronta (...)) e più sono in pace con me stessa perchè cerco di fare la Sua volontà non sempre facile, anzi molto imperfetta! Ma nel contempo soffro perchè dolorosamente cosciente di come le persone precipitino sempre più in basso verso l'abisso eterno. Incredibile quanto stia precipitando questa povera umanità! Pover'uomo che non sa guardare più il Cielo da dove proviene! Sempre più menefreghista, volgare, egoista, prepotente, abominevole.....del resto Gesù l'aveva predetto: al mio ritorno troverò la fede sulla terra?
Povero Gesù, per quanta gente sei morto invano sulla Croce!!!Come vorrei amarti più ancora per tutti questi!

2007-03-10 18:26:54 · answer #4 · answered by maria p 5 · 1 1

Divinità di Gesù?

Rivolgendosi al risuscitato Gesù, l’apostolo Tommaso esclamò: “Mio Signore e mio Dio!” (Giovanni 20:28) Questo e altri episodi ‘furono scritti affinché crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio’. E Tommaso non stava contraddicendo Gesù, che aveva mandato a dire ai Suoi discepoli: “Io ascendo . . . all’Iddio mio e Iddio vostro”. (Giovanni 20:17, 30, 31) Perciò Tommaso non pensava che Gesù fosse l’Iddio Onnipotente. Tommaso può essersi rivolto a Gesù con l’espressione “mio Dio” nel senso che Cristo è “un dio”, pur non essendo Colui che è definito “il solo vero Dio”. (Giovanni 1:1; 17:1-3) Oppure, dicendo “mio Dio”, Tommaso può aver inteso riconoscere Gesù quale Portavoce e Rappresentante di Dio, così come altri si erano rivolti a un messaggero angelico come se fosse Geova. — Confronta Genesi 18:1-5, 22-33; 31:11-13; 32:24-30; Giudici 2:1-5; 6:11-15; 13:20-22.

Secondo la Bibbia, quindi, Gesù ebbe un’esistenza preumana come Parola. Quand’era sulla terra non fu un uomo-Dio. Fu in tutto e per tutto un essere umano, benché perfetto, così come in origine lo era Adamo. Dalla sua risurrezione Gesù è stato innalzato come spirito immortale, ma sempre subordinato a Dio. Chiaramente, dunque, le Scritture non sostengono l’idea della “divinità di Cristo”
Non trattenetevi a darmi pollici in giù, la verità della Parola di Dio non cambierà per questo.

Nello stesso ovile potevano essere rinchiusi greggi di diversi pastori, ma le pecore rispondevano solo alla voce del loro pastore. In un suo libro (Manners and Customs of Bible Lands) Fred H. Wight afferma: “Quando bisogna separare diversi greggi, un pastore dopo l’altro si alza in piedi e grida: ‘Tahhuu! Tahhuu!’ o lancia un richiamo analogo di sua scelta. Le pecore alzano il capo e, dopo un momento di confusione generale, cominciano a seguire ciascuna il proprio pastore. Conoscono molto bene il tono della voce del loro pastore. Spesso capita che estranei usino lo stesso richiamo, ma i loro tentativi di farsi seguire dalle pecore non hanno mai successo”. È interessante notare che Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono. E io do loro vita eterna”. (10:27, 28) Sia il “piccolo gregge” che le “altre pecore” rispondono alla voce di Gesù, seguono la sua guida e godono della sua tenera cura. — Luca 12:32; Giovanni 10:16.


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2007-03-11 13:14:49 · answer #5 · answered by papavero 6 · 1 2

Io credo anche se non ho visto... Ciao...

2007-03-10 18:03:08 · answer #6 · answered by . 7 · 0 2

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