Intendo nel caso di una persona malata terminale nel pieno delle proprie facolta mentali che decide di morire. Ora io capisco che molte persone dicono io tirerei avanti fino alla fine perchè dio o Gesù hanno detto che solo dio può dare/togliere la vita o perchè con la sofferenza ci vogliamo avvicianare a Cristo ma perchè impedirlo anche a terzi? cioè nn stiamo parlando di questioni come l'aborto dove potreste obiettare che c'è in gioco la vita di qualcun altro stiamo parlando di una persona che da sola decide di morire senza soffrire. perchè non potrebbe farlo? perchè secondo voi è peccato? ma scusate il peccato lo commette chi decide di porre fine alla sua vita e riguarda solo lui, è nel suo libero arbitrio scegliere. e se lui non crede? che diritto avete di imporre le vostre credenze?
2007-03-09
00:11:11
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19 risposte
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inviata da
Tranen
3
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
X Gico: la vita non appartiene all'uomo secondo te, è solo la tua opinione perchè imporla ad altri? "l'uomo nn ha la capacità di capire ciò che è giusto e sbagliato per se" sbagli di grosso. Ognuno è libero di prendere le proprie scelte, si chiama libero arbitrio e mi sembra che la tua religione si una fan del libero arbitrio...
"e inoltre ricorda LA SALUTE NON E' LA VITA.......si può dare anche una testimonianza di vita nel momento della malattia.." certo ma anche qui l'opinione è solo tua perchè devi imporla a terzi. cioè uno può tenere duro fino alla fine è un suo diritto ma perchè deve OBBLIGATORIAMENTE farlo??
2007-03-09
00:37:49 ·
update #1
x giuliettamaino: ma io infatti dico questo: uno può non essere d'accordo con l'eutanasia è un suo sacrosanto diritto. però una cosa è non condividerla è un'altra è impedirla anche agli altri. io nn sto dicendo che chi decidere di vivere "fino in fondo" da male dico solo che dovrebbe esserci, almeno in questo caso, libertà di scelta.
2007-03-09
00:41:21 ·
update #2
x Martin: chi non vuole vivere può pensare a quello che gli pare. Tu dici chi confida in Dio non teme nulla. Ma se uno non confida in Dio? l'idea ti è passata per la testa o pensi che tutti confinidino in dio? "La malattia e la sofferenza sono una prova"? chi lo dice questo? la Bibbia? e se uno non crede?
possibile che non vediate al di là del vostro essere credenti?
X Vittorio: che togliere la vita sia un reato di fronte a Dio a chi non crede non gliene frega un fico secco perchè mai tu vorresti imporglielo? poi chi si prende la responsabilità di ucciderlo è un discorso diverso, francamente credo che se la procedura sia relativamente semplice non ci sarebbero problemi a trovare qualcuno. Concordo sull'accanimento terapeutico.
X Lope: l'eutanasia non è un omicidio infatti non si chiama "omicidio" ma "eutanasia" che poi prevedano entrambi la morte di una persona ok ma è il motivo dietro che è diverso. Anche chi uccide per legittima difesa è un omicida?
2007-03-09
03:34:11 ·
update #3
in fondo cagiona la morte di una persona. ora tu dirai "non è la stessa cosa" e io ti dico "esattamente come nell'eutanasia"...
2007-03-09
03:35:46 ·
update #4
x xyz: 1) nel caso del testamento biologico se hai di questi dubbio sei liberissimo di non firmare. altrimenti se hai una malattia terminale hai tutto il tempo per decidere. se poi pensi che i medici possano sbagliare vale lo stesso discorso di sopra, non fai il testamento biologico.
2) nel caso di malattia terminale non è certo la società che ti spinge a morire ma altri motivi come ad esempio il dolore cronico di un cancro. oltretutto io non dico che se uno sceglie di non applicare l'eutanasia deve soffrire per carità! i medici hanno il DOVERE (ahimè non sempre rispettato) di alleviare le sofferenze al paziente. Da quanto mi dici capisco che tu di tuo non applicheresti l'eutanasia. ma la domanda era un'altra: impediresti a un altro di sceglierla? è questo il vero nocciolo della questione se dare la libertà di scelta oppure no.
2007-03-09
04:51:16 ·
update #5
cmq volevo dire che ho apprezzato la tua risposta e il modo in cui è scritta
2007-03-09
06:07:20 ·
update #6
Questo è una domanda che vale 1 stella, è senz'altro molto impegnativo dare una risposta, senza cadere nel puerile o nello scontato o n'ultra spirituale o ateismo.
Io credo che tutti, se lo vogliono, abbiamo il diritto di morire senza soffrire e che di conseguenza non ci sia ne peccato ne reato per nessuno, è ovvio che tutto ciò deve essere monitorato con precisione da equipe medica, cioè deve essere terminale deve essere senza speranze deve soffrire di brutto ecc. ecc.
Oh ragazzi questo è solo il mio piccolo pensiero di un figlio che ha visto morire a 55 anni suo padre di un tumore osseo e che a 10 minuti prima che spirasse gli ha fatto una ignizione di morfina.
La mia speranza è che la medicina raggiunga al più presto una cura del dolore efficiente. Nel frattempo be..........
Ciao!!!!
2007-03-09 00:28:33
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answer #1
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answered by ACHEO 5
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Togliere la vita ad un essere umano è reato difronte alla legge e di fronte a Dio. Il malato potrebbe togliersi la vita... E' vero. Ma se è impossibilitato perchè immobile? Chi gli fornirebbe lo strumento per uccidersi? Chi si prenderebbe la responsabilità di fornirglielo? La questione non è così semplice!
Altro discorso è l'accanimento terapeutico. Deve essere solo il paziente o il parente più stretto, in caso di incoscienza, a decidere di fermare le cure.
Ciao.
2007-03-09 09:07:47
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answer #2
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answered by Vittorio 5
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per me il discorso è semplice: se vuole uccidersi è liberissimo di farlo, nessuno però può aiutarlo, proprio perchè la vita è sua e lui solo ha il diritto di procurarsi la morte.
è invece lecito richiedere di non essere curato.
2007-03-09 08:28:18
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answer #3
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answered by Anonymous
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E' sempre molto pericoloso basare un principio su un caso singolo.
Ogni situazione è un "caso" a sè e non è possibile generalizzare tout court chiedendo se "in questo caso" si può uccidere e in un altro no.
Nessuno, anche se malato terminale allo stremo delle forze, può esercitare il diritto di chiedere a qualcun altro di ucciderlo.
Può farlo da sè, ma non può nè deve coinvolgere qualcuno nella sua scelta perchè sarebbe un comportamento che coinvolge troppo la coscienza di una persona e far leva, ad esempio, sulla pietas è lesivo della libertà altrui.
Ho idea che la grande eco su questi pochissimi (per fortuna) casi di richiesta di morte da parte di alcuni malati, sia fuorviante perchè io so per esperienza che i malati terminali, e mi riferisco ai malati di cancro in special modo, rarissimamente domandano di morire. A me, che ne ho avvicinati un numero impressionante, non lo ha mai chiesto nessuno. Chiedevano di smettere con le cure, questo si, quando erano stanchi e sfiniti dal dolore, ma non altro. Volevano essere lasciati andare, e non trattenuti a forza, ma non uccisi.
L'argomento è spinoso, ma è importante che ciascuno sappia quali sono le vere ragioni per le quali acconsentirebbe di staccare la spina ad un malato stanco e sfinito dalla malattia.
Per non vederlo soffrire?
O per non soffrire egli stesso nel vederlo soffrire?
2007-03-09 09:12:33
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answer #4
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answered by marte 6
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Forse non si e` capito bene. Quando si dice che e` peccato, si dice un' opinione personale come credente di una ideologia religiosa, che afferma anche " non giudicare ". Nessuno impone le proprie credenze, ma tutti si sentono in diritto di dire la propria opinione, come del resto tu esponi nella tua domanda. Se nessuno ha il diritto di imporre la sua credenza, questo non significa che non abbia il diritto di parlare come ritiene giusto parlare. Se non altro, questo aiuta a far ragionare tutti, e tra i ragionamenti esiste anche il tuo modo di vedere le cose. Se ti aiuta nella comprensione, ricorda che anche un altro, 2000 anni fa, fu chiamato peccatore perche` mangiava e beveva con loro.
2007-03-09 08:27:17
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answer #5
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answered by giulietta 7
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La domanda è chiaramente rivolta a chi è contrario all'eutanasia. Voglio comunque dirti che io sono a favore perchè non ritengo che le questioni religiose debbano interferire con il libero arbitrio della persona. Chi è religioso è libero di seguire i dettami del suo credo e quindi negare l'eutanasia ma non può imporre il suo credo a chi non ce l'ha.
2007-03-09 08:23:56
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answer #6
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answered by rekalina 5
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Eutanasia é una cosa. Finire un accanimento terapeutico che non ha possibilità di sbocco in un miglioramente é un'altra cosa che io condivido e ammetto. Una persona che non ha speranze di guarigione e nel pieno delle sue facoltà mentali chiede di porre fine alla propria vita non dovrebbe esistere nessuno, nè tantomento la Chiesa a impedire a questi un diritto umano.
Dio non permette i sacrifici inutili ma vuole che siano alleviate le nostre sofferenze.
CIao
2007-03-09 13:35:10
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answer #7
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answered by Anonymous
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Mettiamo due casi:
1) testamento biologico. Io dico se chiedere di morire o meno in caso di malatia inguaribile e di completa incoscienza. Se dico si in quel momento, ma poi cambio idea oppure mi sveglio proprio mentre mi stanno uccidendo...vedi che la logica del testamento già non la reggo? Cosa ne so di quello che vorrò fare domani della mia vita? Se prima volevo morire, magari "anni fa", poi cambio idea...chi mi aiuta dopo? Sono C***I miei, giusto?
O metti che i medici sbagliano diagnosi...ti danno per spacciato e invece....come la mettiamo?
2)Stato di coscienza e stadio terminale: sono d'accordo sul fatto di poter sospendere le cure inutili, per esempio la chemio, dopo aver stabilito che è inutile perchè mai potrò guarire, posso decidere se tentate l'impossibile oppure smettere di curarmi....in questo caso entrambe posizioni eticamente lecite...mi segui?
Il problema, come dici tu è: morire prima per non soffrire o soffrire di meno...
A questa logica, così come sono contrario al suicidio (che non sempre è una scelta personale, anzi... spesso si è istigati dalla società o dalle persone vicine che non ti aiutano o capiscono), sono allibito...
Pensi che un medico non abbia il dovere di curare il malato terminale in modo che soffra il meno possibile (antidolorifici, morfina, cure varie antidolore)?
La logica dell'eutanasia per il fine antisofferenza, secondo me, non regge. Perchè non serve, anzi è controproducente, accorciare una vita (anche di pochi giorni o ore) a scopo terapeutico-anestetico-antidolorifico.
Dato che GIA! un medico è doverosamente impegnato affinchè il paziente soffra il meno possibile.
Perciò eviterei di fare cose tipo iniezione letale, come l'ultmo condannato a morte in america che invece di morire quasi subito, è stato per mezz'ora in agonia a patire le pene dell'inferno...
Questo è il mio pensiero, e ti assicuro che anche se sono cattolico ho riassunto ed esposto la mia opinione a riguardo senza parare ad argomenti religiosi, ma assolutamente pratici e "materiali"...potrebbe essere tranquillamente il pensiero condiviso di un non-credente sfavorevole all'eutanasia.
Ciao!
Xyz
PS: è vero: la libertà di scegliere...
Ciò che mi ha fatto ragionare in questo modo è anche questa cosa che mi sono dimenticato di scrivere, ma era nel mio pensiero: io se scelgo di morire (mettiamo per assurdo), obbligherei un medico a uccidermi, il che vuol dire che se per me è libertà, per un altro che mi assiste non lo è più.
Nell'intento di una maggiore libertà, con questa legge essa ce la troviamo tutti un pò alle strette...o perlomeno ne è un sussidio nella constatazione di ciò...ognuno di noi è "incastrato" nei rapporti e quindi nelle libertà e diritti altrui...fattostà che in generale volere la morte per se stessi o qualcun'altro non potrà mai essere eticamente accettabile...compreso il suicidio (non intendo quello del'eutanasia, ma ad esempio uno che si getta giù da un ponte, uno che si impicca, ecc.ecc.)...
Buona giornata e grazie!
2007-03-09 12:38:19
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answer #8
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answered by Anonymous
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da quello che dici andrebbe bene se lui, all'insaputa di tutti, si terminasse, ma quello esiste già e si chiama suicidio, ci mancherebbe che uno non potesse commetterlo, come dici tu siamo liberi; nel caso invece di un medico o qualc1'altro che interrompe le cure del paziente, si chiama omicidio, ok? chiamiamo le cose col loro nome. eutanasia: bella morte; i soliti eufemismi delle balle x mascherare ciò che appunto è: omicidio. punto.
2007-03-09 10:44:12
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answer #9
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answered by Lope 2
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secondo il buddismo il suicidio è consentito, ma solo se la vita in questione pesa in qualche modo sugli altri, non so se ti possa interessare
2007-03-09 10:21:09
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answer #10
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answered by Anonymous
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