stò facendo volontariato da un pò per ricordare a me stessa che la responsabilità dei disagi altrui è di tutti noi,della società.i disagi vissuti dalla donna si situano all'interno di un determinato processo storico e la storia così come la cultura è una costruzione dell'umanità.Non è natura,quindi non è la natura che ha discriminato ma la nostra cultura in un determinato periodo storico.ciò che tutti dovremmo fare a mio avviso è diventare costruttori di una cultura positiva!per la donna,ma non solo per lei.per chiunque sulla faccia della terra.facendo volontariato mi sono rallegrata del fatto che moltissime donne lo fanno...le chiamo "le risvegliate "perchè hanno aperto la loro coscienza che è pronta a ricevere le voci del mondo,le grida di aiuto,ma anche il calore dell'amore che donano e ricevono.nella tua posizione Rania puoi contribuire a diffondere una cultura di pace e amore.la cultura della non discriminazione.Io sono una sognatrice forse,ma sogno un mondo senza nazionalità.in cui si potrà dire che abitiamo l'universo.un'altra cosa che posso fare per la donna è diffondere il rispetto per me stessa sperando che possa insegnare a tante donne ad imparare ad amarsi...perchè amare se stesse non è così naturale come può sembrare...il nostro è un retaggio culturale di discriminazioni che deve essere superato!
2007-03-08 11:41:45
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answer #1
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answered by ♥sonia s 6
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Ne faccio felice una...
2007-03-07 22:13:23
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answer #2
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answered by Yrion 4
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Ad esempio, a scuola con i miei bambini insegno e pretendo il rispetto verso tutti, bambini o bambine che siano, e di qualunque nazionalità.
2007-03-07 23:10:14
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answer #3
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answered by Mitzi DNP 6
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Abbiamo dimenticato il valore mistico e simbolico che in tutte le culture la figura femminile ha sempre rivestito nelle arti e nella letteratura. Perciò per ricordare questo grande valore, sempre più attuale nella società dei consumi, scrivo racconti e romanzi dove la figura femminile è guida nello svolgimento della vicenda e tassello fondamentale per tutte le risposte ai misteri della vita.
2007-03-07 23:13:44
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answer #4
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answered by derviscio 1
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alelume7 noi non siamo vittime ! siamo donne!! è questa la sostanziale differenza e in quanto tali ci temete,perchè siamo riuscite a fare anche quello che fate voi ,e per di più lo facciamo in minor tempo e meglio!!
questo è quello che oggi faccio rispondere a chi non sa che dire quando parla e fare capire a tante che oggi non è una festa ma una ricorrenza
2007-03-07 22:21:17
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answer #5
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answered by borgonutella 4
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lavoro!
2007-03-07 22:14:30
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answer #6
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answered by Anonymous
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Non posso credere che una distinzione sessuale determinata dalla legge naturale possa costituire oggi un motivo di divisione. Credo, infatti, che l'uomo e la donna siano complementari e non alternativi nei loro ruoli. Per quanto riguarda i diritti della donna in Italia... inviterei a guardare anche quali diritti e trattamenti hanno le donne in altri Paesi del mondo e poi fare un serio confronto. Grazie e viva le donne!
2007-03-07 23:22:25
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answer #7
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answered by Vintage 2
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Mio caro alelume7, forse il solo risponderTi rappresenta per Te una vittoria (magra, direi). E per questo sarebbe meglio far cadere nel vuoto la Tua provocazione.Comunque è l'orgoglio di essere donna che mi spinge a rispondere alla Tua provocazione(?!) Forse non conosci il significato della 'festa delle donne', Ti consiglio di farTi una ricerca su cosa è successo l'8.03 del 1908 a N.Y. Oggi i tempi sono cambiati, certo nella ns società le donne hanno assunto ruoli che 100anni fa nessuno si sarebbe mai immaginato.E questo, Ti ricordo, solo per il maschilismo della cultura di massa.Forse però non sai, o fingi di non sapere, che al di fuori della ns agiata società, la condizione della donna è spesso quella della schiava, morale, sociale, sessuale.Quindi Ti prego di non scrivere altre eresie, almeno il giorno della festa delle donne, che ormai come tante ricorrenze è purtroppo un business per molti, ma che ha un significato intenso che non va dimenticato.Nel rispetto di chi vive la difficile condizione di donna nell'anno 2007!
2007-03-07 23:22:02
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answer #8
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answered by Anonymous
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Le rispetto. E rispetto significa anche accettare il fatto che possano essere migliori di me. Ma in fondo sono le donne stesse che devono agire per migliorare le proprie condizioni. Ritengo però che le condizioni più drammatiche ci siano in quei paesi "islamici" che travisando il corano, trattano la donna come essere inferiore e senza diritti. Per cui cara Regina conduca la Sua battaglia in quei paesi. Venire a Milano per visitare l'asilo dei figli dei ricchi e vedere quanto siamo bravi ad integrare i bambini miliardari di ogni nazionalità non credo serva a qualcosa. Tantomeno alla causa femminile.
2007-03-07 23:27:12
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answer #9
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answered by severin w 2
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IO RITENGO CHE VI SIA UNA CERTA DIFFERENZA TRA LE DONNE CHE VIVONO NEL MONDO OCCIDENTALE E QUELLE CHE VIVONO IN PAESI SOTTOSVILUPPATI .
QUI LA DONNA HA SENZ'ALTRO OTTENUTO LA PARITA' E FORSE QUALCOSA DI PIU' DELLA PARITA' MENTRE IN QUEI PAESI IL PROBLEMA E' SERIO.
CREDO SIA DOVUTO ALLA MENTALITA' RETROGRADA DI TALUNI PAESI ED ALL'IGNORANZA CHE DILAGA.
TUTTO QUI.
NEI PAESI OCCIDENTALI NON ESISTE PIU' IL PROBLEMA DONNA INFERIORE A UOMO.
2007-03-07 23:47:54
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answer #10
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answered by UOMO 3
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penso che gia portare rispetto a le donne è un bel passo inavanti...se fosse così, non ci sarebbero problemi di stupri, violenze fisiche e psicologiche sulle donne, umiliazioni ...
penso anche che l'informazione è un arma non violenta molto valida!
sapere che in certe parte del mondo, le donne sono torturate e/o uccise senza ragioni, sapere...informare e agire! anche con delle semplici petizioni, far sentire la nostra voce è un modo di cambiare le cose, anche se è un modo debole ma tante voci insieme finirano un giorno o l'altro ad essere ascoltate!
Buona festa anche a lei e a tutte le donne ;-)
2007-03-07 23:17:15
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answer #11
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answered by Esmeralda *Rainbow Warrior* 6
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