Il Poeta è solo di fronte all'ineffabile: l'infinito, l'assoluto, l'eterno.
Quest'occhiata sull'abisso del 'nulla' produce in lui una sensazione di vertigine e sgomento (spaura).
Il verbo 'fingere' evoca il campo semantico dell'immaginazione e come tu sai l'immaginazione è una facoltà diversa dalla 'fantasia': consente di 'intuire' ciò che sta al di là della siepe, di udire l'inaudito, di recuperare la memoria collettiva, di percepire le voci dei morti come se fossero vivi, voci che si mescolano alle voci dei viventi, come un brusiodi sottofondo fra le foglie mosse dal vento, un vento di cui non conosci la vera natura, ma di cui vedi gli effetti.
Sente queste voci del passato, ode le voci del presente e 'il suon di lei' ... e qui ti puoi sbizarrire con lei che è, sì, la presente stagione, ma potrebbe essere una Lei ( pensa a tutte le figure femminili in Leopardi e all'equazione donna = bellezza= guida = parola = poesia = anima = angelo = musa cf beatrice in Dante, Laura in Petrarca ecc... ,: i poeti fanno di questi giochetti) intesa non solo come anima e voce della vita presente, ma anche come 'angelo' personale del poeta (musa).
E naufragar m'è dolce in questo mare: se dici al prof che non è parafrasabile perché è troppo bello non credo che ti contraddirà.
Il poeta si perde nell'immenso: vacilla sul ciglio dell'ignoto abbacinato dai riflessi della ... bellezza.
Ungaretti si lasciava 'illuminare' dall'immenso: è una sensazione 'estatica' anche se la parola non va più di moda anzi, c'è chi la censura fra i critici.
Cerca di metterci del tuo nel commento, perché su questi versi hanno scritto fiumi di inchiostro e ... non è il caso di fare il verso agli altri. Empatizza col poeta, vedi quello che descrive, senti col suo cuore ... e scrivi la tua 'sinfonia' critica.
2007-03-07 04:12:16
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answer #1
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answered by ? 4
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ciao..io questo verso splendido lo sento abbastanza pieno di amore...nella prima frase si parla di una persona che si "nasconde" nel proprio pensiero finchè puo',per paura di far scoprire quell'amore che prova e rendersi in un certo senso vulnerabile;..e come il vento ascolto...rumori tra queste piante...e compara l'infinito silenzio che sente a queste "voci" che avverte :e gli passa per la mente l'eternità ,le stagioni che sono passate(intese come gli anni che passano e come la sua vita sia quasi eternamente infinita)...e la sua vita presente e viva(perchè in quel momento la vive al meglio che puo' e la prende per quello che accade..di giorno in giorno)e il suono della voce,della presenza di lei...(forse inaspettata...forse cercata).......SPERO CHE T POSSA AIUTARE....
2007-03-07 05:13:50
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answer #2
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answered by angelicademoniaca 1
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una siepe che non facendo vedere ciò che c'è al di là spinge il Leopardi ad immaginare un mondo lontano, infinito e le piante che si muovono col vento gli fanno pensare al mondo passato e a come passa il tempo.
2007-03-07 04:32:28
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answer #3
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answered by Anonymous
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Mi fu sempre caro questo colle solitario, e questa siepe, che non permette allo sguardo di vedere una gran parte dell'orizzonte lontano. Ma sedendo e guardando, al di là di quella siepe io mi immagino nella mente spazi senza limiti, silenzi fuori dal comune e una profonda quiete, nella quale per poco il mio cuore non si spaventa. E appena sento stormire il vento tra queste piante, paragono quel profondo silenzio a questo suono: e mi vengono in mente l'idea dell'eternità, il passato e il presente, che si fa sentire con il suo suono. Così in mezzo a questa immensità il mio pensiero si smarrisce: e il naufragare in questo infinito mi da piacere.
2007-03-07 04:12:02
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answer #4
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answered by lella 6
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L?Infinito racchiude tanto della personalita' di questo grande poeta,la solitudine, la tristezza di una gioventu'che non riesce a godersi per il suo non fortunato stato fisico nel quale riversa tutte le sue incertezze. Chiudendosi sempre piu' in se stesso Leopardi si siede su questo colle e di fronte a se'immagina cosa puo' esserci oltre la siepe che chiude il mondo esterno...e immagina.....ricorda i tempi passati,e si perde nei suoi pensieri il vento lo accompagna in questo dolce e malinconico viaggio interiore
2007-03-07 04:06:59
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answer #5
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answered by Anonymous
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Allora, procediamo per punti:
nel pensier mi fingo sta per "mi ritiro nei miei pensieri, cioe' mi chiudo in me stesso a pensare, in questo caso a ricordare";
i ricordi vengon richiamati, sono suscitati nel momento in cui sente il vento soffiar tra le piante e propone il paragone tra cio' che sente interiormente e cio' che fisicamente ode;
quindi ritornan alla mente i fasti del passato, dell'eterno, le morte stagioni cioe' quelle gia' trascorse, la stagione attuale, cioe' la situazione che sta vivendo e infine il suon di lei, il ricordo di una voce...
Spero di esserti stato di aiuto, ciao.
2007-03-07 03:45:07
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answer #6
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answered by federico g 4
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Credo che sia assimilabile ad una metafora della morte.
Sono state compiute infinite analisi sul componimento di Leopardi...ma semplicemente, quel richiamo alla paura del cuore, quell'ove, rappresenta la mortalità dell'uomo.
La comparazione che L. opera tra il silenzio e il pensiero della morte, causa lo scaturire del climax comparativo: dall'eterno alle morte stagioni (il passato) al presente...un climax regressivo dalla durata eterna al momento presente.
Il resto è un'ardua e bellissima metafora che riveste la regressione...detto così è semplicistico, ma prova a lavorare con l'analisi poetica e vedrai che i tempi e la ritmica corrispondono.
Buon lavoro.
2007-03-07 03:42:23
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answer #7
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answered by capocantiere 3
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