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3 risposte

IL FU MATTIA PASCAL

Luigi Pirandello, questo scrittore e saggista della sicula Agrigento, non ancora quarantenne, ci ha regalato dotti saggi e graziose novelle e pezzi di teatro. Oggi, all’alba del secolo, ci regala un nuovo e brillante romanzo, “Il fu Mattia Pascal”.
Questo recente scritto narra la storia di un uomo, Mattia Pascal, stufo della propria vita.
Un giorno Mattia scopre, leggendo il giornale, che, presso la sua abitazione, era stato trovato un cadavere, probabilmente a lui somigliante, tanto da essere scambiato per lui. Quindi Mattia Pascal legge della propria morte sul giornale, e, dato che desidera un cambiamento totale, decide di approfittarne.
Sfrutta quindi la “sua” morte per crearsi una nuova identità, quella di tale Adriano Meis.
Tuttavia questa sua nuova nascita non gli apre le porte di una nuova e soddisfacente esistenza. Anzi, lo incatena ancor di più ad una solitudine obbligata, per più circostanze che leggerete nel romanzo con grande gusto ed interesse. Inoltre la società, come Mattia Pascal amaramente scopre, esige documenti di stato civile per consentire a qualcuno di esistere, sia per una buona persona, sia per un malandrino.
Questo suo nuovo stato lo rende quasi paranoico, tanto da indurlo a tornare alla sua precedente vita.
Ma anche questa impresa fallisce, visto il rifiuto della moglie, che non era affatto dispiaciuta della sua scomparsa, come supponeva e sperava Mattia, ma invece si trovava nella felice situazione di essere sposata con figli, non avuti invece dal matrimonio con lui.
Come finisce non lo posso raccontare per non togliervi la curiosità del finale.
Un breve commento a questo romanzo.
Mattia è veramente perseguitato dalla cattiva sorte, neanche due sue vite gli consentono di giungere a ciò che desidera.
Questo libro può apparire banale se letto con poca attenzione, ma, come molte altre opere di Pirandello, contiene un preciso messaggio. Ognuno di noi possiede mille maschere quotidiane, ognuna di esse per ciascun possibile ambiente e per ogni circostanza. Noi siamo quelle maschere, e sono i fatti esterni ed il caso che ci comandano. Siamo prigionieri in un’area chiusa, schiavi della società, che ci impedisce di essere veramente liberi.
Chi fosse insoddisfatto della propria vita, sappia che è impossibile modificare la situazione in cui si trova, e qualunque cosa faccia rimarrà sempre in quello stesso scenario, e se prova a liberarsi al massimo peggiora la situazione.
Si apre quindi una ben più vasta discussione. Che probabilmente continuerà con le opere di questo insolito ed inquietante scrittore.

http://www.ciao.it/Il_fu_mattia_Pascal_Pirandello_L__Opinione_474172

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2007-03-07 03:43:31 · answer #1 · answered by gone 4 · 2 1

Un gran bel libro, elegante, garbato e ironico come solo Pirandello sapeva sciverne.
Particolarmente intenso nella descrizione delle fasi transitorie da una identità all'altra, così come nel rendimento delle avventure di Mattia a Montecarlo. Stilisticamente è un esempio di scrittura in lingua comune, con numerosi riferimenti alla parlata sicula e inserzioni di espressioni tratte dal quotidiano.
Pirandello è il mio autore preferito, consiglierei la lettura di questo libro a tutti.

2007-03-06 07:41:31 · answer #2 · answered by ¢ℓαυ∂ια (υи∂ιѕ¢σνєяє∂ ѕσυℓ) 6 · 2 1

Guarda che devi dire se è piaciuto a te e perchè è piaciuto a te, non a noi... i compiti si fanno...

2007-03-06 07:30:09 · answer #3 · answered by Heart of Darkness 6 · 2 8

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