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«[...] Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. [...]» dal libro "1984" di George Orwell.
Quanto, di ciò che critichiamo e stigmatizziamo nei sistemi totalitari (rossi, neri, etc.) è anche riscontrabile, se pur in forme più moderne e completamente diverse, alle c.d. democrazie occidentali ?
La citazione si riferisce al "bispensiero" di Orwell. Critica quasi esplicita dello stalinismo ("1984"), ma anche della mentalità totalitaria in ogni sua forma, mantiene a vs giudizio una validità anche nei confronti dei ns sistemi democratici ?

2007-03-05 23:29:51 · 6 risposte · inviata da Beta 3 in Politica e governo Politica e governo - Altro

So che il mondo ipotizzato da Orwell prende spunto dallo stalinismo. La questione è un'altra: la democrazia è essenzialmente forma (un'insieme di procedure) e non sostanza. Non è possibile darle un contenuto unico. Molte libertà e diritti in alcuni sistemi lo sono in altri no (ex. pena di morte) oppure lo sono di fatto solo sulla carta. La questione è: è necessaria una struttura gerarchicamente organizzata, esplicita, esteriore (v. nazismo e comunismo) o l'irregimentazione avviene anche nelle attuali democrazie occidentali ? Anche i la massa informe per il Partito Unico è libera. E' libera di fare e pensare perché i loro pensieri e le loro azioni sono innoque per il Partito/sistema stesso. In cosa differisce il dubbio se esportare la democrazia o meno dall'esportazione del socialismo ? I "nemici" dei noti regimi (ex. bolscevichi, ebrei, capitalisti, etc.) sono diversi da quelli attuali (antidemocratici, antisemiti, terroristi, etc). O esprimono la stessa necessità di avere un nemico ?

2007-03-06 01:27:17 · update #1

Per semplificare: cosa c'è di strutturalmente diverso tra i civili uccisi dai bombardamenti nazisti e i "danni collaterali" delle bombe intelligenti USA / NATO ? Perché una campo profughi palestinese non può chiamarsi gulag ? Che differenza c'è tra voler portare "la civiltà" come nel colonialismo e "la democrazia" ? Quanto è diverso votare per un europarlamento che decide sulla lunghezza delle foglie di lattuga piuttosto che per il Soviet ? Quanto è meno autocratica la commissione europea rispetto al politburo del PCUS ? Quanto è diversa la censura fascista da quella mediatica ? Dov'è la il confine tra un sistema che consente di esprimere tutto ciò che non sia antidemocrato e politicamente corretto ed un'altro che consente di pubblicare tutto ciò che non sia anti-fascista/comunista, etc. ?

2007-03-06 02:06:56 · update #2

6 risposte

Certo, ad iniziare dalle scuole per finire coi media.
La cosa più bella é che la censura viene spesso applicata sulle veritá storiche, perché fanno paura.

2007-03-05 23:47:02 · answer #1 · answered by Laura C '81 6 · 0 2

I due termini sono in antitesi: "democrazia" è il contrario di "totalitarismo".
Non credo che bisogna spendere più di una frase inutile su questa verità oggettiva.

2007-03-06 09:38:36 · answer #2 · answered by claudio 3 · 2 0

No! Orwell no fa riferimento ai sistemi democratici ma ai regimi che si mascherano dietro la democrazia e cioè le dittature, non tanto palesi, quanto quelle occulte e cioè laddove la possibilità di scelta non è tra idee diverse ma tra diverse modalità di una stessa idea. che, ne, caso del regime, potrebbe consistere in una " democrazia" che eslude la possibilità di modificare le proprie regole e di una alternativa all'interno dell'alternanza.
Il rischio del moderno concetto di regime sta proprio nel concetto ristretto di sistema condiviso e di alternanza: finché , pur condividendo alcune regole di fondo, le idee delle coalizioni contendenti comprendono la possibilità di modifica strutturale del sistema e la condivisione è sul principio che una maggioranza possa riformare strutturalmente le regole, allora siamo vicini a una concezione democratica della condivisione ma se, per condivisione, si intende l'immutibilità di alcune regole strutturali, allora, quella condivisione rischia di essere difficilmente variabile e assume un carattere assoluto nella sua stabilità e quindi c'è il concreto rischio di una deriva autoritaria in quel tipo di democrazia, con caratteri di tipo neofascista in cui si consente ancora di votare ma si fa scegliere tra due diverse modalità di uno stesso sistema, di una stessa ideologia, escludendo, da quelle diversità le altre diversità caratterizzanti idee, ideologie e sistemi diversi. In sostanza, una vera domocrazia deve includere la possibilità di evoluzione da parte di una maggioranza regolarmente eletta; una votazione che include la possibilità di cambiare strutturalmente la democrazia stessa mantenendo sempre aperta questa evuntualità all'interno del suo processo evolutico di cambiamento. Nel momento in cui, una democrazia impedisce questa possibilità cessa di essere una vera democrazia anche se mantiene la possibilità di fare elezioni a suffragio universale. La caratteristica strutturale della democrazia è, quindi, la possibilità di cambiare se stessa anche profondamente sempre che significa mantenere aperta l'eventualità che una maggioranza faccia dei cambiamenti che, alle elezioni successive, possono essere modificati dalla nuova maggioranza e così via. Deve essera la maggioranza degli elettori che stabilizza, con una volontà precisa e palesata nel voto di stabilizzare o meno determinate regole e, quella stabilità deve essere sottoposta sempre al giudizio della maggioranza dell'elettorato.

2007-03-06 08:39:26 · answer #3 · answered by Anonymous · 1 0

tutte le volte che si dimentica del proprio nome

2007-03-08 08:16:18 · answer #4 · answered by claudiosegale 5 · 0 0

certo, è democratica solo la scelta dell'oligarchia da cui farsi comandare.

2007-03-06 07:33:42 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

tuto è una totalità perciò anche la democrazia

2007-03-06 09:07:24 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 1

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